Nisida

Nisida

martedì 30 agosto 2005

LABRO E IL LAGO DI PIEDILUCO



Altra tappa dei turisti per caso.
A pochi chilometri da Rieti e al confine con l’Umbria, Labro, sospeso sopra il lago di Piediluco, con le sue case bianche di pietra calcarea, è considerato il cuore geografico dell’Italia. Una strada a curve ci porta al borgo e varcata la Porta Reatina, accesso alla cittadella vietata alle auto, subito si ha la sensazione di una pace e un silenzio irreali.
Camminando per le tortuose stradette deserte, il silenzio, le case di pietra, il torrione medievale, fiori e piccoli giardini tra muri di pietra adorni di piante di cappero, si ha l’impressione di un salto indietro nel tempo.
Il paese fu restaurato trenta anni fa da due architetti belgi, che hanno utilizzato materiali originali e attualmente il borgo è abitato da molti stranieri, compresi i due architetti.
Dall’alto si gode anche un bel panorama della valle e del lago di Piediluco.


SONO PREOCCUPATA

Ci stiamo milanesizzando, l’ho capito ormai dai tanti segni che mi ostinavo a non voler comprendere.

Stamani piove, ma la mia vicina sta spargendo fiocchi di lana estratti da cuscini e materassi per ogni dove. Con i paraocchi, perchè ha deciso che oggi era quella giornata là e non cambia idea, neanche se viene giù Noè con tutta l’Arca. Una napoletana di una volta avrebbe guardato il cielo e, ripiegata tutta la bancarella, avrebbe esclamato:
ogg' nun' è ccosa!!!!

Ieri mattina mi hanno invitata a un brunch.  A Napoli? ...... il brunch? Ma che scherziamo, al massimo una pizza qua, eccheccazz.....

Conversazione udita in metrò: va bene, ci vediamo davanti al Diana alle 14 e 16.
A Napoli? le 14 e 16? Ma ci siamo ammattiti?
Qua noi si dice verso le 2 e mezzo, tre e se non mi vedi aspetta fino alle 3 e mezza e poi te ne vai.

E’ proprio vero che Napoli sta cambiando.  Napule ca se ne va'

LE NOTIZIE DEL CAPPERO

Si sa che il TG2 la sera ha bisogno di stroppole per riempire il tempo a disposizione tra una pubblicità e l'altra e dopo che si è parlato per circa tre quarti d’ora dell’uragano Katrin bisogna pur trovare qualcosa di leggero e allora ne sentiamo delle belle, non potendo contare sempre sulle boutade del Presidente del Consiglio.
Questa sera hanno tirato fuori che la gente che torna dalle ferie non è mica contenta di riprendere il lavoro. Eh no!!!
Una ricerca sociologica ha rilevato che il rientro a casa rende tutti nervosi.
E che bella scoperta dell’acqua calda! Ci voleva la ricerca.
Sembra la pubblicità della crociera, dove tutti piangevano quando tornavano a casa.

A me girano di brutto quando torno dalle vacanze.
A parte il viaggio, che ti sembra un miracolo di essere tornati sani e salvi, ma poi ci sono le code in autostrada, le partenze intelligenti, gli arrivi cretini, il solito idiota al casello che si infila per sbaglio nel Telepass e ci tocca la retromarcia. C’è da sbarcare le valige e disfarle, che io ancora non ho capito se odio piu’ farle o disfarle. E fare 6-7 lavatrici per rimettere la casa e il figlio in condizioni igieniche accettabili (e stavolta manco ce l’avevo la lavatrice). Ridare un aspetto decente alla cucina e rifornire frigo e congelatore, altrimenti nun se magna. E con due maschi per casa la cosa diventa drammatica. Il tutto ampress’ampress (veloce veloce). E scopri che i vicini sono già tutti tornati e gli girano pure a loro, a sentire la quantità di urla che denotano il tentativo di comunicare tra padri e figli. E pure il cane dei miei vicini, Luna, cerca di partecipare alla discussione.
E poi, dulcis in fundo, c’è il rientro al lavoro, che sembra di non averlo mai lasciato. Torni li’ e due settimane della tua vita vengono inghiottite, spazzate via come se non fossero mai esistite.
E dovremmo pure essere contenti di tornare a casa?
Ma facìteme ‘o piacere.

lunedì 29 agosto 2005

COSA FARO’ DA GRANDE?

