IL SACRARIO
Io non sono una madre "conservatrice".
Per cui mi ha sconvolto vedere quello che una mia amica si è fidata di stipare nel "sacrario" dedicato ai figli.
A parte i quaderni tutti sistemati in bell'ordine, c'erano tutti quegli orribili lavoretti che le maestre sadiche fanno fare ai bambini di asilo ed elementari in occasione di Natali, Pasque, Festedellemamme e Festedeipapà.
Ve lo ricordate il DAS? Quella specie di cemento a pronta presa che trovavamo azzeccato per terra e tanta fatica ci voleva per scrostarlo. Ne facevano tutti portacenere (che fantasia) che prendevano subito la via del secchio.
E le sedioline costruite con le mollette da bucato? C'erano pure quelle.
Non so perchè, mi ricordavano i lavoretti che facevano gli ergastolani, quelli con i fiammiferi bruciati. E pensavo a quelli di Procida che costruivano scatole e cornici nelle loro celle a picco sul mare, accendendo un fiammifero via dietro l'altro.
Sono una madre degenere, lo so, butto tutto nello "stipo grande" che sarebbe il secchio della spazzatura. Non ho conservato nulla, nè quaderni, nè lavoretti ma credo che il pargolo non me ne voglia. Anche lui aveva fretta di sbarazzarsi di certi ricordi non sempre lieti.
Non gli ho neanche mai fatto foto dove sta nudo sulla pelle di pecora e tantomeno alle recite scolastiche dove una volta lo costrinsero a travestirsi da fiore (poveretto), perchè quelle foto hanno il potere di comparire nei momenti piu' impensati, facendoti vergognare e scatenando l'ilarità dei presenti, fidanzate comprese.
In compenso da quando è cresciuto e nessuno lo ha piu' costretto ai lavoretti, non mi ha mai fatto regalini alla festa della mamma e per par condicio neanche al papà.
Però non festeggia neanche S. Valentino, lui dice che sono le feste della Perugina, ma non so quanto la sua ragazza ne sia contenta.
Nisida

domenica 20 maggio 2007
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l'ing. è un uagliono in gamba
RispondiEliminamagari alla uagliona il prossimo San Valentino le può leggere questa lirica
Son sicuro son convinto
un pensiero dall’istinto
che i poeti appuntino
rimeranno per San Valentino.
Stendo allora da cialtrone
queste rime da ubriacone
e direte che trombone
questo bieco spaccone.
E per dar a tutti sollazzo
Solo versi che riman in azzo.
San Valentino ma che schiamazzo
mandan cuori senza imbarazzo,
di parole un gran codazzo
che poeti da strapazzo
che fan solo gran copiazzo.
E' soltanto un trito andazzo,
coi fiorai un intrallazzo
di bon bon uno strombazzo
e per finir con uno svolazzo
di questa moda io sghignazzo.
Dite pure che son pazzo
con i miei versi da pupazzo.
Non ridete allo starnazzo?
Ed allora mi avvinazzo,
salgo in cima al mio terrazzo,
con affianco un paparazzo,
vestito tutto di paonazzo,
do fuoco a un aviorazzo
ed in cielo ora chiazzo
una scritta : Ma che cazzo
Sulle feste siamo d'accordo. però ti devo confessare che io ho conservato i due libri che leggevo e rileggevo (li so a memoria) per far mangiare mia figlia e pure la prima tutina che le ho messo appena uscita dal "nido".
RispondiEliminaHo pure un suo disegno (la manina spiaccicata col colore)
Mi devo vergognare?
mi sa che mi devo vergognare io.
RispondiEliminaNeanche la prima tutina ho conservato. Che madre !!!
Vabbé, puoi gemellarti con Lolò.
RispondiEliminaLei considera con un certo distacco queste mie attività "conservative".
Anzi, anche se non lo dice penso che le trovi patetiche.
sulle feste sono d'accordo anche io.
RispondiEliminaper il resto..mia madre butta via ed io conservo di tutto.
poi dopo un pò mi scoccio e faccio pulizia anche io di tutto.
asietta
anche perchè ci vorrebbe un castello con 40 stanze per conservare tutto.
RispondiEliminaIo ho la D.M. che conserverebbe pure le scarpe vecchie.
Io sono incapace di buttare qualunque cosa, però le foto no, quelle non si buttano mai. Ho alcune foto da bimbo che sono sempre state la gioia delle mie fanciulle!!! ; )
RispondiEliminaIo sono una conservatrice obiettiva , le schifezze le butto via a prescindere. A mio figlio ho conservato però la bomboniera del matrimonio dei suoi genitori (che avevo tolto di mezzo) e il vestitino di Canetta (ghettinemagliettacappottinocappelloguantini) regalo della nonna.
