Nisida

Nisida

giovedì 27 ottobre 2005

PICCOLI SCRITTORI CRESCONO


Si sa che a casa mia è sempre in corso una battaglia (persa) tra me e la roba da buttare. Ma ogni tanto qualcosa mi sfugge e si nasconde, salvo poi spuntare fuori nei momenti piu’ impensati.
E poi c’è lo stanzino degli sbarazzi, dove di solito sale la borsa dei costumi del mare e scende il presepe o la valigia da sci, quello che viene prima insomma, tra il natale e la settimana bianca. Ho convinto la D.M. a metterci le mani giorni fa per trovare il pacco delle diapositive dei viaggi, accuratamente imballate e perse. Perchè la scritta sul cartone sta sempre dal lato del muro e nessuno si ricorda che forma aveva. Alla fine mi sono ricordata e lo scatolone ritrovato. Ovviamente non era solo, sopra vi era poggiata una cartella di quelle con l’elastico che conteneva alcune prestazioni letterarie di mio figlio alle elementari.
Abbiamo mollato le diapositive come un sol uomo e ci siamo fiondati a rileggere i capolavori del pargolo.
Ma un tema soprattutto ci ha fatti sbellicare. La solita maestra impicciona in seconda elementare aveva dato la seguente traccia: Parla della tua famiglia (e allora ancora non si parlava della privacy).
E qui siamo stati serviti tutti. Vi era descritto uno scenario da Auschwitz e infatti sul cell del pargolo, al numero di casa c’è proprio scritto Auschwitz, tuttora.
La D.M. era esposto al pubblico ludibrio in quanto fumatore incallito e accusato che quando gli faceva una domanda gli rispondeva, sempre sulla porta, chiedi a tua madre.
La sottoscritta in versione autista di piazza nei vari trasbordi di pargoli urlanti, veniva sputtanata per le parolacce che indirizzava ad altri guidatori e per i semafori passati col rosso.
Ce n’era pure per il gatto, accusato di avergli pisciato nelle pantofole, dopo che gli aveva fatto fare la centrifuga in perfetto stile spaziale. L’unico che si salvava da cotanto sfracello era il nonno buonanima, da cui andava a piangere dopo aver beccato le nostre reprimenda.
Alla fine della lettura io e la D.M. ci siamo guardati e ci siamo chiesti l’un l’altro se davvero siamo stati dei genitori così e cosa penseranno le maestre di noi poveri disgraziati.
Nel frattempo è rientrato il pargolo e ci ha trovati in soggiorno in mezzo ai foglietti sparpagliati e appena ha capito di che si trattava ha cominciato a ridere.
Deve essere buffo per un bietolone da unmetroenovantaepassa ritrovarsi nei panni dei suoi sette anni da unmetroetrentascarso.
Alla fine ci ha diffidati a far sparire quei capolavori, che se li vede la sua ragazza lo mette in croce finchè campa.
Rimesso il tutto nella cartellina e archiviata la suddetta, ci siamo dedicati alle diapositive, tirando fuori materiale preistorico.

10 commenti:

  1. volete leggerne di cotte e crude anche sul mondo della scuola?
    fatevi un giro su http://docente.blog.kataweb.it/
    ciao

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  2. zio Wenz' chiedeva di che cosa ti sei fatta prima di scrivere 'sto post (perché è molto esuberante :-)))
    Carolina

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  3. carissima docente,
    credo di saperne abbastanza sul mondo della scuola, senza dover ricorrere a corsi di recupero di blogger. Reminiscenze scolastiche proprie e del figlio non mi fanno mancare nulla.
    E poi non è carino andare per blog e lasciare il banner pubblicitario mentre sono in corso discussioni.
    Me ne hai già lasciato uno sul post precedente.
    Se questo è un modo per aumentare lo share, complimenti.
    Il nostro PresDelCons ha fatto scuola.

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  4. Carolina, io ho una famiglia molto collaborativa, come vedi. Non mi fanno mai mancare argomenti e i nostri siparietti vanno in onda abbastanza di frequente, trasformando le mie giornate in una sorta di cartone animato.
    Non c'è bisogno di assumere sostanze psicotrope, siamo così al naturale.
    Ciao a zio Wenz :-))
    :-))

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  5. Jené, carina :-))) continuate così e grazie :-)))
    Quanto al o alla blogger docente ho provato ad aprire il link ma non ho visto manco banner, c'era più che altro una sorta di selezioni sedicenti della redazione napoletana de La Repubblica (non ho controllato) che trattavano temi tipo il rumore che hanno intorno ai loro uffici.
    Scuola? Boh...
    Carolina

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  6. nunne parlamm
    tema avuto dal grande l'altro giorno, lo stesso.(parla della tua famiglia)...in pratica ci somigliamo tutti nel non essere "all'altezza della situazione" testuali parole...
    mò, dico io, mi pare nu poco strunzillo 'o guaglione...

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  7. bassino il pargolo! mi sa che mi verrebbe il torcicollo solo a guardarlo! confrontarsi con i propri "temi" delle elementari è sempre un'esperienza esilarante... ricordo una scena simile nella mia famiglia qualche anno fa!

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  8. 'o guaglione, come vedi, prometteva bene e alla lunga ha mantenuto le promesse. E poichè, secondo lui, la verità innanzitutto, mo' si appiccica pure coi professori., scrive e-mail di protesta ai direttori dei corsi e ultimamente si è fatta una vera crociata contro il fumo nell'università. Tale mater.... dice la D.M.

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  9. 'Sti figli... Il mio mi dipinse "Tirchia e con le gambe alla Roberto Baggio". La prima perchè il giorno prima mi ero rifiutata di spendere l'ennesima ventimilalire per la venticinquesima tartaruga ninjia. La seconda, beh, era cecato, se ho una cosa magra, sono le gambe... Comunque, mia sorella, che fa la maestra, afferma che la loro categoria è quella che sa più i cavoli di tutti, al mondo...

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