
Bisogna perciò attenersi all'UTC, le Coordinate Universali del Tempo che per quest'anno saranno diverse dal precedente.
Stappare lo spumante al tredicesimo rintocco della mezzanotte.
Buon 2009 a tutti
GROSSA CRISI AL TG3
Questa estate avevo parlato di un disservizio che aveva colpito RaiTre, quando al TG Campania si era sovrapposta una trasmissione di canzoni anni '60 presentata da Dario Salvatori.
Stasera abbiamo scoperto l'arcano. Questa trasmissione va in onda in tutta Italia a copertura delle zone che non trasmettono TG. E logicamente va in onda anche qui quando il TG3 passa qualche guaio.
Stasera alle 19,20 è accaduto di nuovo e ci siamo visti e sentiti i Dik Dik con la presentazione di Dario Salvatori. In sovraimpressione c'era un timer che contava all'indietro, per far partire le trasmissioni nazionali, forse.
Insomma stasera abbiamo atteso a lungo che andasse in onda il TG3 per sapere cosa stavano facendo Rosetta e i 40 ladroni e finalmente intorno alle 20 è andato il TG3 in versione accelerata, con meno servizi e scuse finali per il solito grave problema tecnico.
Che sarà accaduto? Non si mettevano d'accordo su cosa dire? Non avevano ancora avuto l'ok di Villari? Rosetta stava ancora decidendo chi buttare fuori?
O forse è perchè di TG regionali così smandrappati c'è solo il nostro?
Mai lo sapremo.
ALLARME BOMBA A VIA SCARLATTI
Questa mattina c'era uno strano trambusto a piazza Vanvitelli.
I vigili deviavano il traffico, intenso, nella parte bassa della piazza, capannelli di curiosi sostavano a guardare, strisce rosse isolavano la zona del palazzo e la via adiacente. Diverse volanti presidiavano la piazza e dopo sono arrivati anche i pompieri con un carrello e un'autopompa.
I vigili facevano fatica a fare allontanare i curiosi e poi hanno detto che c'era un allarme bomba: qualcuno aveva depositato un borsone nei pressi del palazzo, pare l'androne e c'era stata la segnalazione.
Ora uno pensa: sai che fuggi fuggi si sarà generato? Macchè, i napoletani sono curiosi per natura oltre che abbastanza scettici sulle realtà delle bombe.
Io, lo confesso, sono fifona. Ho chiamato la D.M. che era in banca proprio a Vanvitelli e gli ho detto di uscire. Ce la siamo quindi filata rapidamente, anche se la D.M., da bravo napoletano, voleva restare a vedere gli sviluppi.
Arrivati a via Luca Giordano abbiamo udito un botto. Entrambi ci siamo guardati allucinati e abbiamo detto all'unisono: la bomba.
Per fortuna era uno dei soliti botti natalizi che ci allieterà fino a Capodanno. Il TG3 ha detto che non è successo niente, la borsa conteneva solo degli indumenti.
UPDATE:
Il botto che avevamo udito era il rumore dell'esplosione che avevano provocato gli artificieri, facendo brillare la borsa. Ho saputo poi che gli indumenti contenuti si sono sparsi per tutta la piazza.
Deve essere divertente veder brillare le mutande.
A ROMA (NON A KABUL)
Prendete i mezzi pubblici, ha detto il sindaco Alemanno.
Ma anche nel bus ci piove, governo ladro.E pure i contatori del gas fanno acqua
Per stasera è attesa la piena, ma gli esperti parlano di fuoruscita di acqua dai tombini. In pratica la piena ci sarà, ma per le strade.
Accattàteve 'a varca
A ROMA L'ACQUA ALTA
Ma che sta succedendo a Roma da qualche tempo?
A causa delle forti piogge c'è uno stato d'allarme continuo.
Allagamenti ovunque, specie sulle vie consolari. Pericolosissimi i sottopassi dei viadotti, evidentemente costruiti uso piscina.
