Nisida

Nisida

giovedì 26 dicembre 2013

mercoledì 25 dicembre 2013

Vacanze romane

Vacanze romane, cioè si fa per dire.
Siamo stati impegnati nel trasloco del pargolo, che assieme alla moglie in tre anni, sono riusciti ad accumulare tanta di quella roba da surclassare noi che almeno ce ne abbiamo messo una ventina.
E ne sono accadute di ogni.
I traslocatori hanno sfondato un lume da terra e per non farsene accorgere non lo hanno proprio portato a destinazione. Come la signora che faceva le pulizie a casa mia, ogni volta che scassava qualcosa la faceva sparire alla chetichella.
Appendendo un pensile la D.M. ha centrato col trapano un tubo dell'acqua, provocando la fuoruscita di acqua a pressione, come nello spot pubblicitario dell'idraulico. Il bello è stato scoprire che per chiudere il contatore bisognava salire sul terrazzo, mentre la nuora tappava il tubo con la mano, alla maniera di Hans nella diga. Ovviamente era domenica (quando bucare i muri sennò?) e quindi trovare un idraulico era un terno al lotto. Fortuna che c'è Internet, così si è presentato una sorta di Super Mario che con aria molto professionale ha montato un manicotto con raccordo, lo ha squagliato e saldato con un attrezzo et voilà, signori, fanno 400 euro. Durata dell'intervento, circa 30 minuti.
Logicamente il primo pensiero dei due ingegneri è stato: abbiamo sbagliato tutto, dovevamo fare gli idraulici!
Dopodichè il pargolo ha richiamato l'idraulico padrone (che nel frattempo stava a cinema) ma è riuscito ad avere un ribasso di 100 euro con la solita cantilena: è domenica, è dopo le 17 (il tizio va a straordinario oltre che festivo).
Il giorno dopo tocca alla caldaia. Altri 30 euro per la chiamata ad un tecnico che schifatissimo ha detto che si doveva solo buttare. Chiamato il proprietario, è venuto con un tecnico che ha snocciolato l'elenco di pezzi da sostituire: 430 euro (però questo lo paga lui). Fatto il lavoro, funziona e ci possiamo finalmente fare una doccia.
Tocca poi al tizio che è venuto a sostituire la serratura, che ci ha fatto 'na capa tanta circa la sicurezza di quella che andava ad installare. Avrete già compreso che la sicurezza è direttamente proporzionale al prezzo da pagare.
Da tutto ciò si desume che i tecnici arrivati a casa del pargolo sono tutti molto competenti, ma come tutti i romani, un po' sboroni. Anche simpatici, ma quando hai casa allagata non è che hai tanto voglia di ridere, eh?
Vedendola in positivo, tornati a casa nella serata del lunedì, mi sono scansata tutta l'attività culinaria inerente il santo Natale. Non c'era il tempo (e neppure la schiena collaborava più).


martedì 10 dicembre 2013

Cronaca di una giornata di merda

Sapete quando uno ha la sensazione che è cominciata la classica giornata di merda? Quando nella cassetta delle lettere trovate una lettera dei carabinieri che vi invitano a favorire presso il comando. Nulla di più.
Noi che siamo ansiosi di default ci siamo recati subito al comando, ma il maresciallo aveva finito il turno, ergo era smontato. Tornate domani, ha detto il piantone e noi siamo tornati l'indomani, cioè oggi, cercando di capire chi avessimo rapinato o ucciso.
Una prima risposta l'abbiamo avuta appena giunti, vedendo uscire la signora del piano di sopra con carrozzina al seguito, la quale ci ha informati che un deficiente abitante nella nostra scala il mese scorso ha lanciato un barattolo di vetro, sfracellando il parabrezza di un'auto in sosta. La proprietaria dell'auto chiamò i carabinieri e ci fu anche un discreto movimento perché i suddetti passarono nella nostra scala a rilevare i nomi dei condomini insistenti su quella scala.
Nessuno ci aveva detto nulla e infatti la signora del secondo piano s'è fatta venire un mezzo infarto.
Quindi stamani abbiamo incontrato il maresciallo, bravo padre di famiglia, che ha fatto una mezza ramanzina urbi et orbi, preoccupato che questi lanci potessero compromettere la vita delle persone.
Mi ha mostrato il barattolo, un bel contenitore di vetro scuro pesante all'incirca un kilo, con l'etichetta Gaviscon, che risultava senza un segno. L'Higlander dei barattoli ha schiattato un parabrezza e non s'è fatto niente.
Dalle varie supposizioni fatte, pare che una coppia dei piani alti usi lanciarsi oggetti durante le liti familiari.
Liti che provocano quindi l'acquisto di quantità industriali di Gaviscon, che in casa nostra al massimo se ne trova qualche bustina.
Abbiamo spiegato al maresciallo che noi siamo tornati a casa a cose fatte, nel senso che il salumiere sotto casa ci aveva informati della venuta della polizia a seguito del fattaccio e che il lancio del barattolo non rientrava tra le nostre attività sportive.
Ci siamo lasciati con l'augurio che tutto ciò non accada più, anche se siamo piuttosto scoraggiati. Qui da noi non si brilla certo per senso civico, anche se di quando in quando un lieve spiraglio si intravvede.
La settimana scorsa ho visto un venditore di calzini, quelli che ci assalgono appena diamo un passo fuori di casa, cercare il cassonetto adatto per gettarvi bustine di plastica vuote.
Noi ci vogliamo credere.

sabato 7 dicembre 2013

La luna di dicembre




Com’è bella la luna di dicembre
che guarda calma tramontare l’anno.
Mentre i treni si affannano si affannano
a quei fuochi stranissimi ella sorride.

Sandro Penna

sabato 30 novembre 2013

Ho visto cose .....


La città si riempie di luminarie e di bancarelle natalizie, in controtendenza rispetto agli anni scorsi, quando poche e striminzite lucette illuminavano a tratti le strade principali. Ora c'è persino una grande slitta comprensiva di renne che parcheggia su via Scarlatti. Effetto Salerno?
Un bel numero di negozi ha tirato giù le saracinesche ed altri annunciano la chiusura. Altri hanno traslocato in strade meno costose ridimensionando le attività. I commercianti non se la passano bene e qualcuno ha chiesto al Sindaco di intervenire per il blocco degli affitti dei negozi, giunti a prezzi incredibili. Basti pensare che molti preferiscono tenere chiuso piuttosto che affittare a prezzi inferiori. Ad esempio i locali della Libreria Guida; ormai sono quasi due anni.
In compenso si è aperto un grande market cinese e oggi si inaugurava il nuovo negozio Apple, proprio al centro del Vomero. Avevano promesso sconti per l'occasione e non so cosa sia accaduto.
Oggi c'era un traffico pazzesco come non vedevo da tempo, a causa del fermo della Metro linea 1. Stanno facendo le prove per i collegamenti con la stazione Garibaldi. Un fine settimana di sacrificio che ci ripagherà con una metro che funziona a pieno regime (da Scampia a Centrale 33 minuti, ci dicono).

