Nisida

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mercoledì 18 gennaio 2006

La faggeta di Soriano e il sasso naticarello o rupe tremante

Al termine della strada che conduce alla faggeta di Soriano nel Cimino c'è un piazzale e in fondo una radura dove si trova un grosso masso, chiamato Sasso naticarello o Rupe tremante.



Si tratta di un enorme macigno in trachite di 8 metri di lunghezza, sette di larghezza, che sviluppa un volume di 100 metri cubi e pesa 200 tonnellate. E’ un monolite eruttato dal vulcano Vicano, assieme a tanti altri disseminati nei monti Cimini, poi sprofondato 400 milioni di anni fa, dando origine al lago di Vico.




Si trova su un grande dirupo e inserendo una leva ed esercitando una pressione nel punto indicato alla base, il masso ondeggia e trema (ci son riuscita anch'io).
Tale caratteristica era già nota agli antichi romani e forse anche agli etruschi.
La faggeta, 57 ettari di alberi secolari la cui altezza varia dai 30 a 40 metri e dal tronco di un metro ed oltre di diametro fa da cappello al monte Cimino, 1053 metri sul livello del mare, la vetta piu' alta della Tuscia e si trova nel territorio comunale di Soriano nel Cimino, uno dei centri piu' importanti del Viterbese.




A Soriano si puo’ visitare il Castello Orsini, costruito da papa Nicolo' III come residenza estiva, tra il 1278 e il 1289. Ha forma di parallelepipedo ed è composto dal palazzo principale e da una torre piu' antica appartenuta alla famiglia dei Guastapane. L'intero complesso, fino a pochi anni fa adibito a carcere, è' circondato da possenti mura e sormontato da merli guelfi.
Altro gioiello architettonico di Soriano nel Cimino e' Palazzo Chigi - Albani edificato tra il XVI e XVIII secolo.




Al palazzo e' annessa la fontana di Papacqua, XVI secolo, un complesso scultoreo realizzato quasi totalmente in pietra vulcanica del posto, raffigurante immagini fantastiche e mitologiche.


Nel sito della Contrada di Papacqua si possono trovare utili informazioni sul paese e la sua storia.


7 commenti:

  1. Vieniiii.
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  2. Da queste parti ci sono stato nel 1988. Oddio come passa il tempo. Facevo base a Caprarola. Qualcosa ricordo. Soprattutto una lunga giornata a Tuscania e poi Civita di Bagnoregio. Oltre il lago. Passa, il tempo passa.

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  3. si, sono tutti posti che conosco bene. Anche Civita, il paese che muore e i calanchi di Ponticelli.
    E hai visto a Bagnaia Villa Lante? Un posto incredibile. Peccato che allora non avevo la digitale.

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  4. Sì, mi ci hanno portato. Credo di avere delle foto, scattate con la vecchia Yashica manuale. Di sera. C'era con me un anziano critico letterario, figlio di uno dei maestri del formalismo russo. Lo accompagnai a Napoli con la mia vecchia Uno (che allora era nuova) e lui, all'autogrill Pavesi, comprò delle cesoie da giardinaggio. Era molto contento dell'acquisto.

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  5. la yashica biottica? Quella che sembra la rolleiflex, che la usavano ai matrimoni? Ne ho una anche io molto vecchia. Prima o poi devo decidermi, sbaracco argenteria e cristalli e metto quelle nella cristalliera. Ho un mucchio di roba che adesso è antiquariato.

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  6. Non so se è quella. Ce l'ho ancora in un cassetto. Ma l'esposimetro è zompato da anni. E la rivestitura in finta pelle è stata stata mangiata da quindici giorni di umidità caraibica, a Cuba, quasi vent'anni fa.

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