I RAGAZZI DEL ‘43
Dopo aver letto il post scritto da Raffaele, che ricorda il suo giovane zio, ho pensato ad un altro giovane, ricordato da una lapide sulla facciata di una casa.
Il 30 settembre del 1943, nei pressi di casa mia, alla fine di Case Puntellate, prima dell’ampio slargo sul quale s’affacciava lo stadio “Littorio”, oggi Stadio Collana, la “Masseria Pezzalonga” era in agitazione.
Nella masseria, oltre il muro di tufo, Adolfo Pansini, non ancora venti anni, e un gruppo di ragazzi come lui decidono di stanare i nazisti braccati da due giorni.
Adolfo fa un segno ai compagni: resta di guardia, e gli altri via, a cercare rinforzi. La Masseria è una trappola da cui tirarsi fuori. Un cenno d’intesa e il gruppo si separa.
Adolfo, tre anni prima ha messo insieme un gruppo di giovani antifascisti ed è stato capace di impegnare per mesi gli specialisti dell’OVRA. Ha inviato ai gerarchi di mezza Italia lettere listate a lutto e frasi minacciose: “Morte a Mussolini! Abbasso la guerra!”. Coi compagni faceva volantinaggio poggiando sul predellino d’un tram, tra i piedi della gente il pacco di manifestini e il vento faceva il resto: “Italiani! E’ tempo di scuotersi dal giogo fascista!”.
Pochi metri più in là dietro il muro di cinta, alle sue spalle un fascista porta una scala a un drappello nazista. E’ fa segno: lo prendete alle spalle. La sparatoria è breve e intensa. Adolfo si difende ma non ha scampo e cade combattendo, tra i compagni tornati indietro e massacrati con lui.
Della “Masseria Pezzalonga” rimane la facciata con una lapide a ricordare i giovani che vi hanno lasciato la vita.
E il liceo classico che si trova a pochi passi dai luoghi dove avvennero i combattimenti porta il nome di Adolfo Pansini. Perchè non dobbiamo dimenticare che questi ragazzi hanno dato le loro vite per il nostro domani.
buon 25 aprile
RispondiEliminacon un pò di libertà in più...
ciao
gennaro
Infatti... una delle cose che mi ha fatto incazzare moltissimo e non vedere mai il nano, pres del cons., ad una manifestazione del 25 aprile, che è festa di tutti- Abbiamo ritrovato la libertà quel giorno, ci siamo liberati dalla dittatura... questo revisionismo storico è vergognoso, in particolare ora che sono passati tanti anni, queste cose non andrebbero dimenticate...
RispondiEliminaE chissà dove passerà questo suo ultimo 25 aprile da Presidente del Consiglio.
RispondiEliminaappunto ..il nano a villa certosa
RispondiEliminaIl 25 aprile, metafora dei valori della solidarietà. Ieri ne ho discusso in classe con i miei ragazzi: quattordicenni lobotelevisionati. Ho presentato questi versi di Ungaretti.
RispondiEliminaCessate d'uccidere i morti,
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l'impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell'erba,
lieta dove non passa l'uomo.
Alla fine erano perplessi. Mah!
Ciao Jené
Se mi è consentito il politicamente scorretto:
RispondiElimina-Berlusconi al 25 aprile
-Appeso dove?
Ho linkato te, roq tin tin e mianonna
RispondiEliminaBella Marassi!
RispondiEliminagrazie per il link, marassi.
RispondiEliminaObbligatissima.
Appeso dove? Ehm... allo specchietto retrovisore?
mai versi furono piu' adatti, Pseudolo.
RispondiEliminamica a piazzale loreto?
RispondiEliminadici la colonna di sinistra?
RispondiEliminadevi entrare nel template e spostarli col copia incolla.
Puoi anche verificare con l'anteprima prima di dare l'ok definitivo, è consigliabile.
Per accedere al template devi entrare nel blog e poi scegliere l'etichetta "Template"
Ci ho provato e l'ok definitivo non l'ho dato perché succedevano cose da Sant'Uffizio.
RispondiEliminaSembrava che il blog si fosse fatto un acido
e tu prova con uno per volta. Magari tutto assieme si emoziona.
RispondiEliminaricordiamoci sempre quello che mi ha detto oggi un signore che ho incontrato al corteo di Roma, rivolto a me e io figlio: "sono contento che ci siate, ma per ognuno di questi ragazzi ce n'è uno di loro". Continuiamo a seminare cultura e rispetto, memoria e futuro. Raccoglieremo.
RispondiEliminane sono convinta, riflexioni. Il problema è che l'altra metà non semina niente.
RispondiEliminaBrava jene! bisogna continuare a ricordare...
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