Sempre in merito alle sofferenze dei commercianti ho visto il panettiere sotto casa, che è anche pizzaiolo, vendere a metà prezzo a pomeriggio inoltrato, quanto avanzato dopo il passaggio degli studenti del vicino liceo. Pizzette rinsecchite a 50 centesimi. Anche il pane del giorno prima viene venduto a metà prezzo ed io ripenso a quando mio nonno mi raccontava della guerra e delle minestre di bucce di patate.
Inoltre ho visto nel mercatino di frutta e verdura un fruttivendolo tagliare pezzi marci dalle melanzane e metterle in un cestino in vendita, sempre a 50 centesimi. Prima le buttavano e capitava spesso di vedere persone anziane frugare nelle cassette. Ora neanche quello troveranno, si vende tutto.


venerdì 29 novembre 2013

Nativi digitali

I nativi digitali non sanno fare una raccomandata, vanno in crisi se devono compilare un bollettino postale e dimenticano di fare le cose perché non conoscono l'uso dell'agenda.
Usano mettere tutto sui cellulari di ultima generazione, ma se si perde o si scassa il telefonino, scoprono di essere soli a mondo.
Tutto sommato a noi vecchietti digitali è andata meglio.
Abbiamo le rubriche sul cell ma conserviamo quella di carta a casa.
Continuiamo ad appiccicare i post-it al frigo sul da farsi, oltre alla solita agendona. La mia è parcheggiata sotto al MacBook.
Ci mandiamo le e-mail di servizio come memorandum.
Ma forse il trucco consiste nel tenere allenata la memoria. Noialtri siamo quelli della Settimana Enigmistica.

venerdì 22 novembre 2013

Don't feed the thieves!

Non nutrite i ladroni!
Dopo il bidone che hanno fatto agli aquilani ed agli emiliani sottraendo milioni di euro di SMS inviati dalla popolazione, come facciamo a fidarci ancora? E come possiamo aiutare i nostri fratelli sardi, noi che ormai non ci fidiamo più neppure della Croce Rossa?
Con le Filippine non mi sono posta il problema; ci sono sempre Medici senza Frontiere e Save the Children, ma qui da noi? Finiremmo col fornire ancora una volta denaro che non verrà dato a chi ne ha bisogno, e ora.

giovedì 7 novembre 2013

Per pagare la Tares pregasi attaccare la pecetta

Qui non solo devi pagare le tasse ma devi pure jastemmare per pagarle.
Stanno arrivando i bollettini per pagare la TARES, ex Tarsu di cui ancora non conosciamo l'entità, ma che arrivano già scaduti, in data 13 ottobre.
Il Comune di Napoli le sta inviando per posta normale e molti non l'hanno ancora ricevuta.
Chi l'ha ricevuta invece non riesce a pagarla perché le convenzioni con le banche non sono state attivate. Anche il pagamento online non è possibile e non si riesca a capire il motivo, pur avendo Equitalia un sito regolarmente funzionante.
Resta quindi solo l'ufficio postale e tutti si sono precipitati lì, ma il bollettino non passa ed il pagamento non si può effettuare. Finchè qualcuno non ha scoperto l'arcano.
Pare che la ditta cui s'è rivolto il Comune per compilare i bollettini abbia inserito un codice QR che non venendo letto blocca l'apertura per il pagamento.
Ora stanno dicendo che il software delle Poste non è idoneo alla lettura, ma voi Comune perché avete schiaffato questo codice QR che serve solo a combinare casini? Volevate fare i fighi?
E così, azzeccando un pezzetto di carta sul codice, si è scoperto che il bollettino va.

Ora, bontà loro, ci dicono che hanno spostato i termini di pagamento al 30 novembre, senza aggravi nè more.
Equitalia e Comunardi, io vi ricordo sempre nelle mie preghiere, sapevàtelo.

mercoledì 30 ottobre 2013

La mia banca è indifferente


Ieri arriva una lettera della banca ad oggetto: comunicazione importante in tema di adeguata verifica della clientela.
Stamattina quindi contatto la mia referente e chiedo spiegazioni in merito, dato che la lettera conteneva svariate minacce tipo chiusura del conto qualora risultassi inadempiente.
La mia interlocutrice mi spiega che si tratta delle norme antiriciclaggio e che devo andare in banca e compilare un questionario. Poi controlla il mio conto, dove risulta che io avrei già adempiuto alla bisogna.
Strano, io non me lo ricordo, si vede che l'ho fatto nell'ambito di altri adempimenti.
Nel dubbio mi ha invitata a passare in agenzia portando in visione la lettera.
Mi scusi, chiedo, ma se gliela mando via e-mail non va bene? No, risponde, perché se poi mi deve rilasciare la dichiarazione non vale via e-mail. Tutto questo con una banca che funziona anche on-line.
Non ci ho capito 'na mazza, solo che devo alzare il culo e andarci, tanto a loro che gli frega?
Eh sì, la mia banca è indifferente.

venerdì 25 ottobre 2013

Storia d'amore e di coltello

Poco fa io e la D.M. eravamo nel C44 e stavamo scendendo alla fermata di via Giotto.
Si sono aperte le porte e davanti a noi una scena da film: due uomini che lottavano finendo anche per terra. Uno si è rialzato e impugnava un coltello dalla lama molto lunga, l'altro perdeva sangue dal braccio schizzando ovunque, sul muro e per terra. Aveva una faccia grigia e si teneva il braccio. Alcune persone hanno afferrato la belva armata di coltello facendolo cadere e uno con un calcio ha lanciato l'arma sotto un camion in sosta. La lotta proseguiva nonostante i tentativi delle persone di fermare l'energumeno.
Io con grande velocità ho afferrato per il collo della giacca la D.M. e l'ho tirato dentro al pullman. La ragazza che guidava il mezzo era terrorizzata e non riusciva a muoversi, suonando solo il clacson per attirare l'attenzione. E allora la D.M. per prima cosa ha richiuso le porte e poi l'ha convinta a spostare il bus un po' più giù nella piazza perché nel frattempo s'era intasata tutta via Giotto. Nel frattempo un'altra ragazza chiamava il 113 e il 118.
Due vigili urbani sono stati avvisati di quello che stava succedendo dall'altro lato della piazza e noi li abbiamo informati anche del coltello sotto il camion.
Abbiamo ora saputo che il poveretto accoltellato è in gravi condizioni. Aveva anche ferite all'addome di cui non ci eravamo accorti ed ora è in rianimazione. Speriamo che se la cavi.
Dal giornale non si hanno notizie dell'accoltellatore, sarà certamente scappato. E speriamo che lo prendano. Una belva sanguinaria e pericolosa.