RispondiEliminaLui, folle, conserva nella sua stanza adolescenziale un banchetto con sedia della Chicco regalo del nonno paterno. Mah, le vie della conservazione (e della s/conservazione) sono infinite! :)
le foto non si buttano via..ma una certa oggettistica...per l'amor di dio ..
RispondiEliminasono stato fortunato anche per i diversi traslochi...
Mia madre ha avuto il coraggio di buttarmi un pupazzetto innocuo di Goldrake che avevo custodito gelosamente per 20 anni!
RispondiEliminaE la madre della mia ragazza le buttò la casetta di Barbie quando lei era ancora piccola...
Madri degeneri!!!! :P
I genitori di Roquentin buttarono via la sua prima bambola gonfiabile.
RispondiEliminaMa vi siete messi d'accordo? ho letto un articolo dello stesso identico tenore pochi giorni fa...
RispondiEliminaComunque io ho conservato tantissime cose della mia infanzia e tante ne conservo anche del mio pargolo. Anzi, lui è felicissimo quando può avere qualcosa che è stato mio o del babbo quando eravamo piccoli!!
grazie della visita...eh,sai com'è,in quei Paesi sono molto più sofisticati di noi italiani che siamo arretratissimi su quei meccanismi....
RispondiEliminatutti hanno uno scheletro nell'armadio marà :-)
RispondiEliminaantonio
altro che scheletro!
RispondiEliminaun mio amico che studiava medicina nell'armadio aveva un teschio (opportunamente trafugato in un cimitero).
Ovviamente sua madre lo butto' via in sua assenza.
Un tempo tra studenti di medicina era molto in voga razziare ossa.
Non ne ho mai capito il motivo.
RispondiEliminaQuando ho preparato io l'esame di Anatomia (parliamo degli anni '70) già esistevano modellini scomponibili in resina fatti benissimo. E costavano molto meno dei reperti veri (e illegali).
Io avevo un teschio ( che è l'unico modello che serve veramente per preparare l'esame) di resina, perfetto in tutti i particolari e scomponibile finanche nel setto nasale.
Si poteva usare anche per fare gli scherzi efficacemente.
e poi sono io che scrivo racconto macabri...
RispondiEliminaIo per la verità avevo parlato della bambola gonfiabile di Roquentin.
RispondiElimina(pure macabro è, però...)
scommetto che ne hai fatto di scherzi eh
RispondiEliminale finanze dei miei amici all'epoca erano pari alle mie. E loro anzichè comprare il teschio di resina non solo si procuravano gratis quello che serviva ma li rivendevano pure.
RispondiEliminaAh dimenticavo che il teschio aveva passato anche un inverno sul balcone.
il modello in resina ad altezza naturale ce l'aveva il medico che addestrava gli informatori farmaceutici nell'azienda dove lavoravo. Lo faceva a pezzi mano mano che illustrava l'anatomia.
RispondiEliminaEra una donna.
sicuro che fosse di resina?
RispondiEliminasi chiamava Freddy ed aveva le unghie lunghe
Anche mio fratello ci provò e una volta si portò a casa "la capa di morto" di un suo amico (nel senso che ne era il proprietario, non nel senso che aveva decapitato l'amico :) ) e delle valvole cardiache sotto spirito! Che schiiiiiiiiiifo!!!! :-S
RispondiEliminaDopo un pò anch'io butto i lavoretti preparati alle elementari, ma non i quaderni, molti dei quali ancora conservo con piacere e che dovrei mettere in ordine, soprattutto. Alle foto dei miei figli tengo tantissimo, ma non sono quelle nelle pose tradizionali di cui hai parlato. E comunque anche quelle rappresentano modi e stili di vita che sono, in gran parte, scomparsi. E perchè poi dovrebbero far ridere? come ogni cosa va contestualizzata. Credo di aver buttato via la maggior parte degli indumenti tranne qualche tutina sfiziosa come quella ragalataci da un collega di mio marito. Tutina rossa con la scritta Chicago bulls.
RispondiElimina:-) da fiore mi ci fecero vestire anche a me.. se ben ricordo c'era la anche da preparare una scatola delle uova che diventava il centro e poi la corolla doveva essere di cartapesta... che assurdità però dai, un po' fa sorridere anche se hai ragione che certe invenzioni erano proprio sadismo.. :-))
RispondiEliminaCarolina