31 anni dal 23 novembre dell'80.
Oggi se ne parlava nel negozio di scarpe. Il proprietario, vomerese, ha detto che ogni anno se ne ricorda sempre.
E chi se lo scorda quel giorno?
Penso che nessuno nella sua vita, per quanto lunga, potrà dimenticare quello che il terremoto provoca dentro e fuori le persone.
Mio figlio, che non era ancora nato all'epoca, ha vissuto la stessa esperienza a Roma, dove viveva in un palazzo ballerino cui hanno ricostruito le fondamenta, al quinto piano.
Il ricordo della sua paura è legato ad un bicchiere d'acqua che aveva sulla scrivania che da allora è diventato il suo personale sismografo, e che testimoniava le successive scosse di assestamento.
Il mio invece è il lume dell'anticamera che faceva l'altalena e si incontrava con la seconda porta d'ingresso che si apriva e chiudeva per tutta la durata della scossa. Accompagnato dal crepitio dei vetri.
Buon viaggio con la nuova navicella, Rien.
RispondiEliminaIo resto Il Migliore anche se ormai, da tempo comunque, da solo. Niente di che insomma.
Saluti
W
grazie, Winck :-)
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaW