Nisida

Nisida

venerdì 31 dicembre 2004


Buon anno nuovo
e speriamo che non ce ne rifilino uno usato, come quei cesti natalizi riciclati che viaggiano di casa in casa e che nessuno apre.
Molte città hanno abolito i festeggiamenti di fine anno in segno di rispetto per le popolazioni colpite. A Napoli non spareranno i fuochi dal Castel dell'Ovo come previsto ma si farà solo un concerto di solidarietà con artisti napoletani in Piazza Municipio.
Si spera che anche la cittadinanza aderisca all'invito di non sparare la solita contraerea di mezzanotte, ma sinceramente ne dubito.
Qualcuno dice che questo è un atteggiamento ipocrita e beghino, ma io non sono d'accordo.
Un po' di austerity non puo' che fare bene, se ci aiuta a riflettere.

giovedì 30 dicembre 2004

LA VERA FACCIA DELLA MISERIA



Tre episodi che fanno riflettere.



Lunedi' sera mio nipote sedicenne ha subito una rapina.
Un uomo armato di coltellino gli ha chiesto il portafogli ma lui aveva solo 5 euro, perchè era stato in pizzeria con gli amici.
Morto di paura gli ha teso i 5 euro e il cellulare.
L'uomo ci ha pensato un poco su e poi gli ha detto: tieniteli, tu stai piu' inguaiato di me. I miei figli hanno fame e non posso tornare a mani vuote, il lavoro che avevo fatto non mi è stato pagato.
Mio nipote allora ha insistito per darglieli e lui li ha presi.
Ho pensato alla disperazione che spinge un uomo a rapinare un ragazzino.


La vigilia di Natale ero dal macellaio e una donna anziana ha chiesto due euro di carne a pezzi. Ho guardato il macellaio e ci siamo capiti.
Ma mi sono vergognata come una ladra, avevo ordinato 60 euro di carne da portare agli amici con cui abbiamo trascorso il Natale e non sono riuscita neanche a capire come aiutare quella donna, dignitosa, con la sua povertà.


Un amico medico ha raccontato che in ospedale gli è capitato già diverse volte che un paziente anziano rifiuti il cibo, senza apparente motivazione.
Dopo avere insistito per farli mangiare alla fine scopre che non mangiano perchè pensano che i pasti si paghino e non hanno i soldi.
E' questa la miseria che vediamo nel quotidiano, basta guardarsi un po' intorno.
Prima c'erano solo i mendicanti, adesso i veri poveri sono quelli che non mendicano perchè non ne hanno il coraggio.


Ovviamente La vie en rose che si ascolta in sottofondo è un vero ossimoro per questo post.

mercoledì 29 dicembre 2004

LO SPOTTONE


Una cosa (tra le tante) che mi fa girare le scatole è lo spottone che ci rifilano quando andiamo a cinema sulla pirateria dei film.
Già è tanto che ci provano a farci sentire dei ladri quando scarichiamo persino le carole natalizie in mp3, ma sentirsi dare del ladro a cinema dopo aver pagato il biglietto (che già è un furto) è decisamente troppo.
Siamo li' seduti, abbiamo pagato e ci tocca pure il predicozzo.... eccheccavolo!!!



martedì 28 dicembre 2004

THE BEACH


Dopo lo sbigottimento sopraggiunge l'indignazione.
L'Indonesia, Sumatra e Sri Lanka semidistrutte e noi occidentali ci preoccupiamo di Pukhet e delle Maldive.
Pensiamo a salvare i turisti, ciascuno i suoi e non pensiamo a migliaia di persone che vivevano sulla riva di quel mare da cui traevano sostentamento. Adulti e bambini, risucchiati dalle onde che mai piu' saranno ritrovati.
E noi pensiamo a Pukhet, a The Beach e a Leonardo di Caprio. E ai paradisi che si sono trasformati in inferni. E a cosa dice Gianni Morandi o Giorgio Gori o Paolo Maldini che erano lì.
Nello Sri Lanka un treno intero è stato sommerso dall'onda e 1500 persone annegate. Ci sono morti persino in Africa, ma nessuno lo sa.





lunedì 27 dicembre 2004

SENZA PAROLE


Sono muta di fronte al disastro di proporzioni gigantesche che si è consumato in questi due giorni.


































