LA COMPAGNA FABRIZIA
L'avevo conosciuta in sezione, avevo 16 anni e fu lei a farmi conoscere la mia D.M.
Era sposata allora, poi lei e il marito si separarono di comune accordo. Vivevano allora in una vecchia casa nobiliare tra i Camaldoli e Marano.
Ci invitò a pranzo e ci preparò la piu' orrenda torta di mele che abbia mai assaggiato, subito ribattezzata "mele in crosta". La casa era gelida, nu' friddo 'e pazze.
Era un'insegnante, molto impegnata politicamente e nel sociale.
Poi ci perdemmo di vista, la politica ci portò per strade diverse. Lei scrisse Althenopis, un libro in cui parlava di Napoli e della sua infanzia e poi altri libri ancora, anche un libro di poesie.
Proprio oggi è arrivato in libreria "La via", il suo ultimo libro e lei non lo vedrà perchè è morta ieri pomeriggio su una spiaggia nei pressi di Gaeta.
Viveva a Itri, il suo buen retiro, dove vedevano la luce i suoi racconti.
Lei era Fabrizia Ramondino.
dal mio necrologio vorrei che tu stralciassi il goulash con gli gnocchetti. Solo annotazioni spirituali.Grazie.
RispondiEliminaè evidente che non hai colto le annotazioni spirituali della torta di mele. E pure gli gnocchetti avevano una loro valenza.
RispondiEliminaUltimamente con i necrologi è un vero disastro.
Stasera quando ho sentito il tg ho provato un senso di solitudine.
L'ultima volta l'avevo incontrata 3 anni fa a Galassia Gutenberg, dove lei teneva una conferenza.
è evidente che non hai colto le annotazioni spirituali della torta di mele. E pure gli gnocchetti avevano una loro valenza.
RispondiEliminaUltimamente con i necrologi è un vero disastro.
Stasera quando ho sentito il tg ho provato un senso di solitudine.
L'ultima volta l'avevo incontrata 3 anni fa a Galassia Gutenberg, dove lei teneva una conferenza.
No per carità, era solo un mettere le mani avanti.Tra i tanti "ritorni" quello alla "cucina di mamma" più che presentare rischi ( casomai per il fegato) procura sbadigli. In effetti all'epoca dei fatti c'erano ragazze che non sapevano cucinare e non se ne curavano minimamente. La buona cucina, del resto, richiede tempo e forti dosi d'insoddisfazione. Evidentemente tra la co-sceneggiatrice del film di Martone e la torta di mele c'era una felice incompatibilità.
RispondiEliminaNo per carità, era solo un mettere le mani avanti.Tra i tanti "ritorni" quello alla "cucina di mamma" più che presentare rischi ( casomai per il fegato) procura sbadigli. In effetti all'epoca dei fatti c'erano ragazze che non sapevano cucinare e non se ne curavano minimamente. La buona cucina, del resto, richiede tempo e forti dosi d'insoddisfazione. Evidentemente tra la co-sceneggiatrice del film di Martone e la torta di mele c'era una felice incompatibilità.
RispondiEliminaricordo anche io una conferenza a Galassia Gutenberg poco affollata, ma davanti a persone molto interessate...forse è la stessa
RispondiEliminaho ammirato il suo rigore
ricordo anche io una conferenza a Galassia Gutenberg poco affollata, ma davanti a persone molto interessate...forse è la stessa
RispondiEliminaho ammirato il suo rigore
Jenè...cercavo una sua recensione, e ho letto lì che era morta!
RispondiEliminaM'è scoppiato mal e cap...
Di lei ho letto tutto, e riletto tante volte "L'isola riflessa".
Un altro solo libro non mi basterà.
Aaaaah...che jurnata...
Jenè...cercavo una sua recensione, e ho letto lì che era morta!
RispondiEliminaM'è scoppiato mal e cap...
Di lei ho letto tutto, e riletto tante volte "L'isola riflessa".
Un altro solo libro non mi basterà.
Aaaaah...che jurnata...
hai detto bene, sed
RispondiEliminaall'epoca dei fatti la cucina era l'ultimo dei nostri pensieri. Erano tempi piuttosto spartani e tenevamo altro da fare. In seguito qualcuna di noi ha recuperato, bisognava pure sfamare la famiglia e tanto valeva farlo bene. Altre no, hanno continuato ad occuparsi di altro ed è stato meglio.