A Monterotondo una donna è deceduta annegando nella sua auto sommersa dall'acqua in un sottopasso (foto sopra), come accadde ad un uomo a Torre Annunziata.
Il livello del Tevere sale oltre i limiti ed anche l'Aniene è a rischio esondazione.E' impressionante vedere l'acqua alta al Colosseo.
IL SERVIZIO SANITARIO E IL TEATRO (QUALE CONFINE?)
Oggi mi toccava la visita dalla mia specialista, quella che mi segue da oltre sei anni.
Pacco di esami, radiografie e storia delle puntate precedenti, mi avvio sotto una pioggia torrenziale e raffiche di vento. E' da ieri sera che si è messo al brutto e infatti la strada è costellata di ombrelli rotti abbandonati sui marciapiedi.
Passo davanti al tabellone pubblicitario, ancora disteso da venerdì scorso. Cominciano ad affiorari tutti gli strati dei manifesti incollati attraverso gli anni. Chissà quanto tempo resterà lì. Eppure domenica abbiamo rotto le scatole al comando dei VV.UU., più a tutti quelli che presidiavano la novella oasi pedonale di Luca Giordano. Evidentemente infastiditi, hanno promesso tutti ulteriore sollecito.
Arrivo all'ambulatorio, poca gente, tiro sospiro di sollievo; penso di cavarmela in poco tempo.
Neanche dieci minuti e arriva l'emergenza. Una dottoressa in servizio si sente male (per la privacy nessuno dice niente, le ipotesi degli astanti spaziano da un attacco di emorroidi ad una sincope) e la mia dottoressa, che ha un cuore grande come un tempo ce l'avevano i napoletani, le presta soccorso e chiama in aiuto altri specialisti.
Nel far questo ferma la routine delle visite e il popolo comincia a rumoreggiare, che nel frattempo erano anche arrivati quelli delle prenotazioni successive.
Io che viaggio sempre con qualche libro in borsa, inforco gli occhiali e comincio a leggere (Philip Roth, L'orgia di Praga), pensando che ne avremo per un bel po'.
Ma è finita rapidamente a schifio, perchè una signora ha espresso il suo dissenso circa l'operato della dottoressa, Che la portassero in ospedale o almeno in un'altra stanza quella paziente, in modo che la suddetta possa espletare il suo lavoro. E invitava a bussare alla porta chiusa per fornire tale suggerimento.
Nel frattempo, come succede sulla nave, che se uno vomita gli altri iniziano a fare la medesima cosa, ha cominciato a sentirsi male un'altra signora cardiopatica. L'hanno presa e portata nell'altra stanza, misurato la pressione, chiamato il cardiologo e così ci siamo giocati pure la seconda stanza, con grande disappunto della prima signora che si chiedeva chi glielo avesse fatto fare di parlare.
Stavolta non ce l'ho fatta, ho chiuso il libro ed ho mandato affanculo senza diplomazia la signora. Pensi solo per un momento se stava lei al posto di quella poveretta, le ho detto, avrebbe apprezzato se l'avessero incaprettata e infilata in ambulanza?
Finita l'emergenza e andati via i rompicoglioni ho fatto quattro chiacchiere con una simpatica signora che recita in una compagnia teatrale e che ha fornito ai presenti qualche esempio della sua arte.
E così siamo passati dal dramma di prima alla commedia e sembravamo tutti più rilassati, anche se si è fatta l'una e la dott mi ha assegnato un'altra caterva di esami.
Tornando a casa una lieta sorpresa. Il tabellone non c'era più. Qualcuno ha ascoltato le nostre lamentele e quelle delle guardie municipali che sollecitavano.
IL PACCHERO ESTREMO
No, Gaetano Cappelli non c'entra.
Il pacchero estremo è quello che l'indignato comandante della polizia municipale Sementa ha tirato al giornalista di Il Napoli, Alessandro Migliaccio, reo di avere scritto questo articolo sul suo giornale.
