Nisida

Nisida

lunedì 31 luglio 2006

QUESTIONE DI CESSI


All'inizio della legislatura alla Camera dei Deputati si fece un gran parlare di bagni. Ci si chiedeva in quale servizio (maschietti o femminucce) l'avrebbe fatta l'onorevole Luxuria, al secolo Vladimiro Guadagno.
La stessa Luxuria la prese a ridere e non se ne parlò più.
Al Comune di Milano invece, l'assessore alle attività produttive della nuova giunta Moratti, Tiziana Maiolo, già distintasi sul campo per il Viagra gratis per gli anziani di Milano, ha richiesto la costruzione di un bagno privato, utilizzando una stanza adiacente al suo ufficio (prima era un archivio).
Ha rifiutato infatti di servirsi dei bagni comunali del palazzo di Via Larga, pretendendo una toilette privata.
E visto che c'era, ha anche richiesto tendaggi, condizionatore e tappeti nuovi e alcuni quadri d'epoca, attualmente al Castello Sforzesco.
Questione di ambienti, le politiche produttive riescono meglio in una stanza comoda, specie con servizi.

LA LIBERTA' CHE FA PAURA



L'approvazione dell'indulto è stata accolta nelle carceri italiane con grida di giubilo e cori da stadio. Ma un momento dopo alcuni hanno cominciato a chiedersi cosa faranno una volta usciti di galera.
Nel carcere di Giarre ad esempio, vi sono attualmente 35 detenuti, di cui 31 quasi certamente usciranno con l'indulto. Il carcere di Giarre fa compiere un percorso riabilitativo ai detenuti, che lavorano tutti. Lavorano nelle serre e producono fiori e piante ornamentali, che rivendono ad altri vivai. Con la paga sindacale che ricevono aiutano le famiglie.
Molti di loro ora sono preoccupati. Che faranno quando usciranno dal carcere?

sabato 29 luglio 2006

TUTTA COLPA DEL CALDO?


Anche quest'anno l'estate calda sta dando i suoi frutti.
Un giornalista, Sergio Vessicchio, sul suo giornale "Il cittadino" titola:

FUORI I NAPOLETANI
"Agropoli è una cittadina splendida che ha l'unica colpa di trovarsi a 100 chilometri da Napoli...da sempre gli agropolesi hanno respinto l'assalto dei vesuviani proprio come fecero con i turchi...napoletano non significa solo abitante di Napoli, ma si usa per offendere...i napoletani non li vogliamo perché non ci sentiamo come loro. Pretendiamo invece un turismo di qualità".

Ovviamente ci sono state le scuse del Sindaco, di Confcommercio, dei commercianti stessi e persino del sindacato dei pensionati CGIL.
E' dura per una città svegliarsi un mattino razzista.

E sentite quest'altro.
Raffaele De Dominicis, magistrato della Corte dei Conti, vice procuratore generale, nativo di Ascea, rilancia il progetto di aggregazione del Cilento alla Basilicata:
«È giunta l’ora - ha detto - di separarci dalla Regione Campania».


Ora, se conoscete Agropoli saprete che non è proprio come andare in villeggiatura a Capri o Nizza o in Costa Azzurra.
Agropoli è un paesone del Cilento, da sempre arrembato dai vacanzieri stile "mappatella beach", che affittano scantinati e garage alloggiandovi famiglie numerose e pure allargate agli amici, senza che alcuno si sia mai preoccupato delle condizioni igieniche di tali tuguri.
E' evidente che il target degli utenti di tale villeggiatura non puo' certo essere di qualità. E finchè perseguiranno tali politiche di questi "napoletani" non si libereranno mai.
Gli altri, i napoletani civili che magari vanno anche in alberghi e pensioni, che si sono trovati inopinatamente al centro di questa bagarre, quelli sì che prenderanno il volo ed è ciò che temono coloro che stamani si sono scusati con i napoletani, sindaco in testa.


E non è finita qui.
Il sindaco di Salerno, il diessino Vincenzo De Luca propone di fornire di manganello i Vigili Urbani, per migliorare la sicurezza dei cittadini. Lo stesso De Luca infatti è stato aggredito da un parcheggiatore abusivo.
Risulta che in Italia 17 amministrazioni comunali hanno già dotato i vigili di manganello (pudicamente chiamato sfollagente) mentre un'altra settantina di comuni ha dotato i vigili di spray al peperoncino, considerati armi di autotutela.

Per quanto riguarda il Comune di Napoli, proponiamo all'assessore Mola, anche lui diessino, di dotare i Vigili Urbani di apposito spray all'aglio, olio e peperoncino, almeno se va male ci possiamo pur sempre fare un piatto di spaghetti.

TENGO 'A CAPA FRESCA


Si sa, quindi faccio parte a diritto del gruppo dei T.D.C.N. citato da Sorrysorry.
Ma ci sta gente che non mi vede proprio.
Guardate questi che si sono fidati di inventare. Un programma che non fa niente, che non serve a niente, che misura solo un byte e che si chiama..... NaDa.

Non mi insultate, vi prego, ma sto ridendo da circa mezz'ora, io sola, come una scema.
Si vede che io e quelle T.D.C. siamo sintonizzati sulla stessa lunghezza d'onda.

Leggete la pagina che spiega il programma, è davvero esilarante.
Particolarmente divertente la sezione "How to use".


http://www.bernardbelanger.com/computing/NaDa/

venerdì 28 luglio 2006

ANIMALI INURBATI

In tutto il mondo si parla del fenomeno degli animali che vivono nelle città e si adeguano ai ritmi di vita degli umani.
Gli storni ad esempio hanno colonizzato i viali di Roma e per evitare “le piogge acide” i romani sono costretti a scacciarli con altoparlanti.
Anche a Napoli sui merli (hihihihi, i merli) del Maschio Angioino hanno montato altoparlanti che gracchiano in continuazione con un verso tipo civetta, per scacciare gli storni che “parcheggiano” sulle piante di piazza Municipio.
Erano famosi gli scacazzamenti all’uscita del teatro Mercadante, che non risparmiavano nè taxi nè spettatori.

E poi ci sono episodi curiosi, come quello della stazione Termini.
All’arrivo dei treni uno stormo di passeri in paziente attesa si precipita sul davanti del locomotore. Hanno imparato che durante la corsa il treno raccoglie gli insetti sul davanti e loro aspettano fiduciosi per il banchetto. Il pranzo è servito. Magari tra un po' saremo assaliti da stormi di uccelli quando ci fermiamo agli autogrill in autostrada (roba da Hitchcock).

