Aldilà di auspici e speranze... Ti lascio una parte dell'articolo di Luigi Ciotti sul Manifesto di stamattina.
ciao, stai bene.
Ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo dire anche a coloro che non sfileranno oggi, a chi ci sta vicino sul luogo di lavoro o nelle scuole, in casa o nelle strade delle città in cui viviamo, che la sorte di Giuliana, esattamente come quella dei bambini iracheni, afghani, ceceni, kossovari e di quelli che muoiono nelle guerre dimenticate in Africa è cosa che ci riguarda da vicino. Che non possiamo girare la testa, che non dobbiamo sentirci impotenti. Siamo noi, il popolo, la gente comune che ha e deve riprendere in mano il potere delle scelte, delle decisioni. Questo significa democrazia. E se chi governa e ci rappresenta nelle istituzioni non rispetta i sentimenti e le domande dei cittadini occorre cambiare al più presto chi governa e chi pretende di rappresentarci. (L. Ciotti)
Come promesso ho fatto un giro sul tuo blog e mi sono un divertito un sacco (anche se talvolta son risate dolci-amare...). L'ultimo post su Bocchino-Messer Pompa è semplicemente mitico... Col tuo permesso vorrei linkarti.
Mezzo milione di gente in piazza è sempre uno spettacolo che conforta. Il fatto che un'intera parte politica mancasse sta a indicare come costoro non riescano a vedere gli avvenimenti, nemmeno quelli estremi, in termini puri e semplici di vita umana da salvare, ma come siano costretti dalla loro nevrosi a pesare anche la vita e la morte sull'infame bilancino della convenienza elettorale. La speranza è prima di tutto che una vita si salvi; e poi che in questo paese cambi radicalmente una cultura. Stateme bbuoni:)
che dolcezza questa musica....
RispondiEliminaè un balsamo
la foto è bellissima
esprime bene il concetto.....
che bella foto, è tua?
RispondiEliminafiduciose.
RispondiEliminac'è rimasta solo la speranza!
RispondiElimina...e tu lo sai come la penso sulla speranza
RispondiElimina..ma è una tentazione troppo forte..
Aldilà di auspici e speranze...
RispondiEliminaTi lascio una parte dell'articolo di Luigi Ciotti sul Manifesto di stamattina.
ciao, stai bene.
Ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo dire anche a coloro che non sfileranno oggi, a chi ci sta vicino sul luogo di lavoro o nelle scuole, in casa o nelle strade delle città in cui viviamo, che la sorte di Giuliana, esattamente come quella dei bambini iracheni, afghani, ceceni, kossovari e di quelli che muoiono nelle guerre dimenticate in Africa è cosa che ci riguarda da vicino. Che non possiamo girare la testa, che non dobbiamo sentirci impotenti. Siamo noi, il popolo, la gente comune che ha e deve riprendere in mano il potere delle scelte, delle decisioni. Questo significa democrazia. E se chi governa e ci rappresenta nelle istituzioni non rispetta i sentimenti e le domande dei cittadini occorre cambiare al più presto chi governa e chi pretende di rappresentarci.
(L. Ciotti)
Bravo don Ciotti!
RispondiEliminaTocca a noi fare lo screening.
si franci, come quasi tutte quelle che ci sono qui.
RispondiElimina:-)
sapessi quanta ne è riuscita a suscitare in me il "servo dei servi" Cattaneo...avrei voluto stringergli la mano...(ma ben bene......).
RispondiEliminaComunque Napoli c'era...
quando leggo avuie so orgoglios e esser napulitan emigrante....
RispondiEliminasaluti....
piacere di servirvi, donn'arma'
RispondiElimina:-)
bellu striscione, salvato'
stava pure nella galleria del Corriere
:-)
Come promesso ho fatto un giro sul tuo blog e mi sono un divertito un sacco (anche se talvolta son risate dolci-amare...). L'ultimo post su Bocchino-Messer Pompa è semplicemente mitico... Col tuo permesso vorrei linkarti.
RispondiEliminaMezzo milione di gente in piazza è sempre uno spettacolo che conforta. Il fatto che un'intera parte politica mancasse sta a indicare come costoro non riescano a vedere gli avvenimenti, nemmeno quelli estremi, in termini puri e semplici di vita umana da salvare, ma come siano costretti dalla loro nevrosi a pesare anche la vita e la morte sull'infame bilancino della convenienza elettorale. La speranza è prima di tutto che una vita si salvi; e poi che in questo paese cambi radicalmente una cultura.
RispondiEliminaStateme bbuoni:)
giustappunto:
RispondiEliminae mo' jatevenne