martedì 22 ottobre 2013

Le pere mastantuono


Sono delle pere molto piccole, tonde, dal gusto dolce, di colore giallo o verde. Si trovano alla fine dell'estate qui al sud ma erano diventate col tempo sempre più rare.
Da qualche tempo le ho viste nelle ceste dei fruttivendoli, molto più grandi e molto più costose (e molto più sciape). Arrivano a toccare  i 5 € al chilo, un'oscenità.
Ricordo una pianta di pere altissima, si trovava a Bomerano, vicino alla casa di un nostro caro amico. Era difficile coglierle le pere e aspettavamo che cadessero. Erano dolcissime e croccanti.
Poi l'albero non fece più frutti e fu deciso di abbatterlo per farne legna da ardere.
C'è una leggenda che riguarda appunto l'albero di pere mastantuono.
Un contadino aveva un pero molto dispettoso che nel corso degli anni non aveva prodotto neanche una pera, nonostante le cure. Per questo motivo, stanco di aspettare, decise di tagliarlo e di venderne il legno.
Uno scultore ne acquistò un pezzo di tronco e ne ricavò una statua raffigurante Sant'Antonio che fu benedetta e messa in chiesa.
Il contadino, saputo del fatto, andò a vedere la statua e disse:
"Io te cunosco piro, tu nun facive pere, mo' che sì sant'Antonio vuo' fà 'e grazie?" (io ti conosco pero, che non producevi pere, ora che sei sant'Antonio come puoi fare le grazie?).
Da questo origina probabilmente il nome pera mastantuono e la frase viene usata come un proverbio nei confronti di qualcuno che vuol sembrare buono e santo ma che invece non lo è.

domenica 20 ottobre 2013

La terra dei cuochi

Mangiamo le peggiori schifezze senza battere ciglio. Infiliamo negli zaini dei nostri figli merendine e pan carrè che puzzano di alcool appena li apri, sterilizzati con i raggi gamma. Compriano al supermercato scatolame e formaggi di cui nulla sappiamo, tipo scatoloni di pelati o di funghi provenienti dalla Cina che vengono poi riconfezionati in barattoli piccoli. Idem per la frutta secca, perché poi sulle etichette troviamo come provenienza la ditta che li ha riconfezionati, latte di cui ignoriamo la provenienza e mozzarelle fabbricate con latte per uso zootecnico, vino all'etanolo, olio di oliva extra vergine il cui colore è dovuto alle foglie di olivo macinate, pane fresco cotto in condizioni igieniche allucinanti, bastoncini surgelati con tetraciclina, uova deposte da galline immobilizzate che, quando le apriamo, i gusci si frantumano in mano, frutta bellissima ricoperta di conservanti (una volta un limone mi è durato sei mesi fuori al terrazzo), la crema cacao e nocciole personalizzata di cui sappiamo solo che le nocciole erano di passaggio, pesci ignoti, come il pangasio, venduto in filetti e servito nelle mense; dopo scopriamo che viene pescato nel Mekong.
E poi l'inquinamento atmosferico: una bella passeggiata in città che ci sistema i bronchi, e il fast food che la puzza di unto si sente da fuori le porte. Pensiamo a tutte le feste per bambini organizzate lì.
E nonostante tutto ciò è partita la campagna contro i prodotti ortofrutticoli zona Giugliano e Casertano. Le signore al mercatino chiedono al bancarellaro da dove viene e sentendo nominare l'hinterland si astengono. Alcune si rivolgono ai surgelati ma ignorano che i prodotti della terra dei fuochi vengono tranquillamente venduti alle aziende surgelanti. Questo vale pure per il nord, non crediate che la schifezza ce la mangiamo tutta noi, con la scusa del kilometro zero. Ricordate il cavallo nelle lasagne sparso urbi et orbi?
Ecco, con la globalizzazione il cibo tossico viene distribuito equamente ovunque.
E infine, dalla terra dei fuochi alla terra dei cuochi: l'agromafia rifornisce direttamente i ristoranti.

mercoledì 16 ottobre 2013

Telecom... olè

La settimana scorsa mia nuora mi ha raccontato questa storia.
Dopo la morte dello zio hanno comunicato a Telecom la cessazione dell'utenza, causa decesso dell'intestatario. Le hanno chiesto di inviare un fax allegando anche l'ultima bolletta.
Il mese successivo puntualmente è arrivata la bolletta da pagare e allora lei ha ritelefonato a Telecom per sapere come mai non era stato staccato il telefono. Le hanno risposto che la pratica non era completa, mancava il certificato di morte. Invia un nuovo fax aggiungendo anche il certificato di morte ma nulla accade, arriva la nuova bolletta. Ritelefona a Telecom e le chiedono se ci sono eredi. Eredi di che? dice mia nuora, dell'apparecchio?
La linea sta ancora là in funzione e son passati circa 4 mesi dalla prima richiesta.
Finalmente la nuora s'è decisa a contattare Federconsumatori.
E questi sono stati comprati dagli spagnoli? Meritavano di essere venduti al Burkina Faso, senza offesa per il Burkina.

Ora mi piacerebbe capire: uno che non muore come fa a dismettere un'utenza Telecom, visto che manco i morti ci riescono?

martedì 15 ottobre 2013

Leghisti a Napoli

Questa mattina nel 130 una signora è salita e strillando con tutta la sua voce s'è lagnata di aver aspettato un'ora sotto la pensilina.
Nessuno si è unito alle sue proteste, stranamente. Di solito parte il coro di lagne e la gara a chi ha atteso  di più.
Dopo circa un quarto d'ora la suddetta signora ha offerto agli astanti la sua soluzione al problema dei migranti. Nessuno li vuole, Malta li caccia, neanche Cipro (Cipro?) li vuole e solo noi li facciamo sbarcare tutti a Lampedusa. Ed ecco la genialata: mettiamo le vedette e le navi e rimandiamoli indietro al loro paese.
Signora, ho detto, lo abbiamo fatto finora. Si chiama legge Bossi-Fini e prevedeva accordi con Gheddafi. Non abbiamo saputo né voluto sapere dove andavano a morire quei poveri cristi
Fortuna che son dovuta scendere, ero arrivata. Sicuramente non sarebbe finita bene, ho ancora le balle che mi girano.
A proposito, la signora aveva detto di essere un'insegnante e stava andando a sostituire una collega.
Ecco come siamo messi, anche con la scuola.
Non ho messo il tag "succede a Napoli" perché potrebbe accadere ovunque. E comunque non avrei voluto sentirlo qui un simile discorso.