Ho già parlato dei passeri che vivono sul mio balcone, con il figlio ormai grande che non se ne va.
Ora la vecchia coppia ha rifatto il nido e dentro c’è un passero famelico, sempre con la bocca aperta, che strilla, e i due poveri genitori fanno i tour de force per nutrirlo.
Il passero figlio fancazzista, fratello maggiore del neonato, ha conquistato una passera e l’ha portata sul mio balcone (e dove sennò?) offrendole le mie briciole di pane. Ci ha fatto la regolare danza dell’amore e sono andati avanti per vari giorni, con un assordante cipcipcipcip.
Ma dico io: era il caso di accoppiarsi sulle mie corde da bucato? E che indecenza è questa?
E adesso siamo già a 5 passeri.
Mi hanno preso per la succursale della LIPU?

giovedì 27 luglio 2006

IL GIUSTO EPILOGO



Questo non è un sasso, Marassi, è un macigno.
Va da sè che il suddetto macigno è ampiamente meritato, anche alla luce del proseguimento dello sciopero ad oltranza, peraltro illegale.

mercoledì 26 luglio 2006

FIGLI DI ... FARMACISTI?



Eccoli qua i camici bianchi.
Che non trovano di meglio che rispolverare  e mostrare con orgoglio vecchi slogan squadristi che ci ricordano la rivolta di Reggio Calabria.
Oggi di nuovo serrata delle farmacie e manifestazione a Roma con intervento della polizia.
Pero' non li hanno caricati, li hanno solo "contenuti" con le buone. Fossero stati tute blu magari finiva in altro modo.
Fa meraviglia che a strillare e a lamentarsi al TG fossero tutti giovani. Farmacisti anziani non se ne vedevano.
E allora c'è qualcosa che non mi quadra.
In Italia ci sono migliaia di farmacisti senza lavoro, che accettano i turni in farmacia e il lavoro notturno, sottopagati.
Non farebbe loro comodo lavorare al supermercato? Questa liberalizzazione "liberalizzerebbe" centinaia di nuovi posti da farmacista, si aprirebbero nuove opportunità.
O forse quei giovanotti che abbiamo visto in piazza sono tutti figli di ....... farmacisti?
Che si stanno difendendo la pagnotta e la licenza di papà.

BAMBINI CHE PIANGONO - END TIMES


La fotografa canadese Jill Greenberg ha esposto in una galleria di Los Angeles scatti di bambini che piangono disperatamente.
Un altro fotografo, Thomas Hawk si è indignato e sul suo blog ha denunciato la Greenberg come una donna crudele.
Il dibattito, passando di blog in blog è finito anche sui giornali.
In effetti le foto, molto belle, sono abbastanza scioccanti e sentendosi accusata la signora, paragonata a Michael Jackson e persino a Hitler, ha spiegato che non ha "abusato" di nessun bambino. A ciascuno di loro è stato dato un lecca-lecca, e poi gli è stato tolto. I genitori sono stati presenti per tutto il tempo. Si tratta della stessa tecnica utilizzata nella pubblicità, nei film e in tv.
A me queste immagini non sono piaciute. Trovo indecente che una donna abbia messo in batteria tutti questi bambini e li abbia fatti piangere in serie per il solo gusto di fotografare la loro disperazione, usata poi biecamente per dire che gli scatti esprimono «l'impotenza e la rabbia che si provano di fronte all'attuale situazione politica e sociale». E il fatto che siano gli stessi metodi usati nella pubblicità non è una giustificazione, anzi è pure peggio.
Per non parlare del ruolo dei genitori in questa storia.

CAPITONEIDE PER NON MORIRE


In una discussione su un blog amico, auspicavo una bella capitoneide per tirarsi un po' su in questi tempi grami.
La discussione è proseguita con il contributo di altri blogger che ritenevano abbastanza sconveniente il "divagare", visti i gravi accadimenti che ci stanno piovendo sulla testa.
Ora, non è per polemica, ma non credo che ricoprire le facciate dei nostri blog di foto di bambini libanesi fatti a pezzi dalle artiglierie israeliane o di foto di bambini che scrivono messaggini sulle bombe dirette agli hezbollah sia un contrIbuto alla pace nel mondo, tutt'altro.
Io ritengo che un po' di leggerezza ogni tanto serva anche a riprendere fiato, i problemi ci sono sempre stati e anche gravi, altrimenti rischiamo davvero il suicidio. Magari nel nostro piccolo cerchiamo di fare qualcosa, un contributo che non sia solo quello di scaricarsi la coscienza.
Tutta questa chiosa per dire che di tanto in tanto rivendico un post "a capa fresca".
Per non morire.

lunedì 24 luglio 2006

BARRA, SHANKAR E LA FONTANA ESEDRA


Ieri sera c'era il concerto di Peppe Barra alla Mostra d'Oltremare e in occasione della manifestazione organizzata dalla Regione (a titolo gratuito) hanno messo in funzione la restaurata Fontana dell'Esedra.



Ero curiosa di vederla, ne avevo un gran bel ricordo di tanti anni fa. E infatti non mi ha delusa.
Suoni, colori e getti d'acqua ritmati hanno dato spettacolo dalle 20:30 fino alla fine dei concerti.



La musica veniva diffusa tra gli alberi e i getti d'acqua, compresi gli zampilli laterali sembravano danzare a tempo.
Il concerto sul palco antistante il teatro Mediterraneo iniziava con l'esibizione del gruppo di Anoushka Shankar, figlia del virtuoso di sitar indiano Ravi Shankar, padre anche della famosa Norah Jones.



Certo che l'accoppiamento Anoushka Shankar/Peppe Barra mi è sembrato un tantino azzardato, perchè il pubblico accorso numeroso per Peppe, si è fatto una pallatànta ascoltando musica indiana. Il peggio si è toccato quando hanno eseguito un pezzo che a me, ignorante, è sembrato "rap". Io che non sopporto il rap italico figuriamoci come mi sono sentita ad ascoltarne uno indiano. Mah...
Per essere brava era brava, ma la gente ha iniziato a rumoreggiare quando l'artista ha voluto concedere un bis. Apriti cielo. Si sentivano voci: Peppe, dove stai?


Arriva Peppe Barra e comincia l'ammuìna. Sulle corde dell'indiavolato violino di Lino Cannavacciuolo, Peppe esegue pezzi di punta del suo repertorio, quali Balocchi e Profumi, Tammurriata nera di Viviani, Bocca di rosa tradotta in napoletano da Vincenzo Salemme, una tarantella sul "uallarinio" e altri animali da cortile e lascia anche ampio spazio a Cannavacciuolo che esegue una splendida  Perla nera. Ieri Peppe festeggiava il suo compleanno, 62 anni e gli abbiamo fatto tutti gli auguri piu' affettuosi, con marcetta di accompagnamento regolamentare.



