Nisida

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domenica 12 novembre 2006

TUFFO AL CUORE


Ho rivisto in TV Keith Carradine. E' venuto in Italia per il Film Festival di Torino.
Trenta anni sono passati da quando Carradine cantava I'm easy nel film Nashville di Robert Altman.
Il country americano ha radici genovesi. Infatti Carradine lo ha detto nell'intervista, mentre suonava con meno voce una sempreverde I'm easy.



 


 


 


 


 

54 commenti:

  1. è vero, non è colpa mia se non sono napoletano, ma qualcosa della tua e vostra città è depositata in me...non so cosa e non voglio nemmeno azzardare ipotesi! un caro saluto da venezia!

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  2. il country??? sapevo dei jeans ma questa del country.. mi è nuova

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  3. beh Raffaele, se ci rifletti tutto per gli americani è cominciato da Genova, non trovi?
    ;-)

    c'era uno in chat molto tempo fa che aveva come nick FermiamoLeCaravelle.
    Un po' si riconduceva a Troisi e Benigni. Se lo avessero fermato magari Bush oggi non c'era.
    Ma poi ando' avanti con altri nick. FermiamoIlPolacco, FermiamoMiConsenta. Era un tipo divertentissimo.

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  4. zoro, benvenuto. Ricambio il saluto di cuore.
    :-)

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  5. ma metti che l'america la scoprivano dall'altro lato i giapponesi chissà cosa succedeva ...immagina Bush San con gli occhi a mandorla ..chille è già bello di suo ..

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  6. maro' e che perdevamo. Niente Hiroshima e Nagasaki e niente Pearl Harbour. E niente sbarco in Normandia.

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  7. e Hitler vinceva la guerra ... perchè l'america stava con i giapponesi .. i tedeschi e l'italia ...
    ed ora c'era la DUCIA a capo del governo

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  8. Jenè,
    hai visto la trasmissione di Fazio?Grossman ha risposto a Bocca...sia pure trasversalmente.

    asietta

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  9. si ho sentito. Che grande persona Grossman. Chissà se si trova da qualche parte l'intervista, mi piacerebbe risentirla.

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  10. prova sul sito della trasmissione..

    asietta

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  11. Jenè, ma tu sapevi che questa è la canzone del mio innamoramento (con chi è superfluo dirlo)??? E che mi piaceva Keith Carradine???
    Grazie, bellissimo.

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  12. meriggio, anche a me piaceva molto sia la canzone che il cantante. Averlo rivisto in tv mi ha emozionato anche se gli anni son passati anche per lui.
    Ed è ancora una bellissima canzone.
    :-)))

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  13. la trovi domani sul sito della trasmissione

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  14. Ci voleva proprio, una bella canzone, dopo che mi sono cecata due ore sul template!!!!

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  15. Ah, se avessi visto questa immagine a vent' anni, ne avrei tratto subito un carboncino ( era la mia passione, allora!).
    Sono rimasta affascinata da Carradine nei Duellanti e, ovviamente, in Pretty Baby. Per anni ha rappresentato il mio tipo ideale di uomo...;-))
    Non sapevo assolutamente che la canzone fosse sua, né che lui cantasse: di Nashville, invece, ho ricordi fumosissimi di uno dei soliti Cineforum dell' epoca, di quelli alla Moretti, insomma, in cui ci trovavamo invischiati nei posti più impensabili, a rifriggere le solite " analisi "!! ;-DDDD

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  16. Nashville? Dimostro la mia indegnità (esacerbata dall'essere venuto al lavoro alle 6 del mattino) dicendo che ricordo pochi film più pallosi con una musica meno interessante.

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  17. In genere i programmi della rai si possono rivedere, dopo qualche giorno, sul sito raiclicktv.it. Non ho visto le puntate di Fazio di questo fine settimana e le rivedrò lì ma mi dite come Grossman avrebbe risposto a Bocca?Grazie e GRAZIE per aver citato il mitico KEITH CARRADINE! abbracci.

