Nisida

Nisida

martedì 23 novembre 2004

24 ANNI DOPO


Il 23 novembre del 1980 un terremoto colpiva l'Irpinia e in misura minore anche Napoli.
Ma con il terremoto che sta accadendo qui, morti ammazzati e bruciati, istituzioni che fanno il ping pong, Oliviero Toscani che ci vuole mandare a Bolzano a prendere lezioni di civiltà (lui che è assurto alla fama con United Colours of Benetton), nessuno se ne è ricordato.
Se ne ricordano sicuramente quelli che ancora vivono nei container, sorte uguale a quelli del Belice.


Quella domenica sera  mi stavo preparando per uscire.
Un rumore strano mai sentito che risulto' poi essere rumore di vetri che si torcevano senza rompersi. La terra comincio' a tremare e l'armadio spalanco' le ante. Il nonno che guardava la tv con calma ci fece mettere tutti sotto l'arco del pilastro centrale e sempre con calma spense il gas sotto la macchinetta del caffe'.
Di quella sera ricordo questa assoluta calma, il silenzio di noi tutti che obbedivamo alle brevi indicazioni del nonno e la sensazione di trovarsi su un treno in corsa su cui è difficile stare in equilibrio. E la paura, una paura viscerale, qualcosa di atavico. Duro' qualche minuto ma a me sembro' un'eternità.
Quando fini', sempre seguendo il nonno, uscimmo di casa e ci radunammo sul piazzale con altre persone che uscivano dai palazzi.
Ricordo che guardavo giu' le luci del lungomare, la luna e tutti gli edifici e non riuscivo a credere che tutto fosse rimasto al suo posto. Mi aspettavo un mare di macerie forse. Per me era come se fosse crollato l'universo intero.
Adesso è la stessa cosa. Il terremoto che oggi sta insanguinando le nostre strade non si vede da fuori e la città sembra la stessa di sempre da lontano.
La paura che aleggia ovunque non si vede ma la sentiamo e ci fa indignare.
Siamo incazzati neri!

9 commenti:

  1. fose è più assurdo questo terremoto. la camorra[?],la violenza nelle strade. che quello naturale del 23 novembre dell'80.

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  2. Le calamità naturali vengono accettate per una sorta di fatalismo.
    Le altre crediamo di poterle contrastare, ma a volte è utopia.
    Quando ci si è dentro si ha l'impressione di lottare, come Don Chisciotte, contro i mulini a vento.
    Ma ogni piccolo passo avanti è fondamentale per riprendere forza e speranza.

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  3. Ero sul punto di andare via da questa terra irredimibile.
    il biglietto del treno in tasca.
    pronto ad arruolarmi nella legione degli emigranti, non quella con le valigie di cartone degli anni cinquanta-sessanta, però.
    Ero preso da una inquietudine mista ad una irrefrenabile voglia di vivere più intensamente, e dal di dentro nelle zone che contavano, le ansie di quella rivolta giovanile di cui già si avvertivano i primi fermenti.
    Non avevo fatto i conti con la natura.
    Nella notte del 15 gennaio del 1968 un tremendo terremoto sconvolse interi paesi del belice.
    Anche il mio.
    Il destino di tante persone cambiò. Anche il mio.
    Il governo furbescamente nei giorni che seguirono diede a tutti la possibilità di fuggire. Un biglietto per le destinazioni più impensabili e una manciata di lire. Il panico e la perdita cose ed affetti agevolò un esodo massiccio di nuovi emigranti verso tutti i nord, le americhe, l'australia.
    e quelli che restavano?
    io, il mio biglietto lo strappai.
    capii che...


    alla fine del novembre del 1980 ero su un camion con altri tre compagni del circolo arci che avevamo messo su, alla volta dell'irpinia.
    raggiungemmo un paesino,lioni, tra mille difficoltà. per la neve ma soprattutto per la disorganizzazione delle operazioni di soccorso.
    la vicenda del belice non era servita a nulla.
    vedi quanti ricordi mi scateni ogni volta, jannuzza cara?

