
Secondo le autorità cinesi 105 dimostranti coinvolti negli scontri a Lhasa si sarebbero «consegnati» alla polizia. Il Dalai Lama minaccia di dimettersi se la situazione dovesse precipitare. Il governo in esilio: altri 19 morti nella Provincia del Gansu.
(Qui le foto della manifestazione a Parigi)
Grande silenzio su quanto accade. Qualcuno propone il boicottaggio delle Olimpiadi, qualche altro dice che no, non è il caso.
Ma una proposta abbastanza singolare avanzata in rete è stata quella di boicottare i ristoranti cinesi. Qui, in Italia.
Cioè dobbiamo colpire proprio quei cinesi che sono scappati dalla Cina.... cose 'e pazzi.
Un'altra pure graziosa è quella di boicottare le merci cinesi.
Ecco, fatevi un giro sulla vostra scrivania e vedrete quanta roba è marchiata Made in China o PRC (che non è Rifondazione). Se andate in cucina o nel soggiorno neanche immaginate quanto materiale troviamo.
Insomma, se boicottiamo la Cina, tanto vale tornarcene nelle caverne.
Infatti ci hanno fregato...
RispondiEliminaaltro che libretto rosso...
RispondiElimina..ma boicottare i giochi forse invece si poteva, l'UE questa proposta poteva provare ad avanzarla anche se significava perdere un sacco di soldi di sponsor ecc . Insomma ci sono cose che un prezzo ce l'hanno e va pagato qualche volta. E invece tutti a dire che assolutamente non si può!
RispondiEliminaPia
...a cominciare dal Dalai Lama che magari qualche voce in capitolo ce l'ha. Per lo stesso motivo in virtù del quale chiede l'autonomia e non l'indipendenza o cerca il dialogo invece che la prova di forza, Kundun è un uomo nuovo.I cinesi invece continuano a parlare sempre la stessa lingua obsoleta vedi chiamare "cricca" il governo in esilio ovvero sperticarsi nelle solite visioni paranoiche della storia.
RispondiEliminano Pia, non sono d'accordo. Scaricare tutto sugli atleti è da stupidi. Dovevano pensarci prima, perchè quando hanno assegnato i giochi a Pechino, la Cina non era mica sto paese democratico. E non è neanche peggiorato, e allora?
RispondiEliminaPensarci prima e scartare dalla rosa i paesi che non rispondono ai requisiti.
E nessuno ricorda che sono ancora un regime comunista, questa è la cosa più "divertente", tutti ci fanno affari.
RispondiEliminaTant'è che è davvero difficile riuscire a trovare in casa propria qualcosa che non sia almeno in parte, prodotta in Cina... E' davvero una bella impresa!
Vista la notizia? Bush andrà a Pechino. Possiamo indignarci quanto vogliamo, ma gli affari sono affari - e se i Cinesi si offendono, l'economia americana va a fondo, e noi dietro.
RispondiEliminae poi, come dice Bush, cosa c'entrano gli atleti con la politica?
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