Nisida

Nisida

martedì 30 novembre 2010

OLE'

E' da ieri sera, da quando abbiamo appreso la notizia, poi ripresa da Fazio in trasmissione, della morte di Mario Monicelli, che continua a venirmi davanti agli occhi la scena del film Il ciclone, in cui Levante chiama Gino, il nonno e gli dice: vado in Spagna. E lui risponde. Olè.
Una bella scena, un campo di girasoli e sullo sfondo un casale della campagna toscana.
Gino non compare mai nel film, si sente solo la sua voce che proviene dal casale dove vive in solitudine, senza rotture di balle tra i piedi.

E' un dolore pensare che un uomo di 95 anni debba decidere di mettere fine ai propri giorni in modo così barbaro, senza la possibilità di essere misericordiosamente assistito e accompagnato. Dignitosamente.
Ma è un dolore ancora più grande oltre che l'indignazione sentir dire al TG che è rimasto due ore lì per terra, a pochi passi dal pronto soccorso, sotto la pioggia. Perchè persone disumane dovevano compiere il loro lavoro con la dovuta calma.

E lui che sperava che noi facessimo la rivoluzione!

Stasera gli studenti hanno occupato la stazione Termini al grido di:
Branca Branca Branca Leò Leò Leò.


lunedì 29 novembre 2010

SEGNALI.... SUI TETTI


THE SHIT HIT THE FAN

US embassy cables: browse the database

Wikileaks ha vinto

È la cosa che si dice del terrorismo, no? Che il suo obiettivo – lo dice il nome – non sia la realizzazione di attentati, il numero di morti, il successo delle iniziative puntuali, ma la diffusione della paura, il radicamento della consapevolezza della propria esistenza. I terroristi vogliono far sapere che ci sono e che nessuno può sentirsi tranquillo perché possono colpire.
Il paragone si esaurisce ovviamente in questo aspetto – ci mancherebbe – ma per Wikileaks è uguale: non è pubblicare con successo scoop pazzeschi il suo fine, quello è il mezzo. Il fine è fare in modo che i governi, le istituzioni, i poteri, sappiano che non possono essere certi della segretezza delle loro scelte. Che capiscano che il tempo della riservatezza serena e garantita è finito: che niente di deprecabile o illecito potrà più essere fatto senza timore di essere scoperti.
E in questo Wikileaks ha vinto già, con un’escalation micidiale di risultati e copertura mediatica. Ancora a primavera scorsa nessuno – praticamente nessuno – sapeva neanche cosa fosse, né l’aveva mai sentita nominare. Avevano assestato dei colpi notevoli di rilievo nazionale negli Stati Uniti e in qualche altro paese, ma senza ancora una reale capacità di promuovere la strategia complessiva. Gli scoop avevano prevalso sugli scoopers.
Adesso è il contrario: in sei mesi Wikileaks è diventato un brand, un’idea che fa paura e suscita attese ed eccitazioni. Per molti giornali la sua fama supera la comprensione delle sue attività: lo scooper prevale sullo scoop. Se in questo prossimo rilascio non ci fosse niente di realmente sconvolgente – qualcuno lo ha detto già dei precedenti – i titoloni sarebbero comunque garantiti: “lo ha detto Wikileaks” diverrà una sorta di moderno “lo ha detto il telegiornale”.
E per essere più concreti, già all’annuncio del precedente rilascio e ancora di più per questo, le autorità americane sembrano molto nervose e stanno diffondendo allarmi in tutto il mondo (per l’eccitazione dei media e dei ministri italiani e del Burkina Faso): hanno paura. Che questo sia bene o no – le faccende sono sempre complicate – è in discussione: ma Wikileaks ha vinto.
(wittgenstein.it)

Anche se quello che sta venendo fuori, per ora almeno, sembra alquanto insignificante ancorché deludente. Nulla che non abbiamo già da tempo potuto leggere su Dagospia.
L'unica novità è quella di Frattini che voleva abolire le coltivazioni di papaveri da oppio in Afghanistan convertendo i contadini in produttori di olio di oliva.
Neanche Dagospia sarebbe mai arrivato a tanto.

sabato 27 novembre 2010

LAW BOAT

   

A Genova per il 30esimo congresso nazionale forense, ospitato sulla nave ribattezzata Law Boat, il Guardasigilli lascia la sala furioso al termine del suo intervento, inseguito dai fischi dei “colleghi” avvocati. 
Prima di Alfano, l'unico ministro della Giustizia contestato in questi modi dall'avvocatura era stato il leghista Castelli.


