Nisida

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mercoledì 12 novembre 2014

Teatrino nell'autobus

Sempre più spesso i miei siparietti vengono ambientati nei bus napoletani. Quando arrivano, eh?
Stamattina nel 130, mezzo che collega il Vomero con il cimitero di Poggioreale, via tangenziale.
Le porte per la discesa si aprivano e non si richiudevano più ed abbiamo assistito a questa scena: la autista ha tirato il freno ed è andata a chiudere a mano le due porte, chiedendo aiuto ad un passeggero che di buon grado si è prestato alla bisogna. Successivamente ha riaperto la porta per far scendere una signora anziana e stavolta due passeggeri (uno era la D.M., logicamente) hanno chiuso la porta che ha fatto una strenua resistenza, a spinta con mani e piedi. Un bel lavoro di coordinazione che ha dato gli effetti sperati, dopodiché tutti hanno suggerito alla conducente di non aprire più quella porta (tipo film horror).
Nel frattempo alle nostre spalle una nonna con nipotino ci ha 'nzallanuto, parlando senza interruzione al piccolino, che rispondeva con voce stentorea. Il tutto finché non siamo scesi, anche durante il teatrino della porta.
La D.M. ha detto che la "nonna automatica" è una iattura che ha beccato spesso sullo stesso mezzo. Per me è stata la prima sconvolgente volta.
Ah dimenticavo, nonna e nipote erano accompagnati dalla badante o baby sitter cingalese, non so, la quale ha taciuto sempre.

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