Avevo conquistato a fatica una sedia, nel senso che ero andata a fregarmela in uno degli stand dove offrivano di tutto: lampadine a risparmio energetico, pezzi di formaggio, pane inzuppato nell'olio, sorbetti, il tutto nell'ambito della manifestazione "Germogli":
Quando mi sono alzata per andarmene ho visto dietro di me una folla pazzesca, non ho idea di quanti erano accorsi a sentire Peppe. All'uscita dai cancelli il viale centrale era ancora pieno di gente.

domenica 23 luglio 2006

CONTINUA LA SAGA (O LA SAGRA) DEL FARMACISTA


Oggi in farmacia ho acquistato un collirio, di quelli senza prescrizione. C'è pure una crocetta con la faccina allegra che dice "Farmaco senza obbligo di ricetta".
Il farmacista lo ha preso e me lo ha dato, senza dire niente.
Arrivata a casa ho aperto la scatola e sul bugiardino, in bella vista, campeggiava la seguente scritta:


Questo è un medicinale di AUTOMEDICAZIONE che potete usare per curare disturbi lievi e transitori facilmente riconoscibili e risolvibili senza ricorrere all'aiuto del medico.
Puo' essere quindi acquistato senza ricetta ma va usato correttamente per assicurarne l'efficacia e ridurne gli effetti indesiderati.


Continuo la lettura e trovo un interessante paragrafetto.

E' importante sapere che:
Anche se l'azione del collirio si verifica prevalentemente a livello oculare, nei pazienti che soffrono di ipertensione, malattie coronariche, ipertiroidismo e iperglicemia (diabete) esso deve essere usato solo dopo aver consultato il medico e aver valutato con lui il rapporto rischio/beneficio nel proprio caso.

Io credevo di aver comprato un banale collirio e invece pare una bomba che puo'  fare danni pazzeschi.
Io che sono tignosa, domani torno dal farmacista che me lo ha venduto.
Visto che lui si occupa della mia salute (vedi cartello fotogratato piu' sotto) mi deve spiegare perchè non mi ha detto niente.
Secondo le istruzioni
IO QUEL COLLIRIO NON LO POSSO USARE.

sabato 22 luglio 2006

SPARITI GLI OROLOGI DI PLASTICA


Si, dopo tutto il gran parlare, i favorevoli e i contrari, quelli che ridevano, quelli che si incazzavano, quelli che avevano già cominciato la caccia al pezzo unico, è finito tutto a schifìo.
Ne hanno prodotti solo 1.250 e chissà dove sono finiti, visto che agli alberghi ne sono arrivate poche unità.
Scommettiamo che sono finiti ai polsi dei nostri onnivori politicanti?
Inoltre, i plastichini erano in prestito, dovevano essere restituiti e pure questa non mi pare una gran cosa. Ma come, io scendo all'Excelsior e in cambio del Rolex mi danno una plastica pure usata? E gghiamm'.....

venerdì 21 luglio 2006

EFFETTI COLLATERALI

Chissà perchè, appena si annusa aria di ferie, casa mia comincia ad andare in pezzi. L’anno scorso si è sfasciata la lavatrice, il televisore e anche il frigo non si sentiva molto bene.
Quest’anno invece mi sono ritrovata con la veneziana del terrazzo di cucina ridotta a ventaglio.... swisccccc e si è spezzata la corda a destra.
Appena la D.M. l’ha toccata è venuto giu’ pure il resto. Si è sfracellata al suolo e l’ha dovuta buttare.
Subito dopo ha cominciato il salvavita.
Ora, il salvavita è un aggeggio che non ho mai capito come funziona (se funziona). E se non funziona non lo sapremo mai perchè staremo lassù a suonare l'arpa.
Dicevo che improvvisamente si è messo a far le bizze, creando dei blackout curiosi, quando non c’era attaccato nulla. Spenti i condizionatori, il microonde, la lavatrice e persino la tv. C’era solo il computer. Il giorno dopo idem, stessa identica storia.
E la F.M. ha sentenziato: “si è starato”.
Ora, non so voi, ma a casa mia ci sta lo stato di avanzamento dei lavori.
Constatato che l’attrezzo è inservibile, la D.M. esce e compra quello nuovo. Lo posiziona in dirittura d’arrivo sulla libreria in anticamera, lo lascia decantare 4 o 5 giorni almeno e poi fa finta di scordarsene, fino a che la sottoscritta non si incazza e minaccia di chiamare l’elettricista.
Chiamare l’elettricista è l’offesa piu’ grande che si possa fare alla D.M., ma lui lo sa che io non minaccio invano. E’ bastato nella vita far entrare una volta sola l’odiato elettricista in casa che è rimasto a monito per sempre, ancora me lo rinfaccia. Pero’ basta nominarlo che la D.M. si attiva e provvede alla sostituzione.
La veneziana pure è in attesa di sostituzione, il primo passo è stato fatto: abbiamo comperato una stupenda pagliarella “made in China” con tanto di cordini per tirarla su: Ora giace in un angolo, sempre dell’anticamera, ancora imballata che aspetta il montaggio.
E dato che fuori al terrazzo di cucina non ci si puo’ neanche uscire perchè fin dal mattino sembra di stare all’Equatore e stendere il bucato equivale a farsi venire un colpo di sole, chi devo minacciare di chiamare per farmela montare?
L’elettricista no, non funziona.

giovedì 20 luglio 2006

E ADESSO MUSICA



Dopo questo viaggio nella italica sanità con contorno di farmacisti anonimi, rilassiamoci con la bellissima musica offerta da Dee Dee Bridgewater ieri sera sulla piazza d'armi del Castel Sant'Elmo.
In onore al mio nick, la serata era tutta di musica francese da Gilbert Becaud a Josephine Baker a Edith Piaf a Charles Trenet a Jacques Brel a Leo Ferrè.
E Jenè è andata in brodo di giuggiole a sentir cantare divinamente da Dee Dee La vie en rose della sua amatissima Piaf.
Una profonda malinconia è stata provocata dalla bellissima Avec le temps di Leo Ferrè che si ascolta in background.

Avec le temps...
avec le temps, va, tout s'en va
on oublie le visage et l'on oublie la voix
le cœur, quand ça bat plus, c'est pas la peine d'aller
chercher plus loin, faut laisser faire et c'est très bien......

Le altre canzoni:
La mer, Ne me quitte pas, Mon Homme, Et manteinant, Que restet il de nos amours, Les feuilles mortes.


Il concerto era offerto gratuitamente dalla Provincia di Napoli, sponsor Lottomatica.