 


 


 


 


 


 


 

giovedì 23 dicembre 2004


 


Qualche giorno di intervallo... c'è il Natale in giro... poi passa :-)

Vi lascio in compagnia di Satchmo

mercoledì 22 dicembre 2004

CORDIALE FANCULO AD UN ALTRO NATALE



 


 


 


 


Ogni anno, con l'arrivo del Natale, si fa sempre un consuntivo dell'anno trascorso.
Certo non è obbligatorio, c'è chi non vuole saperne di consuntivi e li capisco, fa sempre un po' tristezza.
Ma a volte si sta li' senza far nulla e il pensiero corre ai ricordi dei Natali passati che cominciano a diventare un bel numero.
Da bambini si aspettava il Natale e si cominciava dai primi di dicembre col calendario dell'Avvento, una sorta di conta alla rovescia. Il nonno disegnava le caselline che venivano aperte giorno per giorno: era la prima cosa che facevo ogni mattina.
Poi si faceva il presepe, con le cascatelle e le paperette, i pastori rotti messi sullo sfondo perchè non si vedessero.
Niente albero di Natale in casa mia, era bandito come una roba barbara.
Anche ora noi facciamo il presepe, ma è diverso. Mi limito a tirar giu' dallo stanzino il presepino un metro per quaranta e a riempirlo di pastori.... una folla. Quest'anno ci ho aggiunto un coro di angeli che vengono giu' con le tuniche svolazzanti.
E poi il figlio è cresciuto, ha altri presepi per la testa.
Anche i film di Natale sono diversi. Polar Express ad esempio, nato come un cartone animato, crea un'atmosfera che mette i brividi. A me è sembrato molto inquietante.
Pero' anche adesso faccio il conto alla rovescia. Non ce la faccio piu' a sopportare questo lungo treno di feste, i regali, il pranzo con i parenti e aspetto la fine per dire con soddisfazione: anche questo Natale ce lo siamo tolti dalle palle!!


E come direbbe Kub con i Modena..... un cordiale fanculo ad un altro Natale !!










martedì 21 dicembre 2004

LANCIO DEL CELL



Nasce una nuova disciplina sportiva: al lancio del disco, del giavellotto, del peso e del martello, si aggiunge il lancio del telefonino.
In Germania esiste l'Associazione lanciatori di cellulare, con tanto di regole e diverse categorie (uomo, donna, bambino) e classi di peso dell'apparecchio.
Pare che la cosa sia nata dal fatto che ai clienti che andavano all'assistenza per la riparazione veniva risposto: lo getti.
A Napoli per distruggere oggetti non funzionanti come gli orologi, si consigliava di scendere alla Riviera di Chiaia e ivi attendere il passaggio del tram numero Uno, dopo avere opportunamente collocato l'orologio sul binario.
Ma forse in Germania non hanno i tram e quindi anzichè lanciarlo contro il muro i tedeschi si sono organizzati e magari tra qualche anno ce lo troviamo anche tra le discipline olimpiche.
Il record tuttora detenuto da un cittadino della Sassonia è di 67,5 metri (incredibile, neanche un discobolo).
Chissà quanti cellulari avrà sfracellato per tenersi in allenamento.

lunedì 20 dicembre 2004

SYMPATY FOR THE DEVIL


Io mi preoccupo quando provo un moto di simpatia per un fascista e specialmente se questo fascista si chiama Gasparri.
Alla proposta di aumentare la tassa sugli SMS di 2 centesimi, Gasparri ha rilanciato chiedendo di mettere una tassa di 2 centesimi su ogni parola che dice un politico.
Ce ne sono parecchi che dovrebbero accendere un mutuo per pagare.
Pensate a Brunetta o a Cicchitto a Ballaro'.





