Nisida

Nisida

lunedì 24 ottobre 2005

RICORDIAMOCI QUESTI NOMI

quando andremo a votare il 9 aprile 2006

Cusumano, Oricchio, Iannuccilli dell’Udeur
Buemi, Ceremigna, Grotto, Di Gioia dell’ Sdi
Bottino, Ruggieri, Gerardo Bianco della Margherita

Tutti del centro sinistra, guidati da Clemente Mastella più altri di F.I. e UDC che appena ne so i nomi li scrivo qui.
Questi gentiluomini bipartisan si sono immolati offrendosi alla causa dei maschi da salvare,contro le donne che pretendono spazio nelle istituzioni, richiedendo il voto segreto sull’emendamento alla legge elettorale che proponeva le quote rosa (una donna ogni 4 candidati, una miseria).
Sono stati loro che hanno consentito all’esercito di franchi tiratori (almeno 180) di mitragliare indisturbati, per poi festeggiare alla bouvette di Montecitorio, leghisti con democristi, maschi con maschi, trionfanti contro la lobby delle donne.
Si è persino udito un “onorevole” siculo esclamare:
"Queste donne non ci devono scassare la minchia”. Salvo poi chiedere scusa alla conterranea Prestigiacomo, facendole il baciamano.
Ed ha ragione!!!!  Dopo le componenti etniche anche le donne adesso scassano?

Cerchiamo di capire ora il perchè questo comportamento.
Hanno paura delle donne? Non ne considerano il valore?
No, è molto peggio. I suddetti signori, da Cusumano a Gerardo Bianco hanno semplicemente paura di perdere il posto, l’unica cosa che sta loro a cuore, mica il bene del Paese.
Inoltre, con le liste bloccate del nuovo sistema proporzionale non si potranno esprimere preferenze. Saranno i partiti a scegliere gli eletti, piazzandoli in cima alle loro liste. E a meno che le teste di lista non siano piene di donne, alternate, uno e una come in Francia, si rischia che le donne in Parlamento diminuiscano ancora.
Valeria Ajovalasit, presidente di Arcidonna ha scritto una lettera al Presidente Ciampi, chiedendo se non sia anticostituzionale una legge elettorale che introduce liste bloccate senza prevedere l’alternanza uomo-donna.
Dopo la bocciatura dell’emendamento, sia Berlusconi che Fini hanno dichiarato che si comporteranno come se la norma fosse stata approvata. Almeno il 25% dovrebbero garantirlo.
L’Unione invece dovrebbe oscillare tra il 30 e il 50% possibilmente con l’alternanza.
Fermo restando che chi è dentro è interessato a mantenere lo status quo, propongo di accogliere la provocazione che la giornalista Marina Terragni ha fatto dalle pagine del Corriere qualche settimana fa:

Non andare a votare e convincere il maggior numero possibile di donne ad astenersi dal voto se non ci saranno tanti nomi di donne ben posizionati nelle liste, dando a questa cosa priorità politica, considerandola un problema della nostra democrazia.
Si prega di dare alla questione la massima diffusione.

Donne bloggers, uniamoci contro gli onorevoli scaldasedie che non vogliono perdere il cadreghino (e neanche la pensione reversibile alle conviventi).

52 commenti:

  1. una grande, non c'è che dire. Grazie.
    Carolina

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  2. Il maschilismo imprerante (e favorito dalla Chiesa) è osceno e degradante per un paese che vuole considerarsi moderno (tanto non lo è). Mettici poi il nano pelato che parla di segretarie bone, sfotte il premier finlandese... è proprio la "non" cultura di questa classe politica ad essere vergognosa, riporta ad una Italia provinciale e bigotta...