Fonte Il Corriere del Mezzogiorno.
I consiglieri regionali guadagnano più dei dirigenti industriali
(euro per anno)










































 Industria

 €


 Regione Campania

 € 


       
 Dirigente

 75.099


 Presidente

 224.985


 Quadro

 40.332


 Assessore

  210.064


 Impiegato

  21.119


  Presidente Commissione

  202.603


 Operaio

 18.832


  Consigliere

  187.682





Nelle altre regioni, Nichi Vendola - Puglia ha lo stipendio piu’ alto, 24.000 euro al mese, Roberto Formigoni - Lombardia 12.434 e Claudio Martini – Toscana, 11.190 euro.
Antonio Bassolino risulterebbe secondo con 18.748 euro mensili.
Sarebbe il caso di avviare i nostri figli ad una onorata carriera di portaborse, anzichè gettare il nostro denaro nelle Università e nei dottorati di ricerca e nei master di economia.
Col tempo un assessorato nun se nega a nisciuno.

‘O VI ‘LLOCO

Come nella ormai consolidata tradizione estera estiva, EsseBi’ torna a parlare.
Approfitta della visita alla dacia di Putin per esprimere la sua sofferenza per il sacrificio a candidarsi. Ma non vedendo altri candidati possibili, dichiara mestamente che questo sacrificio s’ha da fare.
Il seguito lo leggete qui.

PRONTO SOCCORSO ALLEGRO


Deve essere dura la vita al 118, se tre medici hanno ritenuto necessario attaccarsi alla bottiglia.
Qualche giorno fa ad Ercolano nella sede del 118, tre medici furono trovati ubriachi fradici dai Carabinieri.
Pare si fossero scolate 4 bottiglie di vino e 2 di vodka e il lavandino ingombro di piatti sporchi denotava un bivacco.
Sembra che a telefonare ai CC sia stato un infermiere, preoccupato per lo svolgimento del servizio.
Ai tre, sottoposti ad esami del sangue, risultava un elevato tasso alcolico nel sangue.
Questa mattina sul Corriere del Mezzogiorno, l’assessore regionale alla Sanità, Angelo Montemarano, dichiarava indignato che i tre saranno licenziati e che al momento risultano già sospesi dal servizio.
Io ovviamente non gli credo. E se li licenziassero, resterebbero per un po’ di anni senza stipendio, ma poi verranno ritenuti non colpevoli e reintegrati in servizio. E la ASL dovrà pagare loro gli stipendi sospesi maggiorati degli interessi di legge.
Purtroppo a Napoli ci sono già stati molti casi del genere, noti alle cronache, come un famosissimo cucchiaio d’oro (ginecologo) e un famoso otorino che fu beccato in flagranza a prendere soldi per un intervento in ospedale direttamente dai CC.
Assolto e reintegrato, ha fatto anche carriera e ora è primario.
Così va la Sanità a Napoli.

IO UCCIDO FALETTI


Giorgio Faletti è il testimonial della campagna anti-pirateria digitale e poiché chi di cd ferisce, di cd perisce, ecco che è nato un sito contro Faletti. Uccidiamolo !!!!

Lo trovate qui

sabato 27 agosto 2005

LA VALLE DELLA NERA E LA CASCATA DELLE MARMORE




Iniziano qui i racconti dei “turisti per caso”. Cominciamo dalla Cascata delle Marmore.

All’inizio la cascata è poco più di un piscio ma poi una sirena ha avvertito che arrivava l’acqua. E qui lo spettacolo è davvero affascinante. E pensare che l’Enel tutta quell’acqua la buttava via per noi!
Scendendo si incontra il tunnel degli innamorati; quale fantasia malata abbia spinto l’Enel a battezzarlo così non si sa. Si tratta di un umido budello che alla fine si affaccia nella cascata finto Niagara e si ritorna indietro bagnati come pulcini. Questo perchè ho dovuto cedere il mio impermeabile alla Canon che al contrario di me, completamente zuppa, è rimasta miracolosamente asciutta. In compenso mi sono sentita tanto Marylin, che emozione!

Cascata delle Marmore - Belvedere inferiore



È una trappola la cascata. Se vai al belvedere superiore e fai i sentieri a piedi dopo o torni su sempre col numero undici, ‘e piere, oppure ti tocca uscire dal belvedere inferiore e aspettare i vari pulman che portano a Terni e poi si torna indietro, perché gli idioti la navetta la mettono solo il sabato e la domenica, quando arrivano le mandrie.
Per la strada poi la distanza tra i due punti è di 5-6 Km. Ma poichè noi siamo napoletani e l’arte di arrangiarsi non si esaurisce mai, ci siamo collocati nel piazzale Byron e abbiamo aspettato che qualcuno facesse il contrario, che visitasse prima l’inferiore insomma. Deduzione logica e così nel giro di 10 minuti abbiamo beccato una coppia di sposini che ci hanno dato un passaggio per il superiore a recuperare FoFò. Gli sposini ci hanno guadagnato il nostro posto al parcheggio, che a quell’ora non se ne trovava uno neanche a pagarlo e l’indicazione di un negozio di alimentari che preparava focacce con porchetta di tutto rispetto, mentre al belvedere preparavano panini archeologici a prezzi folli oppure menu’ turistici precotti e stracotti, di un triste da far piangere persino un turista inglese.