Povero Angelino Supertrim, lui proprio non se l'aspettava.

PIAZZA BELLA PIAZZA


Il passato e il presente



noi speriamo in un futuro (prossimo venturo).



Bisognava che ci fosse una donna in CGIL per vedere un segretario con le palle.
Auguri, Susanna! A te ed a noi.


(Foto CGIL Nazionale)

venerdì 26 novembre 2010

L'AMARISSIMO CHE FA BENISSIMO


Ieri diceva: «Un popolo civile, quale noi siamo, dovrebbe menare questi studenti».
Oggi Emilio Fede dice che un paese civile dovrebbe chiudere Facebook. 

”Una societa’ civile dovrebbe chiudere facebook, che e’ una realtà delinquenziale all’origine di episodi drammatici”. Lo ha detto all’ANSA il direttore del Tg4 Emilio Fede commentando i commenti ingiuriosi comparsi sul social network dopo la notizia dell’aggressione subita l’altra sera in un ristorante di Milano.
”In due anni ho depositato 38 denunce per minacce e da tempo viaggio sotto scorta – aggiunge Fede – non mi interessano le minacce, tantomeno quelle fatte da imbecilli su facebook, che non vedo e non seguo”.
Tornando all’aggressione subita l’altro ieri sera alla Risacca 6, Fede l’ha paragonata a quella di cui e’ rimasto vittima Luca Massari, il tassista morto dopo essere stato selvaggiamente picchiato per aver investito un cane: ”Chi ha aggredito il tassista non voleva ucciderlo ma menarlo, lui mi ha preso a pugni in faccia, qual e’ la differenza tra i due casi?”

Che Massari è morto, PIRLA!  
E tu invece continui a vomitare cazzate da una specie di TG abusivo, occupando una frequenza non dovuta che ci costringe a pagare multe stratosferiche, queste sì a spese dei cittadini italiani.

VIENI VIA CON ME?

Ci risiamo, il CdA della Rai decide a maggioranza che i movimenti per la vita hanno diritto di replica nella trasmissione di Fazio e Saviano. D'accordo stavolta anche Garimberti.
Essi rifiutano ritenendo inaccettabile la richiesta del CdA.
"Sbaglia chi contrappone una storia a un'altra, una esperienza a un'altra. O equipara una esperienza a una tesi politica e costruisce uno scontro ideologico fra dolori": afferma il direttore di Raitre Paolo Ruffini. "Vieni via con me non è un programma a favore della morte. Anche se ha sfidato in tv il tabu della morte. Vieni via con me racconta esperienze di vita. E' stato capace di portare in prima serata temi difficili ed angosciosi. Ha dato voce a persone che di rado l'hanno in televisione, non per costruire attraverso di loro contrapposizioni ideologiche nè per usarle come armi da brandire in mano ai diversi schieramenti".


La vignetta si riferisce al sit-in dell'UDC a viale Mazzini contro l'eutanasia. 

giovedì 25 novembre 2010

I RIFIUTI? NAPOLI SI ARRANGI

Così titolava il Riformista il 20 novembre, pubblicando un articolo di Giampaolo Pansa.
Un silenzio assordante è stata l'unica risposta al delirante pezzo. Unica voce levatasi quella di Nino D'Angelo.
Il Fatto Quotidiano, ieri 24 novembre, pubblica la sua lettera:

