Nisida

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domenica 25 giugno 2006

DATEMI UNA KATANA

Ieri sera di nuovo all’Arena flegrea.
C’era Ryuichi Sakamoto, di cui conoscevo il disco Casa, inciso assieme ai Morelenbaum.
Ecco, se lo conoscete, proprio tutta un’altra cosa.



Musica elettronica, diciamo così, ma vari pezzi per pianoforte erano eseguiti direttamente sulle corde, dentro il pianoforte insomma. Alva Noto, dietro una console e guidato da due computer I-Book della Apple, dava vita a disegni geometrici su un pannello luminoso.
Il primo pezzo ricordava molto gli alieni e il suono di Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma quello era piu’ colorato. Il lieve effetto ipnotico, leggermente rilassante contrastava con la musica “napallatànta”.
A metà della performance si è pure fulminato uno dei pannelli luminosi, in modo che tutte le figure disegnate si visionavano sulle prime tre parti e sull’ultima. La penultima era rigorosamente spenta.
Hanno fatto finta di niente, tanto la gente mica se n’è accorta.
Spesso mi capita di rimarcare la fastidiosa abitudine degli slittamenti di orario ai concerti.
L’inizio era fissato alle 21,30 e invece uno speaker ci annuncia, in italiano e inglese che lo spettacolo comincerà alle 22. E fatevi n’altra mezz’ora col culo sul travertino.
E che è vietato fare foto e riprese, neanche fosse Keith Jarrett.
Beh, questo qua mi è stato subito antipatico. Ma come, tu sei giapponese, vieni a Napoli e ti metti a fare ritardo come un qualsiasi autobus cittadino? Ma lo sai che hai fatto una grande figura di merda? E poi che foto o riprese c’erano da fare? Tutto buio, il pannello fulminato e una musica che ci vuole un coraggio a chiamarla tale.
E poi il giap non si è inventato nulla. Trent’anni fa c’erano i Tangerine Dream che hanno fatto molto meglio di lui, e i Tuxedo Moon e i Popol Vuh, tanto per citarne qualcuno. Interessanti e validi esperimenti restano quelli dei Kraftwerk e di Klaus Schulz, il primo Jan Michel Jarre e qualcosa degli Area, unico esempio in Italia.
A lui che c’è rimasto?
E così, pensando ad Hashimoto, personaggio di Mianonnaincarriola, stasera ce vulèva proprio na’ cazza ‘e katana (Rafè, poi passo dallo sponsor per incassare).

2 commenti:

  1. Perchè considerare questo concerto una sòla? La sòla se l'è cercata chi non sapeva che tipo di concerto andava a vedere. A Sakamoto non piace riproporre le sue composizioni: non è mica Paul McCartney e la sua operazione nostalgia?

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  2. Stop Sakamoto. Da oggi solo attraverso le cuffie :)

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