venerdì 26 agosto 2005

UNA SETTIMANA DA RACCONTARE

Non so se a voi capita uguale, ma a casa mia se si scassa un elettrodomestico, tutti gli altri fanno a gara nell’imitarlo, per cui riesco quasi sempre a collezionare riparazioni o sostituzioni in trittico. Da qualche giorno sto girando tra i vari negozi per l’acquisto di una lavatrice che deve avere particolari caratteristiche, ma soprattutto mi serve mmo’ mmo’, non ho la vocazione della lavandaia del Vomero. Ieri sera mentre confrontavo le varie caratteristiche e scoprivo che tutte hanno in comune il prezzo salatissimo, con la scusa della classe A, all’ora di cena, mentre spadellavo sul tavolo la mussaka, si è schiattato il televisore, comperato appena 2 anni e mezzo fa. Ho chiamato il riparatore di buona volontà e non so se non teneva genio di faticare o ha visto la mia faccia da Jo Condor, mi ha sparato 230 euro tutti d’un fiato. Alle mie rimostranze osservava che la tv la deve portare al laboratorio ed è pesantissima da trasportare. Gli ho detto che non sapevo che i facchini costassero tanto e lui se n’è andato indignato.
Mentre sacramentavo osservando un rigoroso ordine alfabetico, alle 23 circa si è schiattato Fastweb. Sono rimasta tutta notte e buona parte della mattinata senza telefono, nè Internet e neanche quella specie di coso che mi hanno spacciato per decoder.  Inoltre il call center del cavolo, dopo tutti gli istradamenti, faceva cadere la linea quando doveva passarmi l'operatore. Alle 2 di notte ho rinunciato.
Oggi a chiusura di negozio, ore 13,30 circa (quindi con le benedizioni del commerciante) ho visto la lavatrice dei miei sogni e pure il commesso non era malaccio, nà specie di controfigura di George Clooney.
Torno oggi pomeriggio a rimirarmi lavatrice e commesso e se mi fa un poco di sconto me la porto pure a casa (la lavatrice eh?, non il commesso).
Piccolo particolare: per portare in discarica la lavatrice vecchia vogliono 15 euro.
Per il televisore ci aspettano brutti momenti.

giovedì 25 agosto 2005

‘GNURANT

Oggi al TG3 parlavano di uno spettacolo di musica e poesia a Cava dei Tirreni.
Guest star Michele Placido (bleaaaaaaah).
Il giornalista ha detto che l'attore avrebbe declamato poesie di
Gabriel Garcia Lorca.

Licenziatelo, please !!!!!
DALLA GRECIA CON FURORE

E così è tornato anche il pargolo dalla Grecia, assieme alla sua banda.
E tutti assieme hanno preso un pacco esagerato. Alloggi ai limiti della decenza, non sul mare come detto in agenzia bensì a 3 Km, viaggi in nave con i confort tipici degli immigrati stipati sui barconi per Lampedusa, ritardi accumulati alla grande col rischio persino di perdere le coincidenze (ed è quanto dire).
Neanche il Partenone sono riusciti a vedere, perchè alle 18 ora locale gli hanno chiuso i cancelli in faccia.
Cioncati di freddo sulla nave all’andata, al ritorno hanno comperato saggiamente sacchi a pelo e come in un film di Muccino, hanno bivaccato all’aperto sul ponte.
E come tutti i posti dove è arrivato l’euro, prezzi alle stelle per generi di prima necessità (cibo e cibo).
Stamattina mi ha supplicato di preparargli la mussaka. Sull’isolaccia l’ha mangiata una sola volta e gli è pure rimasta sullo stomaco.
Sto friggendo melanzane a tutto andare e c’è una pentola di besciamella già pronta, perchè il pargolo (‘e figlie so’ piezze ‘e core!!!!) ha invitato per stasera una buona parte della chiorma dei deportati.
E avevo appena pulito casa.
Per vendetta in ascolto musica greca, primo fra tutti il sirtaki.

mercoledì 24 agosto 2005

TUTTE MEDICINE

Un ragazzotto stamani ha scippato sotto i miei occhi la borsa ad una vigorosa signora piena zeppa di buste di plastica.
La signora in questione, posate le borse a terra ha così apostrofato il delinquente in fuga:

‘omme ‘e mme’... (uomo di merda),  tengo sulo tre euro dint’à borza, m’hanno ggià rapinata chesta matina (facendo segno alle borse della spesa). Nun te pozzo manco rìcere accattatènne tutte ‘mmedicine, ca manco l’aspirina c’a faje a t’accattà.

