Nisida

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mercoledì 26 settembre 2007

PER NON DIMENTICARE


Ventidue anni fa, il 23 settembre 1995, moriva ucciso dalla camorra il giornalista Giancarlo Siani.

Ieri 25 settembre, a Roma, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, è stata presentata la raccolta completa degli articoli giornalistici di Siani, "Le parole di una vita".
Hanno partecipato i curatori del volume, Raffaele Giglio e Francesco Barbagallo, Francesco Forgione Presidente della commissione parlamentare antimafia, Luigi Ciotti Presidente dell'associazione nazionale antimafia Libera e Lirio Abbate giornalista dell'Ansa.

Questa sera 26 settembre infine, a Napoli, al cinema Modernissimo, alle 17,30 sarà proiettata la puntata che la trasmissione di Giovanni Minoli "La storia siamo noi" dedica alla storia di Giancarlo Siani.
Un omaggio alla città voluto da Minoli prima della messa in onda su Raidue il prossimo lunedì 1 ottobre alle 23,30. Il documentario giornalistico "Giancarlo Siani”, di Gianluigi De Stefano ricostruisce, secondo Minoli, la vicenda di Siani, grazie alla partecipazione di amici, colleghi e investigatori, e il perché del suo assassinio, il primo e unico della camorra contro un giornalista.

11 commenti:

  1. hai preso il mio tema del giorno un po' seriamente!! :-) a parte gli scherzi, sempre attenta eh? non ti sfugge niente. grazie Jené.
    Carolina

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  2. Sarei curioso di sentire cosa ne dicono, pensano, ricordano i due del "mattino". Anche se forse scrissero già una cosa del genere l'anno scorso, o forse ricordo male.

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  3. Povero ragazzo ...ed intanto Saviano fa la grana ...
    in autunno farà anche una trasmissione in TV

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  4. Gatto, ti accontento subito.

    Io non lavoravo ancora al Mattino. All'epoca dei fatti ero a Paese Sera.
    Però conoscevo Giancarlo perché il fratello era un mio amico e frequentavamo tutti e due il Centro di via Caldieri, al Vomero.

    Per me Giancarlo era solo il fratello più piccolo di Paolo, che da grande avrebbe voluto fare il giornalista.
    Tutto qui.

    Posso solo aggiungere che non vorrei mai essere ammazzato dalla Camorra.
    Innanzitutto per il dato in sè. Credo che in assoluto non faccia piacere essere ammazzati.
    Ma soprattutto perché non vorrei che in mio nome si facessero cose simili a quelle che si fanno in nome di Giancarlo.

    Penso che la mortificazione maggiore Giancarlo l'abbia subita dopo morto. Quando non ha potuto fare più il giornalista ed è stato trasformato in un'iconcina buona per tutti e per tutte le stagioni.

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  5. Riccardo, io penso che si parli ancora di Giancarlo proprio perchè il fratello Paolo ne ha fatto quasi una missione, senza mai far cadere nel dimenticatoio quanto accaduto. Che poi ci sia sempre qualcuno che ci "azzuppa" è inevitabile.
    Proprio ieri ho sentito Paolo parlare di eroi per caso. Giancarlo non era un eroe, era un ragazzo che desiderava fare il lavoro che gli piaceva-

    Per quanto concerne Saviano invece, temo molto che stiano fabbricando un altro eroe, portandolo in giro come la madonna pellegrina. Noi non abbiamo bisogno di questi eroi, i cimiteri ne sono già pieni.

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  6. Jenè tranquilla Saviano non va in nessun cimitero
    al limite solo per comprare una grossa cappella gentilizia...
    hai presente IL TOMBONE ...un puttino , una colonna, un puttino una colonna
    giorni fa ho parlato con chi la lotta alla camorra sul serio e ha condiviso l

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  7. Non me la sento di esprimere giudizi sulle scelte operate dal fratello Paolo in tutti questi anni.

    A prescindere da quelle che potrebbero essere le mie opinioni. Chi ha anche un coinvolgimento affettivo come un padre o un fratello, in questi casi ha il diritto di reagire come vuole.

    Comunque mi riferivo a altri. Istituzioni in primo luogo.

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  8. raffaele, vorrei solo avere le tue certezze. Purtroppo io non la penso così e neanche il procuratore Roberti a quanto pare.

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  9. la mia non era una critica. Oltretutto lo conosco e ho visto il percorso che ha seguito dopo la morte del fratello.
    Sono convinta che lo si deve a lui se la memoria di Giancarlo ancora esiste.
    Altri non so e neanche mi interessa.

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  10. Jenè...
    sulla scorta non potevano farne a meno

    le mie "certezze" nascono dalla conoscenza dell'ambiente e non sono solo le mie

    non ho detto che lui sia totalmente consapevole di cosa sta diventando

    ...ho detto che ne stanno facendo un santino da esibire per interessi diversi

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  11. e se il fratello non si fosse impegnato in questa scelta?

    asietta

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