sabato 12 ottobre 2013

Il medioevo prossimo venturo

Ormai è storia vecchia. Ciclicamente io passo guai con informatica e affini.
Mi ha lasciata il router e il Samsung s'è messo a dare i numeri. 
Ho recuperato il vecchio Nokia ma le due batterie si scaricano subito, basta una telefonata. Vuoi vedere che ha ragione la D.M. che continua ad usare un cell prodotto subito dopo la scoperta dell'America?
Aspettando il pargolo che mi porti il vecchio router da casa sua accendo il desk usando la connessione via cavo.
Sorpresa! Il Pc ha perso la memoria e torna ogni volta alla sua data di nascita, quella del Bios: 01.01.2001.
Apro il catafalco alla ricerca della pila a pastiglia che di solito è alloggiata sulla Sk madre e non la trovo.
E non mi ricordo neppure il nome della Sk madre, onde chiedere lumi a qualche smanettone.
Vabbè. Aspettiamo il pargolo, che il Pc lo ha montato lui e saprà pure dove sta la pila.
Ok, tutt'appost! Il pargolo neanche lo sa e finalmente, dopo aver ravanato un bel po' dentro il cascione e aver smontato la Sk video con relativo dissipatore, emerge la pila in tutto il suo fulgore. Ce l'aveva piazzata giusto sopra la Sk video, ecchevvuoivedè?
Letto il codice della pila mi sono ricordata che è lo stesso di quello del misuratore della glicemia, quindi l'ho tolto dal misuratore e l'ho inserito nel Pc. Zerocalcare ci fa un baffo a noi.
Il router nuovo va una scheggia e il segnale sul cell lo si rileva fino al pianterreno. Anche il tablet lo vede, finalmente.
Ma se po' campa' accussì? Quasi rimpiango i tempi dei segnali di fumo e dei piccioni viaggiatori.
Ma non disperiamo, eh? 

giovedì 10 ottobre 2013

Chi prima e chi dopo

Ieri dopo l'ennesimo nubifragio gli abitanti di piazza Carlo III, avendo capito che nessuno sarebbe intervenuto a spalare il fango che si era accumulato, si son dati una mossa e con pale, secchi e guanti hanno ripulito tutta la zona.
Noi qui invece lo abbiamo fatto il giorno prima. Poichè il temporale della sera prima aveva trascinato e otturato tutte le saittelle della zona, alcuni condomini, tra cui la D.M. hanno raccolto foglie, plastiche, copponi di ruote e tutto quanto la furia delle acque aveva trascinato a valle, riempiendo diversi sacchi neri. Così abbiamo aspettato serenamente il successivo diluvio che non ha fatto danni, trovando la strada pulita.
Logicamente questo perché nei giorni precedenti non s'è vista neanche l'ombra di spazzini e affini.
Abbiamo così compreso che se non lo facciamo noi non lo fa nessuno, benché noi qui si paghino fior di tasse, in misura anche superiore ad altre città.
Prossimamente passeremo a segare alberi pericolanti, prima che decidano di abbattersi su malcapitati passanti.
Ma c'è una cosa che quanto prima faremo di sicuro.
Abbiamo scoperto che la fontana di Tatafiore a via Scarlatti, nota ai vomeresi come "la vasca dei capitoni" butta acqua continua, non disponendo di apposita pompa di riciclo. Segnalato più volte questo spreco, al Comune e alla Municipalità, codesta fontana continua a buttare imperterrita, nel più totale menefreghismo delle autorità, per cui la D.M. ha detto (e quello lo fa, eh?) che una di queste mattine va lì armato di chiave dell'acqua e la chiude. Ha già fatto un sopralluogo e localizzato il gruppo di tubi interessati.
Non so che reato sia questo ma lui ha detto che se ne fotte. Vabbè tanto mo' fanno indulti e amnistie, siamo a cavallo.

domenica 6 ottobre 2013

Il volo


Carlo Lizzani è morto suicida, come Monicelli. Entrambi hanno avuto una vita piena, ci hanno lasciato le loro opere, hanno ricevuto premi e soddisfazioni. Ed è stato triste vedere le loro vite spegnersi su un marciapiedi.
E' l'eutanasia all'italiana. In Italia non è consentito alle persone un fine vita dignitoso e allora resta solo un volo dal balcone.
Non conosco i motivi per cui Lizzani lo abbia deciso, all'età di 91 anni, ma ho sempre pensato che una lunga vita sia dura da sopportare. Magari il coniuge non c'è più, i figli hanno la loro vita che li porta in giro per il mondo e ormai con la scomparsa del posto fisso il lavoro lo si rincorre dove lo si trova.

E' capitato con mio suocero che è morto a 90 anni meno qualche giorno. Diceva spesso che era stanco di vivere ma non era malato e neanche depresso. Le giornate erano tutte uguali e anche le notti.
Poi quando si ammalò ci chiedeva nei momenti di lucidità di lasciarlo andare, di non curarlo più, che sarebbe servito solo ad allungargli l'agonia e le sofferenze. E così fu, aveva ragione.
Io spero che gli italiani riescano ad ottenere una legge che consenta di finire la propria vita coscientemente e che ci sia risparmiata l'unica possibilità che al momento ci resta: il salto nel vuoto.
Altrimenti, per chi ha i denari, c'è la Svizzera, extrema ratio.


venerdì 4 ottobre 2013

Ue' !

Dopo l'immane tragedia di Lampedusa, tutti invocano l'intervento dell'Europa, ma come ha detto ieri sera Romano Prodi nell'intervista a Gazebo, finora tutti i tentativi sono falliti. Quando sembrava che avessero raggiunto un minimo di accordi, gli Stati aderenti si sfilavano.
Qui l'intervista a Prodi.
http://www.youtube.com/watch?v=5TrL1Fv18KA


venerdì 27 settembre 2013

'O miracolo!

E rieccoci alle apparizioni di santi e madonne.
Stavolta è Padre Pio che appare miracolosamente sulla corteccia di un albero a Secondigliano e tutti vi si recano in pellegrinaggio, gridando al miracolo.
E mai che si vedesse un miracolo utile.
Madonne che piangono sangue, statue che camminano, macchie sui muri che assumono la faccia di Cristo (l'ho visto a Sovana, dietro l'altare maggiore). Mai che scomparissero i tumori o camminassero i paralitici.
Per far tornare la vista ai cecati per fortuna ci pensa la finanza. Altro che miracolo!

Qui un indimenticabile Troisi che parla di miracoli.


lunedì 23 settembre 2013

Venezia e le grandi navi



Grande manifestazione di protesta ieri a Venezia, per bloccare il passaggio delle navi da crociera nel canale della Giudecca. Ieri era previsto il passaggio di ben 13 navi.
I manifestanti si sono lanciati in acqua con materassini e ciambelle, ostacolati dalla polizia in assetto da sommossa. Si è sfiorato il ridicolo, direbbero i cronisti.


La cosa è veramente assurda, c'è un decreto che ne vieterebbe il passaggio, ma pare sia stato condizionato alla ricerca di passaggi alternativi.
Quando ci sono stata io le navi erano solo tre e già allora mi chiedevo perché le navi non uscissero da dove erano entrate.  Forse per consentire ai signori crocieristi di ammirare le bellezze della città comodamente affacciati al parapetto, mentre sfilano sotto i loro occhi piazza San Marco, la punta della Dogana, la chiesa di San Giorgio e via discorrendo.


