Nisida

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domenica 12 novembre 2006

CORSI E RICORSI


In tempi di Finanziaria, si cerca di razionalizzare la spesa e si torna sempre a parlare di Sanità che, assieme all'Istruzione, rappresenta il maggiore costo per il Paese.
Spunta fuori così la proposta che i medici di famiglia nelle loro prescrizioni scrivano sulla ricetta il nome del principio attivo e non del farmaco.
Andremo quindi in farmacia con la ricetta dell'acido acetilsalicilico e chiederemo al farmacista il prodotto di nostra scelta.
Ma quante persone sanno di che cosa stiamo parlando? Quanti saranno in grado di indicare il prodotto che contiene quel principio attivo?
Quindi sceglierà il farmacista cosa darci, in base a quello che tiene in bottega.
Sarà che siamo malpensanti, sarà che spesso ci azzecchiamo, ma si ha come l'impressione che per allentare la pressione delle case farmaceutiche sul medico di famiglia, da sempre a rischio di comparaggio, finiranno con lo spostare il tutto sui farmacisti.
Stèvemo scarzi!!!

13 commenti:

  1. La proposta dell'antitrust - che di proposta per ora si tratta - prevede anche che il medico, indicando il principio attivo, indichi anche i vari prodotti che lo contengono.
    Il che dovrebbe ridurre il rischio di cui parli.
    E d'altronde anche quando andiamo in una ferramenta a cercare due viti idonee a uno scopo particolare noi , essendo profani della materia, indichiamo le nostre esigenze e poi sarà sempre il gestore a consigliarci le viti che lui vuole, che magari sono quelle che costano di più e gli garantiscono un maggior guadagno rispetto ad alttre, meno costose, ma ugualmente idonee allo scopo.
    Intendo dire insomma che, non potendo essere tutti degli specialisti di tutto, sempre e comunque a qualcuno ci dovremo affidare in molte delle scelte della nostra vita quotidiana.

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  2. si, infatti è proprio questo il punto. Anche se il medico mi allega l'intero prontuario farmaceutico io che ne so quale prodotto devo indicare? Il problema è che la fiducia ormai è bella e andata. Se il ferramenta ti dà le viti di ottone invece che di ferro la tua salute resta la stessa, anche se ti puo' fare incazzare l'eventuale fregatura. Non si puo' dire altrettanto in farmacia.
    Lo so che è una proposta e forse non se ne farà nulla, come nulla è stato fatto finora per eliminare il comparaggio, una piaga di gran lunga superiore a quello che possano comprendere i non addetti ai lavori.

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  3. mi posso fidare del potecaro del ferramenta, del chianchiere, del verdummaro ...ma che vuò a me ... 'o farmacista ... non mi da fiducia ...

    il medico può o non può fare comparaggio ...ma se dai il capo in mano all'apotecaro stai fresco

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  4. meno male che mia nonna paterna non c'è più, lei che andava dal farmacista pure la domenica mattina se poteva. A quello sotto casa lo faceva impazzire. Gli parlava solo in dialetto veneto e lui non capiva niente. E come si arrabbiava se non le dava la medicina giusta, quella che le serviva assolutamente per guarire dai suoi settemila mali.Adesso non ci capirebbe più niente, temo, con tutte queste novità farmaceutiche.

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  5. eh... poi su questo si innesta la diatriba, come succede a casa mia.
    ma il Nimesulide mica è uguale all'Aulin. Perchè se mi piglio l'Aulin mi passa e col nimesulide no. Lo vedi che non è la stessa cosa?
    (il principio attivo è lo stesso, il numesulide, ma le suggestioni son dure a morire).

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  6. pensi che siano suggestioni?anche su di me l'effetto è differente...nimesulid sembra essere più leggero..

    asietta

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  7. asietta, allora bisogna pensare che nell'Aulin ci mettano qualcosa che non dichiarano nel bugiardino. Non c'è alternativa.

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  8. questa è una vecchia storia anche a casa mia ...
    tutti pro aulin anche se costa di più

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  9. Si certo, riesco a capire che fra il ferramenta e il farmacista un po' di differenza ci sia.
    Il mio voleva essere un esempio usando due situazioni estreme proprio per dire che da quando l'uomo non esce più a procurarsi il cibo da solo, non costruisce più ciò che gli serve con la sua ascia, non raccoglie da solo le erbe medicinali con cui curarsi, da quei tempi insomma siamo costretti a fidarci dello specialista, chiunque esso sia.
    Che ci piaccia o no, qualsiasi pregiudizio abbiamo verso il farmacista o verso il notaio, o l'avvocato o il falegname, è così.

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  10. fuori di dubbio questo, conte.
    Il busillis che si poneva era di non scansare la padella per finire nella brace, ahinoi.

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  11. in una classifica di fiducia ...
    credo che il farmacista sia al fondo della scala ..

    non so perchè ma ogni volta che pago il farmacista ...ho la sensazione della fregatura...

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  12. OT
    grande la colonna sonora di Nashville
    ;-)

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  13. Ma hai letto i commenti ridicoli delle case farmaceutiche? Cmq viva i generici (ma non dimenticare l'effetto placebo Jenè).

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