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  3. Ecco perchè non aderirò al tuo appello...
    BONINO: IL 50% DI DONNE IN LISTA MA NON PER LEGGE
    di Stefanella Campana da LA STAMPA

    “Parliamone senza ipocrisia: noi donne vogliamo il potere, vogliamo contare, puntare la processo decisionale, perché la rappresentanza senza potere non basta”. E scatta l’applauso più lungo a Expoelette, il primo Salone Internazionale delle Pari Opportunità che si è inaugurato ieri pomeriggio al Lingotto alla presenza di donne protagoniste in diversi ambiti, a cominciare da quello politico, provenienti da ogni parte del mondo. In sala anche molte giovani che prendono diligentemente appunti. “Non a caso chi il potere ce l’ha, se lo tiene e nessuno te lo regala. Ma resto contraria alle quote imposte per legge. Dobbiamo partire dalla nostra forza, dobbiamo rifiutare di essere protette, vogliamo solo essere messe alla prova”.
    Emma Bonino non si sottrae al confronto su un problema, quello di un vero e proprio deficit democratico che pone l’Italia agli ultimi posti nella graduatoria mondiale della rappresentanza politica, che è al centro in questi giorni di appelli, a cominciare da quello del Presidente Ciampi, e annunci di buona volontà di alcuni partiti. Un tema centrale anche a Expoelette.
    L’europarlamentare parla con franchezza: “Perché mai stabilire la quota del trenta per cento delle donne visto che siamo la maggioranza della popolazione e non siamo certo in svendita, né mi risulta che si sia aperta la stagione dei saldi”. Considerato che nel nostro paese non c’è una discriminazione giuridica, ricorda Emma Bonino, il problema non si risolve quindi con una soluzione giuridica, ma, sostiene, “all’interno dei partiti, cambiando ad esempio i loro statuti”. Per questo Emma Bonino apprezza la scelta di Piero Fassino che ha invitato i Ds a prendere una decisione politica, di partito, per assegnare il cinquanta per cento nelle liste alle donne. E questo – spiega – “è diverso da una legge che stabilisce la quota per legge”. Poi ricorda le cosiddette “liste a zebra”, la successione uomo-donna del ’94: “Ero contraria e purtroppo ho avuto ragione. Le liste furono riempite con nomi di donne di comodo. Per me è stato un giorno umiliante quando poi molte elette si sono dimesse”.
    Emma Bonino non ama gli stereotipi e non teme di dire verità forse anche spiacevoli, specie per una platea in maggioranza femminile: “Non è vero lo slogan “donna vota donna”, secondo un malinteso senso di sorellanza. Ad esempio, non penso che più donne in Parlamento avrebbero votato una legge migliore di quella che è passata sulla procreazione assistita. Siamo diverse, non siamo una categoria”.
    Lei, Emma Bonino, che strappa unanimi consensi sulla scena politica italiana e internazionale, che aveva pure “osato” candidarsi alla presidenza della Repubblica e che ora è molto “gettonata” come possibile Commissaria Onu in Iraq, anche lei rischia di essere poi eleganetemente “accantonata”. Eppure anche un sondaggio Censis del 2003 confermava l’atteggiamento positivo degli italiani nei confronti delle donne in politica. Come spiegare allora questa arretratezza italiana, tanto da stupire chi è arrivata al Lingotto da paesi africani. Secondo Emma Bonino è un problema di potere, ma anche di cultura. “Quando nel ’92 lanciai l’appello per la presenza delle donne nel governo afghano volevo rompere un tabù – racconta – Quando si lotta per i diritti delle donne, come ad esempio contro le mutilazioni genitali, i matrimoni combinati, il delitto d’onore, si mette in discussione un modello sociale e politico per i diritti della persona che giova a tutti. La donna è una molla per la costruzione dello stato di diritto. In questo mondo, dove sono prevalsi i diritti collettivi maschili, quando le donne si muovono contro le discriminazioni, coscienti o no, portano un punto di vista rivoluzionario individuale, per cui sono un fattore di cambiamento, di democratizzazione. La questione femminile è dirompente, pone un problema di evoluzione politica”.

