Nisida

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mercoledì 31 maggio 2006

ROSETTA E LE QUOTE ROSA


A Napoli, l'unica quota rosa è Rosetta. Sembra un calembour ma è la verità.
Nessuna donna è stata eletta consigliere comunale e quindi il Consiglio Comunale, quando si riunirà nella Sala dei Baroni, sarà completamente al maschile, presieduto dalla Sindaca, unica donna.


Sarà un caso, ma nessun partito è riuscito ad esprimere rappresentanti femminili.
E come poteva accadere tale miracolo, se anche le donne che "contano" all'interno dei loro partiti hanno appoggiato candidati maschi?
E così abbiamo notato che in città ci sono state solenni trombature, sia al maschile che al femminile, una sorta di par condicio.
Per dirne qualcuna: Roberto Barbieri e Rachele Furfaro in casa DS e poi Gambale, Florino e Abbamonte.
Si è ritenuto trombato anche S.B., per nulla contento dei diecimila voti come capolista su ottantamila totalizzati da F.I. Ed ha chiamato Cosentino per fargli una terribile reprimenda.

Ieri poi la giovane Mara Carfagna, eletta a Napoli deputato per F.I. ha dichiarato che le quote rosa non servono, ponendosi come esempio concreto («Io sono l’esempio che non servono»), con buona pace della Prestigiacomo, che si è discretamente incavolata.
Ed io le credo. No, non servono.


 

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