Ecco, il caro euro ci ha persino levato il gusto di mandare bestemmie.

LETTE QUA E LA’


D’estate i giornali si assomigliano tutti, per cui non ti ricordi piu’ se una notizia l’hai letta su Gente o sul Corriere, ma cambia poco. In compenso tutti ma proprio tutti, quotidiani e settimanali gossip hanno parlato delle corna della Ferilli.
Tutti a stupirsi, come se le bonazze non potessero avere le corna. E vivaddio, almeno in qualcosa siamo uguali, no?


New deal
Ottaviano Del Turco presidente della regione Abruzzo si è accorto che il suo staff parla in dialetto. Ha detto che i suoi collaboratori hanno contatti ovunque e un po’ si vergognato. Ha pensato ad un corso di dizione. E uno di grammatica italiana no?
Si, dai, iscriviamo anghe De Mida e Bassolindo..

Q.I. e la pena capitale
A 20 anni in carcere per omicidio fu sottoposto ai test del Q.I. Risultato 59 (il minimo è 70). La pena di morte fu annullata perchè mentalmente ritardato. Nel 2004 fu sottoposto di nuovo e il risultato 74 e poi ancora nel 2005 fu 76. Da mentalmente ritardato ad abile a morire, la condanna potrà essere eseguita. I miracoli delle carceri americane. Se ci mandiamo il Cottolengo ce li restituiscono guariti.

Uso originale del fidanzato
Come utilizzare gli ex fidanzati scrivendo un libro di successo. Due fanciulle, Erin e Thisbe, hanno pubblicato in USA un libro di ricette create dai loro boy friend di passaggio. Sono circa 80 ricette e fate un po’ voi il conto dei fidanzati.
Il ricettario si intitola Ex boy friend cookbook.
Alcune ricette sono interessanti e originali, una l’ho pure provata: il pollo marinato di Ezra, ma è complicata non la rifarò.
E poi la D.M. ha detto che lui come fidanzato non avrebbe fatto una bella riuscita, non sa cucinare neanche un uovo e lo avrebbero inesorabilmente scartato.....

martedì 23 agosto 2005

SONO TORNATA

Da Orte a Napoli, sotto l’acqua, il tempo di scaricare FoFo’ e giu’ di nuovo a piovere.
Ormai l’estate è andata così. Ricordo con nostalgia gli anni passati, quando luglio e agosto erano mesi estivi. Un viaggio in Puglia traversando la NA-BA (ma avete mai notato che si sale si sale sempre fino a Monteforte, Avellino e poi basta.... niente discesa?).
Al ritorno tra i campi infuocati e temperatura a 50° il mio gatto aveva la lingua penzoloni per il caldo, non avevo mai visto un gatto fare così, come i cani, e gli dovemmo fare le spugnature fredde sulla testa. Si era pure scassato il climatizzatore. Arrivati a casa Leo si schiatto’ sul pavimento a quattro di bastoni e non ci fu verso di smuoverlo per 2 giorni, bisognava spostarlo come un tappetino.
Adesso che Leo non c’è piu’ il tempo si è messo al fresco. Lui avrebbe gradito.
BORN TO RUN

In questi giorni mi è capitato di andar su e giu’ per le autostrade italiane e c'è una cosa che avevo già notato, ma che ora mi è apparsa piu’ evidente:

ma avessero abolito con decreto legge la distanza di sicurezza e non me l’hanno detto?

