Nisida

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lunedì 15 settembre 2008

IL PAPA' DI GIOVANNA


Ieri sera ho visto il film che Pupi Avati ha presentato a Venezia. Silvio Orlando, nel ruolo del padre iperprotettivo di una figlia problematica, ha vinto per la sua interpretazione la coppa Volpi.
Non ho voluto leggere le critiche prima di vederlo, non volevo essere condizionata, cosa che ho fatto dopo e ne ho letto di ogni genere.
Delle vere castronerie, come quelle del critico sinistrato dell'Unità, tale Pasquale Colizzi
(qui) e quelle dignitose dai toni moderati dei critici "professionisti" dei maggiori quotidiani (qui).
Io ho trovato il film molto misurato, dai toni smorzati. Avati racconta con molta sensibilità una tragedia familiare sullo sfondo di avvenimenti che ricordano la sua infanzia.  In particolare il padre, Michele Casali, che lascia tutto per seguire e assistere la figlia in manicomio criminale, fino alla guarigione.
Certo, non è un capolavoro, ma nessuno dei film italiani di Venezia che ho visto finora lo è.

44 commenti:

  1. Personalmente non ho apprezzato l'accostamento tra il processo per omicidio tutto a modino e le esecuzioni sommarie dopo la caduta del fascismo.
    Poi sarà pure bello il "seppia" e le ambientanzioni sono davvero accurate.
    Avati è un professionista ( se non lo è lui che sforna un film l'anno, chi mai?). Ma la storia è deboluccia e non c'è un personaggio che " regga"
    E Greggio...ma come gli è venuto in mente? Atroce.

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  2. Personalmente non ho apprezzato l'accostamento tra il processo per omicidio tutto a modino e le esecuzioni sommarie dopo la caduta del fascismo.
    Poi sarà pure bello il "seppia" e le ambientanzioni sono davvero accurate.
    Avati è un professionista ( se non lo è lui che sforna un film l'anno, chi mai?). Ma la storia è deboluccia e non c'è un personaggio che " regga"
    E Greggio...ma come gli è venuto in mente? Atroce.

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  3. mah ... non so. Forse far sparire Greggio era funzionale alla storia, ma quello che accadeva era marginale. L'attenzione del film è per la storia, i personaggi. E' molto interessante il rapporto padre figlia, l'iperprotezione, il desiderio di preservarla e di difenderla anche a coto di lasciare la moglie all'amico.

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  4. Cioè vuoi dire che il padre era malato quasi quanto la figlia?
    Ci siamo.
    Ma non è che se ne può fare una figura amorevole.
    Era impensabile che Avati raccontasse la storia con il necessario distacco, visto che è autobiografica....ma allora raccontane un'altra

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  5. Cioè vuoi dire che il padre era malato quasi quanto la figlia?
    Ci siamo.
    Ma non è che se ne può fare una figura amorevole.
    Era impensabile che Avati raccontasse la storia con il necessario distacco, visto che è autobiografica....ma allora raccontane un'altra

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  6. e infatti nel film il padre riconosce che è lui responsabile e per questo si fa carico di seguirla (almeno io l'ho letta così)
    Ma non sapevo che fosse autobiografico però. Pensavo fosse limitato alla ricostruzione della casa e degli accadimenti di quegli anni.

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  7. e infatti nel film il padre riconosce che è lui responsabile e per questo si fa carico di seguirla (almeno io l'ho letta così)
    Ma non sapevo che fosse autobiografico però. Pensavo fosse limitato alla ricostruzione della casa e degli accadimenti di quegli anni.

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  8. No è tratto da un suo libro, perchè anche lui - come te, come me, come tutti - hanno rassicurato i figli raccontando bugie. Solo che noi lo abbiamo fatto con moderazione. E senza affliggere con libri e film

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  9. forse sbaglio, ma mi sembra che Avati abbia 70 anni ...
    nato nel 1938
    quindi non vedo cosa ci sia di autobiografico.

    A me il film è piaciuto: è il solito "Avati" ben girato e con gli attori tutti in parte.

    E non vediamo revisionismo dove non c'è.
    E' una storia privata

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  10. forse sbaglio, ma mi sembra che Avati abbia 70 anni ...
    nato nel 1938
    quindi non vedo cosa ci sia di autobiografico.

    A me il film è piaciuto: è il solito "Avati" ben girato e con gli attori tutti in parte.

