Nisida

Nisida

domenica 30 dicembre 2012

RITA LEVI MONTALCINI

Oggi ci ha lasciati e ci mancherà.
Mi piace ricordarla così, con la lettera che scrisse a Repubblica nel 2007, in risposta a Storace che voleva mandarle le stampelle a casa, ironizzando volgarmente sulla sua vecchiaia.


Le stampelle di Storace
ricordano il regime
di RITA LEVI-MONTALCINI


CARO DIRETTORE, ho letto su Repubblica di ieri che Storace vorrebbe consegnarmi, portandomele direttamente a casa, un paio di stampelle. Vorrei esporre alcune considerazioni in merito.

Io sottoscritta, , in pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, continuo la mia attività scientifica e sociale del tutto indifferente agli ignobili attacchi rivoltimi da alcuni settori del Parlamento italiano.

In qualità di senatore a vita e in base all'articolo 59 della Costituzione Italiana espleterò le mie funzioni di voto fino a che il Parlamento non deciderà di apporre relative modifiche. Pertanto esercito tale diritto secondo la mia piena coscienza e coerenza.

Mi rivolgo a chi ha lanciato l'idea di farmi pervenire le stampelle per sostenere la mia "deambulazione" e quella dell'attuale Governo, per precisare che non vi è alcun bisogno. Desidero inoltre fare presente che non possiedo "i miliardi", dato che ho sempre destinato le mie modeste risorse a favore, non soltanto delle persone bisognose, ma anche per sostenere cause sociali di prioritaria importanza.

A quanti hanno dimostrato di non possedere le mie stesse "facoltà", mentali e di comportamento, esprimo il più profondo sdegno non per gli attacchi personali, ma perché le loro manifestazioni riconducono a sistemi totalitari di triste memoria.

(10 ottobre 2007)

venerdì 28 dicembre 2012

I botti di Capodanno

Come ogni anno ci prepariamo alle solite sparatorie, alle bombe che portano i nomi dei calciatori ed alla sequela di feriti che ogni capodanno accompagna i festeggiamenti.
La polizia ed i medici, come ogni anno, fanno conferenze e dimostrazioni nelle scuole, accompagnati dagli artificieri che spiegano il funzionamento di queste armi micidiali.
E come ogni anno, tutti se ne infischieranno e spareranno allegramente, finendo in ospedale dove amputeranno arti e dita scoppiate. I bambini soprattutto, sono quelli che subiranno le peggiori ferite.
Ho visto delle foto postate da medici, una in particolare mi ha fatto rabbrividire. Un bambino a cui lo stesso medico aveva amputato un braccio, l'anno successivo ha avuto le 5 dita portate via all'altro braccio.
Questo vuol dire che non si impara nulla, nemmeno dal proprio dolore e da quello dei propri cari.
Molti anni fa, eravamo molto giovani, al mattino del capodanno soccorremmo un ragazzino e lo portammo in ospedale con la mano spappolata. Raccoglieva i botti inesplosi, li metteva assieme in un barattolo e lo faceva saltare. E questa è una cosa che accade ancora.
A Napoli è molto apprezzato l'uso dei fuochi d'artificio e nessuno si preoccupa di come siano stati fabbricati e in quali termini di sicurezza questa gente lavori. Spesso la polizia trova vere e proprie santabarbare sotto i condomini o nei garage o addirittura nei cofani delle auto, ma per quanti sequestri si possano fare, altrettanto materiale rispunta fuori.
Nel viale dove abitavo da ragazza si facevano le gare a chi sparava più a lungo e in modo più spettacolare. La zona era abitata da medici, giudici, deputati e tutti sparavano allegramente. Un anno un razzo finì per sbaglio nella cassetta dei fuochi facendo saltare tutto, compreso il serbatoio dell'acqua dell'impianto di riscaldamento. Dopo un po' stavano tutti con i piedi a mollo.
Ma la cosa più orrenda me la raccontarono al Cardarelli, dove medici ed infermieri si accingevano ad aprire la macelleria. Mancavano ormai poche ore e loro preparavano i tavoli con pinze e tronchesi, per amputare dita e gettarle nei secchi. A fine nottata quei recipienti erano pieni.
Un solo anno ci furono zero feriti. Nel 1980, l'anno del terremoto, il prefetto vietò i fuochi con un'ordinanza, istituendo la denuncia penale per tutti quelli che si ferivano con i botti.
Scaduta l'ordinanza, si tornò allegramente a morire e a rovinarsi per tutta la vita.