Non puoi fare un sorpasso senza che qualche coglionazzo ti si appiccichi al didietro della tua auto.
Forse hanno tutti l’ABS e ci fanno atto di fede, ma hanno mai pensato che c’è da vedere anche i riflessi?
Se a 160 all’ora lasci solo 5 metri tra te e l’auto che precede, basta l’idea di un gatto ed è fatta.
Non dico che ci vogliono 300 metri, mi contenterei di 30, giusto per non sentirmi il fiato sul collo.
E poi oggi ne ho visto davvero una bella.
Dopo che un tipo mi si è incollato ho deciso di spostarmi sulla destra e lasciarlo passare, e quando mi ha superato ho visto il distinto signore che chiacchierava con la signora a lato, mentre sul sedile posteriore due bambine, ovviamente senza cinture, erano inginocchiate intente ad un corpo a corpo. Tutto questo in corsia di sorpasso a circa 150 Km/ora.
Ma a quel criminale non sarà venuto in mente che se frenava le due uscivano dal parabrezza, come nei tanto pubblicizzati crash test tedeschi?

domenica 21 agosto 2005

ADVANCED TECHNOLOGY

Quando vado in giro per hotel col mio portatile mi chiedo se gli albergatori lo sanno che esiste Internet. E se lo sanno allora ci odiano e vogliono renderci la vita difficile (riuscendoci), viste le difficoltà che mettono in atto se ci vogliamo collegare dalla camera. Alcuni hanno i centralini che non lo consentono, altri non permettono il collegamento a numeri verdi. E non parliamo del wireless che per ora è ancora un sogno, figuriamoci la banda larga.. Alla fine è rimasto il cellulare, ma è moscio come un bastimento di maruzze. Quindi non posso caricare foto e non mi apre la email.
Domani torno e così rinvio il problema alla prossima volta, sperando che nel frattempo mettano il wireless in tutta Italia, come hanno fatto a Roma a Villa Borghese (non so se funziona davvero, l’ho letto sul giornale).

Nel frattempo posso affermare con cognizione di causa che siamo serviti a qualcosa. Abbiamo dato un senso alla vita insignificante di tante zanzare. Ebbene, la caratteristica forma a buccia d’arancia che hanno preso le mie gambe non è cellulite, bensì una serie di ponfi a distanza ravvicinata, conseguenza delle visite notturne di nugoli di zanzaroni. E a nulla sono valsi gli svariati safari effettuati nella camera da letto.
Le vigliacche di giorno non si vedevano e colpivano solo a luce spenta.......

sabato 20 agosto 2005

LAMENTAZIONI SALMODIANTI

Quest’anno sono cresciuti i funghi pleurotus persino nei sandali.
Nun ha levato mai acqua ‘a terra. Tutta a nuje ce l’avevano astipata.
Eccheccappero.
Singing in the rain, sempre sotto la pioggia con l’ombrello extralarge. Mi pare un malinconico autunno e invece è piena estate, accussì dice ‘o calendario.
La mia vicina di stanza sta dicendo le orazioni buddiste. Una specie di litania monocorde che avevo scambiato per il volo di un instancabile calabrone, quello di Rimsky Korsakov, avete presente?. Finalmente ho capito cos’era perché a colazione l’ho sentita dal tavolo a fianco parlare di buddità.
La tipa è italiana ma parla in inglese part time. Inserisce cioè nel discorso in italiano parole in inglese in un miscuglio absolutely casual. La melopea invece è in giapponese.
Io, che mi devono solo fare il nodo alla lingua, ho cominciato a parlare con la D.M. farcendo il mio eloquio di francese e inglese, mentre farcivo il cornetto con la marmellata di fragole, definendo la cascata delle Marmore very charmant. Dopo un po’ ridevano tutti, cameriere compreso. Pero’ la D.M. si è un poco vergognato perché mentre uscivamo mi ha detto: tu li cazzi tua mai eh?.
E’ vero, lo confesso, è una attività che mi riesce davvero difficile. Però la D.M. rideva sotto i baffi.

martedì 16 agosto 2005

E CHIOVE.....


praticamente da che siamo partiti nun s'è vista 'na lenza 'e sole. E adesso dall'odore mi accorgo che sta di nuovo piovendo.
E piove sui cigni alle fonti del Clitunno; piove sulle dolci colline umbre 'ca nun se vedono avvolte come sono dalla nuvolaglia nera. Persino la luna fa capuzzella con le nuvole e l'odor di terra bagnata arriva fino a qua.
Ieri una fiumana di acqua, fango e detriti ha invaso il bar e il ristorante sulla strada da Spoleto a Foligno facendo saltare anche la corrente e quindi niente caffè. In compenso non ci è mancata la dolce parlata napoletana. Una nutrita banda di ragazzume ha mostrato il suo saper fare luntano 'a Napule nun sanno sta' e la cosa ci ha costretti a mimetizzarci vergognosamente. E meno male che le targhe delle auto ormai non denunciano piu' la provenienza.
Analoga se non la stessa banda di ragazzume l'abbiamo incontrata oggi sulla Rocca Albomoziana e al Ponte delle Torri, dove si sono accampati presso il bar sbevazzando granite colorate.
E neanche mi meraviglio che mi è venuta voglia di tornarmene a lavorare.
Stateve 'bbuono!

venerdì 5 agosto 2005

QUESTO BLOG CHIUDE PER FERIE




E così è giunta anche per me l’ora dei saluti.

