Nisida

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venerdì 25 aprile 2014

Un addio

Ieri siamo andati a Miseno ad accompagnare un amico partito per il suo ultimo viaggio.
E' da ieri sera che continuo a vedere come tanti fotogrammi di un film i momenti passati assieme, quasi sempre momenti allegri. Lo abbiamo salutato nella chiesetta di san Sossio, in riva al mare, dove si era sposato ed un prete ha fatto una predica sconclusionata che al solito nessuno ascoltava.
Sempre uguale la spiaggetta, dove sguazzavamo da ragazzi, tutti assieme ma era anche diversa, a causa dei pontili delle barche che allora non c'erano. Mi hanno detto che tra poco si riempiranno di barche.
Allora c'erano solo le barchette dei pescatori, a remi, che tiravano su quando passavano le grandi navi.
Con quelle barche ci accompagnavano sulle altre spiaggette e poi venivano a riprenderci. Una volta Vincenzo si dimenticò di venirci a riprendere e stemmo lì fino a tardi a cioncarci di freddo.
Vincenzo era quello che diceva: nun facesse 'o pataterno manco pe n'ora, con accento frattese.
E c'erano tutti gli amici, con i figli, i nipoti. Qualcuno dei figli era uguale al padre da ragazzo, sembrava di fare un tuffo all'indietro nel tempo, a come eravamo.
C'era un sole splendido e un cielo azzurro come mai in questi ultimi tempi e sotto il sole siamo passati in corteo davanti al Sacello degli Augustali, dove papere e germani reali starnazzavano nell'acqua.
C'era un senso di pace, una pace che negli ultimi mesi il mio amico non ha avuto. Portato via da un cancro al polmone. Lui lavorava all'Italsider.
A Napoli purtroppo non c'è solo la Terra dei Fuochi.

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