Nisida

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giovedì 8 novembre 2012

Robe da fasci



Per ben due volte nell'ultima settimana ci è toccato vedere selve di mani tese nel saluto fascista.
La prima è stata per il raduno di Predappio, dove c'erano tanti nostalgici fregnoni travestiti da carnevale con tute mimetiche e fez regolamentare, altri tutti vestiti di nero con cinturoni e stivaloni che giravano per il paese al grido di "A noi" e di Eia Eia, risposta Alalà.
Il sindaco di Predappio l'ha presa bene, s'è inventato qualche giorno prima la tassa di 30 eurozzi per ogni pullman che arrivava in paese. E tra i negozi di souvenir e la tassa comunale si sono fatti tutti un bel po' di soldini.

La seconda è quella dei funerali di Rauti.
Una folla di "camerati" all'uscita dalla chiesa ha fatto l'appello: camerata Rauti! E la folla gridò: presente!
Il teatrino però si è svolto all'interno della chiesa. Alcuni nerboruti militanti hanno tentato di buttare fuori Fini ed in suo aiuto è arrivata donna Assunta con il suo ombrello che, come la Tordella con il matterello, ha costretto alla fuga gli assalitori.
Ha poi confidato: ma lui fascista non lo è mai stato.

2 commenti:

  1. A me questa storia del "presente!" detta in riferimento al morto stecchito (di cui tutto si può dire meno che sia presente) ha fatto sempre un po' ridere (non è solo ai funerali fascisti che si celebrano queste ridicolaggini,ahimè).
    (comunque all'eia eia si può sempre rispondere "passa allà")

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  2. la risata è la risposta più immediata a queste carnevalate.
    Ma lo sappiamo che in Italia il senso del ridicolo è andato a farsi benedire, altrimenti come avremmo fatto a tollerare certe "prestazioni".

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