E rieccoci in campagna, dopo quattro giorni passati a Roma a fondere, giusto in tempo per goderci il finto temporale. Le previsioni erano che venerdi pioveva e sabato il diluvio. E invece ogni tanto appare qualche stiracchiata nuvoletta e le temperature restano quelle. Insomma come tutti gli agosti qua si schiatta. Inutile aggiungere che le zanzare la fanno da padrone.
Con l'età che avanza non gliela faccio più a fare la turista a Roma, rischio il colpo di calore, anche perché mi ostino a non mettermi il cappellino. E a seguito delle alte temperature agli angoli di strada c'erano extracomunitari con le ceste di bottigliette d'acqua congelate. Che poi valle a bere, ti viene di sicuro una congestione.
A via Margutta abbiamo avuto modo di ammirare la nuova pavimentazione stradale: sampietrini e sampietroni. Forse avranno pensato che i sampietroni sono meno maneggevoli come oggetti da lancio.
Speriamo che a De Magistris non venga di copiare l'idea.
Sulla terrazza del Pincio un'allegra comitiva di francesi innaffiava i cappelli e se li metteva in testa grondanti. Per fortuna al fresco si stava bene e sono andata a rivedere l'orologio ad acqua, un altro angolo di Roma molto amato. La sorpresa è stata di averlo trovato restaurato e bello pulito. Anche la vasca sottostante era limpida e pulita.
Fantastica questa cosa dell'orologio ad acqua. Devo capire come funziona, ora mi metto a cercare :)
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