Nisida

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martedì 5 marzo 2013

Fuoco su Napoli

"Al massimo tra cinque mesi Napoli finirà di esistere. Al massimo tra cinque mesi Napoli non ci sarà più".

Pensavo a questa frase quasi profetica ieri sera, mentre guardavo la Città della Scienza in fiamme; è l'incipit di Fuoco su Napoli, di Ruggero Cappuccio.
Vi si descrivono scenari da paura, con la paventata esplosione dei Campi Flegrei.

Giornata orribile quella di ieri, iniziata con il crollo di un palazzo alla Riviera di Chiaia e terminata con le fiamme a Bagnoli.
Distrutto uno dei simboli di Napoli, considerata un fiore all'occhiello.
Ma è da ieri sera che i TG ci parlano dei 350 mila visitatori all'anno, di quanto bella fosse, di quante scolaresche venissero accompagnate in visita e nessuno si ricorda più di quali difficoltà soffrisse: mancanza di fondi cronica, nella strafottenza delle istituzioni, un mucchio di giovani che ci lavorava gratis, sperando forse in un futuro, chissà quando. E ancora, il biglietto di ingresso costoso, i fornitori che devono ricorrere in tribunale per essere pagati...... ecco, al di là di ogni romanticheria, Città della Scienza era anche questo e va detto.
Dobbiamo ricordarcene per la promessa ricostruzione. Ora che è partita la grancassa per la raccolta fondi bisogna vigilare affinché la Città della Scienza di domani sia migliore di quella di prima e che possa davvero, evitando i paroloni, essere capace di fare da incubatore per i giovani che non vogliono necessariamente essere sempre dei cervelli in fuga.
E' forse chiedere troppo? Noi ci proviamo.

Eccolo qui il nostro tsunami, dopo una notte di fuoco, ormai spento.




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