Nisida

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martedì 29 giugno 2010

IL GRANDE VOLO

Non ho mai guardato il Grande Fratello e Taricone l'ho conosciuto a cinema e nelle fiction televisive. Non mi era simpatico ma ho guardato interessata il percorso che stava facendo per venire fuori dal personaggio della casa. Aveva coraggio, e non parlo del buttarsi col paracadute, lo fanno in tanti fanatici e non giudico quelli che si danno agli sport estremi, nel tentativo di dimostrare qualcosa, a se stessi o agli altri poco importa.
Il coraggio di volere caparbiamente sfondare e per fare questo accettare ruoli che in un certo senso mettevano un po' in ridicolo quel machismo su cui 'o guerriero aveva fondato la sua fama.
Il coraggio di perdonare la donna che amava e la scoperta del ruolo di marito e padre.
Questo io ricordo di Pietro Taricone, anche se mai avrei pensato di dedicargli un post.
Ma stamattina al risveglio, quando ho saputo che non ce l'aveva fatta, qualcosa mi ha toccata dentro e sono veramente dispiaciuta.
Curiosamente, ho sentito esprimere sentimenti analoghi in giro per strada e per negozi. La gente è sinceramente dispiaciuta per la morte di un uomo giovane, che tutto si aspettava forse, tranne che schiantarsi al suolo.
E poi c'è l'altra campana, quelli che dicono che se l'è cercata, che chi si butta col paracadute sa che cosa rischia, che pure la moglie è una testa di cazzo, visto che s'è buttata pure lei dallo stesso aereo.
E che sono disturbati da tanto clamore, dai servizi dei TG, dalle lacrimevoli condoglianze per un attore che forse non era nessuno, mentre c'è chi muore in silenzio mentre lavora per guadagnarsi qualche soldo, a quelli nessuno li ricorda.
La gente perbene, quelli che mai farebbero jumpee jumping e deltaplano e che neanche si affacciano al parapetto per paura delle vertigini, quelli che oggi stanno dicendo: è muort' comm'a nu' strunzo.........   quelli che la sera spiavano la casa del Grande Fratello, amministrano contabilmente anche la loro compassione.

8 commenti:

  1. Io il grande fratello 1 l'ho guardato e conoscevo quindi il personaggio taricone, ovviamente dispiace che sia morta una persona, dispiace di più perchè era giovane, quello che mi fa paura è sentire persone addolorate come se fosse morto un loro parente, ecco, questo mi sembra esagerato e preoccupante. Poi è normale che ne abbiamo parlato i media, era un personaggio pubblico, forse meno di Corso Salani, bravo attore della cui morte penso che quasi nessun uomo della strada si sia minimamente addolorato per la perdita, ma non è che siamo qui a fare una classifica del valore artistico di una persona in funzione della quale meriti maggiore o minore cordoglio la sua perdita. Confesso che anch'io ho apprezzato il fatto che non avesse cercato il percorso classico dei GF ed ho pensato per questo che fosse probabilmente una persona intelligente. Dico solo, non a te, ovviamentte, ma all'uomo della strada: ora non esageriamo! Ma in un paese dove le persone vivono incollate alla televisione, tutto questo è comprensibile, esiste solo quello che conoscono, che è quello che hanno visto alla tv, un po' triste, no?

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  2. certo è triste, ma ce lo diciamo continuamente per quanto accade in politica e tutto questo non è certo una novità.Io stamani ho visto sincero dispiacere tra le persone e altrettanto livore da parte di chi iscrive le persone in categorie. Chi dice che bisogna pensare alle morti bianche e non ai Taricone mente, lo vediamo tutti i giorni quanto se ne fottono delle morti bianche. Pietà l'è morta, cara kaktus

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  3. conoscevo Corso Salani e lo apprezzavo, così come conoscevo Aldo Giuffrè.Ma l'impatto di una morte giovane è molto più dirompente, credo. 

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  4. Penso che ne avrai post da scrivere e dedicare che mai avresti pensato di scrivere, Rien.Una buona serata Rien.

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  5. La morte - salvo per quella di Pinochet o di Arkan, specialissimi casi  - dovrebbe suggerire atteggiamenti meno scomposti e  atteso che non ne esiste una intelligente, placare gli animi sempre più ansiosi di analisi selettive.Non va così per i miti popolari esposti come sono ad essere glorificati ovvero denigrati a seconda degli umori della platea.Il valore del personaggio qui non c'entra e nemmeno il mezzo con il quale si è conquistato notorietàQuando morì Rodolfo Valentino senza internet e televisione si contarono suicidi e donne vestite a lutto da un capo all'altro del pianeta. E non era poi tutto questo attore e questa virilità dirompente.Nel divo si concentrano in egual misura le aspettative, le passioni, le idiosincrasie e persino l'odio a volte, delle persone più semplici.E poi spesso le reazioni più inconsulte altro non sono se non banali stratagemmi di chi vuol esorcizzare proprio la morte. Io non gli darei peso.Ne' trarrei da questo previsioni apocalittiche.Pietà l'è morta ed è da un pezzo.Ma è stato un omicidio collettivo e trasversale, i televisionari non c'entrano.

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  6. buffo come la morte ti faccia considerare persone che da vive non guardavi nemmeno. Mi sono sorpresa anch'io a dedicare più di un pensiero a Taricone e mi è dispiaciuto per lui.

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  7. Confermo la stessa sensazione, Rien, non amavo quest'attore ma ho apprezzato il suo sforzo di liberarsi dal marchio di essere "uno del Grande Fratello", con determinazione. Il resto è gossip, pace all'anima sua.

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