Appendo il cartello di ferie, il mouse al chiodo, aggiungo una canzone (se volete sentirla basta premere Play sul lettore) e via con pacchi e pacchettini verso le mie vacanze nomadi.
Il figlio è cresciuto e va ormai per conto suo, con una chiorma di amici a far gazzarra in una delle migliaia di isolacce greche, che a sentire Rapput sembrano tutte uguali.
Noi invece non sappiamo ancora dove andremo, forse dove ci porta FoFo, credo Spoleto e Perugia e il lago Trasimeno. Turismo tranquillo senza mare, ci riserveremo uno scampolo a settembre.
Poi per il resto decideremo giorno per giorno.
Messi in valigia una dotazione di pinocchietti, magliette technicolor e sandalacci fly flot , non concorreremo almeno per quest’anno al titolo di miss e mister Elegantia, ma chissenefrega.?
Si nun ve piace, nun ce ‘uardate !!!!


ARRIVEDERCI AL 23 E SE NE AVRETE VOGLIA CONTINUATE A SCRIVERE



giovedì 4 agosto 2005

SEXUS ET POLITICA



E’ tornato in circolazione un vecchio disco del 1970 di Giorgio Gaber, credo sconosciuto ai piu’.
I testi sono di Virgilio Savona, chi si ricorda del Quartetto Cetra? Sexus et politica è una raccolta di canzoni su testi di autori latini di argomento relativo a problemi politico-sociali o filosofici, che appaiono oggi di una sconcertante attualità.
E’ stato riproposto nel 2003, dopo la morte di Gaber, con un cd doppio (il secondo contiene i grandi successi del primo Gaber). Probabilmente non si fidavano a rimettere in vendita solo Sexus et politica.
Leggere la track list di questo cd è come sfogliare il libro di versioni latine su cui abbiamo sudato al liceo.
E ricordano un po'  le canzoni di Fabrizio de Andrè.

La pallida morte da Quinto Orazio Flacco
I magistrati da Gaius Titius
Corinna da Publio Ovidio Nasone
E’ già nostro nemico da Marco Porcio Catone
Prova a pesare Annibale da Decimo Giunio Giovenale
Non sanno da Sestio Properzio
Ragiona amico mio da Marco Aurelio Antonino
Dove andate? da Quinto Orazio Flacco
Donne credetemi da Publio Ovidio Nasone
Anche se sei compaesano di Ponzio e di Tritano da Gaio Lucilio
Il tavolo di avorio da Decimo Giunio Giovenale
E’ inutile piangere da Sestio Properzio

I testi si possono leggere qui.
Anche se sono delle pessime fotocopie e si devono ingrandire, vale la pena di leggerli.

In ascolto I magistrati, piacerà a Castelli e Berlusconi. E’ piu’ o meno cio’ che pensano di loro.

LA MIA ARANCIONA MECCANICA      


Si puo’ amare una macchina? Un’automobile intendo. Io credo di sì.
Da ragazza avevo una Dyane, la mia prima macchina. Era di un incredibile colore arancione, l’unica a Napoli di sicuro. La si vedeva da lontano e se la parcheggiavo da qualche parte tutti sapevano che ero lì.
Ci andavo al mare con i nipotini e spesso andavo per le terre, nel senso che uscivo di strada.
Essendo abbastanza ampia, la usavamo per gli spostamenti delle truppe da una parte all’altra della città e avendo la capote apribile, ci stavamo anche in piedi.
Ricordo ancora la faccia sconvolta di un vigile urbano che ci vide uscire dall’auto sotto i suoi occhi: eravamo in dieci (rigorosamente magri).
Non ebbe il fegato di multarmi, in compenso lo riempimmo di sorrisi.
In discesa si metteva a beccheggiare finché una volta sbatté violentemente il muso in terra e lì rimase. Non ci fu verso di spostarla. Le Citroèn erano speciali, una volta inchiodatesi ci voleva solo il carro attrezzi per schiodarle.
Sui finestrini posteriori, sulla gomma, si era formato del muschio e una volta è cresciuto persino un filo d’erba.
L’ho tenuta per quasi dieci anni (era già usatissima) e due volte ha tentato di farmi fuori.
La prima volta sterzai rapidamente per evitare un idiota con camion e procedetti per 50 metri su due ruote e per altri 50 sulle altre due ruote. Roba da applausi. Volevano assumermi come stuntwoman.
La seconda volta fu peggio. Si schiattò la pompa dei freni in discesa e mi ha salvata la Madonna. Nel senso che sono andata a grattugiarmi a tutta velocità sul muro del marciapiedi nella curva di San Francesco a Via Aniello Falcone, alle spalle della grotta con la statua della madonnina pseudo Lourdes.
Deve essersi commossa la Madonna o forse si trovava al di sotto dello standard dei miracoli quel mese.
Resta il fatto che sto qua a raccontarla, ma ricordo di aver capito all'improvviso il significato della frase: avere le gambe che fanno giacomo giacomo.
La mia Dyane aveva un rumore così riconoscibile che sembrava un ruggito. Mio figlio piccolissimo quando la sentiva andava verso la finestra al grido di “maina mamma, maina mamma”.
Anche i gatti la riconoscevano dal rumore e quando imboccavo il viale erano tutti lì ad aspettarmi, seguendomi poi in una lunga fila. Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due.
E quando la detti in permuta per una Opel Corsa, io e mio figlio piangevamo entrambi. Mi sembrava di aver venduto un parente.