Non sono mai stato una persona normale .
Ed ho due categorie di amici : i grandi intellettuali ed i grandi ignoranti. Uno di quelli intellettuali mi ha fatto notare uno scritto di G. Pansa, su un giornale : " I rifiuti? Napoli si arrangi". Sono sobbalzato, mi sono sentito senza patria. Un emigrante in Italia. Fa comodo generalizzare creare la figura immaginifica del "napoletano unico" per scaricare tutti i problemi sui più deboli, sul popolino. Quando si tratta delle cose belle di Napoli sono di tutti, monnezza e camorra sono sempre solo nostre. Vorrei ricordare – con l'umiltà dovuta da uno come me- di fronte a un grande intellettuale a Giampaolo Pansa e a tutti quelli che la pensano così, che la pizza oggi si mangia più a Milano che a Napoli. Che non esiste più il menestrello con il mandolino, che il loro immaginario, la loro semplificazione di comodo, non serve neppure quella a risolvere il problema della spazzatura. Mi sembra piuttosto persegua un disegno preciso: dividere l'Italia. Vorrei in proposito ricordare che il ministro dell'Interno, il leghista Roberto Maroni, si è appropriato anche del palco di Roberto Saviano e Fabio Fazio, per ripetere a un pubblico più vasto, quello che già ci raccontava da giorni e giorni a reti quasi unificate: un comizio, per prendersi i meriti di aver migliorato l'Italia. Ma dove? Qui la spazzatura è per strada, vorrei dire al signor ministro, la camorra prospera insieme ai sacchetti di rifiuti, mentre la disoccupazione cresce e la gente è disperata. Qui siamo rovinati, signor ministro. È la prima cosa che mi viene in mente quando esco di casa al mattino, mi trovo davanti al panorama della spazzatura: siamo rovinati.
Ma che significa? Avrà delle responsabilità la politica? Avrà delle responsabilità un governo che si vantava di aver brillantemente risolto tutto con la bacchetta magica di Guido Bertolaso, che ora si prenderà la meritata pensione. Che dobbiamo fare noi napoletani? Prenderci questa colpa? Possiamo anche farlo, ma la politica non si può auto-assolvere. Devono smetterla di raccontar frottole: l'inceneritore di Acerra doveva esser una meraviglia, ma pare non funzioni così bene; Berlusconi lo scorso 29 ottobre aveva promesso che la situazione per le strade di Napoli sarebbe ritornata alla normalità in tre giorni. Sono passati tre giorni, altri tre, poi tre ancora. E la normalità? La normalità è diventata questa: avere tutti i giorni a tutte le ore i rifiuti per le strade.
Forse ora non c'è più tempo per pensare, forse ora bisognerebbe curare la malattia, non chiedersi ancora di chi sia la colpa, per poi assegnarla come premio speciale a chi non si può difendere dalle colonne di un giornale o da un palco televisivo. A proposito di tv, ho letto che il mio amico Pino Daniele ha detto che se Saviano fosse davvero pericoloso lo avrebbero già ucciso. Mi auguro, come sono sicuro anche Pino, che Saviano non lo uccidano mai. Con Gomorra si sarà anche arricchito, ma non credo sia una colpa: ha avuto il coraggio di dire cose che altri non dicevano, ma che qui a Napoli, sia chiaro, sapevamo tutti, nulla di nuovo.
Anzi, mi stupisco della meraviglia, anche qui, della politica, che avrebbe dovuto conoscere Gomorra ben prima dell'uscita del libro.
CHIUDO la parentesi e ritorno ai rifiuti, il concetto che ho d'Italia intesa come comunità mi fa respingere al mittente, ma con grande umiltà ripeto, l'idea di Pansa: napoletani vedetevela voi, pensateci da soli, arrangiatevi. No, aiutateci invece. Noi faremo il nostro. Ogni napoletano, ogni italiano dovrebbe stare vicino a questa città. Gli intellettuali, troppo a lungo in silenzio, dovrebbero ricominciare a parlare.
Le persone che godono di notorietà, come me, dovrebbero prendere un impegno, che può essere questo: esser protagonisti di una campagna (senza intascare un euro) per spiegare come si fa la raccolta differenziata, poi toccherà alla politica, alle istituzioni lanciare un grande piano di raccolta differenziata in tutta la Campania.
 