Ieri ho letto questo articolo su Il Fatto Quotidiano, che chiarisce bene quali sono i rischi cui va incontro la città. Meriterebbe una attenta riflessione.


Venezia non può permettersi il rischio-Schettino

Le manifestazioni contro le grandi navi da crociera che transitano per il bacino di S. Marco a Venezia hanno sottolineato l’urgenza di agire:  le soluzioni sono allo studio ma i tempi sono lunghi e gli interessi in gioco enormi (oltre 400 milioni di euro l’anno).
Così il ministro dell’ambiente Andrea Orlando ha tirato fuori dal cappello una trovata, il “numero chiuso”. Come se far passare, poniamo, solo 100 navi l’anno invece delle 639 che sono approdate nel 2012 fosse una soluzione. Con molto buon senso l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin del Comune di Venezia ha rilevato che l’introduzione del numero chiuso “rischia di procrastinare la scelta definitiva, e di consolarci dicendo che qualcosa è stato fatto. Il problema della grandi navi non ha che fare, come per il Canal Grande, con il passaggio eccessivo di mezzi, ma con l’incompatibilità delle navi con il bacino, perciò che ne passino tante, o un po’ meno di tante, cambia poco o nulla”.
Un incidente che veda una nave da crociera perdere il controllo e andare a schiantarsi contro la punta della Dogana è improbabile. Ciò che importa è che un evento di questo genere è possibile, esattamente come molti altri eventi rarissimi ma effettivamente accaduti, quelli che Nassim Taleb ha battezzato “cigni neri”. Eventi che non sono presi in considerazione perché considerati statisticamente quasi impossibili ma che, ciononostante, si verificano e hanno conseguenze di vasta portata.
La possibile distruzione della chiesa di S. Giorgio o di quella della Salute, l’abbattimento del Palazzo Ducale sono accettabili dalla cultura e dall’opinione pubblica mondiale? Evidentemente no, quindi occorre agire, anche se il rischio è minuscolo: qualsiasi altra scelta, di rinvio o di contingentamento, è inaccettabile.

lunedì 16 settembre 2013

Una mostra da incubo

Quando lavoravo al Cardarelli conoscevo un anestesista che lavorava spesso al Pronto Soccorso.
Una volta mi fece vedere una biglia di acciaio che aveva appena estratto dalla trachea di un bambino; aveva rischiato di rimanere soffocato.
E mi disse che dalla gola, dall'esofago e dagli intestini dei bambini aveva tirato fuori di tutto. Una cosa allucinante!
I medici del Bambin Gesù hanno pensato di raccogliere tutto il materiale estratto e metterlo in mostra in una bacheca in ospedale.
Un fotografo ha pensato di farne delle foto e proporle al Moma di New York.
Dall'incubo all'arte.

giovedì 12 settembre 2013

Peperoncini e feluche

Mio figlio che va in giro per peperoncini fortissimi (quelli calabresi ormai sono stati declassati) è andato alla Fiera di Rieti dove ogni anno presentano tutte le qualità prodotte a livello mondiale, ogni anno sempre più forti. Infatti ci sono gli stand che offrono assaggi per cui si va via senza la lingua.
Quest'anno si è fermato agli stand del Ghana e dello Sri Lanka, dove erano presenti le ambasciatrici di codesti paesi in Italia. Offrivano anche informazioni e suggerimenti per il turismo.
Mio figlio non ha approfondito, pensava da buon italiano che un ambasciatore mica si mette a parlare di peperoncini.
E invece sì; guardando il sito dell'ambasciata del Ghana ha riconosciuto l'ambasciatrice.
Bisogna comprendere, noi italiani non abbiamo idea.
Ve le immaginate le nostre feluche ai banchetti di mozzarella di bufala? Oppure a zappare l'aiuola di piazza della Repubblica, come ha fatto il console statunitense a Napoli?

martedì 10 settembre 2013

'O patapata 'e ll'acqua

Una volta quando c'era il temporale mi piaceva stare dietro i vetri a guardare l'acqua che veniva giù. Mi sentivo al sicuro, anche se lampeggiava.

Ora invece guardo fuori preoccupata e spero che finisca presto, prima che faccia danni alle case o che sfondi altre strade.
E adesso è andata via pure la corrente.
C'o bberìmmo.

mercoledì 4 settembre 2013

Semaforo creativo

Si trova all'incrocio tra via Scarlatti e il ponte di via Cilea, dove sono appena finiti i lavori. Il semaforo si trovava sul ciglio del marciapiedi ma è stato spostato all'interno, giusto dietro al lampione stradale.
Perché noi alla viabilità c'abbiamo i geni, sapevatelo!





martedì 3 settembre 2013

Real Time

Ho saputo di recente dell'esistenza di questo canale, Real Time ed ho anche saputo dell'enorme interesse che incontra un programma chiamato "Ma come ti vesti?"
Lo conduce una coppia di buzzurroni (lui, tale Enzo Miccio, è peggio). Essi scelgono una befana inguardabile, vestita con abiti da cassonetto, truccata a cesso peggio dei puttanoni della Domiziana e dopo averla adeguatamente sbertucciata cominciano a rivestirla con pseudovestiti da sartoria, costringendo alle fatiche di Sisifo intere squadre di visagisti e parrucchieri.
In finale il risultato non sembra migliore del precedente, anzi. Pare accentuarsi in maniera piuttosto sadica il ridicolo cui viene esposta la malcapitata befana.
Ma non è questo il punto, ciascuno fa le figuremmè che si merita. Il punto è che molti matrimoni, anche di giovani, stanno scricchiolando in maniera sinistra, in quanto la sera le fanciulle sequestrano i telecomandi e si godono la vista che ho testè illustrato, tra le minacce raccapriccianti dei mariti che non risparmiano epiteti sanguinosi diretti alle loro metà, tra i quali quello di "gallina" è il più riferibile.

lunedì 2 settembre 2013

Radicali liberi

Così Giacinto Pannella detto Marco, coadiuvato dal banana, uccise un partito morto.


mercoledì 28 agosto 2013

Help me!

A Napoli pure gli alberi chiedono aiuto.
Un piccolo platano, segato alla base non si arrende e butta due getti. Lui ci prova, noi aiutiamolo lasciandolo in pace. Vale anche per i giardinieri del Comune che di recente si sono molto distinti.





lunedì 26 agosto 2013

Come finisce la carriera un latitante

Ieri in tutti i Tg si parlava dell'arresto di un boss della camorra, latitante, che faceva le ferie a Palinuro, con in tasca anche biglietti d'invito per una nota discoteca.
Oggi si scopre che a combinare tutto il pateracchio è stata la fidanzata del boss, che postava foto e fatti suoi su Facebook.
Ce ne fossero tante di femmine così, sai come si accorcerebbe veloce la lista dei latitanti in vacanza?
Però se si sparge la voce, questo in galera lo accolgono con la banda. Figuremmè .......
Ora però piantiamola di sfottere i carabinieri. Usano i computer e vanno su Facebook e magari tra breve li arresteranno via Twitter. Son cose......

