Nisida

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giovedì 1 settembre 2011

VIAGGIO IN TURCHIA

Riprende vita il blog dopo varie peripezie, raccontando impressioni e commenti al viaggio in Turchia fatto nel mese di agosto.
Comincio dalla fine perchè è la cosa peggiore, così ci leviamo il pensiero e parliamo solo di cose belle.
Ci siamo imbarcati (io e la D.M.) a Istanbul sull'aereo della Turkish Airlines e dopo 2 ore e 25 minuti siamo giunti all'aeroporto di Capodichino, sperando vanamente di recuperare in fretta i bagagli e fiondarci verso casa. Nell'attesa abbiamo usufruito dei bagni che erano in condizioni paurose, sporchi e puzzolenti.
Bisogna precisare che dal lato Departures tutto è più pulito e luccicante ma gli Arrivals sembrano l'anticamera dell'inferno.
E i bagagli non arrivavano, lost in airport. Ma non solo i nostri, tutti. S'era perso l'intero carrello. Da dire che in terra turca, i bagagli arrivavano prima di noi, facendosi svariati giri sul nastro mentre noi facevamo il controllo documenti alla dogana.
Qualcuno ha tentato di guardare fuori aprendo la porta del nastro trasportatore e al via si è scatenato l'inferno: sirene e fischi vari che hanno fatto accorrere pure i finanzieri, che ci aspettavano per aprire le valigie e il solito "niente da dichiarare?". Allo sportello del reclamo bagagli la signorina ha tirato giù la saracinesca, avendo già rischiato di abbuscare e i passeggeri inferociti alluccavano più forte del finanziere giunto a mettere ordine.
In finale, le valigie sono spuntate dopo più di un'ora di attesa, e considerate che il viaggio è durato 2 ore e 25 minuti. 
Ho notato spesso a Capodichino l'espressione di giubilo del proprietario quando vede spuntare il proprio bagaglio e le scene che seguono sembrano quelle di quando si accoglie un parente che non si vede da anni.
Vista l'atmosfera che si era creata, i finanzieri hanno pensato bene di soprassedere al controllo, guardandoci appena in faccia e lasciandoci liberi di importare quello che volevamo, sotto lo sguardo attonito di due pastori tedeschi.
All'uscita la gazzarra per i taxi ha raggiunto alte vette, ma stavolta non erano i passeggeri bensì i nostri taxi drivers che litigavano furiosamente a colpi di màmmeta e sòreta. A noi è toccato il tassista che non sapeva la strada, per cui abbiamo assunto le funzioni del TomTom e come Dio ha voluto (o Allah, vista la provenienza) siamo giunti all'avita magione, nel caldo del primo pomeriggio, noi e le valigie.

1 commento:

  1. E guarda che secondo me tra gli aereoporti italiani quello di Capodichino funziona bene quando si tratta di bagagli. Roma e Milano sono terrorizzanti.

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