MA CHE ASPETTATE A BATTERCI LE MANI

a metter le bandiere sul balcone?
Sono arrivati i re dei ciarlatani,
i veri guitti sopra il carrozzone....
Napoleone primo andava matto per 'sto dramma,
ed ogni sera con la sua mamma
ci veniva ad ascoltar....


martedì 23 novembre 2010

30 ANNI DA QUEL GIORNO

Questa è la voce del terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980. Per non dimenticare.



lunedì 22 novembre 2010

MEDITAZIONI (dopo il monnezza tour)

Sarebbe forse il caso di sostituire l'immagine header del mio blog e metterne una più attuale?

Mi piange il cuore, ma questa è la visione che si presentava agli occhi ieri sera.
Abbiamo fatto un giro per via Caracciolo e arrivati a piazza Vittoria abbiamo visto una diga di sacchetti che arginava una megapozzanghera a forma di lago in cui si specchiavano i sacchetti. 
Un cumulo enorme di rifiuti stazionava a via Chiaia, di fronte al cinema Metropolitan e tutti gli angoli della "Napoli bene" erano regolarmente riempiti da cumuli di spazzatura.
Sotto casa mia il solito cumulo davanti alla Farmacia, quello che nel 2008 prendevo come indicatore, sta crescendo, ancora non è arrivato al primo piano, ma ci sono buone speranze.
Ogni vicolo di via Roma era regolarmente tappato da una montagna di sacchetti e la puzza regnava sovrana. Lo stupore era che da piazza Trieste e Trento la visuale era libera, niente spazzatura lungo tutta via Roma fino all'Augusteo. Ma poi ad ogni incrocio la sopresa. In questi vicoli ci sono una marea di ristorantini, alcuni anche molto consigliati dalle guide, ma per arrivarci bisognerebbe scavalcare.
La cara Rosetta continua a suggerire il sottosuolo come ricettacolo della monnezza cittadina ma spero che qualcuno le dia presto della pazza. 


(foto da Corriere del Mezzogiorno)

Qui i tifosi del Napoli allo stadio espongono un polemico cartello:

Alle prossime elezioni una sola cosa è sicura
la scheda elettorale va messa nella spazzatura
la vera Napoli disprezza
questa politica di munnezza

venerdì 19 novembre 2010


DA MINISTRO DELLA CULTURA A CULTURE CLUB



 



bondi boy george










Anche se, devo aggiungere, che se fossi Boy George un po' mi incazzerei.

giovedì 18 novembre 2010

BRUXISMO (o del rosicamento) II

Dopo la seconda puntata di Vieni via con me, il rosicamento è ripreso a motori accelerati.
Stavolta non c'era neppure Benigni, cui era stato dato il merito del mega ascolto, eppure si è arrivati a nove milioni di spettatori.

Ma la critica più dura viene da Emilio Fido, direttore del Tg4: “Saviano è stato bravo a fare i soldi. La tv gli è stata complice fino ad arrivare all’assurdo di chi, addirittura, lo vedrebbe capo del governo. La sua realtà mi mortifica, come uomo e come giornalista“.

Come giornalista, vabbè, lui crede di esserlo e buon pro gli faccia, ma come uomo, avrei da dubitare.
Sere fa a Blob è passato un pezzo del suo TG4, dove il direttore commentava la protesta dei sei poveracci sulla gru a Brescia.
Auspicava, il buonuomo, che qualcuno salisse sulla gru e gettasse di sotto (facendo anche il gesto) quei disgraziati lavoratori, turlupinati dallo Stato e inchiodati dalla circolare di Manganelli.
Ci auguriamo di non dover assistere più a simili indecenti dichiarazioni e auguriamo a Emilio Fido di andarsene al più presto affanculo.


mercoledì 17 novembre 2010

OGGI A BRESCIA IN PIAZZA LOGGIA .......