    E non vediamo revisionismo dove non c'è.
    E' una storia privata

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  11. Veramente di riferimento autobiografico ha parlato lui stesso.
    Il revisionismo non c'entra. Si tratta di linguaggi cinematografici.
    Conoscendo poi piuttosto bene la sua filmografia, non mi pare sia il " solito " Avati.
    Poi ovviamente tutti i gusti sono gusti. Ma questa è un'altra storia

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  12. Veramente di riferimento autobiografico ha parlato lui stesso.
    Il revisionismo non c'entra. Si tratta di linguaggi cinematografici.
    Conoscendo poi piuttosto bene la sua filmografia, non mi pare sia il " solito " Avati.
    Poi ovviamente tutti i gusti sono gusti. Ma questa è un'altra storia

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  13. io invece, Jenè ho fatto la cavolata di leggere la recensione su Alias, dice: SOPORIFERO.
    Ma ci andrò lo stesso, con un thermos di caffè.

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  14. io invece, Jenè ho fatto la cavolata di leggere la recensione su Alias, dice: SOPORIFERO.
    Ma ci andrò lo stesso, con un thermos di caffè.

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  15. di revisionismo ne parla la recensione del critico dell'Unità

    sull'autobiografia credo che Avati si riferisse all'atmosfera di quegli anni...
    non certo alla storia in se

    Avati racconta sempre un frammento di se sopratutto nei film di ambientazione bolognesi

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  16. di revisionismo ne parla la recensione del critico dell'Unità

    sull'autobiografia credo che Avati si riferisse all'atmosfera di quegli anni...
    non certo alla storia in se

    Avati racconta sempre un frammento di se sopratutto nei film di ambientazione bolognesi

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  17. kaktus, io non l'ho trovato soporifero. Forse il secondo tempo risulta un tantino allungato, si poteva togliere qualcosa.

    Raffaele, io credo che al critico dell'Unità sia rimasta sullo stomaco la Medusa. D'altra parte per chi fa cinema chest'è, anche Benigni lo ha distribuito Medusa.

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  18. kaktus, io non l'ho trovato soporifero. Forse il secondo tempo risulta un tantino allungato, si poteva togliere qualcosa.

    Raffaele, io credo che al critico dell'Unità sia rimasta sullo stomaco la Medusa. D'altra parte per chi fa cinema chest'è, anche Benigni lo ha distribuito Medusa.

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  19. No Avati non si è "riferito": è stato estremamente chiaro. Anche lui ha avuto una figlia in analoghe condizioni, dunque ha scritto un libro dal quale ha tratto il film. Ovviamente la sua particolare situazione era molto meno esasperata.

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  20. Nessun critico si è sperticato troppo in elogi. Hanno tutti mantenuto un profilo molto basso. Peraltro la cosa curiosa è che si sono spellati le mani in conferenza stampa e in sala le reazioni sono state assai più fredde.A parte i soliti dormienti o quelli che sono rimasti mezz'ora e basta.
    Non è un problema di Medusa o non Medusa ( che ha distribuito Benigni in ben altri tempi) il punto è quanto la società del presidente del consiglio condizioni la produzione cinematografica.
    Questi sono sul piede di guerra e ce ne siamo ben accorti : alla festa di Roma l'anteprima mondiale di Oliver Stone è stata praticamente vietata con tanto di dichiarazione - monito dell'assessore su chi avesse vinto le elezioni...
    Comunque non siamo ancora in regime di monopolio,ci sono altre case. Moretti ce l'ha fatta tutta la vita a scantonare Berlusconi e con lui molti altri

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  21. Nessun critico si è sperticato troppo in elogi. Hanno tutti mantenuto un profilo molto basso. Peraltro la cosa curiosa è che si sono spellati le mani in conferenza stampa e in sala le reazioni sono state assai più fredde.A parte i soliti dormienti o quelli che sono rimasti mezz'ora e basta.
    Non è un problema di Medusa o non Medusa ( che ha distribuito Benigni in ben altri tempi) il punto è quanto la società del presidente del consiglio condizioni la produzione cinematografica.
    Questi sono sul piede di guerra e ce ne siamo ben accorti : alla festa di Roma l'anteprima mondiale di Oliver Stone è stata praticamente vietata con tanto di dichiarazione - monito dell'assessore su chi avesse vinto le elezioni...
    Comunque non siamo ancora in regime di monopolio,ci sono altre case. Moretti ce l'ha fatta tutta la vita a scantonare Berlusconi e con lui molti altri

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  22. il cinema comunque vada in Italia è in pericolo. Vuoi per le sovvenzioni che vengono date ai soliti noti (ma tanto questa è la storia di sempre) vuoi per la distribuzione che spesso affossa i film.

