Nisida

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giovedì 2 settembre 2010

LA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA

Ieri mattina il pargolo si è svegliato ed ha scoperto tristemente che lo scaldino non erogava acqua calda.
Logicamente c'erano anche una decina di gradi in meno fuori, insomma faceva un bel freschetto.
Lavatosi a pezzi, figurati se si faceva una doccia gelata, si è messo alla ricerca di un tecnico con cui ha preso appuntamento nel pomeriggio per vedere il da farsi.
Il tecnico, puntuale, ha subito scoperto l'acqua calda: lo scaldino andava a pile, due belle torcione, che servono ad accendere il piezoelettrico e queste si erano scaricate lasciandolo al fresco.
Devo confessare che nè io, nè la D.M. nè altri sapevamo di questa funzionalità e infatti a chiunque l'ho detto ne è uscita una bella risata e varie esclamazioni tipo: uauauauuau lo scaldino a pile?
Ma pensandoci bene è una furbata, perchè la mia caldaia a gas che va a corrente, se manca la corrente nun s'appiccia.
Ergo, evviva le pile.

4 commenti:

  1. Ciao Claudia, ti scrivo solo per dirti che leggo sempre i tuoi  "siparietti"  allietanti.Mi sei leggera.. nel senso dell'uccello non della piuma.Lucrezia

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  2. ciao Lucrezia, come va? ehm... l'uccello? 

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  3. Bene, grazie.mi spiego: è una citazione di Italo Calvino nelle-6 lezioni americane-che cita a sua volta qualcun'altro ,  parlando di leggerezza distingue quella della piuma e quella dell'uccello; la piuma è in balia del vento, l'uccello invece ..Ecco, mi piace pensarmi e pensarti  leggera come un volatile

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  4. grazie, cara, soprattutto per la leggerezza :-D Io adoro Calvino ma le lezioni americane non le ho lette. Devo avercelo, una buona occasione per leggerlo.

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