Nisida

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sabato 15 settembre 2012

L'ultima volta da Guida

Credo di avere già parlato della chiusura della libreria Guida al Vomero, provocata dalla fine locazione dei locali. Si richiedeva l'aumento del canone da 5 mila a 20 mila euro mensili. Giuseppe Guida dichiarò che non poteva pagare e la libreria l'anno scorso chiuse.
Ora si scopre che la libreria Guida 2 è fallita e i curatori fallimentari, dopo un inventario, hanno messo in vendita al pubblico i libri rimasti nei locali, vendita che è iniziata venerdi sera e terminerà questa domenica pomeriggio.
Una folla esagerata si è accalcata ieri sera, incurante della pioggia e nel giro di pochi minuti i numeri sono terminati. Questa mattina idem, solo che un signore gentile mi ha offerto il suo numero e così, dopo circa un'ora di attesa sono riuscita ad entrare.
Mi sono guardata intorno e mi è venuta un'angoscia incredibile. Ovunque c'erano libri sparsi senza ordine alcuno, tutti gli argomenti mescolati in un bailamme pazzesco. Ho chiesto informazioni ad un cancelliere e mi ha consigliato di scendere al seminterrato, dove c'era un altro che segnava il prezzo sui libri. Si scontava tutto del 70%, tranne eccezioni, che logicamente erano i libri che ho preso io: due volumi di fotografie di Ischia e Procida, uno di Cerreto Sanita, un libro di Vittorio Glejieses ed una stampa della Tavola Strozzi.
C'erano scaffali enormi stracolmi di libri universitari, anche lì senza ordine, e per trovare quello che serviva ci voleva davvero culo.
Mi è venuta una tristezza infinita, pensavo a tutte le volte che sono stata in quella libreria, a cercare qualche bel libro da leggere, alla gentilezza dei commessi che cercavano nel database del computer e procuravano il libro reperendolo presso le altre librerie.
Molte persone uscivano con scatoloni pieni, molti avevano preso solo quaderni e materiale scolastico.
Il cancelliere a cui avevamo chiesto informazioni ci ha detto che avevano chiesto ai dipendenti della libreria se volevano lavorare per la vendita, ma hanno rifiutato. Li capisco, lo avrei fatto anche io.
Dopo la chiusura delle vendite, quello che resta verrà quasi sicuramente venduto in un solo blocco o almeno cercheranno di farlo, ribassando sempre il prezzo, come in tutte le vendite giudiziarie.
E verranno liberati i locali, pronti per essere dati ad una banca o ad un nuovo fast food.
In attesa che chiuda anche FNAC, come annunciato da tempo.

2 commenti:

  1. Pur non conoscendo la storia di questa libreria, pur non avendoci mai messo piede mi prende un sentimento di vuoto incredibile. Più che vuoto è il senso della dispersione, dello svanire.
    Io le librerie le ho sempre amate di un amore incestuoso perchè le ho sempre sentite come fossero la mia casa, la mia famiglia. Apprendere di questo scempio crea sofferenza, quasi panico.
    Come al solito aprirà la solita agenzia immobiliare, un'assicurazione o un fast food.Anche nella mia città hanno chiuso le due librerie storiche e oggi c'è solo la Mondadori e per fortuna la Feltrinelli. Ma il rapporto con i commessi, il clima che si respira lì dentro, è del tutto mutato. E' freddo, asettico. Forse saremo noi l'ultima generazione con i ricordi di di cosa fosse una vera libreria. Buona inizio di settimana.

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  2. Carlo, non è la stessa cosa Feltrinelli, così come non è la stessa cosa Fnac, che pure è a rischio chiusura. Proprio in questi giorni i dipendenti in Italia stanno manifestando per conoscere il loro destino.
    Guida era la libreria dove ho passato tanto tempo a sfogliare ed annusare i volumi, dove ho comprato tutti i libri di mio figlio, compreso quelli scolastici e universitari. Avevano una sezione dove vendevano stampe antiche e penne di valore, dove cercare un regalo e sapevi di trovarlo.
    E ne ho visti già tanti di librai chiudere al Vomero, piccoli negozi con i libri affastellati, dove andare a chiedere un consiglio, sapendo che quel libraio i libri li leggeva. C'era la libreria Morra, dove quando entravi per comprare un libro, il proprietario te lo sconsigliava vivamente e ti forniva un mucchio di alternative. Morto lui , il figlio non è riuscito a proseguire.
    Siamo tutti un po' più poveri ora, perchè la cultura è ricchezza, checchè ne dicano i berluscones.

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