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  23. la figlia con dei problemi ...sia pure
    ma la storia l'ha spostata nel tempo

    comunque quando vado al cinema non mi pongo tanti problemi

    mi siedo, guardo ed ascolto
    se la storia mi prende
    se gli attori mi convincono
    se non mi viene la botta di sonno

    allora il film mi è piaciuto

    poco mi importa
    se il regista si è ispirato alla sua vita o alla epopea di Gilgamesh

    se il produttore sia un pescecane o la cooperativa Vallelata film

    se sia piaciuto a tutti i critici o solo a Vice della Gazzetta di Panecuocolo

    Questo è il cinema ...per me

    se abbia

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  24. la figlia con dei problemi ...sia pure
    ma la storia l'ha spostata nel tempo

    comunque quando vado al cinema non mi pongo tanti problemi

    mi siedo, guardo ed ascolto
    se la storia mi prende
    se gli attori mi convincono
    se non mi viene la botta di sonno

    allora il film mi è piaciuto

    poco mi importa
    se il regista si è ispirato alla sua vita o alla epopea di Gilgamesh

    se il produttore sia un pescecane o la cooperativa Vallelata film

    se sia piaciuto a tutti i critici o solo a Vice della Gazzetta di Panecuocolo

    Questo è il cinema ...per me

    se abbia

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  25. Jenè, proprio per quello che dici, il ruolo di Medusa non è ininfluente. Bene hanno fatto quei critici che questo dato hanno evidenziato.
    Voglio dire che dato il monopolio dell'informazione televisiva e non, che continua a raccontarci il Paese che non c'è e, oggi più che mai, anche quello che non c'è stato, dal cinema ci si aspetta qualcosa di diverso da storielline che decolorano sempre più verso la fiction.
    Non è il caso di Avati che ha troppo mestiere per le mani per scivolare nel tranello.Ma è inutile uno studio accurato dell'ambientazione ( la musica,gli arredi, i costumi e il seppia) per poi alludere ad una verità storica che NON è affatto quella che lì viene raccontata.

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  26. Jenè, proprio per quello che dici, il ruolo di Medusa non è ininfluente. Bene hanno fatto quei critici che questo dato hanno evidenziato.
    Voglio dire che dato il monopolio dell'informazione televisiva e non, che continua a raccontarci il Paese che non c'è e, oggi più che mai, anche quello che non c'è stato, dal cinema ci si aspetta qualcosa di diverso da storielline che decolorano sempre più verso la fiction.
    Non è il caso di Avati che ha troppo mestiere per le mani per scivolare nel tranello.Ma è inutile uno studio accurato dell'ambientazione ( la musica,gli arredi, i costumi e il seppia) per poi alludere ad una verità storica che NON è affatto quella che lì viene raccontata.

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  27. Io non ho ancora il visto il film, ma solo poche ore fa ho concluso la lettura del libro.
    Bello, molto. E' piccino e si legge in qualche ora.
    Sere fa (ero al cinema per vedere "Un giorno perfetto") ho visto il trailer de "Il papà di Giovanna", e, per la prima volta, ho scorto, nelle immagini, le parole del libro.
    Sarà che lo ha scritto Avati e quindi aveva le idee ben chiare su quella che dev'essere stata l'idea alla base.
    Quindi, attendo il lunedì (da brava studentessa poveraccia attendo il giorno più "economico), e vediamo se mi piacerà come mi è piaciuto il libro. :-)

    Comunque, e qui chiudo, io ho perso la testa per la bontà del padre. Di un altro mondo, mettiamola così.