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  18. Recupero un certo contegno dopo il terzo caffé: I Duellanti è uno dei miei film preferiti (dopo averlo visto e rivisto il racconto di Conrad è quasi deludente). Keith Carradine è grande e le battute finali del suo personaggio sono memorabili.

    "You have kept me at your beck and call for fifteen years. I shall never again do what you demand of me. By every rule of single combat, from this moment your life belongs to me. Is that not correct? Then I shall simply declare you dead. In all of your dealings with me, you'll do me the courtesy to conduct yourself as a dead man. I have submitted to your notions of honor long enough. You will now submit to mine."

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  19. Ora non ho tempo né voglia di farmi tradurre dalla figlia le battute finali dei Duellanti ( che devo uscire..), ma concordo col Papillon che mi precede: dopo aver visto i Duellanti, il libro di Conrad, che ho letto solo quest' estate, è stato invero un zinzino deludente.....;-)

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  20. Non ricordo il doppiaggio italiano, ma una traduzione quasi letterale è questa:

    "Lei mi ha tenuto alla sua mercé per quindici anni. Non farò più ciò che lei pretende da me. Secondo tutte le regole del duello, da questo momento la sua vita mi appartiene. Non è corretto? Quindi io la dichiaro morto. Nei suoi rapporti futuri con me, lei mi farà il piacere di considerarsi morto. Ho subito il suo concetto di onore per troppo tempo. Adesso lei subirà il mio."

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  21. "Mi hai costretto per un punto d'onore a tenere la mia vita a tua disposizione,diciamo così per quindici anni.Benissimo ora che la questione si è risolta in mio favore,io farò della tua quanto mi pare e piace,in base allo stesso principio.La terrai a mia disposizione finchè ne avrò voglia.Ne' più ne' meno ritieniti vincolato sul tuo onore fino a nuovo ordine.......
    Ma ora basta....Non posso stare a discutere con uno che ha cessato di esistere."
    Joseph Conrad " I duellanti"

    Direi che è un'altra cosa.A parte che con tutto il rispetto per Ridley Scott,libri e film ,cioè parole e immagini ,appartengono ad ambiti talmente diversi che non si possono paragonare.
    Zinzino deludente a Joseph Conrad,Lilas..mi ricordi il vermutthino

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  22. veramente nella mia immaginazione erano solo cinque anni, tra i periodi più lieti e leggeri della mia vita, poi come tutte le cose belle tutto sfiorì, le precisioni sono inutili anche se necessarie, ho visto da tempo che ognuno ci trova quello che vuole in libri, film, foto, dipinti, fumetti, blog, forum e newsgroup, poi ognuno rimescola sapientemente secondo le sue esigenze e a volte, raramente, ma a volte succede potrebbe anche nascere qualcosa d'altro.
    Grazie harrison ford, il tuo papillon non piacerà a qualcuna, ma lo trovo veramente delizioso in alcuni momenti.

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  23. Visto e considerato che nei libri, film, foto ognuno "mescola secondo le sue esigenze" e trova ciò che vuole, anche "qualcuna" può essere stata letta strumentalmente rispetto al gradimento del papillon.
    La differenza sta nel fatto che "qualcuna" è contemporanea e può smentire.
    Conrad no.
    (attenzione con la libertà esegetica...non vorrei che si vedesse la "Linea d'ombra" nei "Duellanti" .. o Madame de Stael nella foto di Francesco Totti)

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  24. una scrittrice che amo molto e da cui sono ricambiato con un odio indifferente, letta per più di cinque anni in luoghi che non esistono, ha scritto che la memoria, senza controllo è funghicida, nel senso che cresce come muffa inutile.
    Capisco il problema, Totti è dappertutto, la linea d'ombra od i duellanti stanno nella memoria, magari senza connessioni, ma ho una ragionevole fiducia che a tutti ed a tutto è dato una possibilità di emergere e far emergere il giusto nascosto.
    The Great Architect era molto intelligente, si sono dette molte cose su di lui, fatto vignette anche, ha nascosto molto cose sia nella fisica delle cose concrete, sia nella metafisica dei blog
    E quello che a volte non si vede subito nella concretezza, la diversità per esempio, ha ben altra funzione in altro ambito.
    Ora stacco internet però, devo scrivere un paio di storie su un tale che sta conficcato in fondo all'inferno visto con gli occhi di un vero artista, (dalì, divina commedia, lucifer) ma tutto questa napolanità mi acceca, oltre che a volte sento JeNe furibonda per i miei interventi incomprensibili.

