Ci sono immagini che restano scolpite per sempre nella nostra retina, che mai dimenticheremo.
Ieri durante la lunga carrellata sul piazzale, durante i funerali a L'Aquila, abbiamo visto una bara scura e sopra di essa una piccola bara bianca. Ce n'erano diverse ma la prima ci ha scioccati. Eravamo lì a guardare e i nostri pensieri erano altrove, ad una madre rimasta abbracciata al proprio bambino, sepolti assieme dalle macerie e che adesso erano lì ancora assieme.

Ed è inevitabile riandare indietro nel tempo, al proprio vissuto, a quella sera del 1980, quando la terra tremò anche da noi.
Quando uscimmo pensavamo di trovare la città distrutta e ci sentimmo miracolati.
Era un'epoca diversa, non c'era la protezione civile nè i cellulari. Solo il giorno dopo sapemmo che l'epicentro era tra l'Irpinia e Potenza e solo allora capimmo che doveva essere stato un disastro, di cui avremmo compreso le dimensioni solo molti giorni dopo. Le notizie venivano comunicate giorno per giorno, con le lunghe file di bare allineate lungo le strade.
Gabriella Bianchi ha creato un sito, http://www.23novembre1980.it che sta tra i miei link. Raccoglie testimonianze della gente comune e file audio.
Uno in particolare dà la misura di quello che è stato il sisma nel cratere, la voce del terremoto.
è un sito molto bello, purtroppo fermo da tempo se non per i commenti. speriamo che l'autrice non intenda abbandonarlo.
RispondiEliminaun bel po' di materiale sul sisma dell'80 cmq lo trovi anche qui http://www.sisma80.it/i_video.html
buona pasqua!
grazie Marco, l'ho visto. Non lo conoscevo quel sito, ci sono molti documenti.
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