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  28. Io non ho ancora il visto il film, ma solo poche ore fa ho concluso la lettura del libro.
    Bello, molto. E' piccino e si legge in qualche ora.
    Sere fa (ero al cinema per vedere "Un giorno perfetto") ho visto il trailer de "Il papà di Giovanna", e, per la prima volta, ho scorto, nelle immagini, le parole del libro.
    Sarà che lo ha scritto Avati e quindi aveva le idee ben chiare su quella che dev'essere stata l'idea alla base.
    Quindi, attendo il lunedì (da brava studentessa poveraccia attendo il giorno più "economico), e vediamo se mi piacerà come mi è piaciuto il libro. :-)

    Comunque, e qui chiudo, io ho perso la testa per la bontà del padre. Di un altro mondo, mettiamola così.

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  29. è un sentimento piu' complesso quello del padre, bellallegria.
    E' amore per la figlia, desiderio di proteggerla, sensi di colpa perchè si rende conto che ha sbagliato.
    E alla fine prevale l'amore: un figlio è sempre un figlio, anche per la madre vile.

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  30. è un sentimento piu' complesso quello del padre, bellallegria.
    E' amore per la figlia, desiderio di proteggerla, sensi di colpa perchè si rende conto che ha sbagliato.
    E alla fine prevale l'amore: un figlio è sempre un figlio, anche per la madre vile.

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  31. ...Concordo.
    "Bontà" non è adatto :-) (il commento risale alle 08.44 e mi sembra già passata una vita).
    Comunque "bontà" = parola buttata lì stamane nella fretta di voler dire la mia ma velocemente... Eheh
    Comunque concordo pienamente con la tua interpretazione, grazie del soccorso ;)

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  32. ...Concordo.
    "Bontà" non è adatto :-) (il commento risale alle 08.44 e mi sembra già passata una vita).
    Comunque "bontà" = parola buttata lì stamane nella fretta di voler dire la mia ma velocemente... Eheh
    Comunque concordo pienamente con la tua interpretazione, grazie del soccorso ;)

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  33. ...invece perdere la testa per la " bontà" del padre è esattamente quello che succede a Giovanna.
    Il tema del film è tutto in questo rapporto d'amore fortemente contrassegnato da frustrazioni a varia carica patologica. Un'irresistibile ascesa sul terreno dell'appropriazione della vita di un altro che culmina quando la ragazza finalmente in manicomio, diventa tutta sua :
    Allievo nientedimeno che di Balla, finisce a insegnare disegno nelle scuole. Uguale : aspirazioni umiliate e conseguente ricovero delle medesime nel rapporto con la figlia che addirittura allontana dalla madre e della quale contribuisce ad alterare il rapporto con la realtà.
    Amori vittoriosi ancorchè alimentati da sensi di colpa, non ne ho visti. Il film è un amarissimo rendiconto delle estreme conseguenze della cosidetta " bontà", in questo caso, paterna. Qui, l'unico "vincitore" è l'elettroshock. Figuriamoci.

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  34. ...invece perdere la testa per la " bontà" del padre è esattamente quello che succede a Giovanna.
    Il tema del film è tutto in questo rapporto d'amore fortemente contrassegnato da frustrazioni a varia carica patologica. Un'irresistibile ascesa sul terreno dell'appropriazione della vita di un altro che culmina quando la ragazza finalmente in manicomio, diventa tutta sua :
    Allievo nientedimeno che di Balla, finisce a insegnare disegno nelle scuole. Uguale : aspirazioni umiliate e conseguente ricovero delle medesime nel rapporto con la figlia che addirittura allontana dalla madre e della quale contribuisce ad alterare il rapporto con la realtà.
    Amori vittoriosi ancorchè alimentati da sensi di colpa, non ne ho visti. Il film è un amarissimo rendiconto delle estreme conseguenze della cosidetta " bontà", in questo caso, paterna. Qui, l'unico "vincitore" è l'elettroshock. Figuriamoci.

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  35. sapessi quanti genitori conosco che hanno cercato di distruggere i figli con il loro "amore", condizionandoli e indirizzandoli per vie a loro non gradite....
    I suicidi di adolescenti spesso hanno motivazioni di questo tipo. cmq la pellicola di Avati si presta a molte interpretazioni psicoanalitiche, ogni personaggio ha le sue.

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  36. sapessi quanti genitori conosco che hanno cercato di distruggere i figli con il loro "amore", condizionandoli e indirizzandoli per vie a loro non gradite....
    I suicidi di adolescenti spesso hanno motivazioni di questo tipo. cmq la pellicola di Avati si presta a molte interpretazioni psicoanalitiche, ogni personaggio ha le sue.

