Nisida

Nisida

domenica 16 ottobre 2011

UN SABATO ITALIANO

Inebetita davanti alla tv con le immagini che scorrono sulla mia retina.
Alcune sono rimaste impresse:

un camion con gli idranti che innaffiava pacifici dimostranti lungo la strada e una voce che gridava: che cazzo c'entriamo noi!!!!!

una donna che gridava e piangeva. Vi sembro una ricca io? Le avevano appena bruciato la macchina.

una statua della Madonna gettata sulla strada e sfracellata.

il viso insanguinato di una ragazza ferita.

fumo, colonne di fumo che si levano alte nel tramonto e sagome di elicotteri contro il cielo. Immagini da Vietnam e Apocalipse Now.

i cosiddetti black bloc che avevano tirato in mezzo alla strada i cassonetti per bloccare i poliziotti. Una quindicina di ragazzi sono arrivati ed hanno rimesso a posto i cassonetti.

E prima, molto prima, ragazzi con gli striscioni che cantano, mamme con il passeggino, il carro del teatro Valle e un'aria di serena manifestazione di chi ha scelto di esserci.

E dopo, sapere che da domani non sarà più possibile. Chi avrà il coraggio di scendere a manifestare portando con sè un bambino? Siamo e saremo sempre meno liberi.

Qui una esauriente fotocronaca della giornata.


4 commenti:

  1. Non era facile distinguere i violenti dai manifestanti pacifici, in piazza San Giovanni c'era di tutto : un pezzo del corteo, i violenti, duecento dirette televisive, i curiosi ...
    La polizia ha fatto quel che ha potuto in una zona difficile da governare, dal punto di vista dell'ordine pubblico,  anche in condizioni normali.
    Erano troppo pochi e i rinforzi sono arrivati tardi, i caroselli dei blindati erano l'unica possibilità per spingere fuori i facinorosi.
    Va detto che quei bravi rivoluzionari  hanno usato i manifestanti presenti in piazza come scudi umani e che fin da via Cavour  si è cercato con ogni mezzo di dissuaderli (e  la prossima volta che decido di unirmi al corteo da via Labicana perchè non mi va di camminare, per piacere, fermatemi.)

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  2. il complottismo che ancora una volta è stato a più voci invocato, ancora una volta è stato sconfitto dal pressappochismo che contraddistingue questo becero governo. In tutto il mondo, Londra compresa, e bene ha raccontato Capranica a Rainews, non si sono fatti cogliere impreparati. Noi sì, ancora una volta.

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  3. A Londra le manifestazioni sono rigidamente incanalate, esci fuori dal tracciato o dalla transenna e ti arrestano.
    Poi le devastazioni sono toccate anche a loro ma le conseguenze per i guastatori sono state pesanti.
    Senza arrivare a questo, diciamo che la gestione dell'ordine pubblico all'epoca della crisi, porta disastri  (e non solo per i cortei) ovvero che l'effetto dei tagli si tocca drammaticamente con mano ogni giorno.Hanno ragione gli indignati a rivendicare l'idea di "cosa pubblica"o di "bene comune"  perchè non c'è servizio  che non sia oramai moribondo.Altrove vivono egualmente  problemi ma un minimo di sopravvivenza è garantito il che significa che noi siamo ulteriormente poveri.

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  4. un paese dove i poliziotti devono elemosinare un euro ai cittadini per la benzina è davvero alla canna del gas.
    Se gli tagliano anche i buoni pasto dovranno elemosinare anche il panino e sarà dura.

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