Nisida

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venerdì 24 novembre 2006

I BRILLANTI DI PAOLO POLI


Ieri sera al teatro Diana era in scena "I sei brillanti" di Paolo Poli.


"L'Italia del Novecento raccontata ne I sei brillanti attraverso le pagine di cronaca e costume vergate appunto da mezza dozzina di «grandi firme» del giornalismo italiano al femminile: Maria Volpi Nannipieri, Paola Masino, Irene Brin, Camilla Cederna, Natalia Aspesi ed Elena Gianini Belotti.
Su un vario e vispo tappeto sonoro, che spazia da Jacqueline Perrotin a Donatella Rettore e Gianna Nannini, il Belpaese «visto da lei» diventa, nel montaggio di Poli, un mosaico ironico e salace del nostro recente passato, un «come eravamo» che affronta, con la levità di cui l'ultrasettantenne attore e autore toscano è quasi inarrivabile maestro: il ritratto di una lesbica del 1919; quello di un prete di dieci anni più tardi; i punti deboli della famosa «Dama bianca» di Coppi esaminati dall'occhio clinico di Camilla Cederna; un cardinale che conversa amabilmente di castrazioni e aborto, registrato da una fulminea Natalia Aspesi. Fino agli anni Ottanta raccontati dalla Belotti".


Lo spettacolo è stato, come sempre, di alto livello. Peccato che il pubblico non abbia apprezzato tantissimo, ma per seguire Poli occorrono gli strumenti che evedentemente non tutti possiedono.
Al solito, come in tanti teatri dove la gente va a sbarcare la serata, a chiusura di sipario tutti in fuga. Per non parlare di quelli che hanno abbandonato già alla fine del primo atto.
Riaperto il sipario, guardando la sala con aria divertita, Paolo Poli ha detto:
"Lasciate andar via quelli che hanno fretta, io vi faccio un bis, che vi piaccia o no".
Ed ha recitato una poesiola musicale scritta da Arbasino dal titolo "Seguendo la flotta".
Subito dopo, assieme ad altri quattro della compagnia, ha cantato "Il gallo è morto", una strofa per ogni lingua: italiano, francese, tedesco, inglese. Lui si è riservata la strofa in latino, con gran finale di musica d'organo.
E anche quest'anno ho riso con le lacrime.

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