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  4. Gatto, ha già riportato. Non c'è rispetto, e parlo da Milano che una volta era criticata perché potevi pure crepare e nessuno ti filava. Adesso è la morbosità pura, lasciando perdere quegli idioti dei poliziotti di quartiere.
    Franci: Bonino straparla. Buon per lei, ma siamo sotto il livello di rappresentanza femminile dell'India, non della Svezia. Resti contraria a quel che le pare, questo delle quote sarà stato un progetto imperfetto, ma il fatto di ricusarlo, anche a parte i modi, porta "semplicemente"
    a una lesione dei diritti politici di uomini e donne, tutti.
    Carolina

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  5. sinceramente a me importa poco che l'emendamento non sia passato. Noi non vogliamo la carità. Ma è il metodo che è stato usato che io metto sotto accusa. Persino il voto segreto, forse per non farsi sputare in faccia dalle rispettive compagne.
    Io cerchero' di fare qualcosa almeno qui, dove c'è un forte movimento che si chiama Emily. Magari si puo' fare una lista trasversale di donne. Non so, ne parlerò nelle sedi opportune. Credo che sia il momento di svegliarsi e di non accontentarci di vaghe promesse. I DS ne hanno fatte in passato e i risultati li vediamo. Ma che ne sa la Bonino di come hanno sistematicamente messo in fuga le donne dalla politica e dal sindacato?

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  6. Io questi nomi me li voglio ricordare eccome... però non sono certa che non andando a votare sia una risposta forte e vincente, e mi deprime proprio tanto sapere che la partecipazione alla vita politica delle donne avvenga sotto forma di "elargizione" degli uomini e non sia invece una reale conquista delle donne, di certe donne. Molte cose dette dalla Bonino mi convincono, però è dura e triste.

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  7. scusate l'intromissione, ma le donne devono andare a votare!... ultimamente vengono proposti ed approvati degli strani emendamenti.... e c'è bisogno di rimettere ordine in certi cervelli

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  8. :-) sto con Balto su certi fatti (d'altronde sono una nota Baltopatica :-))) ma con RIEN sulla provocazione e sugli argomenti. :-)
    Carolina

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  9. Se ci fosse il quorum avrebbe un senso non andare a votare...ma per com'è il sistema...

    Purtroppo la politica italiana non è una cosa seria, agli ominicchi interessa la poltrona!
    che a votare siano uomini e donne o solo i primi non importa, se comunque ciò basta ad ottenere l'x% di voti necessari...

    E' triste, tristissimo, ma è così...

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  10. ma sì io ci vado a votare.
    Però è giusto essere poco compromissori fino al livello della minaccia a 'sto punto: fa capire benissimo che 'sto sistema va niente bene e proprio come diritti di tutti quanti.
    Poi Jené ha detto anche: "Ne parlo nelle sedi giuste".
    Casino, casino, casino, insomma, non posso che appoggiarla.
    Al mondo c'è gente che si è tolta dalle palle dittature vergognose e noi dovremmo essere condannati alla Nano, Nania & "biancaneve" Associati?
    Carolina

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  11. OT ma insomma, che state combinando al Vomero? Risse, catene, polizia, ma 'a vulite fernì??? E lasciateli sfogare, porelli, sò secondiglianesi, evvabbè, ma sono pure loro figlididdio!!! :-O

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  12. scusa jene stai parlando di emma bonino?ti sei dimenticata le sue battaglie? come fai a dire che lei non sa nulla della situazione delle donne allontanate dalla politica o delle donne in generale?

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  13. in attesa delle risposte, fra l'altro molto più competenti delle mie, da parte di RIEN, io dico che non è molto femminista andare a dire: "eh sì, ma con le quote... allora se arriva una cretina?". già tutti sono più bravi di tutti gli altri in genere, fra le donne poi ci sono le variabili gambe, rughe, maggiore o minore avvenenza e antipatie varie dettate da ogni genere di considerazione.
    perché nascondersi dietro un dito?
    la Bonino poi è una fuoriclasse, le battaglie, tutto quanto, però intanto adesso nun me pare che molti la votino più per un fatto di posizioni politiche che ha prese, d'immagine che ha date e di altre priorità di questo paese. le quote considerate dal suo punto di vista, insomma, potrebbero tornare a convenire pure a lei. :-)
    Carolina

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  14. che dire? se questo è il livello le fighe non le fighe..... io passo

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  15. il livello mica è il mio, mi pare.
    Carolina

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  16. Sono contrario alle quote garantite. Mi sanno tanto di specie protette tipo il Panda da parte del WWF.
    Per garantire la presenza femminile occorre a mio parere garantire alle donne la possibilità di correre alla pari dei maschietti: e questo non lo si ottiene garantendo loro una quota di rappresentanza, ma garantendo una parità di possibilità di eleggibilità.
    Il che si ottiene cambiando gli statuti dei partiti? Forse. Oppure studiando altri strumenti.