Di cuorni, occhi secchi e ciucciuvettole

Eccheccavolo, questo è appena arrivato e già s'è ciaccato.
Higuain, la nuova stella del calcio napoletano che ieri ha fatto felici i tifosi del ciuccio e che oggi è cascato malamente da un motoscafo mentre si tuffava, a Capri, procurandosi una bella sfellata in faccia alla maniera di Scarface. in ospedale s'è guadagnato sei punti in faccia. E pure il collare gli hanno messo.
Ma benedetto guaglione, i punti li devi far avere in campionato, mica in faccia. Eccheccappero!
E adesso, napulilli tifosi, sommergiamo di cuorni il povero Higuain, che qua con tutti gli occhi secchi e le ciucciuvettole questo rischia brutto assaje.
Pe mmo' una sola raccomandazione: la prossima volta adopera la scaletta per scendere a mare, bello 'e mamma'.

Qui qualche consiglio dagli esperti
http://www.canalenapoli.it/news/i-10-consigli-a-higuain-per-andare-sugli-scogli-84809

domenica 25 agosto 2013

Sebastiao Salgado


Eravamo andati all'Ara Pacis con l'inconfessato desiderio di mettere i piedi a mollo nella fontana (e c'era già una folla) quando vedo la locandina della mostra: Sebastiao Salgado - Genesi.
Ovviamente mi sono fiondata subito.
Salgado è uno dei miei fotografi preferiti, le sue foto sono indimenticabili, tutte in un rigoroso B/N.  Avevo visto l'ultima sua mostra a Milano all'Arengario molti anni fa, neanche ricordo quando. C'erano le fotografie che aveva scattato ai lavoratori, le formigas, in Brasile nella miniera d'oro di Serra Pelada, nel 1986.



Non si possono descrivere, ti prendeva un'angoscia a vedere esseri umani come formiche, costretti a lavorare in un inferno, su e giù con i sacchi di fango argilloso appesi alla schiena.
Genesi invece è un progetto di salvataggio del pianeta, un viaggio alla scoperta del pianeta ma anche alla riscoperta del ruolo dell'Uomo nella Natura. Un percorso iniziato nel 2003 dopo anni di ricerca. Salgado ha fotografato per mostrarci le terre più selvagge e impervie come l'Antartide, la Patagonia, il Mato Grosso, il Madagascar e i parchi degli Stati Uniti.

"L'ho chiamato Genesi - dice l'autore - perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all'aria, all'acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita. Nonostante tutti i danni già causati all'ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d'innocenza".

La mostra chiude il 15 settembre, non perdetela.





I magnifici sette

Giuro, credevo fosse uno scherzo e invece .....
Sette deputati del PD hanno scritto all'ambasciatore degli Stati Uniti per denunciare la nuova versione di Monopoli, in cui pacchetti azionari prendono il posto dei beni immobili. Secondo loro la variazione inneggerebbe alla "finanza irresponsabile". La preoccupazione riguarderebbe anche l'abolizione della casella "prigione".
I firmatari sono: Michele Anzaldi, Marina Berlinghieri, Matteo Biffoni, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Erbesto Magorno.
Inutile dire che su Facebook molti elettori del PD, un po' straniti, hanno chiesto l'amicizia ai suddetti onorevoli, alla ricerca di spiegazioni plausibili. Ed è inutile aggiungere che spiegazioni non ne sono arrivate.
Ma lorsignori lo sanno che tutto il web sta ridendo di loro?

Ritorno a casa

Finita la vacanza campagnola siamo alfine tornati a casa. In treno stavolta. Intercity, perché ad Orte non fermano TAV e Italo, bisogna prendere il regionale che si fa tutti i paesini e poi a Roma cambiare e lì si che si può prendere la TAV. E  costa un botto, perdendo molto più tempo.
Quindi la scelta è stata quasi obbligata.
In realtà c'è andata bene, treno arrivato in orario a Orte e lo stesso a Napoli, quasi un miracolo per un Intercity, non ricordo mai di averne preso uno che non abbia fatto almeno 10 minuti di ritardo. Per non parlare di quell'assurdo viaggio, sempre a Orte, che ci mandarono per le montagne perché a Formia dovevano far esplodere un residuato bellico. Sei ore Napoli-Orte, un incubo.
Compagni di scompartimento due cinesi che ad un certo punto hanno cacciato due panini puzzolentissimi, fortuna che erano piccoli e subito sono finiti, ma dopo puzzavano i cinesi. Gli altri due posti erano occupati da una coppietta silenziosa. Quando sono scesi a Napoli hanno tirato giù una valigia che sembrava un armadio quattro stagioni.
Arrivati alla stazione abbiamo preso un taxi e lì siamo venuti a conoscenza dell'assurda viabilità della piazza. Pareva avessero messo in pratica il comma della regia marina: facìte ammuìna.
L'autista, jastemmando, ci ha illustrato l'immenso giro che doveva fare per prendere la tangenziale, ricordando l'assessora alla viabilità nelle sue preghiere.
La città è pulita, ma il Comune non c'entra. Il temporale che si è scatenato questa mattina ha sciacquato per bene le strade. Il Vice Sindaco Sodano ci ha anche informati che le blatte non ci sono, speriamo.
Per ora i Napoli stanno ancora in ferie o fermi sulle autostrade, la città è tranquilla e al Vomero tutti i negozi sono chiusi, bar compresi. Vedremo quanti ne riapriranno.

sabato 10 agosto 2013

Cronache agostane

E rieccoci in campagna, dopo quattro giorni passati a Roma a fondere, giusto in tempo per goderci il finto temporale. Le previsioni erano che venerdi pioveva e sabato il diluvio. E invece ogni tanto appare qualche stiracchiata nuvoletta e le temperature restano quelle. Insomma come tutti gli agosti qua si schiatta. Inutile aggiungere che le zanzare la fanno da padrone.
Con l'età che avanza non gliela faccio più a fare la turista a Roma, rischio il colpo di calore, anche perché mi ostino a non mettermi il cappellino. E a seguito delle alte temperature agli angoli di strada c'erano extracomunitari con le ceste di bottigliette d'acqua congelate. Che poi valle a bere, ti viene di sicuro una congestione.
A via Margutta abbiamo avuto modo di ammirare la nuova pavimentazione stradale: sampietrini e sampietroni. Forse avranno pensato che i sampietroni sono meno maneggevoli come oggetti da lancio.
Speriamo che a De Magistris non venga di copiare l'idea.