sabato 18 dicembre 2004

IL GRANDE SPUT


Questa settimana non ho ancora assegnato il grande Sput.
Provvedo subito.
Stamattina all'ufficio postale c'era una coda kilometrica sul marciapiedi. E pioveva pure.
Mi sono avvicinata e ho saputo che era la fila per accedere al numero, per poi recarsi allo sportello a fare un'altra fila.
Praticamente due file. E dicevano anche che molte persone prendevano il primo numero e poi andavano a fare altre commissioni.
Vigilavano su tutti come angeli, ronzando attorno alla fila, due poliziotti antiscippo.
Questa settimana il Grande Sput va a pari merito alle Poste Italiane, per il servizio offerto e al Governo, che fa pagare l'ICI entro il 20 dicembre, data di erogazione delle tredicesime.
Non tutti possono permettersi di pagare prima.

venerdì 17 dicembre 2004

ALTISSIMA AUTOMAZIONE


Ieri sera ero in coda al casello della tangenziale e meditavo di cambiare fila. Ho lasciato perdere, tanto quella che lasciavo sarebbe diventata subito piu' veloce. Non ho il telepass perchè riuscirei a rallentare anche quello, lo so.
E di solito piu' ho fretta, piu' lenta diventa la coda.
Ad un certo punto la coda si è fermata. Non si sa perchè ma i due varchi di uscita per molte ore al giorno e i festivi, diventano "ad alta automazione".
Cio' vuol dire che non troviamo il casellante ma una cortese macchinetta che ci invita a mettere il denaro, ci ricorda il resto e poi ci dice pure "arrivederci". Questo pero' il casellante non lo fa.
La coda è sempre ferma, apro lo sportello e scendo per capire che succede e rimango veramente di sale. La sbarra è alzata e il primo automobilista in coda si rifiuta di andarsene perchè la macchinetta non prende i soldi, non c'è uno straccio di essere umano nel circondario che ci possa spiegare e siamo tutti li' fermi come cretini perchè il signore ha paura di prendere una multa.
Siamo li' a discutere una ventina di noi per convincere il deficiente che se la macchinetta gli fa la foto basta che vada poi il giorno dopo a pagare Euro 0,65 ed è fatta. Niente, non si muove.
La soluzione la trova alla fine un distinto signore in coda col suo camion.
Ci chiede gentilmente di metterci un po' di lato in modo che possa passare col suo autocarro e dice che se il signore non si toglie subito dai piedi, lo accompagnerà fuori a spinta, facendosi fare dalla macchinetta una bella foto di gruppo. Tutto cio' usando un linguaggio forbito e comprensibile.
Ci ha convinti e, miracolo delle buone maniere, si è convinto anche il deficiente, che ha rimesso in moto titubante e lentamente ha attraversato il varco, senza che nessun flash venisse sparato.
Abbiamo così passato amabilmente a chiacchierare circa tre quarti d'ora.
Grazie Signore, grazieeeee .... per avere inventato i camionisti.
Altrimenti saremmo ancora li'.












giovedì 16 dicembre 2004

LISTEN TO YOUR HEART


Ricordo una notte passata a camminare fino all'alba, due silenzi, mani in tasca e una panchina sul molo.
Ricordo un piccolo bar con i vetri appannati, un cappuccino e un cornetto, il barista assonnato e la macchina del caffe' riottosa e sbuffante.
Ricordo un gabbiano che ci seguiva a piedi e che mangio' buona parte dei nostri cornetti.
Listen to your heart.....

