don't worry, be happy .... non è colpa tua se non sei napoletano
Nisida
venerdì 17 febbraio 2006
THE DAY OF THE CAT
Oggi è il giorno del gatto, venerdì 17. Questo è Leo, il mio micione bianco con gli occhi d'oro, il mio ultimo gatto. Aveva 13 anni, ci ha lasciati un Natale di 3 anni fa e mi manca tanto.
Giorno del gatto??? Me ne devo ricordare... la mia miciona in questo periodo è in cerca di coccole... gliene farò una razione doppia stasera! E' vero, i gatti sono qualcosa di stupendo! La mia è come se avesse i sensori in merito al mio umore: se sto male o giù di morale non mi concede tregue...
Gli animali sono fantastici! A mio avviso sono migliori del genere umano anche se noi ci riteniamo superiori solo perchè abbiamo un cervello un pò più sviluppato. Se ti va sappi che sul blog del mio compagno puoi scrivere una dedica in suo ricordo. devi sono cercare su "Il ponte dell'Arcobaleno".
cervello più sviluppato... seee.. rispetto allo scimpanzé la differenza è dell'1%. E regolarmente gli umani leggono questo come modo per far star di merda altri umani. Piuttosto il Viagra! :-) Carolina
hai ragione, Paolo, è vigliaccheria, ma davvero non me la sento. Non ce la faccio a vivere un'altra esperienza simile. Quello che mi ha sconvolto piu' di tutto è stata dover decidere di togliergli la vita. Mi è morto in braccio mentre il veterinario preparava la siringa. Ma è come se lo avessi fatto e ci sto ancora male.
E' una decisione difficile che ho già dovuto prendere due volte, in circostanze molto diverse. La nostra micina Maggie se n'era andata tragicamente per un tumore nel '92 mentre mamma era in ospedale e il dolore per quella prima perdita è stata in un certo modo diluita da un'angoscia più grande.
La scelta dell'eutanasia per entrambi è stata presa da me e mia sorella quando era ormai impossibile tenerli in vita per più di qualche giorno. Non dimenticare che i loro cugini selvatici non vivono così a lungo, e quando si sentono mancare le forse si nascondono per morire in pace. Noi possiamo risparmiare loro una lunga agonia, quello che spesso non possiamo fare per i nostri cari... Il dolore è stato profondo, ma Ginger se n'è andato tranquillamente fra le nostre braccia, forse, come ha detto una nostra amica, nel paradiso dei gatti, "dove la luna è fatta di formaggio, le gattine sono sempre disponibili e i topi sono molto lenti".
Giorno del gatto??? Me ne devo ricordare... la mia miciona in questo periodo è in cerca di coccole... gliene farò una razione doppia stasera! E' vero, i gatti sono qualcosa di stupendo! La mia è come se avesse i sensori in merito al mio umore: se sto male o giù di morale non mi concede tregue...
RispondiEliminaanche Leo faceva così. Quanto amore dato in cambio di qualche carezza.
RispondiEliminaA chi lo dici.
RispondiEliminaNe ho visti morire due in quindici giorni.
E uno dei miei cani quindici giorni dopo.
Accidenti.
che bello! dai, è vivo e lotta insieme a noi!!!
RispondiEliminaCarolina
E' un amore, e lo porti sempre con te... non se ne vanno mai del tutto...
RispondiEliminaè per quello che dopo di lui non ne ho voluti altri. Nessun gatto potrà essere come lui, non sarebbe giusto, farei sempre dei confronti.
RispondiEliminaGli animali sono fantastici! A mio avviso sono migliori del genere umano anche se noi ci riteniamo superiori solo perchè abbiamo un cervello un pò più sviluppato. Se ti va sappi che sul blog del mio compagno puoi scrivere una dedica in suo ricordo. devi sono cercare su "Il ponte dell'Arcobaleno".
RispondiEliminacervello più sviluppato... seee.. rispetto allo scimpanzé la differenza è dell'1%. E regolarmente gli umani leggono questo come modo per far star di merda altri umani. Piuttosto il Viagra! :-)
RispondiEliminaCarolina
grazie, zenese, avevo già visto quel post e pure commentato.
RispondiEliminaUn giorno quando ci riusciro' faro' un post per Leo. Ora fa ancora male.
hai ragione, Paolo, è vigliaccheria, ma davvero non me la sento. Non ce la faccio a vivere un'altra esperienza simile. Quello che mi ha sconvolto piu' di tutto è stata dover decidere di togliergli la vita. Mi è morto in braccio mentre il veterinario preparava la siringa. Ma è come se lo avessi fatto e ci sto ancora male.
RispondiEliminaE' una decisione difficile che ho già dovuto prendere due volte, in circostanze molto diverse. La nostra micina Maggie se n'era andata tragicamente per un tumore nel '92 mentre mamma era in ospedale e il dolore per quella prima perdita è stata in un certo modo diluita da un'angoscia più grande.
RispondiEliminaLa scelta dell'eutanasia per entrambi è stata presa da me e mia sorella quando era ormai impossibile tenerli in vita per più di qualche giorno. Non dimenticare che i loro cugini selvatici non vivono così a lungo, e quando si sentono mancare le forse si nascondono per morire in pace. Noi possiamo risparmiare loro una lunga agonia, quello che spesso non possiamo fare per i nostri cari... Il dolore è stato profondo, ma Ginger se n'è andato tranquillamente fra le nostre braccia, forse, come ha detto una nostra amica, nel paradiso dei gatti, "dove la luna è fatta di formaggio, le gattine sono sempre disponibili e i topi sono molto lenti".