..... è comparso un cartello:

«Provo un sentimento di impotenza perché la città voleva due cose: verità e giustizia – commenta il sindaco di Brescia, Adriano Paroli - ma non si è riusciti a raggiungerle. La città continuerà comunque a cercare verità e giustizia». Amareggiato e indignato è Paolo Corsini, deputato del Pd, già sindaco della città lombarda: «Sgomento e sconcerto per una sentenza che, va detto con chiarezza, pone fine alla vicenda giudiziaria. È un insulto irreparabile a quanti quella mattina sono caduti in piazza, ai loro familiari, un'offesa che umilia la città e rischia di spegnere un ansia di verità e giustizia che la ricerca storica e il giudizio politico hanno invece da tempo appagato».

Nessun colpevole per la strage di Brescia (l'Unità)

lunedì 15 novembre 2010

UNA NEW TOWN SUGLI AFFRESCHI - di Michele Serra

Basta con questi luoghi storici italiani così polverosi, cadenti e poco funzionali. Ecco il piano del governo per ricostruire Pompei con i videocitofoni in tutte le case e mettere le finestre in pvc al Colosseo(12 novembre 2010)

Crollo della casa dei Gladiatori a Pompei Il crollo della casa dei Gladiatori a Pompei non ha colto impreparato il governo. Berlusconi ha immediatamente chiesto notizie sulle condizioni dei gladiatori, e subito dopo si è recato sul posto per portare conforto ai parenti. È rimasto molto scosso dalle condizioni della città: "Sembra abbandonata da secoli", avrebbe confidato ai collaboratori più stretti. L'unità di crisi, da lui presieduta, ha stabilito un piano dettagliato di interventi.

Pompei bis La ricostruzione di Pompei così com'è, osserva Berlusconi, non è ritenuta un percorso praticabile. Solo per dotare tutte quelle case di videocitofono e autorimessa, la spesa sarebbe astronomica. È stato dunque deciso di fare come all'Aquila costruendo, accanto alla vecchia Pompei, una moderna new town di villette a schiera e condomini. Per tutelare e anzi rilanciare la vocazione turistica della città, gli abitanti di New Pompei indosseranno la toga. Per le ragazze, lo speciale peplo disegnato dallo stesso Berlusconi: ogni volta che si chinano si vedono le tette. Come ha spiegato lo stesso premier ai giornalisti, "abbiamo calcolato che in media una ragazza si china sei volte al giorno. Contiamo di arrivare almeno fino a 12 attraverso una modifica degli arredi urbani: i bancomat e i parchimetri saranno al livello del suolo". Il premier ha poi raccontato la barzelletta della pompa di benzina di Pompei.

Rifiuti Al primo posto, tra le priorità del governo, la rimozione dei cadaveri
dalle strade, dopo quasi 2 mila anni di colpevole inerzia delle amministrazioni locali. Il premier ha disposto l'immediato trasferimento delle vittime pietrificate nella discarica di Terzigno, fatta eccezione per la celebre "Fanciulla nuda" che è stata invitata a Villa Certosa e sarà candidata al consiglio comunale di Napoli. "È un po' rigida", ha confidato il premier agli amici, "ma mi dicono che è sicuramente maggiorenne".

Restauri "Mosaici e affreschi non si mangiano", ha dichiarato il ministro dell'Economia Tremonti invitando a imbiancare Pompei per farla finita con il costosissimo mantenimento degli ormai decrepiti reperti. Sarà fatta un'eccezione per i suggestivi affreschi del lupanare, molto cari a Berlusconi, che verranno non solo perfettamente restaurati, ma reintegrati con suggestive aggiunte di gusto neoclassico: tutte le figure maschili verranno dotate di calzari con il rialzo.

Lega La Lega pretende la ricopertura immediata degli scavi di Pompei, ritenuti un inutile tributo al potere romano, e chiede di dirottare i fondi sul nascente sito archeologico di Adro, dove il sindaco sostiene che un'eruzione vulcanica, nel sesto secolo, avrebbe completamente sommerso un villaggio di capannoni longobardi. "È la Pompei del Nord", sostengono i leghisti, anche se gli scettici fanno osservare che il vulcano più vicino è in Bolivia. Ma dai primi scavi emerge con stupefacente nitidezza il paesaggio originario longobardo: una lunga teoria di rotonde stradali, enormi capannoni per la produzione di chiodi in bronzo, in ferro e in rame, e le prime tavernette perlinate che secondo la leggenda scatenarono la collera degli dei portando alla distruzione della Padania.