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  4. il terremoto di questi giorni è in qualche modo figlio di quello dell'80, mi sa. pensa al salto di qualità compiuto dalla camorra inserendosi negli affari della ricostruzione. grazie al caso cirillo. senza la saldatura di quegli anni con la politica (e non solo con quella) forse oggi sarebbe diverso. ma è una magra consolazione.

    ah... liola... io non so se la sicilia sia irredimibile (sciascia non me ne voglia). poco più di dieci anni fa, dopo le stragi del '92, molti hanno pensato (io tra questi) che la famosa goccia avesse fatto traboccare il vaso. probabilmente, qualcuno lo ha rimesso a posto, il vaso, e prima che si riempia... spero non ci sia bisogno di altre stragi...

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  5. ehi..ma..ma...il blog si è sformattato anche a te?... ihihih...beh..chimica, siamo chimica...e il web e' elettronica, elettronica a basta su'...
    che roba..che coincidenza..sembriamo la Compagnia degli Anelli che va unita verso un luogo irrangiungibil ed inespugnabile...Mordor...gli Orc...e allora Almost, Rien, Sole, Komsiluk chi siamo noi? Che dite...leviamo questo film e ne mettiamo un altro se volete...che dite?...troppe coincidenze..troppe..troppe?)

    W

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  6. ecco..ora è tornato tutto a posto..chissà se riusciro' io a far tornare a posto il mio blog...

    ah..questa canzone di bennato..fu l'ultima che cantai...la piu bella...prima di...si, prima di andare altrove.

    W

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  7. * Liola', mio padre per tutto il mese di dicembre e gennaio trascino' roulotte a Lioni, a Mirabella Eclano, a Laviano, a San Gregorio Magno, come volontario per conto della Prefettura. Tornava da quei viaggi stravolto, ma appena lo chiamavano ripartiva con la Opel e il gancio di traino. Dai racconti che ci faceva potremmo riempire libri, ma ricordo un episodio credo il piu' drammatico, quando su una strada dissestata, un gruppo di persone lo fece scendere dall'auto e sganciarono la roulotte carica di giacconi, coperte, scarpe da neve dicendo: amico, questa la prendiamo noi.
    E' come se, dopo aver fatto una donazione di sangue, vedessimo il flacone infrangersi al suolo, è la medesima cosa.
    E una ridda di ricordi mi stanno ora affollando la mente. Forse un giorno ne scrivero'.

    * Si' Almost, i due terremoti sono stati sempre strettamente intrecciati. Ancora oggi vengono alla luce accordi fatti tra camorra e potere politico. Quando vengono alla luce, ovviamente.
    E' curioso ma è così... il terremoto è stata una vera manna per la camorra.
    E' stato il terreno di coltura dove condurre nuovi esperimenti e i nuovi batteri hanno attecchito e si sono moltiplicati. Quello che vediamo oggi è solo la parte piu' appariscente della nuova camorra, figlia bastarda di quella di Cutolo. Il resto, il sommerso, è quotidiano.

    * Wynck, quella canzone è per farmi coraggio... speriamo.

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  8. Vi leggo e mi sento rincuorata.non siamo pochi a combattere, ognuno nel suo piccolo e come può, per la Vita. Di forza ce ne vuole tanta, soprattutto ( ma non solo),jenè, nelle realtà come la nostra , dove ogni giorno ti scontri con violenze e soprusi.
    Ogni tanto mi chiedo: chi sa come è vivere da persone "libere", libere dalla paura di violenze e sopraffazioni più o meno "legalizzate".chi sa come è lavorare in una realtà dove non girino tangenti, chi sa come è vivere la vita all'insegna del rispetto reciproco . ed è questa curiosità ,insieme all'indignazione , che fanno sì che le mie braccia, ma anche le tue, rimangano al loro posto, ben salde.
    ciao.
    isla.

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  9. secondo la legge di Darwin, abituati a cavarcela in circostanze inaudite, dovremmo essere "i dominanti", quelli che adattandosi meglio ai cambiamenti ci porterebbero alla sopravvivenza rispetto ad altre specie "umane".
    I milanesi ad esempio, riuscirebbero a sopravvivere a reiterati tentativi di ottenere una TAC o qualsivoglia esame specialistico, senza sborsare cifre inaudite ad un privato o intra moenia che sia? Lasciamene dubitare.
    :-)

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