    Un sorriso

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  25. Non comprendo il nesso tra la memoria e i funghi ma so per certo che "I duellanti" ,la "Linea d'ombra" e "Cuore di tenebra",più che nella memoria, sono in tutti noi (altrimenti col cavolo che Hollywood se ne occuperebbe) assai più di Totti di cui fra qualche secolo, sarà grasso che cola, se ne ricorderanno i pallonetti che ,almeno si spera, non saranno più chiamati "cucchiai".
    Non credo alla Metafisica legata alla Grande Architettura.Figuriamoci a quella dei blog.E ai blog stessi.

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  26. purtroppo, per quanto immortale, non ci sarò tra qualche secolo.

    sorriso

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  27. furibonda io? e perchè? Io mi diverto a vederti intorcinare con le parole, come un gatto con il gomitolo.
    :-DDDD
    A volte non ti capisco, è vero, ma il risultato è piacevole. E poi ricorda, qualcosa ho imparato in tanti anni.
    E poi la memoria che uccide i funghi con odio indifferente non è niente male. Linguaggio degno dell'immortale.
    :-DDDDD

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  28. Con tutto il dovuto rispetto per la mia Bannatrice preferita, io penso che si possano paragonare romanzi e film, quando hanno origine comune, almeno in base all'impressione che lasciano in chi li legge e li vede. Ho già espresso il mio pare su "I duellanti". Ecco qualche altro esempio con valutazioni assolutamente personali e opinabili.

    "Blade Runner": il film di Ridley Scott (ancora lui) è incomparabilmente superiore a "Do androids dream of electric sheep" di Philip K. Dick. Scritto paurosamente male, il romanzo ricorda un arrosto in parte crudo, in parte bruciato: lascia un senso di ingestione e di delusione per un soggetto interessante quasi completamente sciupato.

    "2001 Odissea nello Spazio": in questo caso film e romanzo si svilupparono in contemporanea. Clarke lavorò con Kubrick alla sceneggiatura e usò suggestioni visive tratte dalla lavorazione del film durante la stesura della versione definitiva della storia, che divergeva in dettagli importanti dal film. Entrambe sono opere memorabili di fantascienza "matura"; il romanzo è un po' meno noto del film soprattutto perché Kubrick chiese a Clarke di ritardare la pubblicazione fino a dopo l'uscita del film.

    "2010 Odissea Due": altro caso atipico in cui l'autore del romanzo ha collaborato strettamente con il regista; questa volta però Peter Hyams alla fine fece di testa sua e stravolse profondamente la storia raccontata nel romanzo, con risultati spettacolari dal punto di vista visivo ma mediocri da quello narrativo. E' significativo il fatto che Clarke abbia poi scritto i due ulteriori sequels (il notevole "2061" e lo stanco e abbacchiato "3001") con riferimenti più alle versioni cinematografiche che ai romanzi.

    "Flight of the Intruder": John Milius prende il bellissimo romanzo parzialmente autobiografico di Steven Koonts, ambientato su una portaerei e nei cieli del Vietnam nel 1972, ignora tutte le parti introspettive e le considerazioni storiche, e lo trasforma in una storia del tipo "pilota di bombardiere con le palle in giostra tenta di vincere la guerra da solo". L'insuccesso del film fu, in questo caso, pienamente meritato.

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  29. Errata corrige (oggi la mia tastiera si mangia intere sillabe oltre alle maiuscole): "... lascia un senso di indigestione..."

