
(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Un problema inquinante, fino a qualche decennio fa impensabile nella terra dei cow boy, affligge l'America: il letame prodotto in eccesso dagli allevamenti industriali di grandi dimensioni sta diventando un grave problema per l'ambiente. A lanciare l'allarme, da come riferito di recente sul Washington post, sono stati gli ambientalisti. Dall'enorme quantita' di letame che si accumula sia nei caseifici sia negli allevamenti di bovini, maiali e di pollame scaturisce gas metano che sta diventando la principale fonte di inquinamento dell'aria negli Stati Uniti. Viene prodotto piu' sterco di quanto si e' in grado di gestire: si e' rotta infatti la tradizionale catena di produzione-alimentazione che funziona egregiamente nelle fattorie di vecchio tipo, dove il letame prodotto dagli animali viene utilizzato per concimare i campi che danno il cibo per gli stessi animali. Ora il sovraffollamento del bestiame - che peraltro produce una quantita' di rifiuti tre volte tanto quella dell'uomo - crea una sovrapproduzione non riutilizzabile come fertilizzante. In alcune aree l'aria e' divenuta de tutto irrespirabile; non e' solo maleodorante, ma favorisce l'insorgere di vari fastidi e malattie. L'Epa, l'agenzia governativa che si occupa della protezione dell'ambiente, ha posto la soluzione di questo problema tra le sue principali sei priorita'. I rimedi non sono facili da trovare perche' sono per lo piu' costosi, ma l'Epa si appresta a varare direttive che impongo agli allevamenti di provvedere.
Alcuni di essi hanno trovato soluzione economicamente ed ecofriendly: disidratare il letame e uccidere i batteri in modo da trasformarlo in concime ecologico da vendere in tavolette oppure usare il gas metano per ottenere elettricita' da usare nello stesso allevamento.
Una mia cara amica avrebbe la soluzione ideale: diventare tutti vegetariani, liberando così i terreni che producono cibo per animali e trasformandoli in sorgente di nutrimento vegetale per i paesi poveri; pare che sarebbe un buon sistema per abolire la fame nel mondo. Contemporaneamente si ridurrebbero così i gas nocivi che l'allevamento animale, come si vede, inevitabilmente produce.Io non sono così estremista, però una soluzione potrebbe essere moderare la passione americana per hamburger, chili e robaccia varia, incrementando una sana alimentazione prevalentemente vegetale, anche se non per forza vegetariana. Con la pandemia di obesità che hanno laggiù (e che fa capolino anche da noi) i vantaggi anche per la salute si moltiplicherebbero. Mi pare che Obama, con i suoi orticelli biologici alla Casa Bianca, stia cercando di dare il buon esempio.
RispondiEliminala direzione è senz'altro quella, bisogna ridurre i consumi di carne e così le risorse che consumano gli animali resteranno a disposizione dell'uomo.Anche io quando sono stata negli USA ho notato che il consumo di carne è esagerato. Ricordo una bistecca di manzo così grande come non l'avevo vista mai. Le nostre fiorentine sembravano fettine a confronto.La dieta di Tex Willer: bisteccone e una montagna di patate fritte.
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