VULCI E IL PONTE SUL FIORA
La Necropoli di Ponte Rotto e il Castello dell’Abbadia
Sotto un cielo plumbeo e nu’ càvero ‘e pazz i 2 napoletani in trasferta lasciano Montalto di Castro e la sua ragnatela di cavi e piloni elettrici col mare e la centrale in lontananza e si dirigono verso Canino per andare a visitare Vulci.
La città di Vulci (Velx in etrusco) si trova su una vasta piattaforma calcarea. Era una delle piu’ grandi città-stato dell’Etruria etrusca e si estendeva fino alla sponda del lago di Bolsena.
Sono state ritrovate diverse necropoli con fosse, tumuli, tombe a camera. La piu’ grande è quella di Ponte Rotto col tumulo della Cuccumella e la tomba Francois nota per le pitture.
Sia il ponte che il castello prendono il nome dell’Abbadia, perchè dove si trova oggi il castello c’era l’abbazia di San Mamiliano. Distrutta dai saraceni, ricostruita dai cistercensi, ha ospitato anche i cavalieri templari. All’interno si trova il Museo Nazionale Etrusco che custodisce gli oggetti di scavo risalenti dal 2500 al I sec a.C. con il corredo della tomba della Panatenaica, ceramica etrusca e greca, bronzi, sarcofagi ed elementi architettonici di templi e tombe.
Il ponte sul Fiora (ponte dell’Arcobaleno) alto 32 metri è di origine etrusca, le arcate sono di epoca romana mentre selciato e parapetti di epoca medioevale.
Il parco naturalistico archeologico prevede vari percorsi ma il piu’ interessante della durata di un’ora e mezza è in direzione della Porta Ovest, il tempio grande e il criptoportico e seguendo il percorso si arriva al laghetto del Pellicone con una piccola cascata tra rocce vulcaniche a prisma che ricordano in piccolo le gole di Alcantara nei pressi di Taormina.
In questo itinerario è inserito il posto di ristoro del Casaletto Mengarelli, che essendo l’unico in tutta la landa desolata risulta essere salatissimo: un piatto con 4 (quattro) bruschettine al pomodoro alla modica cifra di 5 (cinque) euro.
Se ci andate portatevi i panini.
bellissime le fotografie
RispondiEliminaeccellente quella del ponte in prospettiva....
avevo ragione a pensare della tua severità............
Bello! E un po' di disintossicazione da Napoli ogni tanto è questione di sopravvivenza!
RispondiEliminaAh, Ciao!
Io sono Angelica.
Ma lavoravi al reparto Intervallo della Rai scrivendo i sottotitoli dei paesaggi o eri quella che suonava l'Arpa ?
RispondiEliminaBuona domenica
W
Ci sono stata pure io pappappero....
RispondiEliminaAnna_AR
la seconda che hai detto, wynck ;-)
RispondiEliminavisto che bel posto, Anna? In particolare mi è piaciuto il ponte, ricorda quello di Mostar.
Sono curiosa: che cosa s'intende per la severità di RIEN?
RispondiEliminaA presto
Carolina
che grande, Jené!! favolosa
RispondiEliminaCarol