CI SONO PIU' PALLE IN QUESTO CARTELLO CHE SU
UN ALBERO DI NATALE



Questo cartello oggi era sulle vetrine di tutte le farmacie aperte. Un altro cartello identico ma senza l'ultimo paragrafo stava sulle saracinesche abbassate.
Lo hanno detto loro che sono salumieri, mica noi.

mercoledì 19 luglio 2006

FARMACIE 'NZERRATE


“I farmacisti, che per la prima volta nella storia della categoria applicano la serrata, sono certi che la popolazione capirà che con la chiusura di domani le farmacie difendono anche gli interessi dei cittadini e il loro diritto alla salute — dice il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio -.
I cittadini devono poter continuare ad avere una farmacia sulla quale contare, indipendente e professionale, che non sia uno dei tanti punti vendita di un grande gruppo commerciale, gruppo che decide quali farmaci mettere in vendita e a quali prezzi, in base alle proprie strategie di marketing”.
“Apparentemente il decreto andrebbe nell’interesse del cittadino — chiarisce Di Iorio - dichiara di ispirarsi all’Antitrust e all’Europa, ma in realtà fa il gioco di potenti lobby economiche che vogliono aumentare i consumi di farmaci e far lievitare il business della salute oltre le reali necessità sanitarie degli italiani. La farmacia resta un centro sociale, dove un professionista, sempre a disposizione del pubblico, consiglia al meglio al di là di qualunque interesse economico”.
“A tutto ciò si aggiunge la preoccupazione dei farmacisti campani — conclude il presidente Di Iorio — perchè il Governo centrale continua palesemente a disinteressarsi della nostra regione mancando di supportarla economicamente e contribuendo così ad acuire la crisi economica che sta colpendo la categoria”.


Ma voi ce li vedete i farmacisti alla fame? Io no.
Allora, da dove cominciamo? Andiamo per ordine.

1- sarò tonta, ma io non ho capito quali miei interessi sta difendendo il farmacista con la serrata..
2- se compro l'aspirina al supermercato come si fa in tutti i paesi civili, come succede che mi sparisce la farmacia?
3- per quale motivo io dovrei andare alla Conad a rimpinzarmi di aspirine e pomatine? Forse perchè costano meno?
4- dall'ultimo paragrafo si desume che la devolution avrebbe fatto molto male ai farmacisti napoletani. E Di Iorio è pure di A.N., partito che l'ha votata e supportata.
E poi non hanno cominciato i farmacisti a fare concorrenza ai supermercati, visto che vendono giocattoli, scarpe, prodotti per l'infanzia, prodotti di bellezza e persino prodotti omeopatici, che sanno benissimo che non servono a niente? E i supermercati non si sono mai lamentati.
Razza di ipocriti !!!!

BUTTARE IL SANGUE... senza metafore


Oggi come tante volte ormai (ci sono abituata) sono stata alla ASL a fare i prelievi. Mi tocca, ogni paio di mesi, da tempo immemore.
Di solito trovo la mia infermiera preferita, con cui scambio quattro chiacchiere mentre lei svolge il suo compito: appizzarmi la farfallina nella vena, chiudi pugno, apri pugno e via con il mio cerotto.
Oggi niente di tutto questo. Al posto della mia infermiera che era in ferie trovo Dracula il Vampiro.
Inizia col chiedere quale braccio preferisco, il destro. Mette il laccio, appizza la farfallina con il tubicino, lo collega al vacuum e al momento che la pompa inizia a tirare, si impiccia nel tubicino e me lo strappa dalla vena.
Un macello, il sangue usciva a fiotti e la vampira era visibilmente spaventata.
Acchiappo al volo un pezzo di ovatta e piego il gomito, dimenticandomi di svenire. La disgraziata ha chiesto piu' volte scusa, sì, scusa un cavolo.
La cosa tragica è stata quella di ricominciare, il prelievo andava comunque fatto.
E pensavo che in fondo mi è pure andata bene, e' già assai che non mi ha morsicata sul collo. Ora sono conciata come una che si fa di eroina.
La prossima volta guardo da fuori la porta chi c'è e se ritrovo Dracula me la filo all'inglese.

martedì 18 luglio 2006

MR SWATCH


Come promesso l'assessore Di Lello ha mantenuto. Eccolo in posa accanto agli orologi di plastica che verranno distribuiti gratis negli alberghi ai turisti che scelgono di non indossare i Rolex.



Per ora c'è un solo modello, col cinturino trasparente, ma entro l'anno ne verranno prodotti altri con la firma di noti artisti napoletani tra cui Ernesto Tatafiore, Lino Fiorito e Lello Esposito. Tatafiore, quello della vasca dei capitoni a Via Scarlatti.
E come per gli Swatch è già partita la corsa al collezionismo degli orologi che verranno prodotti.
Sai che risate se cominciano a scippare ai turisti l'orologio da collezione?


Ne avevo parlato qui

COPIONI


Sembra che ai Beatles piacessero molto le canzoni napoletane e in alcuni dei loro maggiori successi pare che si siano infiltrati motivi appartenenti ad antiche canzoni partenopee. Si dice che Michelle rievochi Scalinatella e ultima della serie, Yesterday, ricorda alcuni passaggi di una vecchia canzone napoletana.
Il giornalista del Mattino parla di  "Piccerè che viene a dìcere". Mi sono incuriosita perchè io sta canzone non l'ho mai sentita.
Tuttalpiu' la frase "Catarì, che vviene a dìcere" la troviamo nella famosissima "Core 'ngrato", ma non so se ci si riferisce a questa.
Pare che stasera ne parlerà il TG2 delle 20:30, stàmme 'a vede'.
Leggi l'articolo qui

lunedì 17 luglio 2006

LA PASSIONE SECONDO I TASSISTI


E nel piu' totale disprezzo per i diritti dei cittadini, i tassisti hanno invaso Roma paralizzandone il traffico.
Hanno anche malmenato un giornalista del Corriere, dopo averlo minacciato per diversi giorni.

Hanno inscenato persino una oscena processione del venerdi' santo, con tanto di poverocristo legato alla croce.

Come cittadina messa in croce quotidianamente (e non solo dai tassisti), invito l'onorevole Bersani a non calarsi le braghe.
E che si precettino, così come prevede la legge per le categorie di pubblico servizio.