    In effetti "Gli androidi sognano pecore elettriche?" è uno dei pochi libri che mi abbia provocato un sovradosaggio di Citrosodina :-)

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  30. Ma, approposito della "Linea d'Ombra": la trasposizione cinematografica di Andrzej Wajda, che ho visto solo una volta tanti anni fa, non era affatto male!

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  31. Il mio Bannato di Fiducia ha dimenticato "Apocalypse Now" tratto da "Cuore di Tenebra".
    Comunque possiamo senz'altro convenire : diciamo la stessa cosa, in pratica.
    Nessuno c'impedisce di confrontare, ma come Il Bannato di Fiducia evidenzia, le Immagini (film) e le Parole (libri) impongono all'Opera
    modalità e ritmi distinti e sono esse stesse, nel cinema, come nella letteratura, in una relazione del tutto differente.
    Questo si può benissimo rilevare nei "Duellanti" con i brani che abbiamo già confrontato laddove nella sceneggiatura, le parole svolgono la funzione di fare da contrappunto alle immagini,in letteratura le parole hanno il compito più arduo, di evocare immagini e fornire motivazioni.
    Il caso di Blade Runner,la cui sceneggiatura fu acquistata da Scott,solo per servirsi di pochi elementi del romanzo,è altrettanto chiaro.Come avrebbe potuto del resto il film evidenziare il tema dell'Emarginazione degli alieni e del conflitto edipico tra il Costruttore e il Capo dei Mutanti che sono centrali nel libro di Dick?
    Scott avrebbe dovuto fare un altro film,forse due.

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  32. Concludendo.Confrontiamo pure, se ci va,consapevoli però che una costante discrasia accompagnerà sempre la messa in relazione tra due qualità diverse di opere.(infatti è difficilissimo sentir dire ..."quel film è esattamente come il libro")

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  33. La "Linea d'Ombra" è un mio libro del cuore, Millennium, lo trovo assolutamente geniale, la migliore metafora del "passaggio all'adultità" mai scritta e pensata da essere umano e in ogni caso da non riuscire a smettere di leggere!!!
    Carolina

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  34. Twinset, fino al conflitto edipico c'ero arrivato anch'io (ed è perlomeno accennato nel film) ma l'emarginazione degli alieni? Nel libro, se non ricordo male, si parla degli "Speciali", cioè di persone che sono state danneggiate dalle radiazioni (una delle cose omesse nel film è il prologo, che spiega - si fa per dire - che c'è stata una piccola guerra atomica e quasi tutta la fauna è sparita).

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  35. Carolina, non ci crederai, ma una volta ho conosciuto un ingegnere elettronico che era la copia vivente di Burns, "uomo dagli umori enigmatici" :-))

    Uno degli aspetti meno considerati in "La Linea d'Ombra" è il senso di appartenenza ad una cultura e una tradizione, quella del comando, e il senso di solitudine che tempera l'illusione del potere.

    Twinset, "Apocalypse Now" è ispirato, o contiene molti riferimenti, a "Heart of Darkness", ma non mi è mai sembrato corretto dire che è "tratto" da Conrad. Questo perché la guerra in Vietnam è uno sfondo troppo differente dall'originale - anche se la discesa nell'abisso è indubbiamente simile. Certo Conrad non avrebbe mai scritto frasi come "You're in the asshole of the world, Captain!" - il colonialismo britannico aveva un certo stile...

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  36. Oops, quello britannico forse... ma la mia memoria da grillo si è appena svegliata per ricordarmi che "Cuore di Tenebra" è ambientato nel Congo Belga - britannico è il narratore (Marlow è un personaggio ricorrente in diversi racconti di Conrad).

