Nisida

Nisida

domenica 2 aprile 2006

SALVIAMO I BAMBINI

Io credo che chi ha avuto la fortuna di essere genitore sia rimasto ferito in misura maggiore rispetto ad altri dalla terribile fine del piccolo Tommaso.
Chi ha tenuto tra le braccia un piccino ora sente quelle braccia vuote e pensa alle braccia di sua madre che non potranno piu’ stringerlo al seno.
Finora non ne avevo parlato perchè nel mio cuore speravo che fosse vivo e che l’orribile vicenda si sarebbe risolta alla fine col ritorno a casa del piccolo Tommy.
Non giova parlare di come le indagini siano state sviate, del ruolo dei media, non ultimo il fatto che i genitori abbiano saputo dalla TV che il loro bambino era stato ucciso.
Una vicenda crudele, un personaggio già sotto processo per stupro e una famiglia che è vissuta un mese sotto la lente di ingrandimento, spiata nel quotidiano altalenante di disperazione e di speranza..
Ora mi auguro che la smettano di battere sulla grancassa, che cessino di strumentalizzare anche a miserabili fini elettorali, la richiesta di punizione esemplare se non addirittura di pena di morte.
Ora è tempo di pensare agli altri bambini, al fratellino di Tommaso, Sebastiano e al piccolo Giuseppe Alessi, figlio del mostro sgangherato, che uccidendo Tommy ha fatto tanto male anche a loro.

17 commenti:

  1. Jenè ...son d'accordo con te ..cali il silenzio

    sul mio blog ho paradossalmente scritto una lettera aperta da parte degli animali ..

    RispondiElimina
  2. Ho letto su internet quello che è successo... è davvero allucinante...

    RispondiElimina
  3. Scusatemi tanto se dissento, ma l'Italia è bella anche perchè fino a prova contraria ci si può confrontare (almeno lo spero).

    Sono d'accordo sul fatto di non strumentalizzare l'accaduto ma, visto che questa è la goccia che ha fatto schiumare di rabbia ogni genitore di questo paese (perchè ne abbiamo tutti abbastanza di infanticidi e abbandoni nei cassonetti), è bene seguire l'affermazione del padre di Tommy: "smuovere le coscienze".

    Nel XVIII secolo esisteva la pena capitale per gli infanticidi, pertanto mi batterò affinchè venga reintrodotta perchè la legge dei comuni mortali è marcia ed i delinquenti in libertà ricadono sempre nel sentiero del male.

    La civiltà con certe "bestie" non esiste proprio ed io non voglio che un giorno mio figlio e altri figli siano potenziali martiri degli errori continui perpetrati dalla nostra società e da coloro (classi politiche e non) che fanno falso moralismo.

    RispondiElimina
  4. P.S.

    per il rispetto che mi lega alla tua persona ed al tuo validissimo blog ho accolto la tua richiesta di cambiare immagine, anche per non strumentalizzare l'accaduto. Sosterrò comunque la mia battaglia per la reintroduzione della pena capitale per gli infanticidi.

    RispondiElimina
  5. ti ringrazio, Balto. Ti assicuro, non si regge vedere quel bambino che ti fissa. Mi ha fatto pensare a "non in mio nome".


    Vorrei precisare il mio pensiero.

    Ho scritto questo post con un grande dolore che non mi ha lasciata da ieri sera. Ho pensato tutto e il contrario di tutto. Io sarei capace di uccidere per difendere mio figlio, ci penso spesso a questa contraddizione. Ma poi mi fermo e ragiono. Noi non siamo Dio, non possiamo togliere la vita a nessuno, saremmo uguali a quegli assassini che vogliamo punire.

    Io spero che avranno il massimo della pena e se sarà così, 30 anni di carcere in isolamento, perchè altrimenti gli altri li uccidono, saranno una punizione peggiore di qualsiasi pena di morte.

    30 anni a pensare e a vivere, privati della libertà, della famiglia, della vita che avrebbero desiderato e per cui hanno ucciso.

    Questa è la giustizia, senza sporcarsi le mani di sangue.

    Io la penso così.

    RispondiElimina
  6. Hai ragione Jené. Io stanotte, però, ho dormito stringendo la mano di mia figlia e ho pensato ad altre mani, che avrebbero voluto disperatamente stringersi ma non hanno potuto. Ed ho provato tanta rabbia, tanta ...

    RispondiElimina
  7. ecco cosa volevo dire circa i 30 anni da vivere in galera


    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/02/tommaso_carcere.shtml

    RispondiElimina
  8. Posso dirmi d'accordo con quanto da te espresso.

    La tragedia della famiglia di tommy avvenuta sotto l'occhio continuo e imprudente dei media: quella povera famiglia ha vissuto come i ragazzi del grande fratello! E' paradossale, si ono viste immagini incredibili di telecamere che spiavano in casa per vedere le reazioni dei genitori alla notizia della morte del bambino.