 


 


 



CONFUSIONE


In questi giorni di grande parapiglia, finalmente un po' di calma. Ed è come se non ci fossi abituata, ho l'impressione di continuare a correre.
Abbiamo deciso per le vacanze, noi che non prenotiamo mai niente, e all'ultimo momento abbiamo scelto di andare in Grecia, a Rodi.  
Io avevo intenzione di andare a Pantelleria, ma i voli erano esauriti da tempo e la D.M. non ne ha voluto sapere di fare il globetrotter con zaino e bagagli tra navi ed autobus. Io magari ci avrei provato, quando mi intestardisco son capace di tutto.
E allora che Grecia sia. Due settimane, albergo mezza pensione, ancora da decidere se noleggiare auto o moto, vedremo sul posto.
Partenza il 3 agosto e ritorno il 17, passerò questi giorni a dannarmi a preparare itinerari e cose da vedere e la solita lotta a preparare le valigie, attività che io odio con tutta me stessa.
Succede sempre, da che ho memoria, che porto cose che riporto indietro tale e quale, lasciando a casa a farsi rimpiangere tutte le altre.
Bisogna nascerci a fare i bagagli ed io non lo nacqui.
Questa volta niente computer,  solo la digitale piccola, visto che la 350D se la frega il pargolo, e mi toccherà portarla da qualche fotografo locale per farmi trasferire le foto che farò su un CD, la memoria non basterà. Sono indecisa se comperare un'altra scheda di memoria o un memory disk per il backup. Vabbè, ci penserò.
Ora, non so perchè, non ho voglia di fare niente, ho l'impressione di stare in una sfera a guardare il mondo dall'alto.

sabato 15 luglio 2006

TORMENTONI ESTIVI

Ho ancora nelle orecchie da ieri sera il po-po-po, ritornello curvaiolo dalla canzone "Seven nation army" dei White Stripes, che minaccia di perseguitarci per tutta l'estate.

Intanto mi chiedevo: ma quanto gli avranno dato agli U2 per registrare quella versione ignobile di One con Mary J. Blige che abbiamo sentito ai mondiali? Hanno manomesso una delle piu' belle canzoni che abbiano mai scritto.
E' orribile, non si puo' sentire.





 

LA FESTA TAMARRA



Racconti dal backstage del Plebiscito dalla festa organizzata dal Comune di Napoli per Cannavaro & Co.
La prima immagine che si ha arrivando nella piazza è un enorme cuscino di fiori di anthurium tricolori, paurosamente somigliante ad una corona mortuaria. Vorrei conoscerne l'autore.
Mano mano che la piazza si affollava si potevano vedere striscioni e cartelloni di un trash conforme alla manifestazione.



I maxischermi continuavano a trasmettere i momenti salienti del campionato mondiale con un focus particolare sulle gesta degli eroi azzurri. E il popolo dalla piazza rispondeva sbandierando centinaia di tricolori.
Nel frattempo mi ero messa al sicuro dietro le transenne protette da centinaia di bodyguard e gorilloni, che quando sono arrivati Ciro Ferrara e Fabio Cannavaro, hanno anche malmenato un po' di giornalisti e fotografi, provocando le ire di Ermanno Corsi.
Stessa scena all'arrivo di Iervolino e Bassolino. Alla vista della Sindaca sono scoppiati un po' di tafferugli che hanno costretto Rosetta a mettersi in salvo assieme al nipotino. Ho rischiato di essere travolta e mi sono gettata a tuffo nel gazebo bianco destinato alle interviste.
Nel frattempo il povero Ciro Ferrara è rimasto chiuso per mezz'ora nella sua auto, tutta ricoperta di bodyguard.
Una allucinata Maria Mazza di rossovestita e con il davanzale bene in vista, vagava sui suoi tacchi a spillo, facendosi ritrarre assieme a tutto il ragazzume presente nel retropalco. Che ne hanno approfittato per palparla e sbaciucchiarla.
Alessandro Siani ha dato inizio ai festeggiamenti, con Cannavaro che alzava al cielo una copia pezzotta della Coppa del Mondo nel delirio unanime e Rosetta che dava le chiavi della città a Cannavaro e Ferrara.
Mai capita sta cosa delle chiavi, chiavi di che, che non c'è neanche una porta chiusa a Napoli?
A far da corollario alla manifestazione, dai quartieri erano calati decine di carrettini con bibite immerse nel ghiaccio, una specie di porchettaro si era piazzato a piazza Augusteo chiudendo quasi l'ingresso alla Funicolare, decine e decine di ambulanti vendevano bandiere e ritratti di santini di Cannavaro santo subito alla modica cifra di un euro.
Finale con fuochi di artificio sparati dal retro del palco davanti alla Basilica e folla festante con tricolori sbandierati. Si parlava di piu' di centomila persone ma non credo fossero tante, forse settantamila.



Non ho assistito all'esodo perchè ci siamo rifugiati in un ristorante a mangiare un ottimo spaghetto vongole e cozze, ma ne ho visto i resti su via Roma e nella funicolare Centrale: un mare di cartacce e di bottiglie di plastica.
La popolazione era soddisfatta e pure le Autorità lo erano, sembrava che ieri sera avessimo di nuovo vinto i mondiali.
Calcium et circensem.

venerdì 14 luglio 2006

CHE CAZZO ERA?


Se ne occuparono anche i giornali.
Diversi anni fa su una strada a San Giovanni a Teduccio fu ritrovato un membro maschile, tagliato e gettato via.
Il giallo rimase a lungo insoluto, la Polizia fece indagini. Non è un oggetto che uno si perde per strada, via.
Fu chiamato percio' il medico legale, il quale prese su la valigetta con gli attrezzi del mestiere e partì. In molti aspettammo il suo ritorno e gli chiedemmo:
allora, professo', che cazzo era?
Ovviamente per giorni e giorni tutto l'ospedale gli poneva la stessa domanda. E il povero medico giu' a spiegare a tutti che in realtà era solo un cazzo di toro.
Questa volta, per fortuna, non era finita come a Bagnoli.

giovedì 13 luglio 2006

O CAPITONE MIO CAPITONE


Un esercito di capitoni ha invaso il web. Ha occupato molti blog e il via è stato dato da Sorrysorry che inneggiando a Cannavaro si è lasciata andare ad un lirico "O capitano, mio capitano" in ricordo dell'Attimo fuggente che ci ha permesso di conquistare la Coppa del Mondo 2006, subito diventato "O capitone, mio capitone" ad opera di Marassi, che ha coniato varie altre facezie..
E come tanti altri discorsi che si sviluppano nei blog amici, ovviamente è finita "a pasta e cocozza".
Mianonnaincarriola si è esibito in capitoni da esportazione, ricette nordiche e istruzioni per l'uso del capitone (ue' non fate battute sconce, eh?).
Sorrysorry poi ha addirittura acceso un barbecue sul suo blog dove stanno arrostendo i capitoni (maro' che puzza).
Io posso contribuire con una ricettina che si usava a casa mia, quando si cucinava il capitone "per devozione" tanto nessuno lo mangiava e credo che la ricetta sia stata la conseguenza di un banale ripiego, perchè non avevano il coraggio di buttarlo, dopo.
L'antefatto a tutto questo era la solita guerriglia casalinga.
Non c'è capitone che si rispetti che non cerchi di fuggire dal "cuoppo". E i nostri scappavano sempre, ma venivano riacciuffati tutti fetenti per aver raccolto tutto quello che incontravano sul loro cammino.
Invano noi ragazzini supplicavamo di risparmiarli, finivano fatti a pezzi sul tagliere insanguinato e fritti che ancora si muovevano.


