Nisida

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martedì 10 dicembre 2013

Cronaca di una giornata di merda

Sapete quando uno ha la sensazione che è cominciata la classica giornata di merda? Quando nella cassetta delle lettere trovate una lettera dei carabinieri che vi invitano a favorire presso il comando. Nulla di più.
Noi che siamo ansiosi di default ci siamo recati subito al comando, ma il maresciallo aveva finito il turno, ergo era smontato. Tornate domani, ha detto il piantone e noi siamo tornati l'indomani, cioè oggi, cercando di capire chi avessimo rapinato o ucciso.
Una prima risposta l'abbiamo avuta appena giunti, vedendo uscire la signora del piano di sopra con carrozzina al seguito, la quale ci ha informati che un deficiente abitante nella nostra scala il mese scorso ha lanciato un barattolo di vetro, sfracellando il parabrezza di un'auto in sosta. La proprietaria dell'auto chiamò i carabinieri e ci fu anche un discreto movimento perché i suddetti passarono nella nostra scala a rilevare i nomi dei condomini insistenti su quella scala.
Nessuno ci aveva detto nulla e infatti la signora del secondo piano s'è fatta venire un mezzo infarto.
Quindi stamani abbiamo incontrato il maresciallo, bravo padre di famiglia, che ha fatto una mezza ramanzina urbi et orbi, preoccupato che questi lanci potessero compromettere la vita delle persone.
Mi ha mostrato il barattolo, un bel contenitore di vetro scuro pesante all'incirca un kilo, con l'etichetta Gaviscon, che risultava senza un segno. L'Higlander dei barattoli ha schiattato un parabrezza e non s'è fatto niente.
Dalle varie supposizioni fatte, pare che una coppia dei piani alti usi lanciarsi oggetti durante le liti familiari.
Liti che provocano quindi l'acquisto di quantità industriali di Gaviscon, che in casa nostra al massimo se ne trova qualche bustina.
Abbiamo spiegato al maresciallo che noi siamo tornati a casa a cose fatte, nel senso che il salumiere sotto casa ci aveva informati della venuta della polizia a seguito del fattaccio e che il lancio del barattolo non rientrava tra le nostre attività sportive.
Ci siamo lasciati con l'augurio che tutto ciò non accada più, anche se siamo piuttosto scoraggiati. Qui da noi non si brilla certo per senso civico, anche se di quando in quando un lieve spiraglio si intravvede.
La settimana scorsa ho visto un venditore di calzini, quelli che ci assalgono appena diamo un passo fuori di casa, cercare il cassonetto adatto per gettarvi bustine di plastica vuote.
Noi ci vogliamo credere.

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