Nisida

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martedì 24 maggio 2011


NUN ME FANNO PARLA'

La famiglia di nostri vecchi amici aveva una gracula di nome Nicola.
Questo uccello parla in modo abbastanza chiaro, meglio del solito pappagallo. 
In casa conviveva con gli anziani nonni e un cane per cui, come un registratore, relazionava su quanto detto dal nonno della mia amica durante la giornata.
"Spostati, Corgi" era riferito al cane che stava sempre tra i piedi, accompagnato da qualche colorita parolaccia che il nonno indirizzava a turno al cane e alla gracula e che questa regolarmente riferiva.
Imitava persino il tono del nonno che chiamava la moglie.
Le malefatte di Nicola la gracula erano parecchie. Una di queste era l'imitazione perfetta della frenata di un'auto e poichè la casetta si trovava in una curva è capitato anche qualche incidente.
Infatti i conducenti sentendo la frenata della gracula si affrettavano a mettere il piede sul freno, pensando che ci fosse un'auto contromano, con conseguente tamponamento da parte dell'auto che seguiva. Una volta assistemmo all'avvenimento.
Ma la frase ricorrente di Nicola era la seguente: nun me fanno parlà.
Era il nonno che tutti zittivano a causa del suo eloquio colorito e che la gracula regolarmente riferiva agli astanti.



Oggi l'ho risentita quella frase ma non l'ha detta il nonno (cioè per essere precisi anche lui è un nonno).
L'ha detta LUI, con una gran faccia di tolla, dopo avere occupato in massa tutti i TG, suoi e non. E dopo averci procurato una sostanziosa multa da pagare. NOI, non LUI.
NUN ME FANNO PARLA'!!!



E sarebbe anche ora, che a forza di sentire stronzate, gli italiani ormai appena compare LUI, cambiano canale. Lo afferma l'Auditel.
 

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