CAPITONE ALLA SCAPECE
Tagliare il capitone a pezzi lunghi una diecina di centimetri, lavarli e lasciarli sgocciolare.
Se avete pazienza consiglio di spellare il capitone che diventa più leggero e digeribile.
Infarinare i pezzi sgocciolati e friggerli in olio bollente a fuoco medio finché non saranno diventati biondi e croccanti.
Mettere il capitone in una insalatiera con l'origano, la menta, l'aglio tritato, il pepe e  il sale.
Scaldare un bicchiere di aceto e farlo evaporare, aggiungere due cucchiai di olio di oliva e versarlo sul capitone.
Lasciarlo marinare almeno 24 ore.
Il capitone alla scapece può essere conservato anche qualche giorno tenendolo in frigorifero, poi dopo, a casa mia, veniva buttato e non ci si pensava piu'.

Per chi non è napoletano e non conosce il capitone, trattasi di anguilla iperingrassata, bella chiatta chiatta, che è reperibile sul mercato esclusivamente sotto Natale. Si ignora dove si rifugia per il resto dell'anno, forse al Mar dei Sargassi, boh?
In altri periodi si possono trovare solo piccole anguille, che fritte sono abbastanza gustose e meno pesanti del capitone.

LE COSE IMPORTANTI



Una polemica stupida ci fa perdere di vista le cose importanti.
I servizi segreti, Betulla, le password date ai giornalisti per accedere a banche dati della magistratura, gli ispettori a Potenza.
Che sta accadendo con le intercettazioni telefoniche?
Queste ed altre domande ci poniamo e non ce ne frega niente di quello che Materazzi ha detto a Zidane.
Cazzi loro.

mercoledì 12 luglio 2006

IVANO FOSSATI ALL'ARENA FLEGREA



Un bel concerto, ieri sera, all'altezza del cantautore, che ha mescolato sapientemente brani nuovi a vecchi cavalli di battaglia.
Una scaletta molto assortita che teneva conto anche delle richieste a gran voce da parte del pubblico. Panama, Mio fratello che guardi il mondo, La pianta del tè, La canzone popolare.
Grande spazio è stato riservato all'ultimo cd, l'Arcangelo.
Molto apprezzata una bella interpretazione di  "Ragazzo mio" di Tenco e in finale "Il disertore" di Boris Vian, cantato alla francese, senza musica.
Il concerto, organizzato dalla Provincia di Napoli, era gratuito.
Inizio quasi puntuale, solo mezz'ora di slittamento.
I disegni della scenografia del palco erano di Dario Ballantini.



martedì 11 luglio 2006

PER SYD BARRETT


How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground.
What have we found?
The same old fears,
wish you were here.

CIRCO MASSIMO ... C'ERO ANCH'IO
(Foto del pargolo)


Panoramica al Circo Massimo la notte della festa


la coppa offerta da Cannavaro


il capitano esulta


c'è anche Buffon


Del Piero mbriago perso


Oddo in adorazione


Supersantos e Del Piero


Totti con la coppa


Particolarmente divertente la foto del Supersantos, lanciato a Del Piero che si è messo a palleggiare.

UN CUORE TRICOLORE



Per celebrare gli Azzurri hanno persino rispolverato A power of love dei Frankie Goes To Hollywood.
Al Circo Massimo hanno stimato un milione di persone e nel frattempo il pullman dei calciatori sta faticosamente arrivando al Circo Massimo, sommerso dalla folla.
Oggi pomeriggio il pargolo, armato di reflex e teleobiettivo, è partito con gli amici per partecipare al trionfo, per dire “io c’ero” e detto tra noi “quando mi capiterà di vedere ancora qualcosa del genere?” e adesso sta in mezzo al milione a sventolare la sua bandiera.
Lui non se lo ricorda, l’altra volta aveva quattro mesi, non puo’ averne memoria. E mentre l’Italia vinceva contro la Germania Ovest (che c’era ancora il muro a Berlino) quell’11 luglio eravamo sulla spiaggia di Capo Miseno con un piccolo tv portatile B/N, mentre un incendio bruciava il monte Miseno e un aereo Canadair lottava con le fiamme.
La spiaggia era deserta e giungevano gli echi dei gol segnati ma appena finita la gente si riverso’ per le strade a fare cortei a piedi e con i passeggini dei bambini, ballando e cantando e agitando tricolori.
Ieri sera pensavo a questo, a 24 anni fa e mentre tiravano i rigori chiudevo gli occhi, non avevo il coraggio di guardare.
E come allora .... we are the champions... we are the champions of the world .... ♫♫♫♫♫

lunedì 10 luglio 2006

CAMPIONI PER UN PALO

L'Incornata di Zidane è l'immagine che resterà per sempre legata ai mondiali del 2006. Un gesto assurdo che chiude con vergogna una splendida carriera e che per noi resta incomprensibile.
A Napoli, piazza del Plebiscito, un silenzio è calato d'improvviso quando Materazzi è crollato al suolo.
Dopo lo sbigottimento, un coro: 'omm 'e mmerdaaaaaaaaa!!!!!!

L'Italia non meritava di vincere, hanno detto i francesi. Magari è pure vero, visto che abbiamo vinto per un palo, ma l'Italia ha vinto anche grazie al fair play, che nel mondo del calcio se ne vede pochino, diciamocelo.
E i francesi neanche sanno cosa sia, visto che si sono tutti lanciati a difendere Zidane, da Domenech a Chirac, ad offendere Buffon trattato come uno spione.
E adesso cosa diranno?
Inviteranno i francesi a boicottare la pizza, come ha fatto il giornalaccio tedesco?


Qual partita?", chiede con aria svagata il leghista Roberto Calderoli, disinteressato alla faccenda al punto di dire: "Non sapevo nemmeno che domenica ci fosse la finale". Che idiota!!! Persino i monaci buddisti del Tibet avevano assicurato che avrebbero visto la finale tifando per gli azzurri.
E dopo la vittoria ha commentato: “sono felice perchè abbiamo battuto una squadra piena di neri”.
Anche quando vinciamo i mondiali Calderoli da' aria ai denti.


e i francesi che si incazzano, e le palle ancor gli girano….....  (Paolo Conte) 


CAMPIONI DEL MONDO


CAMPIONI DEL MONDO


CAMPIONI DEL MONDO

sabato 8 luglio 2006

PIAZZA PLEBISCITO ...  WORK IN PROGRESS

Hanno appena fatto in tempo a togliere la "scultura" di Sol Lewitt, prima che si riempisse d'acqua come una piscina, dopo il nubifragio di ieri.
E adesso c'è Luna Rossa, la finta barca, senza chiglia, senza alberi, senza vele e per farcela vedere con le vele hanno messo uno schermo (in basso a sinistra) e così la vediamo navigare (e ha pure perso, vabbè).