mercoledì 15 dicembre 2004

NOSTALGIE D'AUTUNNO



 
Una donna, bella e luminosa, vestita di bianco, correva di stanza in stanza ridendo.
La casa era di quelle antiche, con le stanze una nell'altra, era sicuramente d'estate.
Le tende si gonfiavano alla brezza leggera e lei passava guardando da tutte le parti, come se cercasse qualcuno o qualcosa.
Da altre stanze si udivano voci di ragazze, voci che somigliavano a cinguettii di uccelli.
C'era un'atmosfera un po' rarefatta.. le immagini sembravano luminose, come foto di Hamilton.
La donna allora mi vide e sorridendo mi tese la mano, ma io non la presi e all'improvviso mi svegliai.
Era un sogno e mi resi conto che quello che avevo sognato era il giorno del matrimonio dei miei genitori.
Mi alzai e aprii il balcone e un odore di pioggia e di foglie marcite penetro' nella stanza.
E mi giunse da lontano il suono malinconico e ovattato di una vecchia canzone.
Spalancai i vetri del balcone per sentire meglio, per capire da dove provenisse ed il suono giunse chiaro e chiara si presentò ai miei occhi la tua immagine.
La musica era quella di "Reginella", che tante volte ti sentivo cantare nei momenti felici. La cantavi per me :


Regine', quanno stive cu mmico
nun magnave ca pane e cerase.
Nui campavamo 'e vase! E che vase,
tu cantave e chiagnive pe' me.
E 'o cardillo cantave cu ttico:
"Reginella 'o vo' bene a 'stu 'rre".


Ti ho rivista così com'eri, con la tua sobria eleganza, le scarpe con il tacco all'inglese, la gonna lunghetta ed il tuo bel viso incorniciato dai capelli ondulati e sempre ben pettinati.
Eri bellissima.
Man mano che la musica sfumava, il suono si diluiva nell'aria, fino a scomparire.
Ed insieme al suono, scomparisti anche tu!
Arrivederci Madre.

martedì 14 dicembre 2004

SAN SCEMO
(sottotitolo: ormai se la suonano e se la cantano da soli)


Per i non affezionati, abbiamo un altro buon motivo per non guardare il festival di Sanremo. Dopo la mafia di importazione dell'anno scorso, quest'anno avremo il duo Apicella-Berlusconi.
Fin qua amen, ma la cosa che mi fa girare ulteriormente le balle è che il nostro "compone" in napoletano e decisamente non se ne puo' piu'.
E come dice qualcuno: C'è poco da ridere, abbiamo i nostri soldati in guerra, i fascisti ministri, e i centesimi nel borsellino".


Se ci aggiungiamo il "duo Squallor" siamo al completo (senza offesa per gli Squallor, dignitosissimi professionisti).




lunedì 13 dicembre 2004

Internescional fairuorks


Nella mia città si comincia a sentire il Natale quando i ragazzini sparano i botti a tutte le ore. Iniziano sporadicamente e poi, con l'avvicinarsi delle festività, gli spari diventano piu' intensi.
Non ho mai avuto simpatia per questo tipo di attività, anche se mi piace vedere i fuochi a mare che fanno qui a settembre, con il Castel dell'Ovo tutto illuminato e le gare dei fuochisti dalle loro zattere a mare.
Ma questo non c'entra niente con i botti di Capodanno. L'ho sempre considerata una pratica incivile oltre che costosissima, sia in termini di economia che di rischi umani.
Ricordo sempre con raccapriccio i racconti di un amico di famiglia medico.
Al Pronto Soccorso dell'ospedale in cui lavorava rafforzavano le squadre di emergenza di medici e infermieri e durante la notte di Capodanno e la mattinata successiva lavoravano senza sosta riempiendo ceste di arti amputati.
Ora per fortuna ci sono pochi casi, ma l'ultimo giorno dell'anno i P.S. sono allertati perchè i feriti non mancano mai.
Ma c'è un episodio divertente a cui ho assistito.
Un Capodanno ero ad Amsterdam e li' ho scoperto che in quella città si spara come a Napoli.
Alla mezzanotte un macello di botti inizio' a crepitare e duro' anche diversi minuti. Dubito che sia stata opera della colonia napoletana ivi residente, benchè numerosa.
Al mattino dopo ero nel tram. All'apertura delle porte, da terra, tirarono un tracco (botto a ripetizione) dentro il tram che nel frattempo aveva richiuso le porte.
Esplose con grande fragore riempiendo di puzza il tram, e noi, giovani e incoscienti cominciammo a ridere a crepapelle.
Che aria di casa!