Sulla terrazza del Pincio un'allegra comitiva di francesi innaffiava i cappelli e se li metteva in testa grondanti. Per fortuna al fresco si stava bene e sono andata a rivedere l'orologio ad acqua, un altro angolo di Roma molto amato. La sorpresa è stata di averlo trovato restaurato e bello pulito. Anche la vasca sottostante era limpida e pulita.



L'oggetto misterioso


Chi lo sa cos'è?
E' l'ultima "figata" del cognato sotuttomi, che stufo di sentire il cicalino per il mancato aggancio della cintura (ma lui nega di viaggiare senza la cintura), infila l'aggeggio nel gancio e fa tacere la centralina.
Mai lo avremmo saputo se la D.M. non avesse tentato senza successo di infilare la cintura di sicurezza, trovandola già occupata, segno evidente che il cognato ci ha viaggiato di recente senza.
Insomma, c'è ancora qualcosa che riesce a stupirci.
Resta da capire dove abbia trovato un simile accessorio, che sull'argomento ha la bocca cucita.
Ma è mai possibile che qualcuno produca cose del genere? E che le vendano pure? A me sembra davvero delinquenziale.

sabato 3 agosto 2013

Oh my God!

A settembre scoppierà la guerra civile ed io non ho niente da mettermi!
Ha ragione il compagno Tabacci, brutti scherzi fa il caldo.
Ma una volta i vecchietti non li portavano al fresco nei  supermercati?
Vabbuo' Bondi steve pazzianno. Lo sa benissimo che in Italia la guerra civile scoppia solo se sospendono il campionato di calcio.

giovedì 1 agosto 2013

`O sfastirio

Cioè "nun tengo genio di scrivere", neanche sull'amato blog. E mi è venuto lo sfastirio pure per i social network.
Tra twitter e Facebook ci si rilanciano l'un l'altro ovvietà e presunte spiritosate, tentativi di sfottò beceri che ti passa la voglia anche di dare una scorsa. Sarò antica ma questi mezzi di comunicazione non tanto mi piacciono.
E poi il mio macbook si è fatto venire le caldane e il mouse zompetta ovunque tranne dove dovrebbe e la tastiera scrive e poi cancella tutto il rigo, presa da improvviso pentimento. Avete mai visto volare un macbook? Perche al mio stanno già spuntando le alucce.
E poi con tutte le cose che stanno accadendo sembra di essere soverchiati e finiamo solo per leggere i giornali, cercando di tener dietro alle notizie.
E un mese di agosto che si affaccia con tutta la sua calura e mi costringe agli arresti domiciliari, ostaggio del condizionatore. La necessità ci spinge fuori casa per qualche ora, in mezzo alla popolazione vomerese che tanto bene con la capa non sta.
Vanno molto di moda ultimamente i carrelli della spesa, a metà con un deambulatore, che le signore avanti con gli anni spingono davanti a sè, 'ndo cojo cojo. E le caviglie se ne facciano una ragione.
Stamattina una signora si è lagnata sentitamente perché non mi toglievo davanti, neanche avesse i binari. Poiché non è la prima volta che accade s'è beccata un sonoro vaffanculo, che a una così come rispondi?

E poi siamo finiti a ridere per strada come cretini.
La DM stava facendo un prelievo al Bancomat e all'improvviso un botto tremendo gli ha fatto fare un salto all'indietro. Pensavo stesse esplodendo l'attrezzo e già immaginavo la pioggia di banconote. E invece era solo l'impiegato all'interno che, dopo aver caricato, ha sbattuto lo sportello. E la DM voleva entrare a menarlo.
E' che siamo tutti un po' nervosi.


venerdì 19 luglio 2013

E pure questa è fatta!

Appena spunta l'estate qui ne accadono di ogni. Non è un caso che non facciamo mai programmi, certi che finirebbero a puttane.
E' iniziata con una perdita d'acqua al piano di sotto e l'idraulico condominiale ha ritenuto che fosse da attribuire a noi. Chiama l'idraulico, sfonda due pareti ma di perdite neanche l'ombra. E' da un mese ormai che nella mia cucina fanno i tour guidati. La signora di sotto e il suo idraulico, l'amministratore e il suo idraulico deficiente, il mio idraulico che non sa più dove sfondare. Ci vorrebbe un rabdomante, forse, non l'idraulico. Insomma ancora non ne siamo venuti a capo e nel dubbio non abbiamo ancora chiuso, con i mobili di cucina che vanno avanti e indietro ogni volta.

Neanche s'era chiusa questa partita che se ne apre un'altra: la D.M. che si deve sottoporre a intervento chirurgico, di urgenza.
Comincia così il viaggio nella Sanità Campana. Liste di attesa mai inferiori agli otto mesi, quindi non resta che aspettare sperando di non dover correre in pronto soccorso.
Ma un'alternativa c'è. Ci informano che possiamo fissare l'intervento in modalità "intra moenia", scegliendo anche il professore che opererà.
Così, dopo aver incontrato il suddetto professore, si va lunedì mattina al Monaldi, dove entriamo in un reparto che sembra un grand hotel. Pavimenti lucidi di gres, salottini, grandi vetrate affacciate sulle cime dei pini, ambienti luminosi.
La stanza assegnata è immensa, bagno in camera con doccia, poltrona letto per familiare che assiste il paziente, finestra e balcone con lunga balconata affacciata sugli alberi. Ho visto anche un falchetto che volava in cerca di prede.
Iniziano subito i prelievi, le Rx e alle diciotto circa la D.M. va in sala operatoria. Ne esce alle venti circa, bello sveglio e leggermente incazzato. Lo avevano paccheriato per risvegliarlo.
In serata il professore ripassa per accertarsi che vada tutto bene, seguito da un codazzo di medici che ricordano tanto il prof. Tersili, medico della mutua. Mancava la musichetta e il saltello.
Idem la mattina dopo, quando ci annuncia che al mattino appresso potremo tornare a casa.
Devo dire però che anche il reparto per i degenti non privati è tenuto molto bene, medici e infermieri sono gentilissimi e rispondono ugualmente alle chiamate.
La differenza è dovuta ai tempi. Prima dell'intervento c'è da aspettare diversi giorni, con l'intra moenia non ci sono tempi di attesa.
Ora siamo a casa, il decorso è regolare e la settimana prossima visita di controllo dal megaprofessore, che ha fatto davvero un buon lavoro.
Sono iniziate però le 'nzirie per il mangiare, che il paziente non ha per niente pazienza e non vuole mangiare le sbobbe prescritte e la cosa riguarda diversi mesi e la vedo davvero brutta. C'è da cambiare un po' di abitudini alimentari sbagliate
E adesso vediamo di tirare un poco il fiato, che io starei già un poco esaurita.