Si capisce (e non ci vuole la zingara p'anduvinà, nunc'è) che trattasi di mera operazione commerciale ad uso dei gonzi, perchè giusto sotto la chiglia della barca c'è uno stand di Telecom, con delle graziose hostess che abbordano i turisti con le ultime offerte della TIM.
Poco piu' in là, vicino al San Carlo, c'è un camion tipo magliaro napoletano, che vende giubbini e abbigliamento vario targato Telecom, Prada e tutti gli sponsor di Luna Rossa, alla minima cifra di 250 euro (e viene pure il dubbio che siano appezzottati).
E vale sempre il discorso che se devo portare addosso tutti quei marchi perlomeno mi devono pagare loro. A casa mia pubblicità gratuita non se ne fa.
Nel frattempo, alle spalle di Luna Rossa, lavoratori precariamente aggrappati al traliccio, stavano montando il maxischermo per domani sera per la partita.
Si stanno anche preparando misure antiguerriglia urbana, chiudendo l'acqua alle fontane e mettendoci le gabbie attorno.
E così il Carciofo di piazza Trieste e Trento e il Nettuno della fontana Medina resteranno a secco. Sempre aspettando la notte dei festeggiamenti.
I Carabinieri a cavallo all'ombra di Palazzo reale osservano la scena.
Mi fermo a chiacchierare un po' perchè scopro che i cavalli hanno le scarpe, tipo copertoni e tra una chiacchiera e l'altra mi informano che i cavalli sono castrati. Ovviamente. Sai che risate se un cavallo maschio fiuta l'odore di una femmina, col carabiniere seduto sopra? Al galoppo !!!!








E per non farci mancare niente, a via Roma, un argentino con amplificatori alla woodstock, suona il flauto di Pan, evocando sonorità alla Inti Illimani (napallatànta) nella totale indifferenza dei passanti intenti all'attività preferita: lo shopping per saldi estivi.








E FORZA ITALIA

Mi è preso un colpo quando ho visto questa foto, poi ho capito che pure i mezzi pubblici stavano tifando per l’Italia.
Credevo che l’ex PresDelCons avesse occupato gli autobus “manu militari” per la campagna elettorale.
Ancora non sono uscita dall’incubo.


 

venerdì 7 luglio 2006

LE GANASCE


E zitti zitti al Comune di Napoli sono tornati ad applicare le ganasce alle auto in sosta.
Finora mi è capitato di vederle solo a Via Rossini, sulle strisce riservate ai taxi. Tutto il resto del Vomero, niente.
Un'altra volta poi, sempre a Via Rossini, ho visto una ganascia schiantata per terra e l'auto non c'era. Forse il proprietario ha perso la pazienza e l'ha scassinata.
Ieri poi c'era un'auto parcheggiata al centro dell'incrocio, con le ganasce. Al centro dell'incrocio  tra Via Paisiello e Via Rossini, vicino all'aiuola della rotatoria !!!!!
Ora io mi chiedo, a parte il fatto se le ganasce siano un deterrente per il parcheggio selvaggio, ma chi è piu' imbecille tra i due? Il tizio che ha lasciato l'auto in sosta in pieno incrocio o il vigile che ha piazzato le ganasce, bloccando un incrocio finchè il cretino non è tornato? E' arduo scegliere, secondo me.
E quei bei carri-attrezzi di una volta che fine hanno fatto?



Auto ganasciata a Londra

L'INFINITO -  ’na luntananza ca nun tene fine



L’aggio tenuto sempe dint’ ’o core
stu pizzo ’e muntagnella sulitaria
e st’arravuoglio ’e frasche ch’è nu muro
ca m’annasconne addó fernesce ’o mare.
Ma si m’assetto e guardo i’ me figuro
’na luntananza ca nun tene fine,
’nu silenzio ca mai nisciuno ha ’ntiso,
’na pace ’e Dio ca manco mparaviso.
Troppo pe’ n’ommo, quase fa paura.
E quanno ventulea mmiez’ a ’sti fronne
chillu silenzio ca me dà ’o scapizzo
cu ’sta voce d’ ’o viento se cunfronna
e me veneno a mente ’e ccose eterne
’nzieme cu chelle ca se so’ perdute
e penzo ’e tiempe ’e mo e ne sento ll’eco.
Cu ’o penziero me sperdo int’ ’o sprufunno
e doce doce me ne vaco ’nfunno.

La versione napoletana dell'Infinito di Leopardi è di Paolo Martino

giovedì 6 luglio 2006

WITH ALL MY HEARTS



 



 


 


 


 


 



cuore di cozza                                                                                                       cuore di spine




 


 


 


 


 


 


 




cuore di legno



 


                                                                    cuore di pietra


                    


 


 cuor di patata        

        

mercoledì 5 luglio 2006

ENTRATE E USCITE

Ieri ho passato la mattinata all’Agenzia delle Entrate (che per me è ovviamente delle uscite).
Mi hanno mandato una lettera gentile dove mi dicevano che volevano 129 euro per l’Unico del 2003. Nella lettera c’era scritto che potevo telefonare al call center col numero verde a tariffa urbana. Tre giorni passati a chiamare e stavo sempre in coda dopo 14-18 persone, tempo stimato sempre 8 minuti. Una palla.
Sempre nella lettera era scritto che potevo prenotarmi via e-mail per un appuntamento. Vado nella HomePage dell’Agenzia delle Entrate e scopro che hanno disattivato gli appuntamenti.
Non resta che arrendermi e alle 9 di mattina, con 35 gradi circa, vado a prendere il numero e mi siedo con libro e Shuffle in sala d’aspetto a guardare il tabellone luminoso.
La nuova sede dell’Agenzia al Vomero è stata ricavata da una chiesa. Volte altissime e voci che rimbombano, figuriamoci quando litigano.
Finalmente dopo sole 2 ore ho accesso allo sportello, numero 16, che culo. L’impiegato, molto cortese, mi informa che ci vorrà un po’ di tempo che la questione è lunga. Insomma, per capire che era successo ha dovuto richiamare tre annate di Unico, 740 e 730.
Alla fine del lavoraccio mi consegna un papiello enorme, con un modello F24 da pagare, per soli 8 euro. Si erano sbagliati, come dicevo io, ma lasciarmi andare senza pagare niente pare sia contrario alle abitudini della casa, quindi 8 euro e zitta.
E mi è pure andata di lusso.
Non so a voi, ma a me capita che quando mi scanso di pagare mi viene voglia subito di dilapidare la cifra completa, per festeggiare. Ci sto pensando.

