Nisida

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giovedì 2 giugno 2011

L'ONORE DELLE ARMI

Oggi ho letto il post che Antonio Bassolino sul suo sito ha dedicato alle elezioni.
Il titolo è Il vento nuovo delle città ed ha il sapore di un addio.
Dalle sue parole si presume che abbia capito che si è chiuso un ciclo nella storia della città e nella sua storia personale.
«Con una bandana in testa a piazza Municipio, per esempio, non riesco proprio ad immaginarmi. Ma io venivo da un’altra esperienza politica, da un altro mondo, da un’altra storia».

Leggendo non ho provato alcuna emozione, l'ho sentito lontano, appartenente ormai al passato.
Napoli merita altre chances, altra politica, altre generazioni e soprattutto forti segnali di discontinuità.

Si, anche in piazza l'altra sera l'aria che si respirava era diversa.
C'era di tutto, dai vecchi militanti ora confluiti in SEL con e senza bandiere ai duri e puri armati di striscioni e manifesti a morto. Ma soprattutto tanti giovani senza colore politico, anzi un colore lo avevano addosso, l'arancione.
Mi ha fatto tenerezza un'anziana signora con sciarpetta arancione al collo. Persino un cane c'era, collare arancione di ordinanza. 

Ma dopo aver letto, sento di dovergli dare l'onore delle armi, per qualcosa in cui abbiamo creduto tutti, in quel lontano '93. Il rinascimento di Napoli, lo chiamarono.
Qualcuno, nei commenti sul sito, lo chiama ancora Sindaco ma per me il Sindaco, finchè un altro non riuscirà ad interpretare da par suo questa figura, è e resterà sempre Maurizio Valenzi.

4 commenti:

  1. Toglierei di mezzo il vecchio e il nuovo, anche se l'esigenza di discontinuità  avverte come nuovo il capopopolo e i  supporters imbandierati e le masse apartitiche che non appartengono,sebbene composte di giovani, al reparto  freschi di giornata.

    De Magistris ha intercettato i malumori,lo scontento, la protesta, lo sfinimento e soprattutto il carattere dei napoletani - determinato ma anche  autodistruttivo, ribelle ma anche rassegnato - riempiendo con una forte presenza il vuoto lasciato dallo sfracello delle primarie.

    Napoli che non è strutturalmente una città di Destra - la provincia forse, la regione probabilmente, ma la città propriamente no, non ne ha i connotati, la storia e la cultura - ha risposto con entuasismo all'unica soluzione possibile.

    Adesso ci sarebbe bisogno, al di là di tutto, che la nuova giunta e il nuovo sindaco mostrassero un alto profilo riformista.Un grande impegno.Ma sta lì la vera discontinuità.

    Bassolino, si certo è il passato, ma almeno  il chiacchiericcio cittadino di chi lo vedeva  via, via ...di nuovo sindaco,di nuovo presidente,deputato europeo etc etc finirà. Non è molto ma...va bene così.

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  2. Beh Valenzi, che ho conosciuto per motivi che non sto a dirvi, era una bella  persona. Un altro PCI che per quanto non sono ne potrei essere comunista aveva una sua lealtà, onorabilità, dignità. Glielo riconosco a lui come a Berlinguer e altri. Come i nostri d'altronde a cui loro davano simile e leale riconoscenza.

    Una buona vita Rien

    Wynck detto L'Unno

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  3. Valenzi fu un grand'uomo prima di essere un grande Comunista prima e un grande Sindaco poi...era nel suo animo un intellettuale...un'artista...l'unica minchiata forse fu il cambiar nome al Viale Elena...non me ne voglia la memoria del fondatore sardo, ma il suddetto sempre Viale Elena resterà..
    di Antonio da Afragola, l'unico grande merito fu l'aver impedito alla nipote del dittatore che ci portò alla II guerra mondiale e che fece subire a Napoli le più tristi devastazioni subite da alcuna città sul suolo patrio, di divenire sindaco della città di Partenope.
    Qui finirono i suoi meriti.
    Un bulimico pezzente e puzzafame salito al potere che si è preoccupato di arruicchirsi lui, i figli (scappati all'estero )..una pessima e trista figura per tutti gli ideali che muovevano chi dell'antifascismo e della democratica cristiana maniera di fare politica, aborriva..
    crepi coi sui soldi rubati lui e la sua settima generazione, il cacaglioso che fu sindacalista...
    a de Magistris diamo il tempo di dimostrare chi veramente è.
    Chi mette i soliti avverbi, prima del tempo dico di andare lontano a meditare, o meglio siete quelli che nella greppia della mangiatoia vi abbeveraste e magnaste..

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  4. proprio ieri ci sono stata al viale Elena. Si, anche noi continuiamo a chiamarlo così e credo che pochi napoletani conoscano il nuovo nome della via.

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