sabato 11 dicembre 2004

LA MURATA


Songo venuto sotto a 'sta murata
Songo venuto cu' 'nu gruosso sdegno
Ferma rilorgio mio cchiù nun sunare
Ferma pe' carità, fermate n'ora, n'ora sola


E sona, e sona, e ba' la Diana della sorte
E sona, e sunarrà, e sunarrà la morte
Si more 'a sta città la bella libertà
Nu resta, e restarrà sulo 'nu chianto amaro


Stanno cantanno da la Vicaria
Già cundannate ciento e cchiù 'nuciente
Lu sango muorto scrive la buscìa
De la giustizia de li cchiù putiente, cchiù fetiente


E sona, e sona e bà la Diana della sorte
E sona, e sona e ba' e sunarrà la morte
Si more a sta città, la bella libertà
Nu resta, e restarrà sulo 'nu chianto amaro.


Enzo Gragnaniello canta La Murata, rielaborazione di Roberto De Simone di una canzone popolare della rivoluzione napoletana del 1799. La Murata era il carcere della Vicaria, in cui furono rinchiusi i martiri napoletani.













Tartufo messo all'asta e infracicato in frigorifero.



52.000 dollari e una dura lotta a suon di lanci e rilanci, per aggiudicarsi un incredibile tartufo bianco del peso di 1100 grammi e per dimenticarlo poi nel frigorifero di un ristorante.


Al tartufo andato a male e ormai inservibile è stata data onorata sepoltura nel giardino dello chef.


venerdì 10 dicembre 2004

SUONI LIBERI



Ammanettatemi

pigliàte 'e quaderne
'e sigarette
e arigniteme 'a vocca 'e terra
ma a poesia è comm'o sanghe p'o core
è 'o sale p'o pane
è 'a vista 'e ll'uocchie
ia 'a scrivo cu' ll'ogne
'e cu 'e curtielle 'a dico:
dint'a cella
ammanettato
sott 'e frustate
sotto a viulenza 'e ll'odio
mille aucielle
cantano cu' mme'
'o canto 'e chi cumbatte.


Mahmoud Darwish


Suoni liberi anche per Lino Cannavacciuolo, napoletano ovviamente, che suona Perla nera col suo violino.
Kom, avevo promesso.

giovedì 9 dicembre 2004

BUY NOTHING DAY




 


 


 


 


 


 


 


 


 








Oggi sono andata in giro per negozi e non ho comprato niente, pure la spesa alimentare mi sono rifiutata di fare. .
Mi sono ammutinata. Famiglia a spaghetti aglio e olio.
Ma non l'ho fatto perchè me lo ha consigliato l'Unione Consumatori.
Loro hanno detto di fare cosi', girare soltanto per vedere vetrine e articoli e poi, fatti i debiti confronti, se ne parla.
No, l'ho fatto perchè sono al verde, senza 'na lira si diceva una volta, che non è la stessa cosa di senza un euro.
E' che mi sono già spesa la tredicesima e pure le tasse che Silvio mi taglierà per pagare l'ICI, il mutuo del garage e l'oculista (li mortacci sua) che mi lustra gli occhi.
Entro la fine del mese chiedero' un mutuo alla mia Banca per pagare assicurazione e tassa di circolazione di FoFo. Come chi è FoFo? E' la mia Ford Focus, no?
Magari dovro' venderla e comprare un apecar, modello decappottabile, come questo.
Ah dimenticavo, si è scassato pure il microonde. Crepitava come i botti di Capodanno e poi ha taciuto per sempre.
Ora ditemi voi, come faro' a far girare l'economia?

mercoledì 8 dicembre 2004

MAI ABBASSARE LA TESTA


Ieri sera si è spenta a Cinisi all'età di 88 anni, Felicia Bartolotta, piccola donna indomita, madre di Peppino Impastato, simbolo della lotta alla mafia.
Questo non è un "coccodrillo", soltanto il ricordo di una persona come tante che l'ha vista negli speciali del dvd "I cento passi" percorrere infaticabile la strada per trovare l'assassino di suo figlio, che lei conosceva benissimo.
La mater dolorosa che piangeva suo figlio e ne difendeva la memoria.
Questa è per me Felicia Bartolotta, a cui va tutto il nostro rispetto.




lunedì 6 dicembre 2004

 


MALA TEMPORA ALL'AEROPORTO


E' di pochi giorni fa la notizia del rambo imprenditore, imbarcatosi sull'aereo a Linate con la pistola nel fodero, in barba ai controlli. Sospeso l'addetto ai controlli e arrestato il pistolero che non sapeva che non si poteva salire in aereo armati.
Ora ci dicono che a Parigi, la polizia francese, durante un'esercitazione per la ricerca di esplosivo nei bagagli mediante cani, ha nascosto nel bagaglio di un ignaro viaggiatore una stecca di un paio di kili di plastico.
Ora pero' la valigia non è stata ritrovata, probabilmente il signore si è imbarcato su altri aerei e l'esplosivo sta viaggiando tranquillamente.
Non oso immaginare cosa accadrà al povero cristo al prossimo controllo.
Magari si ritroverà in cella e neanche i poliziotti francesi potranno tirarlo fuori, visto che finora non lo hanno ancora trovato, ne' lui ne' la valigia.
Secondo me si sono meritati il GRANDE SPUT della settimana, anzi
The International Big SPut.

domenica 5 dicembre 2004

HEI, SONO TORNATA


Che bello rientrare nella propria tana.
E devo dire anche che mi siete mancati, davvero.
Ora mi tocca recuperare, madonna quanto scrivete!
Sono stata tre giorni a Roma per una visita e sono tornata miracolata. No, non sono andata dal Papa, è che ora ci vedo, ci vedo benissimo.
Stasera quando ho acceso il mio monitor LCD l'ho visto per la prima volta, è chiarissimo, le lettere sembrano scolpite. Insomma non mi sembra vero.
Questa è la mia bella notizia e volevo condividerla, così a caldo.
Per ora faccio un po' di salti virtuali, una bella danza antipioggia che non ha smesso mai per tutti i tre giorni.... eccheccavolo.
Insomma chi è cchiu' felice 'e me.
E mi sono pure scansata lo stronzo contromano in autostrada.
Si era ubriacato per amore e non ha trovato di meglio che infilarsi sul raccordo sbagliato a San Vittore e via fino a Cassino. 60 kilometri contromano alle 3 di notte e hanno dovuto fare una barricata di sacchi di sabbia per fermarlo, senno' arrivava pure a Napoli.
Gli hanno scucito 20 punti dalla patente, cioè non ha piu' la patente.
Ah dimenticavo... il bello spirito è un poliziotto.