A rischio Il governo ha stabilito delle priorità di intervento per i monumenti nazionali più rilevanti, e a rischio di crollo. La Lega ha chiesto e ottenuto di mettere al primo posto il casello di Varese. Seguono il Colosseo, che su proposta di Berlusconi verrà finalmente dotato di vetri alle finestre, ascensore e portineria; la chiesa di Santa Maria Buffetti, protettrice della cancelleria, sempre a Varese; e la messa in sicurezza di Venezia sul modello "Truman Show": verrà demolita e ricostruita, all'asciutto, in uno studio televisivo. 
(L'Espresso)

sabato 13 novembre 2010

I DISABILI E I ROBIN HOOD DELLA POLITICA

Togliere ai poveri per dare ai ricchi. E' la regola che è stata seguita anche nell'ambito della scuola dalla ministressa Meristar (il governo ha votato un maxiemendamento che raddoppia i fondi alle scuole private).
E grazie a questa politica che ha tagliato le ore di sostegno, centinaia di disabili hanno perso il diritto di andare a scuola.
A Soriano di fronte casa, c'è un'altra villetta dove abita una famiglia di contadini. Il figlio, Luigi, è down, ha quasi diciotto anni ormai e ogni mattina veniva il pulmino giallo che lo portava a scuola. Ora non più, le ore di sostegno assegnate alla scuola non bastano e così Luigi quest'anno è rimasto a casa. Unico suo svago, affacciarsi al balcone e cantare.
Fa una tristezza infinita sentirlo, pensando che almeno gli altri anni era impegnato, stava in mezzo ai compagni che lo aiutavano e non solo come un cane affacciato alla finestra.
Parlando con sua madre seppi che stava passando le giornate a protestare in tutte le sedi istituzionali.
Le dissi allora di rivolgersi ad un avvocato che l'avrebbe istradata su come fare ricorso al tribunale. Sapevo che a Napoli diverse persone avevano avuto il sostegno per i loro figli grazie ad una sentenza del giudice.
Qualcosa si muove nel frattempo, a Milano è partita la prima azione collettiva contro il Ministro dell'Istruzione, accusata di discriminazione nei confronti degli studenti con disabilità.
Forse così Luigi tornerà a scuola.

martedì 9 novembre 2010

BRUXISMO (o del rosicamento)

Vieni via con me ieri sera ha fatto ascolti stratosferici. Roba che ci ricorda di quando c'era la televisione.
Contemporaneamente (e in diretta) è partito il rosicamento nazionale e il digrignar di denti si poteva sentire volar per l'aere:

quelli che "Saviano non sa parlare (e neppure scrivere)"
quelli che "Benigni racconta sempre le stesse cose, non mi fa ridere"
quelli che "Fazio non è nessuno"
quelli che "però Vendola è bravo a fare l'attore"

Noi nel frattempo ci siamo goduti un eccezionale Benigni, un misurato e umano Claudio Abbado, un monologo di Saviano sulla macchina del fango e un ricordo di Falcone (che mai ce n'è abbastanza).
E che schiattassero pure d'invidia quanti stanno sparando a zero su Saviano, più dei casalesi che lo vogliono morto.
(il seguito alla prossima puntata)

DOVE FINIRA' LA SPAZZATURA?

Accade in Regione, al tavolo di consultazione permanente per i rifiuti.

Il sindaco Iervolino, "per far fronte all’emergenza, anche nella sua qualità di commissario per il sottosuolo di Napoli, ha anche offerto la possibilità di approfondire l’eventualità di utilizzare le oltre 700 cave presenti nel sottosuolo partenopeo, “ma, come per le discariche, solo dopo aver verificato che ciò è possibile nel rispetto della salute dei cittadini” (eccomenò)

La nostra sindaca forse sa che le cave sotterranee, a parte qualche turista che le visita, servono già da tempo allo sversamento dei rifiuti autoctoni. Le antiche cisterne d'acqua si sono negli anni riempite di monnezza. Ne parlai qui, due anni fa. C'era un articolo sul Cormez che attirò la mia attenzione, dopodichè l'oblio.
Ora invece, ci tocca leggere di questa inqualificabile proposta.
E così i nostri posteri, scavando per metropolitane, invece di barche e statue elleniche, troveranno cumuli di lattine, bottiglie e buste di plastica.
Sono senza parole.