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  37. Grazie Paolo!!! Conrad è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto, figurati che è ripreso anche da Montalban, che non a caso è uno dei circa tre , non moltissimi rispetto al novero dei grandi scrittori sicuramente, di cui sia andata mooolto vicina a leggere l'opera omnia...
    Carolina

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  38. Francis Ford Coppola autore di Apocalypse,non la pensa come te,quindi per la "correttezza" rivolgiti a lui.
    Quanto A Dick, è abbastanza chiaro, e se non ricordo male anche detto, che i "lavori in pelle", che sono poi "macchine da lavoro", sfuggiti alle colonie dove erano stati confinati, vanno eliminati e non fatti durare oltre la data di scadenza, proprio per paura che prendano il sopravvento.

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  39. Nel romanzo si prospetta l'idea che gli androidi vogliano e possano sostituire gli umani ormai in via di degenerazione, ma nel film sono troppo chiaramente limitati dalla breve vita che è stata programmata nei loro organismi sintetici.

    Dubito che P. K. Dick sarebbe stato contento di sapere che le edizioni recenti del libro sono state ripubblicate con il titolo del film.

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  40. Mi ero ripromesso di non commentare più... inutili le riassicurazioni.... le parole sono una cosa i fatti un'altra.
    Ed i fatti sono che impedisco ad altri di commentare.

    Ma è tremendamente difficile resistere a clarke, asimov, van vogt, dick, blade runner, nexus seven e del mio amore che aleggia e di cui non voglio parlare.
    Solo due cose: la prima che il tema dell'emarginato in blade runner è dato dall'androide che deve morire nonostante tutte quello che ha visto, ma ha i limiti imposti al momento della sua creazione o nascita. Ucciderà il padre creatore per questo, ma si asterrà all'ultimo momento di uccidere Harrison Ford per motivi che nel film restano solo domande e da quello che ho capito io c'è qualcosa che prenderà sempre all'infinito il lettore o spettatore se molte cose restano esclusivamente domande.
    O se ci sono risposte che creano altre domande su cui rifletteranno i miei nipoti.

    Dall'altro c'è il tema del creare letteratura o cinema o blog o qualsiasivoglia arte con la relazione che passa tra quello che sai, che non è mai abbastanza, e quello che offri, dove io lo vedo come una serie infinita di tentativi a volte pieni di errori o di incomprensioni di offrire te stesso o la tua visione del mondo.
    Per tornare a capocchia a baricco ed alla tamaro, a bocca, calderoli ed i blog napoletani, qui sta il punto per me: nella differenza tra leggere ed ascoltare.

    intorcigliatore anonimo e dilettante che parla a illuminati professionisti

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  41. e perchè dovresti impedire di commentare? Qui, si è visto ormai, chi vuole scrive e poi la lapide è sempre bianca, la pulisco tutte le mattine. Avanti!

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  42. facevo varie considerazioni sui film tratti da romanzi o racconti di Philip K.Dick, e con l'eccezione di Blade Runner, che considero riuscito, gli altri sono tutti delle emerite cagate.
    A cominciare da Minority Report. Il racconto non è male e l'ipotesi di prevenire i crimini come una sorta di processo alle intenzioni si presterebbe a diverse speculazioni. Poi son bastati Tom Cruise e gli effetti speciali (tra tutti Cruise che perde un occhio nel tombino) a farci schifare. Altro schifo Paychech con un attonito Ben Affleck, che tiene sempre la stessa faccia qualsiasi cosa interpreti.

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  43. All'intorcigliatore anonimo: non penso che qui ci siano dei professionisti - e se ci sono, non sono certo professionisti della critica letteraria o cinematografica.

    Perché Rutger Hauer non butta di sotto Harrison Ford? Nella prima versione del film Ford-Deckard ipotizza che il replicante lo abbia risparmiato perché nel momento finale la vita gli era diventata cara - anche quella del killer ormai alla sua mercé. L'abolizione della voce narrante nel "director's cut" lascia inspiegata la questione.

    Personalmente, e da razionalista a quattro ruote motrici, penso che Hauer-Batty ormai alla fine (si pianta un chiodo nella mano per contrastare con l'adrenalina la crisi finale che sente sopraggiungere) si renda conto dell'inutilità del suo gesto - o forse negli ultimi barluni di coscienza affiora quell'empatia di cui dovrebbe essere costituzionalmente privo.