Anche in quella torta però c'era accoglienza e desiderio di far piacere, di passare una giornata tra amici, senza troppi convenevoli. Ed è quello che conta. A questo mi riferivo.
Raffaele, credo che sia la stessa a cui mi riferivo io. Lei è sempre stata molto rigoroso, a costo di apparire antipatica ai piu'.
Polly, a volte ci sono persone che quando scompaiono si portano appresso pezzi della nostra vita, ma poi in seguito è come se non se ne fossero mai andate.
Fabrizia ci lascia i suoi libri, che parlano tanto di noi e di lei.
hai detto bene, sed
RispondiEliminaall'epoca dei fatti la cucina era l'ultimo dei nostri pensieri. Erano tempi piuttosto spartani e tenevamo altro da fare. In seguito qualcuna di noi ha recuperato, bisognava pure sfamare la famiglia e tanto valeva farlo bene. Altre no, hanno continuato ad occuparsi di altro ed è stato meglio.
Anche in quella torta però c'era accoglienza e desiderio di far piacere, di passare una giornata tra amici, senza troppi convenevoli. Ed è quello che conta. A questo mi riferivo.
Raffaele, credo che sia la stessa a cui mi riferivo io. Lei è sempre stata molto rigoroso, a costo di apparire antipatica ai piu'.
Polly, a volte ci sono persone che quando scompaiono si portano appresso pezzi della nostra vita, ma poi in seguito è come se non se ne fossero mai andate.
Fabrizia ci lascia i suoi libri, che parlano tanto di noi e di lei.
Caccioppoli indica al sacerdote il palmo della mano :
RispondiElimina" Questa è la parola"
Poi il polso:
"Questa è la vita.
Ma se torci le tue dita verso il polso vedi che la parola sfiora appena la vita"
Non era un dialogo semplice per il cinema eppure guarda qui che capolavoro.
E anche l'episodio dei Vesuviani che ha curato, era pieno di trovate intelligenti.
Per la cucina non s'intendeva il fatto quotidiano di nutrire la famiglia ma un atteggiamento differente : sono colta ed emancipata ma so fare il Tournedos Rossini.
Chissene frega. Asor Rosa forse dice la stessa cosa?
Bene hai fatto comunque a mettere in luce il vero senso dell'ospitalità e dell'amicizia.
Caccioppoli indica al sacerdote il palmo della mano :
RispondiElimina" Questa è la parola"
Poi il polso:
"Questa è la vita.
Ma se torci le tue dita verso il polso vedi che la parola sfiora appena la vita"
Non era un dialogo semplice per il cinema eppure guarda qui che capolavoro.
E anche l'episodio dei Vesuviani che ha curato, era pieno di trovate intelligenti.
Per la cucina non s'intendeva il fatto quotidiano di nutrire la famiglia ma un atteggiamento differente : sono colta ed emancipata ma so fare il Tournedos Rossini.
Chissene frega. Asor Rosa forse dice la stessa cosa?
Bene hai fatto comunque a mettere in luce il vero senso dell'ospitalità e dell'amicizia.
Morte di un matematico è un film importante e va assolutamente visto. Lo vidi appena uscito ed ero curiosissima, avevo sempre sentito parlare di Caccioppoli. Era stato insegnante all'università del mio capo quando lavoravo al Centro di Documentazione e lui disse che nel film era stato colto benissimo lo spirito dell'uomo.
RispondiEliminaMorte di un matematico è un film importante e va assolutamente visto. Lo vidi appena uscito ed ero curiosissima, avevo sempre sentito parlare di Caccioppoli. Era stato insegnante all'università del mio capo quando lavoravo al Centro di Documentazione e lui disse che nel film era stato colto benissimo lo spirito dell'uomo.
RispondiEliminaun necrologio letto sul Mattino per Fabrizia e il passato ritorna prepotente con i ricordi dei vent'anni.
RispondiEliminaLa Torre, Francesco Alberto, il partito, le attività sul territorio, la mensa dei bambini proletari, il femminismo. Un turbine, avvenimenti che credevo dimenticati e invece ci sono tutti.
un necrologio letto sul Mattino per Fabrizia e il passato ritorna prepotente con i ricordi dei vent'anni.
RispondiEliminaLa Torre, Francesco Alberto, il partito, le attività sul territorio, la mensa dei bambini proletari, il femminismo. Un turbine, avvenimenti che credevo dimenticati e invece ci sono tutti.
Però, potendo sceglierei anche io di morire su una bella spiaggia in un'inizio estate... Morte poetica per una scrittrice.
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