Colonna sonora divertissment: Il volo del Calabrone di Nicolaj Rimsky Korsakov suonato dal sax di Ray Gelato in versione R&B.

martedì 2 agosto 2005

LA METEMPSICOSI DEL PROCIONE

E dopo averci provato due volte stavolta ci sono riuscita.
Ho messo il trasponder in lavatrice, assieme ai pantaloni del figlio.
L’altra volta era in un calzino e mi cadde sui piedi, salvandosi. La volta precedente in un jeans del figlio, senza piu' il cavallo (il jeans, intendo), che stava finendo nel cassonetto.
Ah già, dimenticavo, il trasponder sarebbe quella piastrina che comanda a distanza l’antifurto, altrimenti si fottono FoFo’ (la mia Ford Focus).
La D.M., appresa la notizia si è incazzato di brutto ed ha passato la mattinata a borbottare come la pentola dei fagioli..... Udivo vagamente qualcosa che somigliava a  “tale madre, tale figlio”, ma potrei sbagliarmi.
Si è calmato solo quando ho minacciato di raccontare al figlio di come si fosse perso nelle campagne di Ischitella. E' una minaccia che funziona sempre.

Ora il trasponder giace sul tavolo ridotto in minuti pezzi, con i circuiti ad asciugare effetto morgue, sembra un’autopsia, ma dubito che funzionerà ancora.
Ne resta solo un altro, fino al prossimo bucato, suppongo.
Devo dire che in lavatrice io ho lavato di tutto. La cartamoneta soprattutto, le diecimila lire venivano come nuove. L’euro no, hanno ragione che fa schifo. Praticamente uguale uguale alla carta di identità (sì, ho lavato pure quella).
Poi ho lavato un lettore MP3, sempre nelle tasche del figlio, ancora in garanzia, che per fortuna (diciamo così) mi è stato riparato dalla ditta e la scheda interna ne è uscita indenne. Per vendetta hanno trattenuto in ostaggio il cavetto di connessione col pc e in pratica è inservibile lo stesso. Quel cavetto con un attacco USB che fanno solo loro, in commercio non c’è.
A saperlo che avevo un’indole da orsetto lavatore, io. Forse in un’altra vita ero un procione.

MUSICHE MIGRANTI AL MASCHIO ANGIOINO
suoni di terra ... echi dal mare



Ieri sera concerto sugli spalti del Maschio Angioino nell’ambito di Musiche Migranti.
C’era Lhasa de Sela, una cantante che vive in Canada, madre americana e padre messicano, semisconosciuta in Italia.
Canta e compone canzoni praticamente in tutte le lingue e, gentilissima, prima di cantare una canzone, ne leggeva il testo tradotto in italiano.




C’era molta gente, ambiente etnico, bancarelle e intellettuali annoiati del genere "vedi, cara" che girellavano con la birra in mano. C’erano anche alcuni neonati (sono stata investita da un passeggino guidato da un padre imbecille senza patente), che non sembravano gradire molto.
Ciononostante il concerto è stato davvero gradevole e i musicisti tutti molto bravi. In particolare la violoncellista Melanie Auclair, che suonava di tutto, anche una specie di scetavajasse.
La musica era accompagnata dagli stridii degli altoparlanti antistorni, collocati sulle torri del Maschio, che emettevano versi da “ciucciuvettola” e molti gabbiani ci volteggiavano sulla testa come avvoltoi, per nulla intimoriti dai rumori. Questi i suoni di terra. Gli echi dal mare invece erano significativamente rappresentati da un bouquet di aromi quali gasolio, kerosene, benzina, i cui effluvi non facevano rimpiangere gli idrocarburi policiclici aromatici di Coroglio.