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  17. Sì, Contevico, siamo dei raffinati. Non tanto con i maschi che sono in Parlamento, ma quando si parla di donne tutti giuristi diventano, sociologi e pure filosofi.
    Intanto 'sta roba imperfetta, poi si vede anche di migliorare, però qui - non tu, soprattutto politici (quando non sono direttamente al vituperio) e giornalisti - stanno facendo più che altro sofismi.
    Carolina

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  18. Carolina scusa tu ti reputi una femminista? Quindi per te conta prima di tutto essere "donna". No, per me conta essere un "certo tipo" di donna. Io con la Prestigiacomo, con la Mussolini o peggio con la Santanchè non ho nulla da spartire. L'ho detto già in altre occasioni. Tanto di cappello per il femminismo di un tempo, (oggi c'è ancora??? Ne siamo certe?) di cui non intendo rinnegare il peso determinante nel cambiamento della società degli anni sessanta-settanta, ( tra l'altro, essendo io più vecchia di te, qualcosa ho respirato di quei tempi)ma ho sempre creduto marxianamente, marcusamente, che un certo tipo di struttura economica e sociale porti alla subalternità delle donne, certo, in primo luogo, ma anche di alcuni uomini. E che le lotte di liberazione si fanno anche con gli uomini, non tutti, chiaramente, ma quelli che hanno consapevolezza e voglia di liberarsi, pure loro, dai condizionamenti e dai pregiudizi di un sistema. O no?

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  19. Carolina scusa tu ti reputi una femminista?

    Meriggio, se mi parli di una che vieterebbe i concorsi di bellezza no. Se mi parli di pretendere una certa non morbosità, neutralità e rispettosità nel trattarmi fisicamente, moralmente e intellettualmente sicuramente sì.

    Quindi per te conta prima di tutto essere "donna".

    Solo perché così conterebbe ancora essere "uomo" e non ominicchio come molti lamentano qui e a ragione di certa gente. :-) Quindi forse non sono tanto femminista. :-)

    No, per me conta essere un "certo tipo" di donna.

    ??? che tipo??? io un giorno sono un tipo di donna vivace, che si cura di sé da tutti i punti di vista e il giorno dopo una che si mette i jeans tagliati e metterebbe le mani addosso pure a un poliziotto o a un politico. non ho mai capito che tipo di donna sono. con tante varianti non sempre neanche nelle stesse categorie :-)))

    Io con la Prestigiacomo, con la Mussolini o peggio con la Santanchè non ho nulla da spartire.

    Manco io. Ma neppure con la Bonino. :-) E comunque non so i cazzi di tutti e di tutte, e non li voglio manco sapere. So i cazzi miei, come donna, come persona e come cittadina e in questo periodo mi sa che ne so pure troppi. :-)))

    L'ho detto già in altre occasioni. Tanto di cappello per il femminismo di un tempo, (oggi c'è ancora??? Ne siamo certe?) di cui non intendo rinnegare il peso determinante nel cambiamento della società degli anni sessanta-settanta, ( tra l'altro, essendo io più vecchia di te, qualcosa ho respirato di quei tempi)ma ho sempre creduto marxianamente, marcusamente, che un certo tipo di struttura economica e sociale porti alla subalternità delle donne, certo, in primo luogo, ma anche di alcuni uomini.

    E' il motivo dei sofismi, e alle tue citazioni aggiungerei Freud e altri.

    E che le lotte di liberazione si fanno anche con gli uomini, non tutti, chiaramente, ma quelli che hanno consapevolezza e voglia di liberarsi, pure loro, dai condizionamenti e dai pregiudizi di un sistema. O no?

    Eh, e io che cosa sto dicendo? Che una perdita della democrazia è una perdita per tutti. Sono stata sufficientemente chiara?

    Carolina

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  20. Tu hai detto " non è molto femminista..." Dovremmo esserlo???
    ll tipo di donna si deduce dal seguito. Certo non è solo quello a cui hai pensato tu.
    Se sei d'accordo con me perchè ti incazzi?
    Che cosa proponi, allora, visto che i miei riferimenti ti sembrano sofismi?? E se non ti importa neanche della Bonino, di grazia, chi rientra nelle tue simpatie?

