
Mi incanto sempre a vedere l'arcobaleno. In campagna se ne vedono spesso dopo la pioggia e a volte si vede anche il doppio arco.
Ci sono tante favole e canzoni che accompagnano l'arcobaleno.
La favola di Taron e la pentola magica era quella che preferiva mio figlio. Gli piaceva l'idea che ai piedi dell'arcobaleno si trovasse una pentola piena di monete d'oro e si informava come raggiungerlo.
E la canzone Over the Rainbow di Judy Garland di cui ho una bella interpretazione di Keith Jarrett (appena la trovo la metto).
Ora l'arcobaleno è sparito e Tremonti ha detto che la pentola d'oro non c'è.
Son finite anche le favole. Che racconteremo ai nipotini?
Beh, spero non le gesta della banda del buco! :-)
RispondiEliminaCarolina
in inglese è rainbow, l'arco di pioggia. l'arcobaleno in fondo non esiste, è solo un passaggio di luce attraverso prismi naturali, una scomposizione di frequenze che l'umidità sospesa consente solo per un attimo.
RispondiEliminama chissà com'è, cavalcare un fotone.
ho scritto una poesia
RispondiEliminahttp://mianonnaincarriola.splinder.com/post/17107558/Ora+piove
Bello. Anch'io ne vedo, di tanto in tanto. E mi ci soffermo: in mezzo al tran-tran della vita è un sollievo.
RispondiEliminaSaluti.
bhè...forse è per questo che le favole più belle iniziano con c'era una volta
RispondiEliminamio nonno quando ci raccontava le favole dove c'era quasi sempre un re o una principessa, alla fine diceva sempre:
RispondiElimina'lloro stanno llà e nuje stamme 'ccà
per chiarirci che quelle erano storie e che dovevamo tornare coi piedi per terra. Di non confondere la realtà con la fantasia.
uomo saggio...ma ogni tanto sognare(soprattutto se si è piccoli)fa bene...ultimamente i bambini crescono(male)troppo in fretta..
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