Nisida

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giovedì 27 luglio 2017

Ancora il Vesuvio

L'ho già detto che occupa i miei pensieri. Vederlo distrutto in quel modo mi stringe il cuore, tanto.
Molti dei miei ricordi sono legati a lui.
La prima volta che ho visto la neve era lì.
Salimmo con la cinquecento che si mise di traverso e non voleva saperne di andare avanti. Idem per la discesa, tutta di sbieco in scivolata.
E ancora le salite e le discese col vecchio Gilera, dove io facevo le curve all'incontrario, piegandomi in modo sbagliato e Dio solo sa come non finimmo per terra.
E le ginestre in fiore che rimandavano a Leopardi
E poi in giro su e giù per il cratere alla ricerca di minerali e dell'introvabile vesuvianite, con il figlio che si era appassionato alla geologia e solo la convinzione che sarebbe rimasto disoccupato a vita lo convinse a iscriversi a Ingegneria.
Questo non gli impedì di riempirmi armadietti e scaffali di minerali raccolti in giro per l'Italia: Sicilia, Sardegna, isola d'Elba.
Stanno ancora tutti lì.

2 commenti:

  1. Posso immaginare, anche se lontanamente, che cosa significhi il Vesuvio per un napoletano...
    E vederlo così devastato!
    Io non sono comasca, ma abito qui da decenni ed è come se vedessi le rive del Lago di Como, invece che verdeggianti, ridotte a sterpaglie...:-(

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  2. 'A Muntagna sta là, sempre bella e maestosa e sappiamo che si riprenderà grazie alla natura

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