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  21. i sofismi non sono mica i tuoi, si vede nei messaggi precedenti. ma io mi devo preoccupare se sono affine o no alla prestigiacomo quando ci sono KaSStelli, il nano, Boborg Craxi, Mastella, etc.? Ma mi devo preoccupare pure se tu vuoi catalogare me? Ma scherziamo? E tanto meno incazzarmi. :-)
    Carolina

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  22. PS cosa propongo? che si cominci da qualche parte, ad esempio dalle quote rosa, e poi si veda, e si vada. avanti, possibilmente. Le mie simpatie o antipatie sono irrilevanti rispetto a questo. Per me Meriggio in Parlamento sarebbe favolosa, o comunque si potrebbe valutare, non in modo diverso da un Previti o da un Bertinotti, andiamo; sto dicendo solo questo.
    Carolina

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  23. ...a questo punto passo pure io...

    P.S.Non è mia abitudine catalogare, deve essere una tua reminiscenza scolastica. Figurati poi se ho voglia e tempo di catalogare te, con tutti i farfarielli che ho per la testa. Solo un'ultima cosa, attenta ai pregiudizi, quelli si nascondono molto bene in molti di noi, malgrado noi.

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  24. io sarei quella che ha i pregiudizi?
    "che tipo di donna sei"? Non lo so, mi vuoi casual, romantica, nun me ricordo ora tutte le categorie che insegnano ai corsi di formazione della moda? :-)))
    Puoi, tu come gli altri, trovare pure tutti gli "strumenti" che vuoi, ma il malcostume non ha mai trovato soluzione in qualsiasi regolamento elettorale, lo sanno tutti gli elettori dei referendum in materia.
    Senza pregiudizi, il malcostume è maschio o femmina?
    Carolina

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  25. madonnina, che vespaio che ho sollevato!!!!
    Sono mancata solo una giornata (e mi fanno pure male i piedi, per quanto ho camminato) e ho visto quanto avete scritto.
    Adesso leggo e cerco di sbrogliare sta matassa.

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  26. Voglio le quote ciclamino, quelle violaciocca, le bocca-di-leone, le nontiscordardime e le quote tulipano.

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  27. vado a vanvera.... senza ordine.
    no, secondo me il femminismo non c'è piu'. S'è visto e poi è sparito e amen.
    Non credo di avere nulla in comune con la Santanchè o la Mussolini, pero' una lista trasversale con donne con cui poter dialogare, io ci proverei. Nel gruppo di Emily a Napoli ci sono molte donne imprenditrici, persone che si impegnano anche nel sociale e che stanno provando a organizzarsi per una forma di alternativa. Mi sento alquanto scoraggiata, è vero, ma se non facciamo nulla, ci resta il nulla e di donne in parlamento ne vedremo sempre meno.
    La Bonino mi ha deluso e anche molto. L'ho anche votata svariate volte e forse proprio per questo. Se conosce così bene certe problematiche, perchè non ne parla in modo piu' esaustivo? Io credo che lei abbia l'abitudine di mettere troppa carne a cuocere allo stesso tempo, mentre a volte bisogna viaggiare per obiettivi.
    Io non ho chiesto l'elezione di donne con quote rosa, ho chiesto solo lo stesso spazio nelle liste di quello degli uomini e di questo devono farsi carico i partiti. Poi se le donne saranno brave a gestirsi questi spazi allora verranno elette, altrimenti no. Nessuna chiede garanzie di eleggibilità.
    Se questo non accade, se non verranno garantiti questi spazi io non vado a votare e invito le altre a non andare.
    Lo ha fatto Ruini al referendum, perchè noi no?

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  28. che profumate le tue quote, rochentèn
    ;-)

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  29. Nelle ultime amministrative, Jenè, ho votato una candidata di Emily e ne conosco anche qualcun'altra. Forse l'imprenditrice attiva nel sociale non ci disturba, e allora vai con il trasversale. Ma il trasversale passa anche per An, e per Forza Italia, o che so, per la Lega. Le cose sono lo stesso? Direi di no.
    Sullo spazio nei partiti sono d'accordo.