Il cronista si è fatto refertare in ospedale ed ha poi sporto denuncia in Questura.
Qua siamo davvero impazziti. E lo ha pure convocato presso il comando per menarlo, mica per strada.
Vediamo Rosetta che dirà nei prossimi giorni. Non dico di menarlo, ma una tiratina d'orecchi almeno ce l'aspettiamo.
Walterone nostro quando era sindaco a Roma rimosse il comandante dei vigili che aveva parcheggiato in Ztl con permesso fasullo.
Sapètevelo.
SFIORATA LA TRAGEDIA A VIA SIMONE MARTINI
Di solito così titolano i giornali, quando non ci scappa il morto. E fortunatamente stavolta è andata bene.
C'era il traffico bloccato. Clacson impazziti, auto completamente ferme. Piu' avanti c'era un'autoscala dei pompieri di traverso sulla strada e poi dopo, quando sono uscita per andare a teatro, ho visto cosa era accaduto.
Un tabellone pubblicitario, di quelli enormi, era caduto sul marciapiedi, e per poco non aveva schiacciato la pensilina della fermata degli autobus.
I vigili del fuoco lo hanno trascinato sul marciapiedi, come si vede nella foto ed hanno transennato.
Abbiamo guardato i piedi del cartellone ed erano regolarmente arrugginiti. Il colpo di grazia gliel'ha dato la tempesta di vento che si è scatenata ieri pomeriggio.
A Napoli basta un poco di vento e vengono giù lampioni e tabelloni come foglie d'autunno.
RESTANO... SE NE VANNO... MA 'NDO VANNO?
E' da ieri che ci interroghiamo.
Rosetta e Totonno sono stati veramente invitati dal PD ad andarsene? E in cambio di che? E Totonno va a Bruxelles? Affachè, a far lievitare la monnezza pure là?
Noi ce l'avremmo un'idea di dove mandarli.
Ricordate la canzone di Albertone? Te c'hanno mai mannato a quel paese?
Ecco, andateci e, cortesemente, restateci pure.
E portatevi pure Gasparri, che ha avuto il coraggio di parlare di "questione morale".
TENITAVILLO
Gli Elii mi sono sempre piaciuti, ma adesso di più.
Non andranno a ritirare l'Ambrogino, attestato di benemerenza che il comune di Milano assegna ogni anno a cittadini milanesi che si sono distinti in vari campi.
La motivazione è che non lo hanno assegnato ad Enzo Biagi (ma non ce ne meravigliamo, neanche a Dario Fo lo avevano dato).
Ma abbiamo il sospetto che il gran rifiuto sia dovuto a chi fece la proposta: Matteo Salvini.
UNO SU CINQUE CE LA FA
Sotto casa mia c'è un CAF che di solito è aperto per le scadenze fiscali e alcune ore a settimana per adempimenti vari.
Da ieri, incurante della pioggia, c'è una folla di persone in coda per farsi compilare il modello ISEE.
Ci vanno tutti perchè non sanno a chi andrà la MortiDiFame Card che il governo Berlusconi elargirà a breve agli aventi diritto.
E così i CAF del territorio sono regolarmente intasati. C'è gente disoccupata, che non ha mai lavorato, a cui non andrà nulla. C'è il salumiere che sta con i genitori anziani nello stato di famiglia e il suo reddito non dà diritto ai vecchietti di ricevere la Card. Ci sono i finti disoccupati a nero che ce la farebbero pure ma i figli hanno piu' di tre anni. Intanto si fanno tutti la fila.
E comunque il reddito ISEE non dovrà superare la cifra di 6000 euro.
Al CAF dicono che solo "uno su cinque" ce la fa, meglio comunque di Morandi, che cantava uno su mille.
E nel frattempo si sono barricati dentro per poter espletare le pratiche, mentre la gente rumoreggia fuori.