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  44. Casomai Intorcigliatore che parla ad altri Intorcigliatori, atteso che se per ogni film si dovesse procedere a operazioni settorie ci scapperebbe il secondo lavoro invece che un intenso divertimento/piacere/riflessione etc etc.
    Devo dire che ogni volta che vedo Blade Runner non penso ne' a Edipo ne' all'Emarginazione ma mi godo quel che la visione dovrebbe innanzitutto essere :il piacere di vedere immagini in movimento e seguendole (movie si chiama no?) fino al compimento della storia che raccontano.Poi è chiaro che dentro a questo "movie" c'è anche Edipo col corredo e la metafora dell'emarginazione al seguito.Al dunque quando si parla di un film si dovrebbe "anche" parlare delle sensazioni che ci ha suscitato.Lì sarebbe interessante misurare le diverse visioni del mondo.

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  45. Edipo di qua, Edipo di là... Se tu fossi un'androide (ginoide?) con la scadenza fra una settimana, non andresti forse a cercare il tuo progettista per urlargli "voglio più vita!"?

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  46. Abbiamo già dato.
    E prontamente ottenuto.

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  47. non lo so, Paolo. Forse cercherei di godermi al meglio quel che mi resta... forse. Ma è un discorso difficile.

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  48. Beh, mettiamola in questi termini: noi esseri umani, se viviamo abbastanza a lungo, alla fine ci troviamo in una situazione simile... ma non abbiamo un progettista a cui rivolgere le nostre proteste. E anche chi crede che ci sia non si aspetta che ci stia a sentire.

    Roy Batty e gli altri nel film, oltre ad essere delle copie sintetiche di esseri umani, sono degli schiavi in fuga, con poca o nessuna scelta. E qui abbiamo il complesso di Edipo più il mito di Spartaco, Freud + Dick + Scott + Kubrick... maronna che confusione!

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  49. non so se corro a cercare il progettista e sono d'accordo che è un discorso difficile, d'altra parte lui potrebbe anche saperlo che corro a cercarlo per schiacciargli la testa e sarà per questo che si nasconde bene tanto da non farsi trovare da nessuno, neanche da chi vuole parlare in sua vece.

    In effetti penso che farei in questo modo, nel caso sia una mosca intelligente che vive un mesetto, cercherei le mie possibilità, mi porterei al limite e poi vada come vada. Cercherei si, in quel tempo di scrivere un libro, comporre una canzone o girare un film o magari solo una poesia, ma dovrebbe essere qualcosa di solo mio, solo ed esclusivamente uscito da me.

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  50. La bioetica esiste per questo, no? Ovviamente avere quel progettista con cui protestare potrebbe diventare un bene di consumo, e allora cerchi di disciplinare la cosa... bioetica come mezzo e un sistema giuridico decente come fine (per come la vedo io)... Però quanto siamo andati in là, ha ragione Jené, il discorso è molto difficile.
    Carolina

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  51. Si credo anch'io che la bioetica esista, ma si aprono scenari inimmaginabili appena appena mi mostrano la commissione (pausa) non so nulla della bioetica dei canadesi avviso già da subito (pausa e sorriso) ... ...(sospiro) credo che in generale in Italia dovrebbero smettere di fare le commissioni , ma dovrebbero fare le leggi senza troppi compromessi, tipo prodi fa una brutta legge, ma resta per cinque anni, poi arriva Berlusconi, fa una legge migliore ( se ci riesce ) e resta per sei mesi (ribaltone veloce) arriva Fassino un'altra per cinque anni e così via alternanza che con una approssimazione migliore ci porterà ad avere una legislazione più efficace. (metto l'elmetto non si sa mai le reazioni imprevedibili).
    Ma ovviamente è fantascienza e nessun produttore americano ne vuol sentir parlare o al meglio trarre un film.

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