Nisida

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martedì 27 dicembre 2011

E' Natale

E si torna ai Natali di un tempo di quando eravamo in tredici a tavola. Si torna ai Natali con i bambini, che poi sono loro a dare un senso alla festa.
Si comincia seguendo il volo del Norad di Babbo Natale con le renne, che sorvola Google Maps, dove ti dicono con esattezza dove in quel momento sta consegnando i doni. E puoi così farti il conto su quando arriverà su casa tua e far sparire così i cioccolatini lasciati in cambio dei doni.
E la cena si svolge con un occhio al computer dove volano le renne.
Con i bimbi le scene si ripetono sempre. L'emozione dell'attesa dei doni per vedere se il Babbo ha centrato la letterina giusta, il fratello più grande che ormai ha sgamato tutta la faccenda che si atteggia a scettico blu ma deve tacere per non far capire alla sorellina. E poi la letterina sotto al piatto del papà, con i soliti buoni propositi che verranno regolarmente disattesi da subito. E nessuna voglia di andare a dormire, tanta è l'adrenalina ancora in circolo.
In tutte le case si inventano siparietti per aspettare la mezzanotte fatidica. Anche noi lo facevamo quando il figlio era piccino, quando c'era ancora il nonno e con la casa grande ci si poteva permettere anche l'albero di tre metri e passa, rigorosamente vero, che riempiva la casa con il suo profumo.
Per addobbarlo era necessaria la scala e mettere le luci era una vera impresa. 
Anche il presepe, sempre lo stesso, scendeva dal soppalco. E' un presepe triangolare, chiuso tra due alti monti e somiglia a quei paesini delle dolomiti lucane. 
Ora sta a Roma, a casa del figlio, un presepe transgenerazionale.

1 commento:

  1. Ci ho pensato anche io. In fondo il Natale ha senso solo se ci sono i bambini.

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