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ANTONIO VIGILANTE: UNA LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI FOGGIANE
[Ringraziamo Antonio Vigilante (per contatti: antoniovigilante at gmail.com)
per averci messo a disposizione il testo di questa sua lettera aperta alle
istituzioni foggiane. Antonio Vigilante e' studioso e amico della
nonviolenza, di grande acutezza e profondita'; nato a Foggia nel 1971, dopo
la laurea in pedagogia si e' perfezionato in bioetica; docente di scienze
sociali, dirige la collana "L'Aratro. Testi e studi su pace e nonviolenza"
delle Edizioni del Rosone di Foggia, fa parte del comitato scientifico dei
prestigiosi "Quaderni Satyagraha", collabora a diverse riviste ed e' autore
di rilevanti saggi filosofici sulla nonviolenza. Tra le opere di Antonio
Vigilante: La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Aldo Capitini,
Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Quartine, Edizioni del Rosone, Foggia
2000; Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia
2004]
Gentile presidente della Provincia di Foggia,
gentile sindaco di Foggia,
gentile assessore ai diritti umani del Comune di Foggia,
ho tra le mani il reportage di Fabrizio Gatti sul settimanale "L'Espresso"
di questa settimana, che denuncia e documenta le incredibili e vergognose
violazioni dei diritti umani che avvengono nelle nostre campagne a danno di
quelli che ci piace chiamare "clandestini".
Un reportage che non dice nulla che non sapessimo gia', a dire il vero.
Perche' chiunque sa, a Foggia, quale e' il sistema della raccolta dei
pomodori nelle nostre campagne, come e dove vivono, come e dove muoiono i
lavoratori, quante e quali violenze subiscono. La differenza e' che ora - e
finalmente - lo sanno anche gli altri. E nessuno puo' far piu' finta di non
sapere.
Il reportage vi chiama in causa, vi accusa. Parla di una indifferenza delle
istituzioni che diventa complicita' con una delle piu' vergognose violazioni
dei diritti umani in Italia e nell'Occidente.
Come cittadino, vi chiedo conto. Vi chiedo di spiegare a me ed a tutti -
perche' la vostra risposta sara' resa pubblica, cosi' come verra'
pubblicamente deplorata la vostra eventuale non risposta - cosa avete fatto
per evitare questa vergogna, quante notti non avete dormito per impedire che
esseri umani morissero qui, in quella che fu la Daunia Felix, come animali.
Ed un'altra cosa vi chiedo: se vi accorgete della insufficienza della vostra
risposta, se comprendete di non avere fatto tutto il possibile, di aver
avuto altre priorita', di aver dormito la notte, dimettetevi. Restituirete
dignita' a voi stessi e senso alla politica.
Antonio Vigilante