giovedì 11 luglio 2013

La festa all'albero

Continua la caccia agli alberi killer o pseudo tali da parte del Comune di Napoli, quelli "attenzionati" come disse il vigile urbano.
Ieri due ficus a piazza Immacolata sono stati ridotti ai minimi termini, oggi è toccata al ficus di piazza degli Artisti. Ci sono passata stamattina a lavori in corso e non so ancora come sia stato ridotto ma possiamo farcene un'idea dalla foto.
Vedremo domani.


mercoledì 10 luglio 2013

Mirtilli, lamponi, more e merda

Epatite A. Il Ministero conferma l'aumento dei casi: + 57,58% nei primi sei mesi dell'anno.
9 LUG - Il dato reso noto oggi dal Ministero della Salute. Confermato l'allarme di maggio. Si è passati da una media di 190 casi nel periodo gennaio-giugno negli ultimi tre anni ai 448 registrati nello stesso periodo del 2013. L'incremento soprattutto nel centro nord e parrebbe causato da frutti di bosco congelati contenenti il virus.
(fonte Ministero della Salute)

Ma che sfigati però. Beccarsi l'epatite mangiando mirtilli e lamponi!
Almeno qui da noi con l'epatite A endemica si possono sbafare cozze crude a volontà.
Ma li avranno confezionati con letame questi frutti di bosco? Perché l'epatite A è a trasmissione oro-fecale. Magari ci scappa pure un po' di tifo, così pareggiamo.

Le trame dei coralli

Living stones di Alexander Semenov




venerdì 5 luglio 2013

Vomero a pezzi

L'ultima è di questa mattina: tutti i bus deviati per il crollo massiccio di intonaco a via Luca Giordano.
Sono stati chiusi anche i negozi sulla verticale interessata. I bus sono stati deviati.
Una voragine a via Rossini, presidiata da tempo dall'auto dei vigili urbani, causa lavori, ha provocato la deviazione di tutte le linee della zona, creando un casino indescrivibile.
Inutile dire che sul sito dell'ANM è tutto normale, nessuna indicazione sulle variazioni di percorso.
Le linee che passavano per via Luca Giordano non si sa dove sono andate a finire. Una, la V1, è l'unica che collega San Martino.
Sono però iniziati finalmente i lavori al ponte di Via Cilea che verrà stabilizzato e riaperto alla circolazione (speriamo anche dei bus).
Stiamo a vedere che altro succede. Perché noi finiamo sempre per farcela a piedi, tenendo accuratamente in tasca l'abbonamento annuale.
Anche gli alberi sono stati "attenzionati" dalla municipalità, così mi ha riferito un vigile urbano.
Adesso a Napoli anche i vigili parlano come i carabinieri.

giovedì 4 luglio 2013

Ponte Rotto

E' uno dei luoghi di Roma cui sono molto legata. Ogni volta che vado a Roma trovo sempre un momento per andarlo a rivedere.




Ma stavolta ho aggiunto anche la visita al Museo di Roma, con una bella vista su piazza Navona e questo quadro del Ponte Rotto, di cui non conosco l'autore.


martedì 25 giugno 2013

Surici fritti


Questa mattina passando dal solito pescivendolo ho visto in un "cupiello" un bell'assortimento di pesci pettine (xyrichthys novacula). In Calabria li chiamano "surici" per i quattro dentini, che se mordono fanno un male bestiale. Li ho assaggiati (i dentini) quando tentavo di toglierli dalla lenza sulla barca a Tropea. Il nostro amico calabrese ci insegnò un sistema piuttosto spiccio per metterli fuori servizio: una ciabattata in testa e solo dopo che l'aveva stecchito lo toglieva dall'amo.
Le femmine  sono rosa con lineette azzurre e blu verticali mentre i maschi sono grigio-verdi sempre con lineette azzurre. Per quello somigliano ad un pettine.
Si fanno fritti dopo averli infarinati e la carne è bianca, molto gustosa, simile a quella delle sogliole e come le sogliole hanno solo la lisca centrale.


Se si comperano vivi, come quelli che ho preso oggi, bisogna fare molta attenzione perché non muoiono facilmente e si rischia come feci io di friggerli in padella mentre ancora si muovevano, come succede con il capitone. Stavolta però li ho messi in un contenitore chiuso ed ho aspettato a cucinarli stasera. Si possono mettere anche in congelatore per un po' se si ha fretta.
Lo so, è atroce, ma non vedo altro modo. Forse la ciabattata calabrese, in alternativa.
(foto da cookaround)

domenica 23 giugno 2013

Stranezze viste a Roma

Su via del Corso ho visto da lontano una coda lunghissima e avvicinandomi c'era una macchinetta della Coca Cola che "personalizzava" le lattine (non chiedetemi come) con il nome. La coda al ritorno era ancora più lunga. Faceva un caldo infame e stavano tutti là, giovani e anziani, lungo il marciapiedi.


Poco più avanti, nei pressi di piazza del Popolo, una paninoteca esponeva cartelli sui cui c'erano i panini battezzati con i nomi di personaggi famosi. Almeno questo ha lasciato stare Falcone.
Ovviamente non ci hanno risparmiato neanche Grillo che è stato farcito con mozzarella, mortadella e insalata. Un po' greve, come il soggetto eponimo.



E poi in una traversa c'era una vetrina di un negozio che riparava bambole che a me ha ricordato le capuzzelle del cimitero delle Fontanelle.


venerdì 21 giugno 2013

Le Assicurazioni come le angurie

Continua la mia odissea con le assicurazioni.
Con la polizza in scadenza mi rivolgo alla mia assicurazione Milano che dopo avermi cacciata mi ha ripreso con un'altra agenzia allo stesso prezzo precedente. Questo a giugno dell'anno scorso.
Quest'anno in agenzia mi informano che la polizza è diminuita di circa 50 euro, bontà loro, ma in attesa avevo chiesto preventivi ad altre assicurazioni, risultati tutti più elevati.
Mi son messa l'animo in pace e rinnoverò ancora una volta con la vecchia assicurazione: 926 euro.
Ma qui comincia l'avventura:
- mi arriva una e-mail della Genertel

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Un affare, praticamente.
Telefono e parlo con un cortese giovanotto il quale non si spiega come abbiano fatto a farmi questa offerta. Rivolta il computer come un calzino e scopre che io non sono cliente. Poi azzarda l'ipotesi che la cifra si riferisca al pagamento semestrale (che non si evince da nessuna parte), visto che il calcolo che mi rifà assomma a 1131 euro.
Ho capito, dico io, fate come i cocomerari che mettono il prezzo basso e poi piccolo piccolo sta scritto 500 g. Ma almeno loro ce lo scrivono, questi no.

Insomma, la polizza nun se po ffà e le Generali vanno facendo i pacchi sul web e sui cell.
Ah il tizio mi ricorda che risparmierei sulla polizza furto perché la scatola nera permette di ritrovare l'auto se la rubano. E sai che risparmio? Fofò tiene 9 anni abbondanti.