P.S. Per Nicole...
ho letto e mi sono commossa... ti abbraccio.
La canzone è Time flies ... giusto il tempo che scappa e la canta un gruppo belga, i Vaya con Dios. Se vuoi sapere che canzone suona sul mio blog basta che leggi a sinistra sotto il titolo La musica di oggi.

giovedì 2 dicembre 2004

VOGLIO UNA VITA DA BRADIPO




ore 6,00 Svegliaore
7,30 marcatempo
ore 7,45 Inizio o prosecuzione lavori in corsoore 12,00 Riunione
ore 16,00 Termine attività lavorative e ritorno a casa
ore 16,30 Spesa alimentare e commissioni
ore 18,00 Rientro a casa e si ricomincia la giostra
ore 20,00 Cena e telegiornali



Ora se consideriamo che tutte le suddette attività si svolgono in posti distanti tra loro, bisognerà aggiungere le percorrenze e relative ricerche di parcheggio. Si ottiene così qualcosa che assomiglia in velocità alle vecchie comiche.
Ho deciso, la prossima vita la voglio vivere da bradipo.
Il bradipo è un animaletto grazioso ma lento lento.
Ecco, per una che corre sempre, che deve anche pensare di corsa è cio’ che occorre.
Velocità di crociera 20 cm all'ora.
Per spostarsi sul ramo calcola prima le coordinate e quando è sicuro va.
Alleva i suoi cuccioli tenendoli sul dorso, così imparano (lentamente) a muoversi lentamente.
Io, abituata a sfrecciare con l'auto lungo l'autostrada immagino cosa sia.
Una cosa stupenda: guardarsi intorno con calma, senza perdersi il minimo particolare (non sbaglierei più l'uscita dell'autostrada).
Non avrei problemi a fare la fila al Bancomat, tanto arriverei di sicuro per ultima (magari finiscono i soldi).
Potrei nutrirmi di foglie, guardando bene quali scegliere, solo quelle più tenere e verdine.
Niente da cucinare, pulire, preparare né raccolte differenziate di spazzatura conseguenti.
E poi tra l'una e l'altra delle suddette attività, pisolini ristoratori.

Ahhhh, questa sì che è vita!!

mercoledì 1 dicembre 2004

PIAGET E LA BENZINA


Oggi il bambino (circa un anno) di una mia cara amica ha detto la prima parola e secondo la tradizione ha detto: mamma.
Mentre la mia amica si scioglieva come una fetta di spumone sul piatto, il mio pensiero andava alla circostanza analoga.
Premetto che quando è nato mio figlio e anche prima in verità, ho divorato libri e libri, da Piaget a Marcello Bernardi, per prepararmi ad essere una brava madre.
Ero giovane e credevo di trovare la' tutte le risposte.
Inutile dire che quasi mai è capitato, ho dovuto sempre arrangiarmi da sola e pure la storia dei nonni con l'esperienza... sorvoliamo, va'.
Vabbè, non volevo parlare "De inutilate" dei libri bensi' della mia esperienza specifica.
Eravamo per strada, mio figlio in passeggino, età circa un anno anche lui, passammo davanti ad un distributore di benzina. Il piccolo col dito puntato emetteva vari suoni che non erano parole, ma ad un certo punto sempre col dito puntato disse in maniera inequivocabile la sua prima parolina: benzina (detto b'nzina).
Si, mio figlio non ha detto mamma, nè papa', nè nonno. Ha detto benzina.
Al ritorno stessa strada, davanti al distributore c'era un'autobotte che scaricava.
Il piccolo sempre col dito puntato fa: autobotte (detto a'bo').
Niente mamma neanche stavolta.
Ho dovuto aspettare svariati giorni per sentire la dolce parolina, ma è venuta ancora una volta dopo un'altra.
Eravamo in giardino e il dolce pargoletto afferro' per le orecchie un piccolo coniglio che faceva parte del bestiario della nostra abitazione.
Fiero d'averlo preso mi fa: conigghio, mamma !!!
Che cacchio di mamma saro' mai, pensai, se vengo dopo benzina, autobotte e pure coniglio?
Eccola qua la risposta.
Mi sta salutando, esce e mi dice:
ciao marimba, esco in motorino, vado a mettere sotto le vecchiette.
Suo padre scuote il capo preoccupato, teme che diventi come me.


Forse il suo pensiero va a Paolo Rossi e via via anche a Erode... forse.