Come sempre capita nelle sale d’aspetto, si fa amicizia tra derelitti e alla fine ci sentiamo anche dei fortunati per tutte le sfighe che gli altri ci hanno raccontato. Una signora con un pacco di carte aspettava il turno per una multa presa dalla sua auto 13 anni fa e non ricordava neanche il numero di targa. Era nonna e mi ha mostrato le foto dei suoi nipotini. Una tenerezza incredibile.
Poco piu’ in là, un’anziana signora blaterante, che aveva da ridire su tutto, ci informava che ha fatto l’insegnante per 50 anni e subito ci è venuto un moto di simpatia per le migliaia di alunni che le sono passati davanti e che difficilmente la dimenticheranno.

ITALIA-GERMANIA 2-0




E' destino che la Germania debba sempre buscarle dall'Italia, è un fatto ormai.
Una bella partita, corretta, senza fallacci, nonostante le provocazioni dei giornali.
Exploit finale ai supplementari.
Ma che gli è successo al Pupone? Aria tirata e stanca, sudatissimo nella maglietta presudata alle ascelle.
E' andata bene. Speriamo vada bene anche stasera che qua si sono scatenati alla grande. Botti e granate lanciate in aria, peggio che a Capodanno, trombe assordanti e puzza di zolfo che sembra di stare in Solfatara.
E adesso vediamo chi ci tocca domenica.


FORZA AZZURREN

martedì 4 luglio 2006

EVENTI IMPREVEDIBILI


Un nubifragio fortissimo si è abbattuto questa mattina nella zona di Vibo Valentia, provocando varie frane.
Una bambina è morta trascinata dalla frana assieme al padre.
Nei pressi di Sant’Onofrio un uomo è stato ucciso da un fulmine e un altro ferito. Uccisi anche capi di bestiame.
Allagamenti e frane anche in Aspromonte nelle Serre, dove i torrenti ingrossati hanno provocato frane e molte frazioni risultano isolate.
Bertolaso parla di evento imprevedibile e pure quando un intero villaggio fu portato via dal fiume in piena a Soverato dissero la stessa cosa.

Conosco bene quelle zone, ci andavo in vacanza ogni estate quando ancora non c’era il pargolo e poi anche alcuni anni dopo la sua nascita. Parecchie volte c’erano stati nubifragi e allagamenti e spesso costruivamo dei canali vicino alle tende per far defluire le acque.
La zona era un villaggio vicino Ricadi a pochi kilometri da Tropea e Capo Vaticano, di fronte allo Stromboli. una delle zone piu’ belle della Calabria.
E proprio in agosto ci fu un episodio che ricordo ancora con paura. Una tromba d’aria devasto’ completamente un campeggio a Baia di Riaci località Formicoli, abbattendo le tende e portando via le tegole dai tetti.
Noi eravamo in mare con la barchetta, a pesca, c’era anche il nipote romano e il mare divento’ piatto come l’olio, il cielo plumbeo e un calore incredibile in mezzo al mare. Io e la D.M. capimmo a volo che c’era qualche problema e ci dirigemmo a riva col motore a manetta.
Nel frattempo il mare comincio’ a crescere e un’onda ci portà direttamente sulla spiaggia mentre io, che non ho mai avuto il piede marino, scendevo a volo dalla barca col nipote in braccio.
Il vento che si alzo’ ci gettava la sabbia negli occhi e fummo costretti ad avvolgerci negli asciugamani come tante odalische. E dal mare cominciammo a vedere la tromba d’aria, nera, stretta in basso e larga a cono in alto che correva veloce verso terra. Una roba impressionante.
Il giorno dopo sapemmo che aveva raso al suolo tutti i campeggi della zona lungo la costa. Il nostro si era salvato in parte perchè si trovava in un’insenatura, protetto dal costone e la tromba d’aria lo aveva appena rasentato.

domenica 2 luglio 2006

LA MIA MATURITA’

La si chiama così ma prima erano esami di Stato. Una maturità che credi di aver superato ma che ti resta nella mente per sempre, te la sogni in ogni occasione impegnativa della vita.
Ricordo una volta: sognai che stavo rispondendo alle domande della commissione e uno di essi mi disse che non potevo sostenere l’esame perchè non avevo conseguito la licenza media. Un incubo, da sudori freddi.
E invece ando’ in tutt’altro modo. Tra gli scritti e gli orali riuscii a rompermi una gamba così da presentarmi all’esame col gesso oltre il ginocchio.
Il mio stato, lungi dal suscitare pietà, dette la stura ad una serie di battute degli allegri professori. Quella di lettere, proveniente da Lagonegro, mi chiese di intrattenerli piacevolmente sulla Ginestra di Leopardi e appena vide che qualcosa ne sapevo passo’ subito a Verga e poi a Nievo e poi ancora al Pascoli.
Quando ho fatto io la maturità si portava molto il confronto e quindi giu’ a confrontare la poetica del fanciullino di Pascoli con San Francesco e la Divina Commedia, che tanto quella c’azzecca sempre. E il prof di Filosofia, non contento, inizio’ il controinterrogatorio, anche sull’italiano.
Ippolito Nievo me lo ero beccato perchè mi spettava, per evidente causa di zappa sui piedi, avendo io (la pazza) scelto la traccia letteraria, che parlava di figure femminili nella letteratura.
Io scelsi la Pisana e la docente volle sapere il perchè dell’originalità, con tanti personaggi tipo Lucia, Beatrice, la Piccarda Donati e Laura a mia disposizione. Oltretutto Nievo neanche era in programma.
Era semplice la risposta, perchè a me tutte quelle donne lì stavano sulle palle, ma non glielo potevo dire. Allora si era educati con i professori, mica come ora che gli si fanno gli sberleffi dietro, ma vi assicuro che la signora meritava un bel vaffanculo.
Mi vanto’ per un quarto d’ora il programma che aveva inflitto ai suoi studenti, neanche l’avesse scritta lei la Ginestra.
A volte mi capita di sognarla ancora. L’ultima volta ho sognato che non trovava la mia versione di latino ed io per discolparmi le dicevo che l’avevo fatta di sicuro, visto che l’avevo passata a mezza classe.
Scema pure in sogno io.
Proprio vero che gli esami non finiscono mai.