POMPEI 2010 D.C.




Chiedo all'archeologia di smettere di scavare. Quello che riporta alla luce lo guastiamo e lo mandiamo in rovina. Chiedo di ricoprire gli scavi di Pompei con cenere spenta per poterli affidare alle generazioni future che saranno costrette a essere migliori, visto che peggiori non si può. Siamo eredi senza merito e tutori di una ricchezza che appartiene all'umanità e non alla competenza di un ministero. Questa ricchezza è quanto di meglio abbiamo da offrire al mondo e siamo responsabili di questo di fronte al mondo. L'immagine dell'Italia all'estero è sfregiata dal ridicolo di certi pruriti anziani e dall'indecente incuria della bellezza ricevuta in dote. Custodire e tramandare la bellezza è la definizione più elementare di civiltà.

Erri De Luca

lunedì 8 novembre 2010

AUTUMN IN NAPLES

Un cielo di piombo, la pioggia che arriva a secchiate, vasi e veneziane che volano dai balconi, cornicioni che cadono dai tetti, tappeti di foglie multicolori che coprono tutte le strade, sirene dei VV.FF. in piena attività.
Questo lo spettacolo che offre oggi la città.
Mi è andata di lusso però, sono riuscita a salire su un bus (tra l'altro c'erano persone in attesa da quasi un'ora) proprio pochi secondi prima che si scatenasse la buriana. Nel frattempo acqua, vento e fulmini a volontà.
E mentre ero sul bus, la D.M. mi ha chiamato dicendo che ha sentito un botto nel televisore che stava acceso e non funzionava più nulla.
Anche qui è andata bene, è saltato solo l'automatico dell'antenna centralizzata, ma hanno dovuto chiamare l'Enel.
Sono alfine riuscita a riguadagnare la via di casa, con un sole che scapozziava tra la nuvolaglia nera.
Bilancio della mattina: fatte le analisi, pagati i ticket, scassato l'ombrello e annegato un paio di scarpe.
Il disastro ora si trova sul terrazzo, dove il vento e l'acqua hanno distrutto la piccola giungla che si è sviluppata nel corso dell'estate. Le liane del glicine pendono come tentacoli impazziti e la pianta grassa, quella che mio figlio chiamava la pianta dei soldini e che in primavera fiorisce tutta, è stata fatta a pezzi. I rami rischiano di cadere sulla testa dei clienti della palestra sottostante.
Appena smette un po' vado a fare giardinaggio coatto.

giovedì 4 novembre 2010

LIMONE MUTANTE A TERZIGNO

E se un limone è diventato così mostruoso, cosa accadrà agli umani?

Guardando la foto ed annusandolo da vicino, difficilmente si può pensare che quello possa essere un frutto colto da un albero di limoni. Eppure, così è. Si tratta di un vero e proprio "aborto di limone", la cui foto ormai sta facendo il giro del web grazie a Facebook. L'agrume, che non ha più né colore, né forma, né odore di limone, è stato raccolto in un frutteto di Terzigno, a poche decine di metri dalla discarica Sari. In queste ore e nelle mani di un biologo universitario, che lo sta analizzando per capire le ragioni per le quali si è trasformato in un mostro. Secondo i membri dei movimenti anti-discarica, il "mostro" non è altro che "la prova inconfutabile e terribile della natura che si ribella, che non accetta compromessi, non si fa comprare dal vile denaro, cerca di sopravvivere al suo nemico, l'uomo". Ma per il momento si sa solo che questo strano esemplare di limone deforme e bitorzoluto è finito al centro di un convegno organizzato nella sala Consiliare di Terzigno, alla presenza dell'Associazione Medici per l'Ambiente, che ha discusso delle malattie da inquinamento.(Dario Sautto)

mercoledì 3 novembre 2010