E alla fine, saluti e ringraziamenti 


lunedì 1 agosto 2005

SBATTI IL BLOGGER IN PRIMA PAGINA


E così anche noi abbiamo avuto gli onori della cronaca. Il Mattino, quotidiano di Napoli, si è occupato dei Neapolitan Bloggers e ci abbiamo guadagnato questo po' po' di articoletto:


Orgoglio napoletano a portata di mouse

Sono talmente tanti i blogger napoletani che sono nati due siti per metterli insieme e farli dialogare sulla città: Napolibloggers e Raduneapolis. E non a caso è proprio a Napoli che è nato il primo raduno italiano di blogger, organizzato l’anno scorso a Galassia Gutenberg, con blogparty finale, dove finalmente gli abitanti della blogosfera sono usciti tutti allo scoperto. E sempre a Napoli, è sorto, alla facoltà di Sociologia della Federico II, un vero e proprio osservatorio sul fenomeno.

«Don’t worry, be happy... non è colpa tua se non sei napoletano!» è il messaggio di benvenuto di Jeneregretterien (http://jeneregretterien.splinder.com), «template» con cartolina del golfo ad accogliere i visitatori. Ma chi sono i blogger napoletani? Qualcuno, come Robba, alias Roberta Jannuzzi, passata dalla parte della carta stampata con la partecipazione all’antologia di racconti Einaudi, La notte dei blogger, ha acquistato una certa visibilità. Altri, invece, proteggono il loro anonimato, più o meno rigorosamente.
E ce n’è per tutti i gusti. Innumerevoli i blog dedicati all’informazione, come quelli di Posillipino (http://perasperaadveritatem.splinder.com) e Bostik (http://giornalisticamente.splinder.com). Ma l’elenco sarebbe interminabile: tra i più linkati, «La cantina di Jaero» (http://jaero.splinder.com) e «Rapporto confidenziale» (http://rapportoconfidenziale.splinder.com) di Roquentin (con una sezione napoletana), Vulcanica (http://inchiostrorosa.splinder.com), Sorrysorry, (http://sorrysorry.splinder.com)  Meriggio (ww.satura.splinder.com), Sahishin (http://nuralema.splinder.com) e via bloggando.


Ora i nostri contatori si dovrebbero impennare, ma conoscendo i miei polli, dubito fortemente che i lettori napoletani del Mattino (tranne quelli che un blog ce l'hanno) sappiano più o meno in maniera approssimativa, cosa sia un blog o un blogger.


Quindi, don't worry, vulca', non ci cagheranno nemmeno di striscio.

L'ULTIMO SALUTO


Se ne sono andati coperti dal tricolore, Sebastiano Conti, sua moglie Daniela Maiorana, suo fratello Giovanni Conti e la fidanzata di quest’ultimo, Rita Privitera. I funerali hanno avuto inizio alle 18 in punto sul sagrato della chiesa di San Giovanni Battista. A celebrarli il vescovo di Acireale Pio Vigo.

Nell'omelia l'arcivescovo ha auspicato «l'illuminazione delle menti di quanti sono alla ricerca di soluzioni pacifiche e non trovano la via del dialogo e del reciproco rispetto». «La violenza non può generare pace ma solo guerra», ha detto il monsignore che ha chiesto di «perdonare i mandanti di tante stragi e chi si presta alla realizzazione di tali progetti di morte: non sanno quello che fanno».


E basta con questo perdono, cazzo!!!!  Io non dico che li farei saltare in aria uguale uguale, ma sinceramente 'sta storia del perdono mi fa perdere proprio i santi lumi.
Chi glielo dice ai due bambini rimasti orfani, che non ricorderanno neanche i volti dei genitori, che non torneranno piu'? Il monsignore così prodigo di perdoni?


Anche a Casarano ci sono stati i funerali di Daniela e Paola Bastianutti, le due sorelle salentine morte anche loro nell'attentato in Egitto. Durissima l'omelia del Vescovo, Domenico Caliandro, il quale ha detto «basta» alle uccisioni in nome di un dio, perché «di quale dio può essere la gloria che arriva dalla morte? Non un dio, ma Satana si ciba di questo». Almeno questo non ha parlato di perdoni, che Dio lo abbia in gloria.