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  37. In qualche modo, il racconto traccia una versione delle cose, fornendo utili elementi. Balla non è casuale come non lo è lo spaesamento della ragazza che nella pellicola cresce in maniera direttamente proporzionale alle attenzioni paterne.
    In partenza è solo bruttarella ( ma una crema antibrufoli, in luogo dell'amore?) ma poi finisce al manicomio.
    Che vogliamo interpretà?
    Giusto che l'elettroshock avrebbero dovuto farlo pure al padre.
    Avati, del resto, più che giustificazioni, motiva le dinamiche e lo fa da par suo : benone.
    Ma il film non funziona lo stesso e crolla nella seconda parte.
    Presumo perchè l'happy end sbilancia l'equilibrio della storia.
    Ma è solo un'opinione.

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  38. In qualche modo, il racconto traccia una versione delle cose, fornendo utili elementi. Balla non è casuale come non lo è lo spaesamento della ragazza che nella pellicola cresce in maniera direttamente proporzionale alle attenzioni paterne.
    In partenza è solo bruttarella ( ma una crema antibrufoli, in luogo dell'amore?) ma poi finisce al manicomio.
    Che vogliamo interpretà?
    Giusto che l'elettroshock avrebbero dovuto farlo pure al padre.
    Avati, del resto, più che giustificazioni, motiva le dinamiche e lo fa da par suo : benone.
    Ma il film non funziona lo stesso e crolla nella seconda parte.
    Presumo perchè l'happy end sbilancia l'equilibrio della storia.
    Ma è solo un'opinione.

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  39. tanto happy non pare. Te l'immagini che vita dovrà affrontare l'allegra famiglia ricomposta?
    Certo siamo lontani da Sabine Spirlain, ma di sfaccettature ce ne sono parecchie.
    Anche io ho notato che la seconda parte è sbilanciata e per quanto sia bravo e mi piaccia Orlando, lo preferivo in altre sue interpretazioni.

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  40. tanto happy non pare. Te l'immagini che vita dovrà affrontare l'allegra famiglia ricomposta?
    Certo siamo lontani da Sabine Spirlain, ma di sfaccettature ce ne sono parecchie.
    Anche io ho notato che la seconda parte è sbilanciata e per quanto sia bravo e mi piaccia Orlando, lo preferivo in altre sue interpretazioni.

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  41. Ma no, è un fatto di struttura del racconto:
    Monta, monta, monta, la tensione e il disagio e poi che succede? Dopo un po' c'è la "guarigione"
    Tanta pena lascia intuire un finale catastrofico. ( sennò fai meno tensione e mantieni il finale come sta). Una logica andava mantenuta.
    Non a caso tutti sono rimasti perplessi rispetto alla seconda parte.
    In questo senso è il finale "positivo" a sbilanciare : tutto si sgonfia ai danni dell'armonia del racconto.
    Poi non tocca a noi fare le postfazioni, Avati conferisce al finale un senso di riuscita dell'impresa e così sia .
    Poi, ringraziando il cielo, il film finisce e si torna a casa.
    ( e dire che non volevo fare il post su Avati )

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  42. Ma no, è un fatto di struttura del racconto:
    Monta, monta, monta, la tensione e il disagio e poi che succede? Dopo un po' c'è la "guarigione"
    Tanta pena lascia intuire un finale catastrofico. ( sennò fai meno tensione e mantieni il finale come sta). Una logica andava mantenuta.
    Non a caso tutti sono rimasti perplessi rispetto alla seconda parte.
    In questo senso è il finale "positivo" a sbilanciare : tutto si sgonfia ai danni dell'armonia del racconto.
    Poi non tocca a noi fare le postfazioni, Avati conferisce al finale un senso di riuscita dell'impresa e così sia .
    Poi, ringraziando il cielo, il film finisce e si torna a casa.
    ( e dire che non volevo fare il post su Avati )

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  43. stavolta abbiamo invertito i ruoli. Io di solito faccio i post ai film che non mi sono piaciuti. Questa considerala un'eccezione.

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  44. Per carità è sempre un piacere esprimere disaccordo con persone che si stimano, mi dispiacciono solo le occasioni mancate del cinema italiano. Avati è uno dei pochi cui fanno ponti d'oro, becca il contributo ( ha già in uscita un altro film) è pure un gran professionista..e se perde co' Giovanna..(che rabbia)

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