ARTE MODERNA O ...... B.R.A. ?
Ormai è stranoto che io e l’arte moderna siamo geneticamente incompatibili.
In pratica appena mi ci avvicino avviene il rigetto.
Non ditemi che sono ignorante, già lo so.
Sarà che a Napoli ne abbiamo viste di cotte e di crude nelle installazioni che si sono susseguite a Piazza Plebiscito, dalla montagna di sale di Mimmo Palladino alle capuzzelle per terra di Rebecca Horn, Naples di Richard Serra e per finire quest’anno con l’Italia sotto e ‘ncoppa, alfine sfratttata dal concorso ippico.
Inaugurato anche il MADRE, Museo d’arte Donnaregina che nel 2006 ospiterà una mostra storica di Jannis Kounellis (quando lo guardo mi ricorda sempre un mezzadro irpino).
Ancora B.R.A (braccia rubate all’agricoltura).
Anche il PAN di palazzo Roccella a Via dei Mille è dedicato all’arte moderna.
Poi c’è il metro’ d’arte e se togliamo la stazione del Museo che richiama l’arte nella forma classica, le altre lasciano alquanto perplessi.
La foto qui sotto non si riferisce ad un negozio di calzature, è un’opera moderna installata nella stazione di Piazza Dante, la stessa della scritta di Dante fulminata.
Nisida

sabato 3 settembre 2005
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La scritta fulminata (da quanti anni ormai?) è tipica di come le cose funzionano in questa città!
RispondiEliminaLeggi "Diario" di questa settimana... :-))) Nell'articolo su Parigi e su come si fa l'amore nel 2005 ne trovi delle belle sul tema... :-)))
RispondiEliminaCarolina
La prima volta che l'ho vista ho pensato "Cazzo, ed io che butto le scarpe vecchie......!!!"
RispondiEliminaOk, l'hai detto e l'hai fatto. Pure le scarpe "metropolitane". Complimenti, jené!
RispondiEliminanon voglio essere scortese,ma con questo post dimostri tutta la tua ignoranza nel campo artistico....inoltre questa non è assolutamente arte moderna,ma contemporanea...due cose completamente differenti.
RispondiEliminabeh se per te questa è "arte"......
RispondiElimina....posso chiederti con che titolo critichi una cosa che a quanto sembra nemmeno conosci?....hai per caso studiato arte?o te ne intendi?....inoltre le critiche dovrebbero essere costruttive,la tua in tutta onestà mi sembra campata in aria...
RispondiEliminaanonimo, ma sei Kounellis tu? No, tanto pe sapè.
RispondiEliminaUno deve studiare arte per apprezzare le scarpe vecchie esposte sulla parete?
E tu hai studiato arte? Fai l'artista "contemporaneo"?
Io l'ho detto nel post, sono ignorante e schifo questa forma di "arte". Mi sento presa per i fondelli e se penso che quelle opere d'arte sono state pagate con i nostri soldi, permetti che mi incazzo? O ti devo chiedere il permesso?
se una persona è consapevole di essere ignorante su una determinata categoria...non gli passa per l anticamera del cervello di muovere una "critica" contro.....non si hanno i presupposti....al contrario di chi invece sa di quello che parla (si ho studiato e studio tuttora arte,no purtroppo non sono kounellis)...quella di portare l arte nella quotidianità delle persone,mi sembra un iniziativa straordinaria,e se tu non riesci a comprendere l arte contemporanea o ti senti presa in giro...bhe è un tuo problema....
RispondiEliminasarà anche un mio problema, ma ne posso parlare? O devo andare prima a prendere una laurea all'accademia di belle arti?
RispondiEliminaO devo fare come tutte quelle bestie osannanti che si fanno prendere dalla sindrome di Sthendal di fronte ai mobili appesi sotto il colonnato di S. Francesco di Paola? Che ci vuoi fare, a me veniva solo in mente che mi potevano cascare sulla testa, quindi me ne guardai bene dal passarci di sotto.
Ma è inutile imbarcarsi su conversazioni a senso unico. Potrei citare la riproducibilità dell'arte, messa in luce dalle teste ritrovate di Modigliani e tanto altro e di tante speculazioni cui assistiamo nel quotidiano, non ultimo il casino che sta succedendo attorno al museo Madre, che fu anche trasformato in discoteca.
L'arte senza confini?
e proprio questo il punto...come pretendi di parlare di una cosa se nemmeno la conosci?...non dico che ci vuole una laurea ,ma almeno distinguere le correnti......sei liberissima di parlarne,ma anch io sono libera di controbattere,ancora più se si è in un luogo creato apposta(blog,forum ecc)
RispondiEliminae certo, qua si parla di preraffaelliti.
