Nisida

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sabato 26 maggio 2012

Parliamone


L’INCOSCIENZA DI CANDIDARSI AL QUIRINALE
di Francesco Bei e Carmelo Lopapa
Caro Augias, dev’esserci qualcosa che in Italia non funziona se Berlusconi propone l’elezione diretta del Capo dello Stato svelando chiaramente un’ambizione fin qui solamente accennata: andare lui stesso a coprire quella carica. Invece di una sollevazione generale, questo annuncio ha suscitato nelle opposizioni (opposizione in Italia!?) curiosità ed un principio di dibattito. Berlusconi, oltre ad essere al centro di un clamoroso conflitto di interessi, è tra l’altro il presidente del Consiglio che, va ricordato, ha portato il paese al collasso ed ancora, un pluri-inquisito con vari procedimenti pendenti, uno dei quali per prostituzione minorile. Ecco, mi pare che visti i fatti sia impensabile anche solo provare a discutere di riforme con una persona che, lungi dall’essere un politico, venne definito tra l’altro dall’Economist «Unfit to lead Italy». Com’è possibile che ancora oggi un uomo del genere non sia stato accompagnato verso una sorta di pensionamento dorato, magari in una delle sue residenze da sogno. Berlusconi al Quirinale sarebbe francamente troppo anche per un popolo abituato a considerare la politica un teatrino.
(Cristina Cusimano -cricusi@gmail.com)
Anch’io ho fatto un balzo sulla sedia quando la provvidenziale gaffe di Angelino Alfano (a meno che non fosse voluta) ha reso evidente anche a chi come il sottoscritto capisce poco di politica, qual era l’aculeo velenoso nascosto in una proposta di modifica all’apparenza ragionevole. L’uomo punta ancora lì: sette anni di impunità sono un’offa troppo ghiotta per chi si trova nelle sue condizioni. Chissà quante ‘cene eleganti’ al Quirinale. Non voglio ricordare il pessimo governo che ha presieduto, l’incoscienza di aver negato l’esistenza della crisi quando si era ancora in tempo per meglio tamponarla, le ripetute affermazioni che il peggio era alle nostre spalle, che i ristoranti che gli aerei, mentre stavamo scivolando laggiù dove oggi ci troviamo. Non voglio ricordare nemmeno le imputazioni allo stesso tempo gravi e ridicole di cui deve rispondere. Non cito nemmeno il conflitto d’interessi per cui, nella sciagurata ipotesi, siederebbe al Quirinale per la prima volta un uomo con le mani in pasta in numerosi affari non tutti non sempre trasparenti. Mi soffermo invece su un altro elemento: quest’uomo ha avvilito la nostra immagine nel mondo come nessun altro prima di lui. Il discredito di cui era circondato nelle sedi internazionali è testimoniato da in-numerevoli filmati tutti reperibili in rete. Il ruolo assegnato al presidente della Repubblica dalla Costituzione è, tra l’altro, quello di alta rappresentanza del paese all’estero. C’è qualcuno, anche di quella parte politica, che potrebbe davvero tollerare di essere rappresentato nel mondo da questo ‘clown triste’?
(da “Lettere a Corrado Augias”, c.augias@repubblica.it)

2 commenti:

  1. Sai qual'è la meraviglia delle meraviglie?Che per realizzare tutto ciò mancano i tempi...
    Come amo regole,regolamenti,doppie letture e referendum eventualmente confermativi...non ho parole per dirlo

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