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  30. Io continuo a non capire perché non è lo stesso fra le donne, che hanno meno rappresentatività da qualunque angolazione si voglia vedere la cosa, ma nessuno studia sistemi di meritocrazia per gli uomini che pure il loro interesse :-) lo suscitano.
    Carolina

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  31. vorrei tanto risponderti di sì, meriggio, ma davvero non credo che sarebbe facile trovare obiettivi comuni. Bisognerebbe essere super partes, ciascuna di noi dovrebbe mettere da parte qualcosa e fare fronte comune. Ne varrebbe la pena, ma so che è una vera utopia.

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  32. certo che se c'era la meritocrazia per gli uomini, col cacchio che Calderoli entrava in Parlamento.

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  33. parlavamo giusto della Santanchè, campionessa di pessimo gusto e degna seguace di sua emittenza.

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/10_Ottobre/25/santanche.shtml

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  34. per carità, sono orrende, ma non credo che siano andate su con un particolare sistema d'incentivi alla partecipazione femminile.
    Carolina

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  35. quanto ai calderoli etc. sui primi mi era venuto in mente solo kasstelli ma in effetti c'è ampia scelta di cariche poco meritocratiche.
    Carolina

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  36. e poi tutte le varie altre bande dei 4 con ideologia = affarismo.
    Carolina

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  37. Il femminismo è morto, lasciando la donna al ruolo di specie protetta. Si dovrebbe istituire la festa dell'uomo, giusto per arrivare alla parità, e visto la fine che ha fatto l'8 marzo, con tutte quelle donnine represse che vanno a vedersi gli spogliarelli, o peggio, con tutta la retorica che si accompagna alle tematiche femminili. Ricordo una scenetta di Paolo Hendel, che sfotteva, giustamente tutto ciò fatto "dalle donne, con le donne, per le donne".
    Le quote floreali? Un'altra affermazione della specie protetta. Via libera al valore, divieto d'accesso alla stupidità. Utopia?

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  38. P.S. Giusto per puntualizzare, vengo dal femminismo e dall'autocoscienza anni '70...

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  39. referendum? Ruini? non voto? oddio no! di nuovo l'incubo finito pochi mesi fa quando abbiamo fatto le notti sulle barricate per raggiungere il quorom e lì si sono viste tutte le catto-femministe PUAK!!!le francazziste più che altro....
    Ultima nota sulla Bonino, non è che la voglio difendere, però la vedo tutte le sante mattine e so il culo che si fa per le donne. Scusa dici che ha cambiato obiettivo? Davvero? Io l'ho vista sempre e solo combattere per le donne, quelle che non hanno un cazzo altro che quote rosa, quelle che si bruciano in afganistan, quelle con il burka, quelle che subiscono l'infibulazione faraonica (do you know??? beh ora come ora la Santanchè se la meriterebbe proprio) ecc ecc poi la chiudo qui perchè di sronzate ne facciamo tutti....
    MAI per il non voto MAIIIIIIIIII

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  40. Non credo che il femminismo sia proprio morto. Non sarà militante o politicizzato, ma una donna di solito ora come ora si mangia vivi quelli che cercano di minacciare certi suoi diritti (a volte esagerando, andando di "attacchi preventivi", e questo è orrendo, ma d'altra parte secondo me le logiche violente non vengono subito rimpiazzate da logiche di pace, sono fiduciosa che prima o poi ci si arriverà e anzi spero proprio che ci si arriverà). Odio come Sorry Sorry il tipo di gente che lei ha descritto, ma trovo che se ci sono quelli e quelle che ci sono in parlamento e con il sessismo attuale della politica non sia troppo il caso di sottilizzare sui modi di aumentare le pari opportunità - quelle che possono riguardare tutte, che poi ci passi una cogliona ogni tanto non mi scandalizza poi più del governo che mangia il pollo, sinceramente. :-) Solo da qui poi si vede che di idee ce ne sono tante, sarebbe una democrazia molto interessante quanto meno :-)))
    Quanto alla Bonino, il mio problema con lei non è la sua figura di persona o di donna, sono certe posizioni politiche che ha prese. E le valuto come se fosse un Mastella, un Bertinotti, un Berlusconi, insomma un qualsiasi politico maschio e penso che questo sia più democratico che non andare lì a puntare il dito. Votare io voto, ma posso ben decidere per esempio di fare gli stessi appelli pure io. Se serve a sollevare il problema più delle dichiarazioni di voto ben venga, questi qua devono arrivarci prima o poi alle cose che interessano realmente ai cittadini.
    Carolina

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  41. Voi parlate troppo .
    Ci sono i piatti da lavare...