domenica 23 dicembre 2012

E ancora Buon Natale

Un altro Natale, che a vedere quello che accade intorno, forse ci è dato come un regalo.
Un regalo perché siamo vivi, anche se con qualche malattia, come diceva Eduardo, mi pare fosse lui.
Un Natale con i trasporti impazziti, dove il prefetto alza le mani: non si possono precettare gli autisti che non vengono pagati. E poi di colpo si trovano i soldi per le tredicesime.
E fa caldo, che facendosela a piedi si suda persino.
Un Natale con il pensiero che va ad un amico in rianimazione, che quasi non so se augurargli un risveglio da vegetale. Lui non l'avrebbe voluto, aveva appena finito di combattere un cancro e adesso si ricomincia. Perché noi in Campania non è che stiamo tanto meglio di Taranto, anche se certe notizie si sussurrano appena. Hai visto mai che ci spaventiamo?
Lo so, non sono discorsi da Merry Christmas, ma anche questa è la vita che viviamo ogni giorno.
Purtroppo non siamo in uno spot di panettoni, dove la neve scende che pare zucchero a velo.

mercoledì 19 dicembre 2012

All'ANM e chi vè bbive


Sono appena reduce da una maratona a piedi.
Dovevo fare una commissione in centro e mi sono avviata verso la metro (erano le 9,30), sperando di prendere un bus per raggiungerla.
Niente bus, neanche uno. Arrivo alla metro e non riesco a salire, troppo piena. Aspetto la successiva, idem. Rinuncio e prendo la funicolare. Tutto regolare. Faccio a piedi via Toledo, ammiro la statua del cavallo piazzata davanti alla stazione metro, proseguo. Faccio la commissione e mi accingo al ritorno, pensando di prendere la metro alla stazione Università. Sbarrata. Vado alla fermata Dante, serrata pure là. Torno alla funicolare Centrale, una ressa inverosimile. Riesco a salire nel carro bestiame e mentre ero lì, pressata tipo sandwich, arriva l'sms di Metronapoli: linea 1 - per cause tecniche circolazione limitata Piscinola - Vanvitelli. Navetta Università ferma.
Sempre detto io: il tempismo di Metronapoli è tutto.
Dopo un'altra oretta a piedi arrivo a casa alle 15,30.
Appena entrata in casa arriva l'sms di Metronapoli: servizio ripristinato. Buone Feste.
Grazie, pure a te.

Riepilogando:
c'è stato uno sciopero selvaggio totale di ANM, non hanno pagato le tredicesime;
depositi occupati di EAVbus, lavoratori senza stipendio da ottobre;
strade scassate e alcuni bus deviati.
Che qua, se non arrivano prima i Maya, noi a Natale non ci arriviamo vivi.

Al ritorno davanti alla fermata e sotto il cavallo di Kentridge c'era la banda dei carabinieri al gran completo che suonava carole natalizie in versione bandistica. Ci siamo informati su cosa si stava celebrando ed un carabiniere ci ha detto che era la giornata antiracket. Abbiamo anche visto Tano Grasso.
(che poi, riflettendoci, ogni giorno è una giornata di..... qualcosa)


The Toledo Horseman by William Kentridge

lunedì 17 dicembre 2012

Non li fanno più

Non li fanno più i politici di una volta.

Pietro Lezzi, 90 anni, uno dei sindaci di Napoli, vecchio socialista scanzonato e galantuomo, dopo aver sentito che De Magistris con il suo Movimento Arancione avrebbe raggiunto la ragguardevole percentuale di 0,5 nei sondaggi, gli chiede perché non molla il suo movimento arancione per andare con i socialisti che sono già all'1%.
Lezzi, vecchio socialista, scanzonato e galantuomo, era conosciuto nell'ambiente politico anche per il suo spiccato senso dell'umorismo che è ancora vivo, come si nota, in questa occasione.

