E poi c'è l'olio di ricino che veniva somministrato ai dissidenti, tra cui mio nonno, reo di non avere preso la tessera del fascio e di rifiutare di presentarsi alle sfilate del sabato, bardato di camicia nera e ammennicoli vari.
Ce lo raccontò solo in tarda età, come a metterci in guardia da tutti i regimi. Poveretto, ancora se ne vergognava. Solo mia madre aggiungeva i particolari.
Dopo la purga, con o senza pestaggio, il nonno si chiudeva nel gabinetto e ci restava a lungo, con ancora addosso il cappotto con cui era rientrato velocemente a casa, senza una parola di lamento.
A questo ho pensato quando ho visto il filmato sull'intervento alla Camera della deputata M5S Laura Castelli. Una ragazza giovane che magari neanche conosce la Storia, che si arroga il diritto di somministrare olio di ricino agli "attori". Ma come parla questa gente?
Ovviamente avevamo capito male. Lei mica voleva darlo ai giornalisti, ma ai mafiosi, lo sanno tutti che sono loro gli attori. Ce lo spiega bene Il Fatto Quotidiano.
Anche a me danno questa impressione...
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