    Nessuno ha pensato che quel capannello di giornalisti fuori casa fosse poco rispettoso del dramma vissuto da quella famiglia che avrebbe solo voluto essere lasciata in pace. E invece no la stampa si è accanita come un avvoltoio per dare ogni giorno notizie ad un pubblico ansioso. se si fosse stati più attenti (e mi rivolgo sia ai media che agli "ascoltatori", me compreso) avremmo vissuto con più rispetto quel dramma, accontentandoci delle conferenze stampa degli inquirenti senza dover sapere ogni giorno cosa pensassero il papà o la mamma di tommaso. Avremmo partecipato in silenzio al loro dolore, ma saremmo stati sicuramente più rispettosi. E' giusto il tuo invito a pensare a chi rimane, per tommy purtroppo non possiamo più fare niente, però avremmo potuto pensarci prima.

    Poco tempo fa è scomparso un ragazzo a cui ero molto vicino, le domande dei giornalisti, le telecamere a sorpresa non erano piacevoli... anzi risultavano invadenti. ma il pubblico aveva bisogno di una notizia... la gente voleva sapere... dopo pochi giorni però tutti hanno dimenticato.

    RispondiElimina
  9. Sono due notti che non ci dormo. Hai ragione a dire che istintivamente uccideresti per difendere tuo figlio. Istintivamente, lo farei anche io, poi, come te faccio marcia indietro. Ma è la natura delle mamme di figli unici, come tu ed io. Ed ho tanta tristezza a pensare alla disperazione di quei genitori, radiografati per un mese, perchè faceva più notizia che almeno uno di loro fosse corresponsabile in qualche modo. Parlando con un'amica di Parma, ho sentito una tendenza locale a spettegolare, tipica della provincia italiana, molto fastidiosa. Lasciamoli in pace, se mai ne ritroveranno. Comunque, trent'anni non bastano, ci vuole l'ergastolo.

    Sorrysorry (non c'è sorriso, ora)

    RispondiElimina
  10. Mi aggrego alle mamme di figlio unico. non riesco neanche a mettermi nei panni di....

    Non so se riuscirei a trattenermi dal cercare l'assassino di mio figlio per farlo a striscioline, ma so che non vorrei uno stato che mi autorizzi a farlo. Sono sempre e comunque contro la pena di morte, ma anche contro qualunque sconto di pena per reati così (e parlare di buona condotta di un assassino mi pare un ossimoro...)

    RispondiElimina
  11. Cara jene so cosa vuoi dire, come sai ho una bimba di 2 anni....

    vorrei piuttosto sottiloneare la questione Mussolini, la quale vorrebbe anche in Italia (coem negli USA, ah quando si dice la democrazia!) la pena di morte. Che dire?questa mi sembra la speculazione peggiore di tutta l'immondizia sentita in questi giorni.... pure la morte di Tommaso può essere utile per arrivare al 2% complimenti per il buon gusto e dire che è pure mamma!

    RispondiElimina
  12. i fasci non hanno anima e lei è fascista dentro. La ricordo quella sera con Luxuria: meglio fascisti che froci.

    RispondiElimina
  13. la Mussolini è una stronza! e un'ignorante! non sa come minimo che anche per i suoi orrori dovrebbe modificare quanto meno l'articolo 27 della Costituzione! quanto alla vicenda di Tommmy, è tristissima.

    Carolina

    RispondiElimina
  14. E' atroce quanto è successo.

    I colpevoli andrebbero puniti duramente, messi in carcere a scontare la pena che dovrebbe essere lunga, molto lunga e seria. Ma dubito che ciò accadrà. Per principio sono contro la pena di morte. Che ci siano delle leggi severe, per chi commette reati di tale efferatezza.

    Stamattina, parlavo con un collega attento e informato. Secondo lui ci sono delle zone d'ombra sulla figura del padre. Non gli sembra una persona pulita (sotto l'aspetto finanziario) e forse, secondo lui, già sapeva che il bimbo era morto.Ciò non sminuisce l'atrocità dell'assassinio e la responsabilità dei colpevoli, naturalmente.

    RispondiElimina
  15. Questa vicenda assomiglia tristemente ad altre recenti, dove i media hanno avuto un ruolo non marginale nell'analisi dei fatti. Vogliamo creare mostri per poi farli a pezzi o lasciare che fatti di rilevanza penale siano solo trattati come tali, secondo le norme vigenti? All'epilogo che nessuno di noi si sarebbe augurato, lasciamo solo lo spazio al giudizio che verrà. E pace per l'anima di Tommaso.

    RispondiElimina
  16. Sempre piu' spesso ci chiediamo del ruolo dei media infatti. Uno per tutti il caso di Cogne, dove Vespa a Porta a Porta ne ha fatto una sorta di sceneggiato a puntate.


    L'altra sera ad esempio, c'era la giornalista del TG3 in diretta dalla casa degli Onofri, tutta aggiustatina con la scollatura del giaccone in bella vista. Lo so che sono dettagli stupidi, ma non potevo non notarli e mi hanno disturabata. Mi sembra talmente assurdo. Un bambino è morto, i suoi genitori sono li che urlano e piangono e c'è una che si aggiusta per benino per andare in video. Poveri noi!!!!

    RispondiElimina
  17. meriggio, anche io vedo molte ombre nella figura del padre. Ha detto cose molto strane tipo: ridateci il bambino o veniamo a prendercelo. E poi quei files sul pc....

    Ma questo è altra storia. Le indagini continuano.

    Ma tutto questo nulla c'entra con quello che hanno fatto a Tommaso.

    RispondiElimina