giovedì 13 dicembre 2012

La follia delle ZTL

Oggi ho visto per la prima volta la ZTL di via Epomeo, 300 metri di isola al centro di un rettilineo che collega chi viene dal Vomero attraverso Soccavo a Pianura.
Questa strada già era famosa per l'anarchia totale che la contraddistingue (si vedono auto anche in tripla fila) senza che un vigile, dico uno, riesca a creare quanto meno un fuggi fuggi, come accade invece in altre zone della città. Altrove è frequente sentire e vedere persone che escono a tutta velocità dai negozi al grido? 'nu mument!!!!!!
Lì no, si parcheggia tranquilli in seconda fila e morta là.
Bene, in tutto sto marasma si iscrive la ZTL, presidiata a inizio e fine da due manipoli di vigili e vigilesse.
Tutt'intorno il bordello più assoluto, con auto che attraversano e circumnavigano l'isola, in un traffico continuo ed estenuante, con le strade parallele e contigue completamente collassate, sempre doppie file a fare da tappo. Precisiamo che tutte e dico tutte le strade limitrofe sono fornite di strisce blu, quindi a pagamento, quasi dentro i condomini. E non ci sta un buco neanche a pagarlo.
Quindi, dopo aver fatto un doppio giro turistico, io e la D.M. abbiamo voltato la capa al cavallo e ce ne siamo tornati a casa, riaccompagnando Fofò in garage, dove resterà fino a dopo la Befana.
Inutile dire che la zona è raggiungibile dai bus ma accade spesso che becchi un C32 in discesa ed al ritorno resti sulla fermata anche per due ore. E qua c'abbiamo un'età.
Chissà dove vanno a morire i C32, forse dove vanno le anatre di Central Park e gli zampognari.

Colgo l'occasione per fare i miei complimenti al signor sindaco, alla municipalità tutta ed a quello scienziato/a che si è inventato questa isola pedonale di cui tutti, francamente, sentivamo il bisogno.
Gli autoctoni logicamente se ne fanno due baffi e continuano imperterriti a lasciare le auto in seconda fila.

lunedì 10 dicembre 2012

Dove vanno a finir gli zampognari

Oggi ho visto i primi zampognari. Giravano per botteghe e mi chiedevo se la fanno ancora la novena come un tempo, ma non credo. Li ho visti girare per negozi con una certa fretta, forse si sono trasformati in semplici suonatori che chiedono in giro l'elemosina.
Ed anche io, come il giovane Holden che si chiedeva dove andassero a finire le anatre del laghetto di Central Park d'inverno quando ghiaccia, mi chiedo dove vanno a finire gli zampognari per gli altri 11 mesi dell'anno.
Forse si riciclano come suonatori di sassofono e vanno per strade e negozi con la casciulella amplificata a suonare Il Padrino, Besame mucho, le Avemarie e via col tango, ad affliggere le nostre povere orecchie per tutta la città.
Sotto casa mia, che è una sorta di anfiteatro naturale, dove i suoni si espandono tipo cavea, la domenica mattina arrivano i suonatori, che si danno il cambio nella stagione giusta con i fujenti di Madonna dell'Arco, a cui distribuisco jastemme urbi et orbi, coadiuvata dal pargolo, scetato dal giusto sonno quando alberga da queste parti.

venerdì 7 dicembre 2012

Levàmmece 'o penziero

Sono entrata dal ferramenta sotto casa per comprare un vaso per la stella di Natale, visto che quello che la contiene è di una micragnosità indecente e vicino alla porta era appeso un babbonatale di stoffa, recante un cartello con la scritta:

Non ci sperate, chist'anno BabboNatale nun vene,
s'è magnate 'e renne e s'è vennuto pure 'a slitta

Ci siamo fatti una risata e il figlio del ferramenta che stava costruendo casette per il presepio, come tutti gli anni, ha esclamato:

e pure 'e casarelle chist'anno costano cchiù assaje
ce sta l'IMU.

Maronna!!!!!

domenica 2 dicembre 2012

Piove, governo ladro!



E' cominciata da qualche giorno la stagione delle piogge, con le solite vicende tipo perdita di ombrelli lasciati qua e là o acquazzoni improvvisi che ci riducono come pulcini.
La D.M. poi vede l'ombrello come una diminutio capitis e quindi spesso e volentieri torna a casa che è da strizzare.
Sere fa era anche tutto infangato, avendo trascorso un po' di tempo a togliere le foglie dalle saittelle intorno casa.
Qualis pater, talis filius.
Il figlio romano affacciandosi al balcone ha visto la sua auto immersa nell'acqua e senza pensarci su un momento si è messo gli stivali antipioggia ed è sceso.
Avendo visto che una mappata di foglie otturava i tombini, le ha spostate e il laghetto si è immantinente prosciugato, neanche gli avessero levato il tappo.
Insomma romani e napoletani uniti nello stappare le pozzanghere. Che poi per i romani non è novità, a febbraio il sindaco Alèmanno distribuiva pale per la neve, invitandoli a darsi una mossa.
Proprio oggi ho trovato un vecchio giornale del 1948, il n° 1 Il volontario del soccorso, un notiziario della Federazione nazionale della società di Pubblica Assistenza, dove si parla di guardia medica gratuita e di ambulanze a disposizione.
Ma noi c'abbiamo la Protezione Civile e stiamo a posto.