INDIGNAZIONE
In merito al nuovo regolamento approvato dalla Regione Lombardia, concernente la sepoltura degli embrioni, è intervenuto l’Assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Davide Boni Lega Nord:
“Ancora una volta, la Regione Lombardia si dimostra ultimo baluardo in difesa della vita e della famiglia. Nel nuovo regolamento regionale è stato infatti sancito che l’embrione è di fatto un essere umano, che merita tutto il nostro rispetto, degno di ricevere una giusta sepoltura attraverso i riti funebri”.
“In un momento in cui il Governo centrale sta elaborando nuove normative, come quelle relative ai cosiddetti “pacs”, che porteranno alla distruzione della famiglia, da parte del Parlamento lombardo arriva invece un segnale chiaro e forte, volto a tutelare la vita e i nostri valori cristiani”.
“Pur non avendo consultato i colleghi della giunta e il Presidente stesso, certo che condivideranno la mia idea, a differenza di qualche esponente del Governo Prodi che accusa la Chiesa di “ingerenze”, a nome della giunta regionale mi sento di chiedere scusa alla Santa Sede, proprio per non avere invitato una sua delegazione a presenziare al dibattito in aula su un tema così importante che tocca nel profondo l’animo umano”.
Esprimendo soddisfazione, il governatore Formigoni ha precisato:
"Non ne voglio fare una questione ideologica. E' una questione di dignità del feto".
Questo nuovo regolamento che vale solo per la regione Lombardia, è stato approvato all'unanimità, quindi anche dall'opposizione (che sta tentando una difficile e rovinosa marcia indietro).
Prevede che per tutte le interruzioni di gravidanza, volontarie e non, la direzione sanitaria dell'ospedale richieda ai genitori se vogliono riavere il feto per dargli sepoltura. In caso contrario l'inumazione spetterà all'ospedale.
Fino ad oggi la legge prevede che i feti abortiti tra la 20a e la 28a settimana, quindi gli aborti naturali e quelli terapeutici venissero inumati, mentre entro la 20a settimana venivano bruciati nell'inceneritore dell'ospedale.
Ora invece anche i feti sotto i cinque mesi, la gran parte sotto i tre - limite temporale per l'interruzione volontaria di gravidanza non terapeutica - dovranno essere sepolti.
E così le donne che interrompono la gravidanza faranno il funerale al proprio aborto e magari gli portano pure i fiorellini sulla tomba, sentendosi per sempre delle assassine (per ora solo in Lombardia).
A buona parte dei politici, anche quelli distratti e irresponsabilmente disinformati, che non capiscono neanche che cosa stanno votando, fare il maggior male possibile alle donne sembra la soluzione per ridurre gli aborti (vedi la guerra alla RU486).
Non una buona politica contraccettiva ma la colpevolizzazione e il terrore.
L'arrivo delle immigrate ripropone con forza il problema, facendo schizzare verso l'alto il numero di aborti illegali. Questo regolamento vergognoso rischia di indirizzare un maggior numero di donne verso l'aborto clandestino.
Ma l'idea di seppellire i feti, figlia della legge 40 sulla procreazione assistita, lungi dal tutelarne la dignità, fa pensare ad una manovra verso una battaglia successiva: la legge 194.
E Formigoni dice che non è questione ideologica.
Le donne invece non vorrebbero piu' abortire, perchè nessuno al mondo è per natura piu' antiabortista di una donna.
Ovviamente le imprese di pompe funebri ringraziano la regione Lombardia.
(da un'articolo di Marina Terragni su Io Donna - Corriere della Sera)