    Wynck

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  42. Allora convenite che se la società va a destra tutto, ma proprio tutto, può essere messo in discussione, può essere cancellato, vituperato e vilipeso, come sta accadendo, d'altronde? Se ci sono meno donne militanti nei partiti politici, meno donne interessate alla politica, e meno donne nei posti chiave, è perchè c'è un medioevo in molte e troppe cose. E la lotta dovrebbe riprendere non tanto contro gli uomini in genere,ma contro gli uomini e le donne di quell'orientamento politico maggiormente responsabile di quanto sta accadendo.
    A me la Bonino sta più simpatica adesso che prima. Quello che dice Franci di lei è vero, lo si legge e si vede. Ecco, qui, non farei inutili sofismi.

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  43. d'accordissimo! www.emmabonino.it per sapere un pò di più di lei e delle sue attività poi per carità di stronzate ne fa pure lei....

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  44. io ricordo le lotte fatte nel passato da Bonino, Faccio, Aglietta e lo stesso Pannella.
    La stronzata che non ho perdonato è quella dell'accordo dei radicali con Berlusconi. E Pannella si è pure fatto dare una sòla dal cavaliere. Per farsi dare i denari dell'accordo ha dovuto citarlo in tribunale.
    E pure la Bonino, nonstante si faccia il mazzo, si è fatta mettere sotto dal Giacinto.

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  45. si, meriggio, il medioevo. E allora le bruciavano le donne, gli avi di quello che diceva che gli scassiamo la minchia.

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  46. Sempre a proposito del non voto, sono convinta che il fine giustifica i mezzi. Siamo piu' della metà dell'elettorato e non siamo in grado di garantirci neanche un quarto ?
    E allora chi fa le liste deve capire. Il voto delle donne conta. E' una faccenda di grandi numeri.

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  47. volete leggerne di cotte e crude anche sul mondo della scuola?
    fatevi un giro su http://docente.blog.kataweb.it/
    ciao

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  48. E' medioevo di sicuro.
    Se sei una donna tutto quello che fai lo devi fare per arcani motivi, non come lo fanno tutti gli altri...
    E non dico il resto.
    Carolina

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  49. sulla questione dell'accordo con il Berlusca:
    il nanetto ha firmato un accordo (una sorta di patto con i radicali) nel quale si diceva che avrebbe promosso una serie di battaglie da sempre a cuore dei radicali:
    eutanasia
    libertà di ricerca scientifica
    aborto farmacologico (RU 486)
    Libera chiesa in libero stato
    Anti proibizionismo
    ecc ecc ecc
    Berlusconi, professandosi liberale (ricordate?), ha firmato l'accordo.
    Il nanerottolo ovviamente non mantenne nessuno degli impegni sottoscritti (e quando mai lo ha fatto???) e Pannella ha rotto l'accordo, lo ha citato in tribunale per inadempienza contrattuale, ha vinto la causa e ha beccato (il partito non lui personalmente) un risarcimento di svariati miliardi di lire.
    Questo è quanto.
    Il problema è che quando sei un partito che conta meno del 4% devi pur far finta di credere in chi è più potente (in termini percentuali) di te. altrimenti ti fai le tue battaglie da solo (come è stato fatto in questi anni) e rischi di chiudere i battenti, come infatti sta succedendo 35 impiegati del partito sono stati licenziati in tronco perchè i radicali non prendono i rimborsi elettorali.....
    solo per chiarezza, poi ti ripeto le stronzate le fanno tutti....

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  50. sì, certo, Franci. Se almeno prima non avessero fatto accordi simili con l'ago della bilancia craxiano.
    Carolina

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