RispondiEliminaIo penso ai posteri, come fa De Crescenzo in Bellavista: ma come distingueranno l'orinatoio di Duchamp da quelli della stazione?
.....l obbiettivo di Duchamp è proprio questo!...mi sembra ovvio.
RispondiEliminaforse anche quello di Kounellis allora. Rendere indistinguibili le scarpe vecchie del metrò da quelle buttate sui cumuli di spazzatura. Chapeau
RispondiEliminano,non proprio,se parliamo dell arte di Kounellis,parliamo di arte povera,mentre quella di Duchamp puo essere considerata una vera e propria provocazione....
RispondiEliminauna provocazione che continua a provocare. Hanno stilato una classifica e la sua è considerata l'opera del '900. Guarda davanti a chi sta
RispondiEliminaSecondo loro persino un cesso è meglio di Guernica
http://www.equilibriarte.org/site/emiste/blog/_news:-l-orinatoio-di-duchamp-eletta-l-opera-del-novecento&fs=1
l obbiettivo di Duchamp è proprio quello di impiegare in campo artistico oggetti di uso quotidiano(in questo caso un orinatoio),oggetti a noi familiari che in un determinato contesto diventano opere d arte,ed è proprio questa la sua provocazione,giocare con la propria funzione.....
RispondiEliminaio sono per la contestualizzazione. L'orinatoio sta bene in bagno. E non è che nominando opera d'arte il mio lavandino ne faccio davvero un'opera d'arte. Altro discorso ovviamente per Guernica o lo stesso Mademoiselle d'Avignon.
RispondiEliminaChe altrimenti dovremmo vedere opere d'arte pure nei cumuli di spazzatura che di questi tempi ornano le nostre strade. Chissà com'è che nessuno ci ha pensato.
Io sono per la differenziata. E comunque se l'oggetto è un po 'troppo" di uso comune, con tutta la buona volontà, mi sento spiazzata.Poi la storia della provocazione come chiave di lettura onnicomprensiva non mi convince.
RispondiEliminaCon cosa vogliamo provocare ancora? E chi?
Ancora co' sta storia di scandalizzare i borghesi che nel frattempo hanno scandalizzato me abbastanza. Soprattutto quelli piccoli piccoli.
( Jenè ma che fai? Dai aria ai vecchi post e la gente ancoooora corre?)
eh... deve essere la sindrome del farmacista, che ciclicamente tanto riappare.
RispondiEliminaMa l'arte non ha tempo, sed.
(Speriamo non legga quello che ho detto in altri post di altri "contemporanei").
....che dire,Duchamp è un genio!...e il commento di sedlex ne è una prova!
RispondiEliminajene non preoccuparti se non vuoi non leggerò gli altri interventi (mi domando che senso ha pubblicarli)l arte contemporanea è un arte non facile da comprendere,ma questo non ci autorizza a "criticare" se non addirittura offendere gli artisti contemporanei,o chi invece l arte contemporanea la comprende e l apprezza...con quest ultimo commento chiudo,non ha senso discutere di una cosa se dall altra parte non ce conoscenza della materia...
scusami (senso dell'umorismo latitante, eh)
RispondiEliminatu puoi leggere quello che ti pare, io qua sto. Se leggi sul mio blog a sinistra in alto c'è scritto che questo è un blog notes, vuol dire che ci scrivo quel che mi pare e quando mi pare.
Tu stai dicendo sempre la stessa cosa, offendere... criticare. Ma gli artisti (o quelli che si nomano tali) se espongono le loro opere, si espongono anche alle critiche, come i miei umili scritti. Uguale. Non è un delitto di lesa maestà dire che Duchamp mi fa cagare ... ops e che Kounellis non mi piace. L'arte deve anche saper trasmettere, anche agli ignoranti. Altrimenti uno si dipinge le pareti di casa e se le guarda da solo.
Capito?
Ah ecco.Dimenticavo che ove mai mi dovessi sentire spiazzata, l'artista avrebbe raggiunto il suo scopo.
RispondiEliminaVedi tu che sbadata.
Peccato che il mio rilievo, più che altro fosse destinato alla critica criticante e a certi giudizi diciamo un po' di maniera e già sentiti e già contraddetti. Insomma a quella bella rifrittura stile web che tanto amo.
Duchamp c'entra poco.
Per il resto che dire...visto che ti sei presa il disturbo di commentare dopo sei anni un post, fatti carico pure di prendere confidenza con un minimo di comprensione del testo.
E taccio per carità di patria sull'originalità . Sarebbe pretendere troppo.